Presentato il Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza
I problemi di ordine economico si confermano le priorità che il Governo nazionale dovrebbe affrontare secondo i cittadini italiani (39%) ed europei (37%). Tale dato si combina al livello più basso di soddisfazione economica generale (30%) insieme a quello della Francia.
Al secondo posto delle preoccupazioni individuate dagli intervistati, emergono la questione ambientale e climatica (citata dal 18% degli italiani), la qualità dei servizi (13%) e infine la corruzione politica (10%).
I timori che, invece, destano maggiore apprensione negli italiani sono quelli riconducibili all’insicurezza globale (71%), ossia le paure legate ad “Ambiente e natura”, “Sicurezza alimentare”, “Guerre” e “Globalizzazione”.
Per il 72% degli intervistati, la criminalità in Italia è cresciuta rispetto a cinque anni fa e il 36% ne denuncia un aumento nella propria zona di residenza.
È quanto emerge dalla quindicesima edizione del rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza realizzato da Demos&Pi e Fondazione Unipolis che, in questa edizione, ha condotto tre rilevazioni demoscopiche per indagare sull’evoluzione del senso di insicurezza dei cittadini, sulle preoccupazioni legate all’adolescenza, oltre a fornire un aggiornamento recente sull’insicurezza in Italia.
I risultati del rapporto sono stati presentati oggi alla presenza di Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis, Ilvo Diamanti, Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini, Demos&Pi e docenti dell’Università di Urbino Carlo Bo, Matteo Lancini, Istituto Minotauro e Paola Barretta, Osservatorio di Pavia.
- I problemi di ordine economico continuano a rappresentare la priorità che il Governo nazionale dovrebbe affrontare secondo gli italiani (39%).
- I timori che destano maggiore apprensione nei cittadini sono quelli riconducibili all’insicurezza globale (71%, in calo di quattro punti rispetto al valore del 2022).
- Poche prospettive per i giovani: quasi due terzi degli italiani ritengono che i giovani avranno un futuro peggiore rispetto a quello dei genitori.
- Nel 2023 è cresciuto in modo molto significativo il timore legato all’immigrazione: quasi 1 italiano su 2 ritiene che gli immigrati siano un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone.
- Il 66% degli intervistati ritiene che IA, Internet e Social Media rendano i giovani adolescenti (13-19 anni) schiavi di nuovi poteri e il 71% crede che tali mezzi favoriscano l’indifferenza e il disimpegno sociale e politico tra i giovani.
- 7 italiani su 10 ritengono che la criminalità in Italia sia aumentata rispetto a cinque anni fa.
- A seguito delle ultime tensioni in Medio Oriente, la frazione di italiani che temono lo scoppio di nuove guerre del mondo sale al 54% (rispetto al 41% registrato nel luglio 2023).
- Il 76% degli intervistati ritiene che gli adolescenti di oggi abbiano un maggiore rischio di soffrire d’ansia o di depressione.
- Uso di droghe, dipendenza da dispositivi digitali e depressione: sono i tre problemi più seri che – secondo gli adulti – devono affrontare gli adolescenti italiani di oggi.
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Presentato il Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza
I problemi di ordine economico si confermano le priorità che il Governo nazionale dovrebbe affrontare secondo i cittadini italiani (39%) ed europei (37%). Tale dato si combina al livello più basso di soddisfazione economica generale (30%) insieme a quello della Francia.
Al secondo posto delle preoccupazioni individuate dagli intervistati, emergono la questione ambientale e climatica (citata dal 18% degli italiani), la qualità dei servizi (13%) e infine la corruzione politica (10%).
I timori che, invece, destano maggiore apprensione negli italiani sono quelli riconducibili all’insicurezza globale (71%), ossia le paure legate ad “Ambiente e natura”, “Sicurezza alimentare”, “Guerre” e “Globalizzazione”.
Per il 72% degli intervistati, la criminalità in Italia è cresciuta rispetto a cinque anni fa e il 36% ne denuncia un aumento nella propria zona di residenza.
È quanto emerge dalla quindicesima edizione del rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza realizzato da Demos&Pi e Fondazione Unipolis che, in questa edizione, ha condotto tre rilevazioni demoscopiche per indagare sull’evoluzione del senso di insicurezza dei cittadini, sulle preoccupazioni legate all’adolescenza, oltre a fornire un aggiornamento recente sull’insicurezza in Italia.
I risultati del rapporto sono stati presentati oggi alla presenza di Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis, Ilvo Diamanti, Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini, Demos&Pi e docenti dell’Università di Urbino Carlo Bo, Matteo Lancini, Istituto Minotauro e Paola Barretta, Osservatorio di Pavia.
- I problemi di ordine economico continuano a rappresentare la priorità che il Governo nazionale dovrebbe affrontare secondo gli italiani (39%).
- I timori che destano maggiore apprensione nei cittadini sono quelli riconducibili all’insicurezza globale (71%, in calo di quattro punti rispetto al valore del 2022).
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- Nel 2023 è cresciuto in modo molto significativo il timore legato all’immigrazione: quasi 1 italiano su 2 ritiene che gli immigrati siano un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone.
- Il 66% degli intervistati ritiene che IA, Internet e Social Media rendano i giovani adolescenti (13-19 anni) schiavi di nuovi poteri e il 71% crede che tali mezzi favoriscano l’indifferenza e il disimpegno sociale e politico tra i giovani.
- 7 italiani su 10 ritengono che la criminalità in Italia sia aumentata rispetto a cinque anni fa.
- A seguito delle ultime tensioni in Medio Oriente, la frazione di italiani che temono lo scoppio di nuove guerre del mondo sale al 54% (rispetto al 41% registrato nel luglio 2023).
- Il 76% degli intervistati ritiene che gli adolescenti di oggi abbiano un maggiore rischio di soffrire d’ansia o di depressione.
- Uso di droghe, dipendenza da dispositivi digitali e depressione: sono i tre problemi più seri che – secondo gli adulti – devono affrontare gli adolescenti italiani di oggi.
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