Lavoro: l’Emilia-Romagna regione leader italiana, più dinamica grazie al patto fra corpi intermedi


9 Dicembre 2019|6 Minuti

È stato presentato venerdì scorso a Bologna lo studio della società di ricerca Rete Urbana delle Rappresentanze (R.U.R.) dal titolo “Il Valore della Rappresentazione e le Politiche per i giovani nel Patto per il Lavoro dell’Emilia-Romagna”, promosso dal Consiglio Regionale Unipol e realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. Ne hanno discusso Patrizio Bianchi, Assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia Romagna, Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol, e Giuseppe Roma, Segretario Generale R.U.R. precedentemente Direttore Generale della Fondazione Censis.

La ricerca evidenzia che in Emilia-Romagna il tasso di occupazione, nella popolazione fra 20 e 64 anni, è pari al 74,4% nel 2018, benchmark fra le grandi regioni settentrionali, superiore a Lombardia (72,6%) e Veneto (71,5%). Il tasso di disoccupazione è sceso dall’8,3% del 2014 al 4,8% di giugno 2019. Grazie al Patto per il Lavoro e il Patto Giovani, la disoccupazione giovanile è diminuita dal 34,9% del 2014 al 17,8% del 2018. Al contempo, le fuoriuscite anticipate dalla scuola sono passate dal 13,6% all’11%, al di sotto delle Regioni del Nord e della media italiana del 14,5%.

Inoltre, il valore aggiunto per abitante, indicatore che rappresenta sia i livelli di partecipazione al lavoro sia la produttività degli occupati, risulta essere il terzo più alto in Italia e superiore del 24% rispetto alla media nazionale, nonché allineato con i valori europei.

La Regione delle opportunità, questo il nostro obiettivo, insieme ai soggetti del Patto per il Lavoro, perché ogni giovane possa trovare lo spazio per crescere e per costruire il proprio futuro”, ha affermato l’Assessore Patrizio Bianchi.

La ricerca evidenzia come strategico per le politiche pubbliche saper dialogare con le forze sociali per costruire soluzioni a vantaggio della comunità. I Consigli Regionali Unipol, come luogo di costruzione di valore condiviso in logica multi-stakeholder, dimostrano la loro attualità nel concorrere ad uno sviluppo sostenibile territoriale”, ha dichiarato Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol.

Il Patto per il Lavoro e il Patto Giovani dell’Emilia-Romagna, racchiudono in sé alcune caratteristiche peculiari che li differenziano rispetto a precedenti esperienze di concertazione fra le istituzioni e le parti sociali in quanto: si è andati oltre la semplice partecipazione o concertazione fra la sfera pubblica e gli attori imprenditoriali e associativi, costruendo insieme un processo decisionale.

Il Patto è risultato uno strumento di sintesi a livello generale anche attraverso mediazioni “alte”, ispirate ad un interesse generale. È diventato strumento di lavoro per le parti sociali, ha costituito un argine alla disintermediazione nelle relazioni fra cittadini e istituzioni.

Molte recenti ricerche confermano, anche con i numeri, una posizione di vertice che sta assumendo l’Emilia Romagna e un ispessimento dell’asse padano fra Milano e Bologna. Secondo Unioncamere, nel 2018, fra le prime dieci province italiane per valore aggiunto pro-capite, ben quattro appartengono all’Emilia-Romagna. Bologna è terza dopo Milano e Bolzano.

Un tale risultato per l’Emila Romagna è stato possibile grazie a un significativo impegno, pubblico e privato, nel promuovere l’innovazione a tutto campo, tanto che gli investimenti in ricerca e sviluppo sono passati, nel triennio 2014-2017, dall’1,68% del Pil all’1,98% quota ben superiore all’1,50% registrato, in media, nelle regioni del Nord.

Istituzioni e imprese, poi, hanno operato con particolare energia per promuovere la formazione a tutti i livelli, dalla sperimentazione del sistema duale, con un serio apprendistato nelle aziende della Motor Valley come Ducati e Lamborghini, agli Istituti Tecnici Superiori, alla formazione universitaria: un impegno premiato dai risultati dello studio condotto da R.U.R.

Inoltre, da una ricerca effettuata con i membri delle organizzazioni aderenti al Consiglio Regionale Unipol emerge che:

  • secondo l’88,3% degli intervistati, il protagonismo dei corpi intermedi e il migliorato clima di collaborazione hanno costituito il riferimento per affrontare meglio le crisi aziendali regionali e rendere più solido il tessuto produttivo emiliano romagnolo;
  • il 17,5% ritiene molto migliorata la situazione di stimolo all’innovazione e alla ricerca, a cui si aggiunge un 62,5% che la ritiene migliorata per le azioni previste dal Patto;
  • l’internazionalizzazione dell’economia emiliano-romagnola è ritenuta molto migliorata dal 21% degli intervistati, migliorata dal 60%.

Riguardo alle aree di intervento comprese nel Patto per il Lavoro Giovani gli intervistati ritengono che Produzione e competenze e capitale umano siano stati gli ambiti su cui si sono ottenuti maggiori risultati, mentre vanno segnalate come priorità di intervento la rete attiva per il lavoro e la creazione di impresa (imprenditorialità maker), il programma per il successo formativo che ha conseguito risultati ragguardevoli riducendo ulteriormente le fuoriuscite dal sistema scolastico.

