Direzione 2050: strategie per la neutralità climatica. A Milano l’evento organizzato dal Gruppo Unipol
Nell’ambito del convegno “Direzione 2050, Strategie per la neutralità climatica” che si è tenuto oggi a Milano, Matteo Laterza, Direttore Generale del Gruppo Unipol, ha illustrato le linee guida della politica di sostenibilità del Gruppo. All’evento, moderato da Marisa Parmigiani, Head of Sustainability Unipol Gruppo, sono intervenuti anche Gianpiero Calzolari, Presidente Granarolo, Paolo Caridi, Head of Unit – Communication and Civil Society, DG Climate Action Commissione Europea, Enrico Giovannini, Direttore Scientifico Asvis, Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, Stefano Granella, Chief Strategy and Growth A2A.
La Strategia sul cambiamento climatico adottata dal Gruppo Unipol dettaglia il modo in cui si sta attrezzando per affrontare i rischi e cogliere le opportunità connesse al clima, definendo nuovi target di medio-lungo termine di riduzione delle proprie emissioni di gas serra a supporto del proprio percorso di decarbonizzazione. Ecco alcuni dei principali obiettivi. Riduzione entro il 2030 del 50% dell’intensità di carbonio del proprio portafoglio di investimenti finanziari gestiti direttamente. Taglio entro il 2030 (rispetto al 2019) del 46% delle emissioni di Scope 1 e Scope 2. Investimenti tematici per gli SDGs nel 2024 pari a 1,3 miliardi di euro. Inoltre, al fine di consolidare il proprio processo di allineamento del portafoglio finanziario a una traiettoria di contenimento dell’aumento della temperatura media globale a circa 1,5°C, il Gruppo Unipol ha aderito alla Net Zero Asset Owner Alliance, impegnandosi in questo modo a ridurre le emissioni dei propri portafogli di investimento a zero emissioni nette di gas ad effetto serra entro il 2050 e ad agire per ridurre le emissioni di gas serra attraverso l’engagement delle aziende investite.
“Quello della lotta al cambiamento climatico è un tema strategico a cui noi lavoriamo da molto tempo, anche prima che arrivassi io” – ha detto Matteo Laterza nel suo intervento – “Siamo arrivati al bilancio integrato anche prima che la legge lo richiedesse. La sostenibilità economica e quella dal lato Esg sono profondamente legate tra loro: il connubio tra le due si esprime nel bilancio integrato ma rispecchia la nostra modalità di fare impresa“. “Le assicurazioni svolgono un ruolo centrale in tre direttrici.” – ha poi continuato Laterza – “Prima di tutto siamo assuntori di rischio, anche quando si parla di cambiamento climatico. Operiamo anche come risk manager e investitore. Noi siamo personalmente gestori di piu’ di 70 mld di euro di attivi finanziari, la nostra capacita’ di convogliare risorse verso utenti con comportamenti volti a stimolare la lotta al cambiamento climatico e’ importante. Il tema della sostenibilità non è un tema assestante, si inserisce in tutto il framework di rischi che ci troviamo a mappare“.
“La crisi climatica ormai è chiaramente con noi, e sappiamo che la situazione è destinata a peggiorare.” – ha detto Enrico Giovannini, intervenendo in videocollegamento all’evento – “Il tema fondamentale è quello degli eventi estremi come quelli visti nelle scorse settimane, che hanno impatto non soltanto sugli individui ma anche sull’economia. Serve dunque lavorare non solo sulla mitigazione, ma anche sull’adattamento. Serve investire su questo, perché gli investimenti hanno un ritorno, non sono costi. Le imprese che scelgono sostenibilità a tutto tondo hanno vantaggi e ritorni in termini di redditività, produttività e occupazione”. “L’Italia è chiamata a decisioni importanti sul tema dei cambiamenti climatici.” – ha continuato Giovannini – “È stata presentata la bozza di Pniec, con il piano definitivo che dovrà essere completato entro l’anno prossimo. Ma bisogna dire che, per scelta e ammissione del governo, il piano non centrerà gli obiettivi europei. Non comporta quel salto di cui il nostro paese ha necessariamente bisogno, per la mitigazione dei cambiamenti climatici e per la propria sicurezza energetica. Alcuni dei punti che avevamo proposto come Asvis sono stati toccati, altri nodi invece restano irrisolti. Bisogna essere coraggiosi per decidere di fare il salto, ma anche dare segnali chiari al mercato, e per farlo servono fondi, strumenti finanziari, sussidi almeno di medio termine“.
