Piemonte: il futuro del lavoro e il ruolo dei territori

Si è svolto lo scorso 18 maggio presso Combo di Torino l’evento organizzato dal CRU Piemonte nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS, sul tema del futuro del lavoro nella regione Piemonte.

Scopo dell’iniziativa è stato quello di affrontare – alla luce delle direttive europee e degli strumenti di pianificazione regionale – il tema delle transizioni in corso, al fine di trovare soluzioni adeguate, non solo per il conseguimento degli obiettivi ambientali,  ma anche per gestirne in modo efficace gli impatti occupazionali e sociali conseguenti.

L’incontro, condotto da Paolo Griseri, giornalista di La Stampa, si è aperto con un saluto del Presidente del CRU Piemonte, Carlo Chiama, il quale ha ricordato alla platea cosa sono i CRU e qual è il loro ruolo quale rete di portatori di interessi nei processi di sviluppo e creazione di valore condiviso sui territori.

La prima parte dell’evento è consistito in due relazioni di carattere generale: si è partiti con uno stimolante inquadramento socio-economico del marcato del lavoro da parte del ricercatore senior Sergio Vernoni di IRES Piemonte (qui le slide in pdf della sua presentazione) il quale ha presentato i trend attualmente in essere, secondo una rigorosa metodologia di ricerca, con una significativa enfasi agli scenari di evoluzione futura.

A seguire ha preso la parola Enrica Pejrolo, Vicaria e Vicedirettrice della Direzione Formazione, Istruzione e Lavoro Regione Piemonte, la quale è entrata in approfondimento circa gli strumenti di programmazione regionale e fondi strutturali in materia di occupazione, società, istruzione e sviluppo competenze, fornendo anche alla platea delle utili anticipazioni circa il prossimo agire della Regione nei suddetti ambiti (qui le slide in pdf della sua presentazione).

A questi primi due interventi sono seguite due testimonianze di due autorevoli esperti circa quello che alcuni territori del Piemonte stanno già mettendo in campo per contribuire ad accrescere l’efficacia ed l’efficienza dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ha esordito Pier Ettore Pellerey, Presidente di Città Studi Biella, il quale ha illustrato alla platea le attività portate avanti dall’Accademia Piemonte per il TAM e Green Jobs (qui le slide in pdf della sua presentazione) anche con uno sguardo prospettico circa le evoluzioni delle modalità formative. Il secondo intervento è stato a cura di Laura Cerutti, del Consorzio CPE di Pinerolo e protagonista del Progetto Ripartiamo Insieme Pinerolo, la quale ha fornito un esaustivo aggiornamento di come il progetto, partito nel maggio 2020, sta portando avanti la sua missione consistente nel lavorare a rete (aziende, enti, associazioni) per il territorio al fine di sviluppare progetti e iniziative a beneficio del Pinerolese, con particolare riferimento all’efficientamento del mercato del lavoro locale (qui le slide in pdf della sua presentazione).

È stata poi data la parola ad Alberto Robiati, Direttore di Forwardto, per un affascinante ragionamento sul significato del “futuro” e di come sia oggidì fondamentale sviluppare specifiche competenze per lavorare sul concetto di futuro attraverso la costruzione di scenari multipli. Tutto questo è stato in sede di incontro declinato sotto il profilo delle figure professionali che saranno necessarie nel prossimo futuro.

Conclusesi queste prime sezioni, si è dato avvio alla parte conclusiva della mattinata consistente in una vivace tavola rotonda che ha messo a confronto le istituzioni con le parti sociali, ognuna apportatrice di una diversa visione sullo stato e l’evoluzione del mercato del lavoro. Sono intervenuti Arturo Faggio – Direttore Formazione, Istruzione e Lavoro Regione Piemonte, Dimitri Buzio – Presidente Legacoop Piemonte (in rappresentanza del comparto imprenditoriale), Maria Teresa Cianciotta – segreteria UIL Piemonte (in rappresentanza del comparto dei lavoratori) e Cristiana Poggio – Presidente Immaginazione e Lavoro e Vicepresidente di Piazza dei Mestieri.

