Lo spreco dei fondi Ue: l’Italia in coda nella spesa per il piano 2014-2020
Ci sono ben sei Paesi dell’Unione Europea che hanno fatto peggio dell’Italia. Ma certo sapere sapere che all’inizio del 2017, cioè quasi a metà strada del programma comunitario 2014-2020, Austria, Belgio, Irlanda, Lussemburgo, Croazia e Romania avevano speso meno di noi è una ben magra consolazione. All’Italia toccherebbero 42,7 miliardi di euro, che sommati al cofinanziamento nazionale (necessario per aprire il rubinetto europeo) portano il totale a 73,6 miliardi. Siamo il secondo Paese dell’Unione destinatario di questi denari dopo la Polonia con 104,9 miliardi di risorse previste, e che ha speso il 4,2 % delle somme a disposizione: 4,3 miliardi, il quadruplo circa degli 880 milioni utilizzati dall’Italia (l’1,2% del totale). Va sottolineato però che l’impiego effettivo dei fondi europei procede sempre piuttosto a rilento nei primi due anni di ogni programma settennale, e questo per comprensibili ragioni tecniche. Bisogna predisporre i piani che devono passare il vaglio di Bruxelles, quindi fare i bandi e infine assegnare i finanziamenti. Le procedure possono quindi essere talvolta inizialmente complicate.
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