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Al via i lavori per il primo ortoalto di Torino
Sono partiti i lavori per la realizzazione dell’ortoalto sul tetto del ristorante Le Fonderie Ozanam, nell’ex complesso industriale di via Foligno 14 a Torino, una collaborazione tra la start up di innovazione sociale OrtiAlti, ideatrice del progetto, le cooperative sociali Meeting Service e Atridea, l’agenzia di comunicazione quattrolinee e sostenuto da contributi offerti da soggetti privati, tra i quali Unipolsai.
300 metri quadri di giardino pensile coltivato ad orto, che fornirà vegetali freschi al ristorante sottostante, diventerà un nuovo spazio di aggregazione e animazione per tutte le associazioni del cortile e del quartiere, e aprirà nuove opportunità di lavoro per le cooperative sociali coinvolte.
Un primo tassello di riqualificazione e valorizzazione di un edificio di proprietà della Città di Torino, la ex stamperia di lamiere SIMBI, costruita nel 1938 dall’architetto bulgaro Nicolaj Diulgheroff, esempio di architettura “futurista” che oggi versa in stato di degrado, bene comune da preservare e curare.
L’ortoalto Le Fonderie Ozanam è l’intervento pilota con cui gli architetti Elena Carmagnani e Emanuela Saporito, fondatrici di OrtiAlti, sperimenteranno il loro modello di innovazione sociale.
L’ortoalto, grazie alla tecnologia per il verde pensile che viene impiegata, permette infatti di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, abbassare le isole di colore urbano e favorire la biodiversità. Ma l’ortoalto è molto di più, perché favorisce la partecipazione delle comunità di abitanti nella sua cura e gestione, produce vegetali Km0 che possono innescare nuove micro-economie alla scala del quartiere e costruisce occasioni di inserimento lavorativo e di animazione dei nuovi spazi.
A un anno dal premio We-Women for Expo di Padiglione Italia che la startup si è aggiudicata con il progetto di imprenditoria femminile OrtiAlti, prende forma la prima realizzazione che sarà completata nel mese di aprile e, a partire dalla primavera, diventerà la sede di un ricco calendario di attività per il quartiere.
L’intervento è stato possibile grazie alla capacità di OrtiAlti di aggregare finanziatori e facilitare sinergie fruttuose tra istituzioni, imprese, cooperative sociali e associazioni, che non solo lavoreranno insieme alla realizzazione dell’ortoalto, ma, grazie al coordinamento di Elena ed Emanuela, co-progetteranno le attività di animazione dello spazio, con l’obiettivo sul lungo periodo di aprire sempre più il cortile di Casa Ozanam e l’ortoalto al quartiere e alla città.
Ortoalto Le Fonderie Ozanam è un progetto autofinanziato e sostenuto da contributi offerti da soggetti privati (Fondazione Magnetto, Baghi srl, Imam Ambiente, Unipolsai, Harpo) che, a vario titolo, hanno supportato e sponsorizzato l’intervento per un totale di 100.000 euro.
La storia del progetto e le informazioni sulle iniziative in corso si possono seguire sul sito: http://www.ozanam.ortialti.com/ e sulla pagina fb https://it-it.facebook.com/OrtiAlti.
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300 metri quadri di giardino pensile coltivato ad orto, che fornirà vegetali freschi al ristorante sottostante, diventerà un nuovo spazio di aggregazione e animazione per tutte le associazioni del cortile e del quartiere, e aprirà nuove opportunità di lavoro per le cooperative sociali coinvolte.
Un primo tassello di riqualificazione e valorizzazione di un edificio di proprietà della Città di Torino, la ex stamperia di lamiere SIMBI, costruita nel 1938 dall’architetto bulgaro Nicolaj Diulgheroff, esempio di architettura “futurista” che oggi versa in stato di degrado, bene comune da preservare e curare.
L’ortoalto Le Fonderie Ozanam è l’intervento pilota con cui gli architetti Elena Carmagnani e Emanuela Saporito, fondatrici di OrtiAlti, sperimenteranno il loro modello di innovazione sociale.
L’ortoalto, grazie alla tecnologia per il verde pensile che viene impiegata, permette infatti di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, abbassare le isole di colore urbano e favorire la biodiversità. Ma l’ortoalto è molto di più, perché favorisce la partecipazione delle comunità di abitanti nella sua cura e gestione, produce vegetali Km0 che possono innescare nuove micro-economie alla scala del quartiere e costruisce occasioni di inserimento lavorativo e di animazione dei nuovi spazi.
A un anno dal premio We-Women for Expo di Padiglione Italia che la startup si è aggiudicata con il progetto di imprenditoria femminile OrtiAlti, prende forma la prima realizzazione che sarà completata nel mese di aprile e, a partire dalla primavera, diventerà la sede di un ricco calendario di attività per il quartiere.
L’intervento è stato possibile grazie alla capacità di OrtiAlti di aggregare finanziatori e facilitare sinergie fruttuose tra istituzioni, imprese, cooperative sociali e associazioni, che non solo lavoreranno insieme alla realizzazione dell’ortoalto, ma, grazie al coordinamento di Elena ed Emanuela, co-progetteranno le attività di animazione dello spazio, con l’obiettivo sul lungo periodo di aprire sempre più il cortile di Casa Ozanam e l’ortoalto al quartiere e alla città.
Ortoalto Le Fonderie Ozanam è un progetto autofinanziato e sostenuto da contributi offerti da soggetti privati (Fondazione Magnetto, Baghi srl, Imam Ambiente, Unipolsai, Harpo) che, a vario titolo, hanno supportato e sponsorizzato l’intervento per un totale di 100.000 euro.
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