Convegno promuovere la cultura della Prevenzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro
Quanto è importante diffondere la cultura della prevenzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro? Se ne è parlato a Torino il 18 Febbraio al convegno organizzato da Unisind.
L’attenzione alla prevenzione e alla sicurezza è una delle battaglie sindacali più importanti per la tutela del mondo del lavoro. L’importanza di questo tema, e dell’approccio col quale viene affrontato, non è soltanto etica ma pragmatica, poiché i costi sociali della non-sicurezza si rivelano nel tempo più pesanti della non-prevenzione.
Come per tutte le istanze collettive, in tema di sicurezza e prevenzione non si può prescindere da un confronto – anche serrato – fra tutti i protagonisti di un meccanismo delicato, fatto di imprese, istituzioni, rappresentanze e oltre naturalmente all’attore più importante: il lavoratore. Da tale necessità di dialogo costante, equilibrato e profondo ha preso le mosse l’iniziativa, promossa da Unisind con i propri soci, dal titolo La cultura della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro che ha avuto luogo giovedì 18 febbraio presso la sala conferenze del Gruppo Abele, in corso Trapani 95 a Torino.
Il confronto, organizzato in forma di tavola rotonda, ha coinvolto sei protagonisti dal mondo della rappresentanza sindacale e datoriale, per fare il punto su un tema dai contorni in rapida trasformazione, offrendo modelli, strumenti, soluzioni operative disponibili anche alla luce dei mutamenti che hanno attraversato negli anni recenti il mondo dell’impresa e del lavoro.
Ha aperto il dibattito Enrica Valfré, Segretario generale CGIL Torino, tratteggiando il quadro di regole, istituti, servizi offerti ai lavoratori che definiscono l’azione di tutela del sindacato in questo campo. nel corso dell’intervento ha ricordato la peculiare attitudine alla cooperazione fra le istituzioni e le parti sociali che caratterizza il territorio torinese su questa materia, e richiamato alla memoria il noto studio svolto negli anni 70 dal sindacato con il servizio di medicina del lavoro a Mirafiori.
Dopo aver fatto una quantificazione sull’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali nell’area torinese territorio, Domenico Lo Bianco, Segretario generale CISL T orino Canavese, ha proposto alcune chiavi di lettura sulle tendenze in atto. Fra queste, ha denunciato il pericolo insito nel contenimento eccessivo dei costi su appalti pubblici al massimo ribasso che inevitabilmente intaccano le spese per la sicurezza. Inoltre ha stato ricordato il cambiamento profondo che sta attraversando molta parte di un mondo del lavoro sempre più occupato in processi produttivi che, se riducono sensibilmente la pericolosità delle mansioni e delle attività, per altro verso portano alla luce problemi inediti, legati ai ritmi veloci e allo stress da essi generato.
Una lettura politica del fenomeno è stata offerta da Gianni Cortese, Segretario generale UIL Piemonte e Torino, che si è soffermato sui molti fattori esterni che influiscono sulla capacità reale di prevenire i rischi, spesso caratterizzati anche da una matrice culturale: la sensibilità limitata che permane verso una quota di imprenditori, la regolamentazione non sempre applicata, la crisi che modifica il modo stesso di fare impresa. Una crisi che ha ridotto il montante di ore lavorate, al quale va riferita almeno in parte la riduzione degli infortuni che in questi anni si è registrata.
Roberto Rinaldi, del Servizio sindacale all’Unione Industriali di Torino, è intervenuto sull’importanza della bilateralità, sostenendo che la consapevolezza dei rischi corsi è la miglior forma di tutela anche per l’impresa. Nel suo intervento ha ricordato un progetto sperimentato in un’azienda del territorio, realizzato grazie all’accordo fra imprenditori e sindacati, che testato l’impiego delle tecnologie ICT e della sensoristica per sollecitare i lavoratori all’uso corretto dei presidi di sicurezza: se non correttamente indossati dagli operatori al passaggio sotto i portali, suonava un allarme in officina. Ha inoltre sottolineato l’importanza delle attività di sensibilizzazione sulla sicurezza in tutti gli aspetti della vita, non solo professionale, da proporre alle scuole, alle prossime leve di lavoratori.