Di seguito alcune immagini dell’evento.


UnipolSai al fianco delle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna

UnipolSai ha varato un piano strutturato e integrato di interventi a favore delle popolazioni colpite dai recenti eventi alluvionali verificatisi in Emila-Romagna con l’obiettivo di sostenere i clienti e le agenzie residenti nelle zone colpite dall’alluvione.

In un contesto di difficoltà e sofferenza, UnipolSai si impegna a facilitare la gestione dei sinistri, concedere significative proroghe e dilazioni e fornire risposte adeguate e tempestive tramite l’attivazione del numero verde 800 754646.

Nel dettaglio, il piano di iniziative a favore delle comunità colpite prevede:

Settore Danni

  • Proroghe e dilazioni: proroga dei termini di mora da 15 a 90 giorni con scadenza tra il 01/05/2023 e il 31/07/2023, differimento di tre mesi degli automatismi mensili di portafoglio (storni, blocchi, addebiti), sospensione delle attività di recupero delle franchigie non ancora rimborsate e dei premi arretrati fino al 31/07/2023.
  • Autocertificazioni in sostituzione delle documentazioni normalmente necessarie.

Settore Vita

  • Proroga dei termini di pagamento premi da 30 giorni a 90 giorni per i premi aventi scadenza tra il 01/05/2023 e il 31/07/2023.
  • Riattivazione dei contratti vengono prorogati da 6 a 12 mesi, fino al 30/09/23, senza alcuna richiesta di ulteriori accertamenti sanitari o dichiarazioni ulteriori sullo stato di salute dell’assicurato.
  • Sospensione penali di riscatto fino al 30/11/2023.

Gli interventi sono rivolti ai clienti residenti nei seguenti comuni in Emilia-Romagna:

Bagnacavallo (RA), Bologna (BO), Brisighella (RA), Budrio (BO), Castel Bolognese (RA), Castel San Pietro Terme (BO), Cesena (FC), Cesenatico (FC), Conselice (RA), Cotignola (RA), Faenza (RA), Forlì (FC), Imola (BO), Medicina (BO), Molinella (BO), Mordano (BO), Massa Lombarda (RA), Sant’Agata sul Santerno (RA), Solarolo (RA), Riolo Terme (RA), Gatteo a Mare (FC), Savignano sul Rubicone (FC), Riccione (RN), Castel Guelfo di Bologna (BO), Castel del Rio (BO), Fontanelice (BO), Russi (RA), Mercato Saraceno (FC), Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC), Castenaso (BO), Ozzano dell’Emilia (BO), Pianoro (BO), Gambettola (FC), Santarcangelo di Romagna (RN), Meldola (FC), Lugo (RA), San Lazzaro di Savena (BO).

Fonte Foto: canale Twitter Protezione Civile


Sisma, la rinascita dei territori passa dalla ricostruzione sociale

Lo scorso 12 maggio all’Università di Macerata il confronto promosso dai Consigli Regionali Unipol del Centro Italia. Il Commissario al sisma Castelli: “La riparazione socio economica non può prescindere dalla socialità e dal welfare. Importante ruolo di UniMc”. Marisa Parmigiani, responsabile sostenibilità per il gruppo Unipol: “Vogliamo essere attivatori di partnerariati nel quadro degli obiettivi dell’agenda 2030”.

Un confronto corale sulla ricostruzione sociale dopo il terremoto che ha devastato il centro Italia, un’occasione per gettare le basi di possibili collaborazioni tra rappresentanti di università, istituzioni e territori: questo è stato l’incontro promosso all’Università di Macerata dai Consigli Regionali Unipol del Centro Italia – Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria – nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile, con la partecipazione del Commissario per la ricostruzione post sisma 2016 Guido Castelli.

