Unipol: insieme a Unhcr per fornire cure mediche a rifugiati siriani
Il Gruppo Unipol è a fianco dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) per offrire assistenza sanitaria ai rifugiati siriani in Libano. Un impegno all’azione annunciato da Carlo Cimbri, Unipol Group CEO, alla presenza di Filippo Grandi, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, durante il meeting annuale della Clinton Global Initiative (CGI), che si è svolto dal 19 al 21 settembre a New York.
La partnership tra Unipol e UNHCR consentirà di fornire interventi ospedalieri salvavita e di emergenza – compresi parti naturali o cesarei – ai rifugiati siriani in Libano, il Paese con la più alta concentrazione di rifugiati pro capite al mondo, ovvero oltre un milione di persone a fronte di una popolazione di circa 4 milioni.
L’impegno, della durata di due anni, prevede la copertura del 75% – o del 90% nei casi maggiormente vulnerabili – dei costi di ospedalizzazione dei rifugiati e dei trattamenti che saranno forniti attraverso una rete ospedaliera con la quale UNHCR ha pregressi accordi. La collaborazione tra il Gruppo Unipol e UNHCR comprende inoltre una serie di iniziative di sensibilizzazione rivolte a dipendenti, collaboratori e clienti che potranno contribuire al programma di assistenza sanitaria attraverso una donazione in forma volontaria.
Carlo Cimbri ha ricevuto dalla CGI un Certificato per l’impegno del Gruppo in questa iniziativa e ha commentato: “Nel mondo attuale l’emergenza rifugiati è ormai stabilmente collocata in cima all’agenda mondiale, come emerge chiaramente dagli incontri in corso qui a New York tra i leader globali. Una attenta gestione dell’emergenza e un’azione sulle cause alla base del fenomeno costituisce il presupposto per non disgregare – spesso definitivamente – il tessuto sociale nei Paesi di origine e al tempo stesso per non mettere sotto tensione l’equilibrio dei Paesi ospitanti. In questo contesto Unipol ha deciso di offrire il proprio supporto a chi, direttamente nei Paesi vicini ai luoghi di crisi che alimentano i flussi migratori, si impegna a fornire risposte, protezione e assistenza nonostante la scarsità di mezzi a disposizione”.
La collaborazione tra Unipol e UNHCR si colloca all’interno di un progetto di più ampio respiro che risponde all’appello lanciato nel corso del Vertice delle Nazioni Unite per Rifugiati e Migranti, che si è tenuto il 19 settembre a New York, nell’ambito del quale è stato richiesto ai leader mondiali di elaborare una risposta coordinata e tempestiva alla crisi umanitaria in corso.
“Ci teniamo a esprimere la nostra più sincera gratitudine verso UNIPOL per il suo importante impegno verso i rifugiati siriani – commenta Federico Clementi, direttore della raccolta fondi UNHCR Italia. Un sostegno che non si limita al pur fondamentale aspetto finanziario ma che si estende alla promozione di iniziative di sensibilizzazione dei dipendenti, collaboratori e dei clienti del gruppo. Un aiuto che consideriamo prezioso in una fase difficile come quella attuale, nella quale, oltre a un consistente bisogno di risorse per finanziare l’azione umanitaria, riscontriamo quotidianamente una altrettanto significativa necessità di far conoscere al più ampio numero di persone possibile il dramma vissuto dai rifugiati siriani”.
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Il Gruppo Unipol è a fianco dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) per offrire assistenza sanitaria ai rifugiati siriani in Libano. Un impegno all’azione annunciato da Carlo Cimbri, Unipol Group CEO, alla presenza di Filippo Grandi, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, durante il meeting annuale della Clinton Global Initiative (CGI), che si è svolto dal 19 al 21 settembre a New York.
La partnership tra Unipol e UNHCR consentirà di fornire interventi ospedalieri salvavita e di emergenza – compresi parti naturali o cesarei – ai rifugiati siriani in Libano, il Paese con la più alta concentrazione di rifugiati pro capite al mondo, ovvero oltre un milione di persone a fronte di una popolazione di circa 4 milioni.
L’impegno, della durata di due anni, prevede la copertura del 75% – o del 90% nei casi maggiormente vulnerabili – dei costi di ospedalizzazione dei rifugiati e dei trattamenti che saranno forniti attraverso una rete ospedaliera con la quale UNHCR ha pregressi accordi. La collaborazione tra il Gruppo Unipol e UNHCR comprende inoltre una serie di iniziative di sensibilizzazione rivolte a dipendenti, collaboratori e clienti che potranno contribuire al programma di assistenza sanitaria attraverso una donazione in forma volontaria.
Carlo Cimbri ha ricevuto dalla CGI un Certificato per l’impegno del Gruppo in questa iniziativa e ha commentato: “Nel mondo attuale l’emergenza rifugiati è ormai stabilmente collocata in cima all’agenda mondiale, come emerge chiaramente dagli incontri in corso qui a New York tra i leader globali. Una attenta gestione dell’emergenza e un’azione sulle cause alla base del fenomeno costituisce il presupposto per non disgregare – spesso definitivamente – il tessuto sociale nei Paesi di origine e al tempo stesso per non mettere sotto tensione l’equilibrio dei Paesi ospitanti. In questo contesto Unipol ha deciso di offrire il proprio supporto a chi, direttamente nei Paesi vicini ai luoghi di crisi che alimentano i flussi migratori, si impegna a fornire risposte, protezione e assistenza nonostante la scarsità di mezzi a disposizione”.
La collaborazione tra Unipol e UNHCR si colloca all’interno di un progetto di più ampio respiro che risponde all’appello lanciato nel corso del Vertice delle Nazioni Unite per Rifugiati e Migranti, che si è tenuto il 19 settembre a New York, nell’ambito del quale è stato richiesto ai leader mondiali di elaborare una risposta coordinata e tempestiva alla crisi umanitaria in corso.
“Ci teniamo a esprimere la nostra più sincera gratitudine verso UNIPOL per il suo importante impegno verso i rifugiati siriani – commenta Federico Clementi, direttore della raccolta fondi UNHCR Italia. Un sostegno che non si limita al pur fondamentale aspetto finanziario ma che si estende alla promozione di iniziative di sensibilizzazione dei dipendenti, collaboratori e dei clienti del gruppo. Un aiuto che consideriamo prezioso in una fase difficile come quella attuale, nella quale, oltre a un consistente bisogno di risorse per finanziare l’azione umanitaria, riscontriamo quotidianamente una altrettanto significativa necessità di far conoscere al più ampio numero di persone possibile il dramma vissuto dai rifugiati siriani”.
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