Il video dell’intervento conclusivo di Pierluigi Stefanini (guarda su Facebook)
Le foto dell’evento
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Quanto è importante diffondere la cultura della prevenzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro? Se ne è parlato a Torino il 18 Febbraio al convegno organizzato da Unisind.
L’attenzione alla prevenzione e alla sicurezza è una delle battaglie sindacali più importanti per la tutela del mondo del lavoro. L’importanza di questo tema, e dell’approccio col quale viene affrontato, non è soltanto etica ma pragmatica, poiché i costi sociali della non-sicurezza si rivelano nel tempo più pesanti della non-prevenzione.
Come per tutte le istanze collettive, in tema di sicurezza e prevenzione non si può prescindere da un confronto – anche serrato – fra tutti i protagonisti di un meccanismo delicato, fatto di imprese, istituzioni, rappresentanze e oltre naturalmente all’attore più importante: il lavoratore. Da tale necessità di dialogo costante, equilibrato e profondo ha preso le mosse l’iniziativa, promossa da Unisind con i propri soci, dal titolo La cultura della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro che ha avuto luogo giovedì 18 febbraio presso la sala conferenze del Gruppo Abele, in corso Trapani 95 a Torino.
Il confronto, organizzato in forma di tavola rotonda, ha coinvolto sei protagonisti dal mondo della rappresentanza sindacale e datoriale, per fare il punto su un tema dai contorni in rapida trasformazione, offrendo modelli, strumenti, soluzioni operative disponibili anche alla luce dei mutamenti che hanno attraversato negli anni recenti il mondo dell’impresa e del lavoro.
Ha aperto il dibattito Enrica Valfré, Segretario generale CGIL Torino, tratteggiando il quadro di regole, istituti, servizi offerti ai lavoratori che definiscono l’azione di tutela del sindacato in questo campo. nel corso dell’intervento ha ricordato la peculiare attitudine alla cooperazione fra le istituzioni e le parti sociali che caratterizza il territorio torinese su questa materia, e richiamato alla memoria il noto studio svolto negli anni 70 dal sindacato con il servizio di medicina del lavoro a Mirafiori.
Dopo aver fatto una quantificazione sull’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali nell’area torinese territorio, Domenico Lo Bianco, Segretario generale CISL T orino Canavese, ha proposto alcune chiavi di lettura sulle tendenze in atto. Fra queste, ha denunciato il pericolo insito nel contenimento eccessivo dei costi su appalti pubblici al massimo ribasso che inevitabilmente intaccano le spese per la sicurezza. Inoltre ha stato ricordato il cambiamento profondo che sta attraversando molta parte di un mondo del lavoro sempre più occupato in processi produttivi che, se riducono sensibilmente la pericolosità delle mansioni e delle attività, per altro verso portano alla luce problemi inediti, legati ai ritmi veloci e allo stress da essi generato.
Una lettura politica del fenomeno è stata offerta da Gianni Cortese, Segretario generale UIL Piemonte e Torino, che si è soffermato sui molti fattori esterni che influiscono sulla capacità reale di prevenire i rischi, spesso caratterizzati anche da una matrice culturale: la sensibilità limitata che permane verso una quota di imprenditori, la regolamentazione non sempre applicata, la crisi che modifica il modo stesso di fare impresa. Una crisi che ha ridotto il montante di ore lavorate, al quale va riferita almeno in parte la riduzione degli infortuni che in questi anni si è registrata.
Roberto Rinaldi, del Servizio sindacale all’Unione Industriali di Torino, è intervenuto sull’importanza della bilateralità, sostenendo che la consapevolezza dei rischi corsi è la miglior forma di tutela anche per l’impresa. Nel suo intervento ha ricordato un progetto sperimentato in un’azienda del territorio, realizzato grazie all’accordo fra imprenditori e sindacati, che testato l’impiego delle tecnologie ICT e della sensoristica per sollecitare i lavoratori all’uso corretto dei presidi di sicurezza: se non correttamente indossati dagli operatori al passaggio sotto i portali, suonava un allarme in officina. Ha inoltre sottolineato l’importanza delle attività di sensibilizzazione sulla sicurezza in tutti gli aspetti della vita, non solo professionale, da proporre alle scuole, alle prossime leve di lavoratori.
Il video dell’intervento conclusivo di Pierluigi Stefanini (guarda su Facebook)
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