“I Consigli Regionali Unipol sono impegnati sui territori, e ancora più intensamente in quelli del Cratere, per essere attivatori di partnerariati nel quadro degli obiettivi dell’agenda 2030. E lo fanno attraverso alleanze a geometria variabile per realizzare in maniera efficace ed efficiente progetti condivisi e mettendo sempre al centro il protagonismo civico delle comunità, in grado di dare senso compiuto alle iniziative e agli obiettivi da raggiungere”, ha sottolineato Marisa Parmigiani, Head of Sustainability Gruppo Unipol e Direttrice della Fondazione Unipolis.

“Se vogliamo ottenere un rinnovamento e uno sviluppo – ha detto in apertura il rettore John McCourt – bisogna investire di più nella ricostruzione sociale, culturale, psicologica, temi ugualmente importanti come quelli della ricostruzione fisica ed economica, per ripartire dopo il trauma collettivo del sisma. L’Università di Macerata, con le sue riconosciute eccellenze nel campo degli studi umanistici e sociali, con discipline che vanno dalla filosofia e psicologia alle materie economiche e giuridiche, può dare un contributo unico ed importante che forse è stato finora sottovalutato”.

Un contributo importante riconosciuto invece dal Commissario alla ricostruzione Guido Castelli. “Da un recente studio della Banca d’Italia – ha detto – si evidenzia la forte incidenza del sisma sulla riduzione demografica nei territori del cratere. La riparazione socio-economica di mia competenza, non può prescindere dalla socialità e dal welfare, con particolare attenzione alla componente degli anziani e dei fragili. Sull’Appennino sono in atto interventi già codificati di tutte le regioni, dobbiamo coordinare queste azioni al meglio in modo che il rendimento sociale, in termini di eguaglianza e sostenibilità, venga messo a terra e ottimizzato. E l’Università di Macerata ci può aiutare in questo processo”. Castelli ha poi richiamato l’attenzione sull’importanza di mettere a frutto gli investimenti finanziari in corso tramite strategie che raccordino le istanze dei territori con le politiche nazionali. “Nel cratere sono state messe in campo risorse importanti. Dobbiamo da subito pensare come, a partire dagli hub e dai centri di ricerca, si possano creare processi in grado di alimentare valori e competenze che vadano oltre il termine del 2026”.

Su questi temi sono intervenuti anche la presidente del CRU Marche Claudia Mazzucchelli, in rappresentanza dei presidenti dei Consigli delle quattro regioni, i delegati degli Atenei di Macerata, Claudio Socci, Camerino Andrea dall’Asta, L’Aquila Fabio Graziosi, Perugia Fausto Elisei e La Tuscia Alvaro Marucci. Sono state, infine, portate testimonianze dei territori proposte dai CRU: Lido Legnini per l’Abruzzo, Mauro Iengo per il Lazio, Sauro Rossi per le Marche e Rossella Tonti per l’Umbria.  


Libreria Sfusa. Presentato il progetto pilota per promuovere la lettura e i libri nell’area del Fortore

Si è tenuta lo scorso martedì 9 maggio alle ore 18, presso la Sala consiliare del Palazzo Comunale di Pietracatella, la presentazione del progetto pilota ‘Libreria Sfusa’, finanziato e promosso da Legacoop Molise e CRU Unipolattraverso un articolato programma operativo incentrato sul valore solidaristico della ‘Community Engagement’, ossia sul legame umano rappresentato dalla partecipazione dei cittadini alla vita comunitaria. Un metodo innovativo diretto a promuovere la costituzione di una vera e propria rete sociale di prossimità tra i diversi elementi associativi, sociali ed economici presenti nell’ambito della realtà fortorina.

Il progetto si avvarrà della piena collaborazione sia della Libreria Risguardi di Campobasso che della cooperativa culturale e creativa JustMò, al fine di diffondere il valore formativo della lettura consapevole nelle aree internedell’Appennino molisano. In tal senso, i caratteri propulsivi delle azioni progettuali inanelleranno laboratori, animazioni diffuse e pratiche condivise tra i cittadini, promuovendo un approccio diretto rispetto alle modalità organizzative, in armonia con le libere espressioni delle diverse componenti sociali.