Di seguito alcune foto dell’evento
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Direzione 2050: strategie per la neutralità climatica. A Milano l’evento organizzato dal Gruppo Unipol
Nell’ambito del convegno “Direzione 2050, Strategie per la neutralità climatica” che si è tenuto oggi a Milano, Matteo Laterza, Direttore Generale del Gruppo Unipol, ha illustrato le linee guida della politica di sostenibilità del Gruppo. All’evento, moderato da Marisa Parmigiani, Head of Sustainability Unipol Gruppo, sono intervenuti anche Gianpiero Calzolari, Presidente Granarolo, Paolo Caridi, Head of Unit – Communication and Civil Society, DG Climate Action Commissione Europea, Enrico Giovannini, Direttore Scientifico Asvis, Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, Stefano Granella, Chief Strategy and Growth A2A.
La Strategia sul cambiamento climatico adottata dal Gruppo Unipol dettaglia il modo in cui si sta attrezzando per affrontare i rischi e cogliere le opportunità connesse al clima, definendo nuovi target di medio-lungo termine di riduzione delle proprie emissioni di gas serra a supporto del proprio percorso di decarbonizzazione. Ecco alcuni dei principali obiettivi. Riduzione entro il 2030 del 50% dell’intensità di carbonio del proprio portafoglio di investimenti finanziari gestiti direttamente. Taglio entro il 2030 (rispetto al 2019) del 46% delle emissioni di Scope 1 e Scope 2. Investimenti tematici per gli SDGs nel 2024 pari a 1,3 miliardi di euro. Inoltre, al fine di consolidare il proprio processo di allineamento del portafoglio finanziario a una traiettoria di contenimento dell’aumento della temperatura media globale a circa 1,5°C, il Gruppo Unipol ha aderito alla Net Zero Asset Owner Alliance, impegnandosi in questo modo a ridurre le emissioni dei propri portafogli di investimento a zero emissioni nette di gas ad effetto serra entro il 2050 e ad agire per ridurre le emissioni di gas serra attraverso l’engagement delle aziende investite.
“Quello della lotta al cambiamento climatico è un tema strategico a cui noi lavoriamo da molto tempo, anche prima che arrivassi io” – ha detto Matteo Laterza nel suo intervento – “Siamo arrivati al bilancio integrato anche prima che la legge lo richiedesse. La sostenibilità economica e quella dal lato Esg sono profondamente legate tra loro: il connubio tra le due si esprime nel bilancio integrato ma rispecchia la nostra modalità di fare impresa“. “Le assicurazioni svolgono un ruolo centrale in tre direttrici.” – ha poi continuato Laterza – “Prima di tutto siamo assuntori di rischio, anche quando si parla di cambiamento climatico. Operiamo anche come risk manager e investitore. Noi siamo personalmente gestori di piu’ di 70 mld di euro di attivi finanziari, la nostra capacita’ di convogliare risorse verso utenti con comportamenti volti a stimolare la lotta al cambiamento climatico e’ importante. Il tema della sostenibilità non è un tema assestante, si inserisce in tutto il framework di rischi che ci troviamo a mappare“.
“La crisi climatica ormai è chiaramente con noi, e sappiamo che la situazione è destinata a peggiorare.” – ha detto Enrico Giovannini, intervenendo in videocollegamento all’evento – “Il tema fondamentale è quello degli eventi estremi come quelli visti nelle scorse settimane, che hanno impatto non soltanto sugli individui ma anche sull’economia. Serve dunque lavorare non solo sulla mitigazione, ma anche sull’adattamento. Serve investire su questo, perché gli investimenti hanno un ritorno, non sono costi. Le imprese che scelgono sostenibilità a tutto tondo hanno vantaggi e ritorni in termini di redditività, produttività e occupazione”. “L’Italia è chiamata a decisioni importanti sul tema dei cambiamenti climatici.” – ha continuato Giovannini – “È stata presentata la bozza di Pniec, con il piano definitivo che dovrà essere completato entro l’anno prossimo. Ma bisogna dire che, per scelta e ammissione del governo, il piano non centrerà gli obiettivi europei. Non comporta quel salto di cui il nostro paese ha necessariamente bisogno, per la mitigazione dei cambiamenti climatici e per la propria sicurezza energetica. Alcuni dei punti che avevamo proposto come Asvis sono stati toccati, altri nodi invece restano irrisolti. Bisogna essere coraggiosi per decidere di fare il salto, ma anche dare segnali chiari al mercato, e per farlo servono fondi, strumenti finanziari, sussidi almeno di medio termine“.
Di seguito alcune foto dell’evento
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