Diritti al lavoro
Sì è svolta il 27 e il 28 maggio a Ravenna l’edizione del festival del lavoro Opera, organizzato dalla Cgil della provincia di Ravenna, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ravenna, della Regione Emilia Romagna e del gruppo Unipol. La manifestazione ha proposto una riflessione sul ruolo del lavoro nel terzo millennio attraverso la contaminazione delle diverse espressioni artistiche: teatro, letteratura, musica e fotografia. Partendo da un’analisi dell’evoluzione storica dei diritti e delle conquiste sociali si è arrivato ad una lettura della situazione di oggi e dei possibili scenari futuri.
“Quest’anno abbiamo voluto dedicare il festival Opera a un tema di assoluta attualità visto che la Cgil si sta mobilitando per la nascita di una Carta dei diritti universali del lavoro – ha detto Maura Masotti, della segreteria confederale della Cgil di Ravenna e responsabile del progetto Opera – il nuovo Statuto vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali. Le due giornate di incontri e spettacoli sono state un momento prezioso di confronto e di approfondimento della storia dei diritti sul lavoro in Italia”.
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“Quest’anno abbiamo voluto dedicare il festival Opera a un tema di assoluta attualità visto che la Cgil si sta mobilitando per la nascita di una Carta dei diritti universali del lavoro – ha detto Maura Masotti, della segreteria confederale della Cgil di Ravenna e responsabile del progetto Opera – il nuovo Statuto vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali. Le due giornate di incontri e spettacoli sono state un momento prezioso di confronto e di approfondimento della storia dei diritti sul lavoro in Italia”.
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