Intervistata, Chiara Iosue, presidente di Legacoop Molise, ha chiarito precisamente il senso dell’iniziativa: “lo scopo è quello di spostare il libro dal suo luogo fisico d’elezione, portandolo tra i luoghi comuni della vita di ogni giorno, per offrire ai cittadini una nuova occasione per leggere”.

In aggiunta, il sindaco di Pietracatella, Antonio Tomassone, a conclusione della presentazione, ha puntualizzato gli aspetti tecnici del progetto: “Pietracatella, dopo aver ottenuto la qualifica nazionale di Città che legge, sta cercando di avvicinare la cittadinanza alla lettura, favorendo l’utilizzo della Biblioteca Comunale. Perciò, la Biblioteca sarà il fulcro di incontri studiati ad hoc in base alle esigenze della Comunità, quale luogo di scambio e condivisione per sviluppare la Community Engagement”.


Il 12 maggio l'evento "La ricostruzione sociale dopo il terremoto"

A Macerata, il 12 maggio i Consigli Regionali Unipol insieme alle Università del cratere ne discutono con il Commissario Castelli

 

I  CRU per la ricostruzione sociale dei territori colpiti dal sisma. Questo il titolo dell’iniziativa che si terrà venerdì 12 maggio ore 10 presso Auditorium Università Degli Studi di Macerata, Via Padre Matteo Ricci, 2. L’incontro, che rientra nel calendario del Festival dell Sviluppo Sostenibile di ASviS, è promosso dai CRU- Consigli Regionali Unipol del Centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) con l’obiettivo di approfondire le tematiche inerenti la ricostruzione sociale ed economica dell’area del cratere. Con la partecipazione del Commissario per la ricostruzione post sisma 2016 Sen. Guido Castelli e insieme ad Università, Istituzioni, Territori si vuole avviare un confronto sulle collaborazioni e i partenariati da intraprendere per progetti sociali sostenibili

Su questi temi, interverranno, fra gli altri, il Magnifico Rettore dell’Università di Macerata John Mc Court, la Presidente del CRU Marche Claudia Mazzucchelli, i delegati degli Atenei di Macerata, Prof. Claudio Socci, Camerino, Prof. Graziano Leoni, L’Aquila Fabio Graziosi, Perugia Prof. Fausto Elisei e La Tuscia Alvaro Marucci.

Inoltre, sono previsti i contributi e le testimonianze dalle quattro regioni coinvolte, con gli interventi di esponenti dei Consigli Regionali Unipol quali Lido Legnini per L’Abruzzo, Mauro Iengo per il Lazio, Sauro Rossi per le Marche e Rosella Tonti per l’Umbria.

Concluderà l’iniziativa Marisa Parmigiani, Head of Sustainability Gruppo Unipol e Direttrice Fondazione Unipolis.

Registrazione in presenza tramite Eventbrite: https://bit.ly/cru_per_il_sisma_2023
Diretta streaming su Microsoft Teams: https://bit.ly/diretta_CRU_Macerata
Foto in copertina: Marco Iacobucci Epp/Shutterstock

Indagine Changes Unipol: Il 44% degli italiani non è contento della propria retribuzione

Il 44% degli italiani non è contento della propria retribuzione e uno su due cambierebbe occupazione subito. La Generazione Z è la più scontenta. Ecco i principali risultati della ricerca Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sul mercato del lavoro in Italia.

Il primo dato significativo che emerge dall’indagine è appunto quello relativo alla diffusa insoddisfazione dei lavoratori per la propria retribuzione: quasi la metà degli italiani ritiene il livello del proprio stipendio poco o per nulla soddisfacente (44%) mentre l’altra parte si dichiara abbastanza o molto appagata (56%).

Non emergono particolari differenze di genere tra chi lavora (l’insoddisfazione per la retribuzione riguarda il 44% degli uomini e il 44% delle donne), laddove invece le differenze generazionali si fanno sentire: soltanto il 49% dei giovani della Generazione Z (16-26 anni), all’inizio del proprio percorso professionale, si dichiara soddisfatto della propria retribuzione, a fronte di una quota del 57% dei Millennials (27-40 anni), del 58% della Generazione X (41-56 anni) e del 56% dei Baby Boomers (57- 74 anni).