Di seguito alcune foto della presentazione


Lavoro: l’Emilia-Romagna regione leader italiana, più dinamica grazie al patto fra corpi intermedi


CRU unipol|9 Dicembre 2019|6 Minuti

È stato presentato venerdì scorso a Bologna lo studio della società di ricerca Rete Urbana delle Rappresentanze (R.U.R.) dal titolo “Il Valore della Rappresentazione e le Politiche per i giovani nel Patto per il Lavoro dell’Emilia-Romagna”, promosso dal Consiglio Regionale Unipol e realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. Ne hanno discusso Patrizio Bianchi, Assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia Romagna, Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol, e Giuseppe Roma, Segretario Generale R.U.R. precedentemente Direttore Generale della Fondazione Censis.

La ricerca evidenzia che in Emilia-Romagna il tasso di occupazione, nella popolazione fra 20 e 64 anni, è pari al 74,4% nel 2018, benchmark fra le grandi regioni settentrionali, superiore a Lombardia (72,6%) e Veneto (71,5%). Il tasso di disoccupazione è sceso dall’8,3% del 2014 al 4,8% di giugno 2019. Grazie al Patto per il Lavoro e il Patto Giovani, la disoccupazione giovanile è diminuita dal 34,9% del 2014 al 17,8% del 2018. Al contempo, le fuoriuscite anticipate dalla scuola sono passate dal 13,6% all’11%, al di sotto delle Regioni del Nord e della media italiana del 14,5%.

Inoltre, il valore aggiunto per abitante, indicatore che rappresenta sia i livelli di partecipazione al lavoro sia la produttività degli occupati, risulta essere il terzo più alto in Italia e superiore del 24% rispetto alla media nazionale, nonché allineato con i valori europei.

La Regione delle opportunità, questo il nostro obiettivo, insieme ai soggetti del Patto per il Lavoro, perché ogni giovane possa trovare lo spazio per crescere e per costruire il proprio futuro”, ha affermato l’Assessore Patrizio Bianchi.

La ricerca evidenzia come strategico per le politiche pubbliche saper dialogare con le forze sociali per costruire soluzioni a vantaggio della comunità. I Consigli Regionali Unipol, come luogo di costruzione di valore condiviso in logica multi-stakeholder, dimostrano la loro attualità nel concorrere ad uno sviluppo sostenibile territoriale”, ha dichiarato Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol.

Il Patto per il Lavoro e il Patto Giovani dell’Emilia-Romagna, racchiudono in sé alcune caratteristiche peculiari che li differenziano rispetto a precedenti esperienze di concertazione fra le istituzioni e le parti sociali in quanto: si è andati oltre la semplice partecipazione o concertazione fra la sfera pubblica e gli attori imprenditoriali e associativi, costruendo insieme un processo decisionale.

Il Patto è risultato uno strumento di sintesi a livello generale anche attraverso mediazioni “alte”, ispirate ad un interesse generale. È diventato strumento di lavoro per le parti sociali, ha costituito un argine alla disintermediazione nelle relazioni fra cittadini e istituzioni.

Molte recenti ricerche confermano, anche con i numeri, una posizione di vertice che sta assumendo l’Emilia Romagna e un ispessimento dell’asse padano fra Milano e Bologna. Secondo Unioncamere, nel 2018, fra le prime dieci province italiane per valore aggiunto pro-capite, ben quattro appartengono all’Emilia-Romagna. Bologna è terza dopo Milano e Bolzano.

Un tale risultato per l’Emila Romagna è stato possibile grazie a un significativo impegno, pubblico e privato, nel promuovere l’innovazione a tutto campo, tanto che gli investimenti in ricerca e sviluppo sono passati, nel triennio 2014-2017, dall’1,68% del Pil all’1,98% quota ben superiore all’1,50% registrato, in media, nelle regioni del Nord.

Istituzioni e imprese, poi, hanno operato con particolare energia per promuovere la formazione a tutti i livelli, dalla sperimentazione del sistema duale, con un serio apprendistato nelle aziende della Motor Valley come Ducati e Lamborghini, agli Istituti Tecnici Superiori, alla formazione universitaria: un impegno premiato dai risultati dello studio condotto da R.U.R.

Inoltre, da una ricerca effettuata con i membri delle organizzazioni aderenti al Consiglio Regionale Unipol emerge che:

  • secondo l’88,3% degli intervistati, il protagonismo dei corpi intermedi e il migliorato clima di collaborazione hanno costituito il riferimento per affrontare meglio le crisi aziendali regionali e rendere più solido il tessuto produttivo emiliano romagnolo;
  • il 17,5% ritiene molto migliorata la situazione di stimolo all’innovazione e alla ricerca, a cui si aggiunge un 62,5% che la ritiene migliorata per le azioni previste dal Patto;
  • l’internazionalizzazione dell’economia emiliano-romagnola è ritenuta molto migliorata dal 21% degli intervistati, migliorata dal 60%.

Riguardo alle aree di intervento comprese nel Patto per il Lavoro Giovani gli intervistati ritengono che Produzione e competenze e capitale umano siano stati gli ambiti su cui si sono ottenuti maggiori risultati, mentre vanno segnalate come priorità di intervento la rete attiva per il lavoro e la creazione di impresa (imprenditorialità maker), il programma per il successo formativo che ha conseguito risultati ragguardevoli riducendo ulteriormente le fuoriuscite dal sistema scolastico.

Di seguito alcune foto della presentazione