Presentato il Bilancio di Sostenibilità Unipol
Il 23 Giugno scorso a Milano nel corso del Convegno “L’Impresa del 2020: Tra sostenibilità, engagement e innovazione sociale” presso la Torre Velasca, il GruppoUnipol ha presentato il bilancio di sostenibilità 2015 e illustrato il nuovo piano. Al dibattito hanno preso parte, tra gli altri, l’Amministratore Delegato di Unipol Carlo Cimbri, il Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia Sergio Solero, il vicepresidente di Assolombarda Antonio Calabrò e il delegato al lavoro della segreteria nazionale CISL Gigi Petteni. In apertura si era tenuta una lectio magistralis del Professor Patrick O’Sullivan, direttore degli studi della Graduate School of Business di Grenoble.
Il Bilancio di sostenibilità presentato misura il contributo raggiunto da Unipol in riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dall’ONU nel settembre 2015 (Sustainable Development Goals –SDGs); proprio per incrementare quanto svolto finora, il Gruppo, da sempre impegnato a coniugare gli obiettivi economici e di redditività con quelli di natura sociale e ambientale, per la prima volta ha scelto di integrare il piano industriale – presentato recentemente al mercato – legato alla gestione dell’impresa, con gli strumenti di sostenibilità. Questi ultimi rappresentano una leva competitiva che caratterizza il modo di operare del Gruppo permettendo di innovare e creare valore.
Le nuove linee guida dal piano di sostenibilità per il triennio 2016-2018 sono: Implementare prodotti assicurativo/bancari che sappiano rispondere ai bisogni delle cosiddette fasce deboli, come lavoratori precari, genitori single, immigrati temporanei, tutti soggetti che hanno un problema di assistenza sanitaria per il presente e di pensione per il futuro; Incrementare del 25% la penetrazione sui cittadini delle coperture di welfare; Accrescere del 20% l’incidenza dei prodotti a valore sociale ed ambientale; Rivedere l’offerta al terzo settore, alla luce della riforma appena approvato; Attivare servizi e strumenti di risk assessment e di sensibilizzazione sui rischi generati dai cambiamenti climatici, in merito soprattutto alla vulnerabilità delle Piccole e Medie Imprese di fronte ai danni ambientali.
Per maggiori informazioni e un approfondimento sul Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Unipol potete visitare il sito dedicato
Ecco alcune imagini del convegno:
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Il 23 Giugno scorso a Milano nel corso del Convegno “L’Impresa del 2020: Tra sostenibilità, engagement e innovazione sociale” presso la Torre Velasca, il GruppoUnipol ha presentato il bilancio di sostenibilità 2015 e illustrato il nuovo piano. Al dibattito hanno preso parte, tra gli altri, l’Amministratore Delegato di Unipol Carlo Cimbri, il Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia Sergio Solero, il vicepresidente di Assolombarda Antonio Calabrò e il delegato al lavoro della segreteria nazionale CISL Gigi Petteni. In apertura si era tenuta una lectio magistralis del Professor Patrick O’Sullivan, direttore degli studi della Graduate School of Business di Grenoble.
Il Bilancio di sostenibilità presentato misura il contributo raggiunto da Unipol in riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dall’ONU nel settembre 2015 (Sustainable Development Goals –SDGs); proprio per incrementare quanto svolto finora, il Gruppo, da sempre impegnato a coniugare gli obiettivi economici e di redditività con quelli di natura sociale e ambientale, per la prima volta ha scelto di integrare il piano industriale – presentato recentemente al mercato – legato alla gestione dell’impresa, con gli strumenti di sostenibilità. Questi ultimi rappresentano una leva competitiva che caratterizza il modo di operare del Gruppo permettendo di innovare e creare valore.
Le nuove linee guida dal piano di sostenibilità per il triennio 2016-2018 sono: Implementare prodotti assicurativo/bancari che sappiano rispondere ai bisogni delle cosiddette fasce deboli, come lavoratori precari, genitori single, immigrati temporanei, tutti soggetti che hanno un problema di assistenza sanitaria per il presente e di pensione per il futuro; Incrementare del 25% la penetrazione sui cittadini delle coperture di welfare; Accrescere del 20% l’incidenza dei prodotti a valore sociale ed ambientale; Rivedere l’offerta al terzo settore, alla luce della riforma appena approvato; Attivare servizi e strumenti di risk assessment e di sensibilizzazione sui rischi generati dai cambiamenti climatici, in merito soprattutto alla vulnerabilità delle Piccole e Medie Imprese di fronte ai danni ambientali.
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