Nella lettura per zone geografiche, spicca invece in positivo la quota di soddisfazione per la
retribuzione da parte dei lavoratori delle città del Sud e Isole (62%), probabilmente a causa di un
costo della vita più contenuto rispetto ad altri territori. Sia nel Nord che nel Centro Italia, i soddisfatti scendono infatti al 53% (con la quota più bassa di “molto” soddisfatti nel Centro Italia: soltanto il 3%).

Non è quindi sorprendente constatare che la retribuzione rappresenta il criterio di scelta più rilevante per valutare un’offerta di lavoro: viene infatti indicato dal 50% di coloro che lavorano, staccando nettamente la vicinanza a casa (33%), la stabilità/solidità dell’azienda (30%), e l’allineamento del ruolo offerto con le proprie aspirazioni (29%).

Importanti, ma non prioritari, la possibilità di conciliare il lavoro con le esigenze della vita privata (indicato dal 27%, dato che sale però al 32% tra coloro che stanno cercando lavoro) e l’offerta in termini di smart working (18% tra chi lavora e 20% tra chi sta cercando lavoro).

Le donne sono più sensibili, nella ricerca di un nuovo lavoro, ai temi del work-life balance (29% vs il
26% degli uomini, che sono invece più interessati a temi strettamente lavorativi come solidità dell’azienda, motivazione e incentivazione del merito). Tra le generazioni, sono invece i Millennials a dare maggiore peso all’offerta dell’azienda in termini di work-life balance.

Tra i lavoratori, il 49% è aperto alla possibilità di cambiare lavoro (in particolare il 14% sta cercando
attivamente e il 35% si sta guardando intorno), percentuale che sale al 76% tra coloro che sono attualmente insoddisfatti e che, nel 26% dei casi, sta cercando attivamente un nuovo lavoro. I più attivi sul mercato del lavoro sono i Millennials, che nel 63% dei casi si stanno almeno guardando intorno, mentre quasi fermi appaiono i Boomers, che solo nel 14% dei casi stanno prendendo in considerazione un cambiamento. Tra coloro che lavorano, soltanto 1 su 3 (il 33%) sarebbe disponibile a trasferirsi all’estero per accettare una proposta di lavoro, quota che sale al 41% tra coloro che stanno cercando attivamente un’occupazione (e che però soltanto nell’11% dei casi si dicono “certi” con convinzione di voler espatriare). La propensione a trasferirsi fuori dall’Italia per lavoro cresce al diminuire dell’età: quasi uno su due (46%) tra la Generazione Z si dice disponibile, a fronte di un 18% tra i più anziani Boomers, che invece nel 55% dei casi esclude categoricamente l’opzione estero. Rispetto al genere, i più propensi sono gli uomini rispetto alle donne (35% vs 26%).

In caso di cambiamento, i motivi di abbandono dell’attuale posto di lavoro sono nel 36% dei casi l’arrivo di un’offerta di lavoro migliorativa o comunque molto allettante, seguito da una retribuzione non adeguata (31%), ritmi di lavoro troppo pesanti (19%), clima aziendale non soddisfacente o cattivi rapporti interni (17%) e l’esigenza di meglio conciliare lavoro e vita privata (17%). Soltanto il 15% cambierebbe a causa di scarse possibilità di carriera e solo il 14% perché ha una forma contrattuale non soddisfacente.

Tra i desiderata legati all’occupazione, la modalità di lavoro preferita è di gran lunga quella ibrida (ufficio + lavoro da remoto), indicata nel 52% dei casi, a fronte di un 33% di lavoratori che vuole invece lavorare al 100% in presenza (dato che sale al 40% per la Generazione X dei 40-50enni). Soltanto il 15% vorrebbe invece idealmente un lavoro al 100% da remoto, percentuale che scende addirittura al 12% tra quanti hanno figli in età scolare o prescolare.

