Uno degli 8 punti del nuovo piano riguarda la digitalizzazione dei territori periferici. Previsto l’utilizzo di sistemi informatizzati anche nei progetti inseriti negli APQ delle 4 aree regionali.

Trasformare le aree interne da contesti marginali a comunità digitali al 100%. Questo uno degli 8 obiettivi in cui è declinato il Data valley bene comune (DVBC), l’Agenda digitale 2020-2025 approvata dall’Emilia Romagna per la trasformazione digitale dell’intera regione, con impatti sul fronte economico, sociale e ambientale. Un’evoluzione dei precedenti piani digitali che pone l’attenzione su come i dati, e le opportunità ad essi legate, debbano essere risorse a disposizione di tutti.

Sul piatto 200 milioni di euro per lo sviluppo digitale del territorio attraverso tecnologie innovative, risorse e competenze diffuse e inclusive.

Nelle aree interne, montane e zone del cratere – ma anche nei quartieri isolati delle grandi città – il digitale può determinare il cambiamento inseguito. Connettività, acquisizione di competenze digitali per giovani e lavoratori, riorganizzazione del lavoro con il contributo dello smartworking, co-schooling sono alcuni degli ingredienti del piano regionale DVBC per favorire la residenzialità nei territori soggetti a spopolamento e decadimento economico.

Prima azione verso la creazione di comunità digitali al 100% l’avvio di un percorso di co-progettazione con gli attori locali delle aree montane e interne. Prevista anche l’adozione di soluzioni digitali nei progetti relativi ai servizi di cittadinanza contenuti negli Accordi di Programma Quadro (APQ) delle 4 aree interne regionali che sperimentano la Strategia nazionale per le aree interne (SNAI). Ma anche riuso di soluzioni digitali presenti nel network regionale per favorire un welfare di comunità fino alla delocalizzazione delle attività creative e culturali, digitali e innovative nelle aree periferiche per favorirne la rivitalizzazione passando per l’utilizzo delle nuove tecnologie per la progettazione di azioni di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale come motore dello sviluppo turistico di queste zone.

La Regione Emilia Romagna ha praticamente concluso l’iter SNAI 2016-2020 con tre aree che hanno già sottoscritto i relativi APQ (Appennino Emiliano, Basso Ferrarese, Appennino Piacentino Parmense) e l’Alta Valmarecchia che è in via di sottoscrizione.