Tra chi lavora, il 61% è molto o abbastanza soddisfatto in termini generali della propria occupazione, mentre il 35% esprime insoddisfazione. Gli uomini sono più soddisfatti delle donne
(65% vs 56%), così come il 73% di chi ha un contratto a tempo indeterminato è soddisfatto, mentre è
meno soddisfatto chi lavora in part-time (46%). La soddisfazione cresce al crescere dell’età, con i Boomers appagati nel 72% dei casi e i Millennials soltanto nel 55% dei casi. Diversamente dal tema della retribuzione, in questo caso è il Nord Italia a spiccare in positivo con una quota del 15% di “molto” soddisfatti in generale per il proprio lavoro, a fronte invece delle città del Centro dove i molto soddisfatti non vanno oltre il 6%.

Se soltanto circa un lavoratore su 10 (l’11%) si dichiara “molto” soddisfatto per il suo work-life
balance, complessivamente 7 su 10 esprimono un giudizio positivo su questo aspetto di equilibrio
tra vita lavorativa e vita privata: una soddisfazione che, nel caso dei Boomers, più vicini al fine
carriera, sale addirittura al 77%. Ma soltanto il 10% dei lavoratori accetterebbe di rinunciare subito ad una piccola percentuale dellaretribuzione per migliorare il proprio work-life balance: una quota che sale al 27% se si include anche chi sarebbe disposto certamente a farlo, ma in futuro. Ancora una volta, sono i Millennials i
più aperti a questa ipotesi (il 13% è disposto subito ad una rinuncia in termini economici), mentre i
più giovani della Generazione Z sono i più propensi in ottica futura (22% dei casi).

L’idea della settimana lavorativa corta, a parità di ore complessive e stipendio, infine, è ovviamente
molto appealing, visto che quasi 1 lavoratore su 2 (il 46%) si dichiara “molto” interessato,
soprattutto tra le donne (49%) e i Millennials (50%), percentuale che cresce all’87% se si considerano
anche gli “abbastanza” interessati.


Rivoluzionare la mobilità: è aperto il bando MOB

Fondazione Unipolis a caccia dei nuovi giovani attori e attrici chiave della mobilità sostenibile

Mentre oltre 2.400 giocatori e giocatrici si stanno sfidando a colpi di mobilità sostenibile, con il torneo MUV Game che sta per entrare nel vivo delle sfide a eliminazione diretta, si apre il 17 aprile con il lancio di un bando la seconda fase del progetto biennale MOB – movimento in rivoluzione  di Fondazione Unipolis.

La call, ideata per avvicinare i giovani alla mobilità sostenibile incoraggiando il loro coinvolgimento diretto, è aperta dal 17 aprile al 26 giugno 2023. In palio, oltre a premi e momenti di confronto e formazione, la possibilità per i selezionati di presentare le proprie idee in un evento nazionale e di vedere le proprie proposte realizzate concretamente.​​

​MOB nasce con l'intento di stimolare l'ingaggio di ragazze e ragazzi per accrescerne la consapevolezza e attivarne i comportamenti virtuosi in tema di mobilità sicura e sostenibile, in linea con gli Obiettivi 4(Istruzione di qualità) e 11 (Città e comunità sostenibili) dell'Agenda 2030 dell'ONU.

I partecipanti, che devono avere 16 anni e non aver superato i 21 anni alla data del 26 giugno 2023, possono scegliere di candidarsi a una o entrambe le categorie tra le seguenti: “Idee dal futuro" e “Proposte per il presente"; in entrambi i casi, da Regolamento​ l'elaborato dovrà essere tra i 6.000 e gli 8.000 caratteri spazi inclusi.

Idee dal futuro

Può partecipare a questa categoria chi ha un'idea o una visione originale della mobilità oltre il 2030, in tema di tecnologie e innovazioni, di ambiente, di città e cittadini del futuro. L'elaborato dovrà raccontare l'impatto positivo che si vuole generare sulla società e i cittadini del domani.  

Proposte per il presente

Può partecipare a questa categoria chi ha una proposta originale di intervento concreto in tema di mobilità sostenibile, da realizzare in una città italiana. Si può intervenire sull'esistente cambiando quello che non funziona, o si possono progettare nuovi servizi infrastrutture e azioni. ​(SCOPRI DI PIÙ)

Gli elaborati presentati verranno valutati sulla base di criteri quali la coerenza e aderenza al tema, l'originalità e la creatività, il potenziale espressivo e comunicativo, la fattibilità e l'efficacia. La commissione di valutazione sceglierà e comunicherà entro il 10 luglio 2023 i risultati della selezione che individuerà i 50 migliori elaborati che accedono alla successiva fase di selezione.

Il progetto MOB sarà infatti declinato in un Camp-Festival riservato ai selezionati che si svolgerà dall'8 al 10 settembre a Cesenatico. Al camp, incontri ispirazionali e laboratori utili per migliorare il proprio elaborato si alterneranno a momenti di relax e divertimento. Tra i partecipanti: Vincenzo Schettini (La fisica che ci piace), Alice Quattrocchi e Giovanni Mori (Fridays for Future) e atleti della squadra Legend che hanno fatto la storia dello sport italiano.

Dopo il camp, tra gli elaborati perfezionati saranno selezionate le migliori 10 Idee dal futuro, gli autori e le autrici delle quali riceveranno formazione su public speaking e storytelling, parteciperanno a un evento nazionale dedicato alla Generazione Z con creator e influencer e avranno spazio e visibilità sui canali di ScuolaZoo. Inoltre, il o la migliore vincerà un premio del valore di 1.000 euro e tutte le idee saranno raccolte in un documento che verrà consegnato al Consiglio Nazionale dei Giovani.

Saranno inoltre selezionate 3 Proposte per il presente, gli autori e le autrici delle quali avranno accesso a un percorso di miglioramento della propria proposta, si confronteranno con le istituzioni e gli stakeholder della città oggetto dell'intervento, sperimenteranno cosa vuol dire partecipazione civica, advocacy locale, stakeholder engagement e service design e potranno vedere concretamente realizzata la propria proposta.

MOB è patrocinato da Sport e Salute S.p.A., Società dello Stato italiano e struttura operativa del Governo nella politica pubblica sportiva per la promozione dello sport di base e dei corretti stili di vita e dal Consiglio Nazionale dei Giovani, l'organo consultivo cui è demandata la rappresentanza dei giovani nell'interlocuzione con le Istituzioni per ogni confronto sulle politiche che riguardano il mondo giovanile.

​Per la realizzazione dell'Iniziativa, Unipolis si avvale della collaborazione di Legambiente, La Fabbrica, The Good Lobby, Storyfactory e Cittadinanzattiva che lavorano nel mondo della mobilità sostenibile, della formazione, del protagonismo giovanile, dell'attivismo e della partecipazione civica delle cittadine e dei cittadini, dello storytelling e della comunicazione.

Sono inoltre 14 le organizzazioni attive in ambito sportivo, religioso, scolastico ed extrascolastico che hanno aderito a MOB, ne condividono i valori, le idee e ne promuovono la partecipazione tra le loro comunità di giovani: Azione Cattolica Italiana, UGEI – Unione Giovani Ebrei d'Italia, GMI - Giovani Musulmani d'Italia, AGESCI - Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, Giovani delle Acli, ANSPI - Associazione Nazionale San Paolo Italia, ARCI, CSI - Centro Sportivo Italiano, UISP - Unione Italiana Sport Per tutti, AiCS – Associazione Italiana Cultura Sport, ASI – Associazioni Sportive e Sociali Italiane, Pandora Società Cooperativa Sociale Onlus, I.S.T.A.S.A.C. e Futuridea.

https://youtu.be/88y4r2vw7qA


Cubo Unipol festeggia 10 anni di attività

CUBO, museo d’impresa del Gruppo Unipol, festeggia 10 anni di attività con una serie di iniziative che si svolgeranno nel corso dell’anno. La prima, un concerto ad ingresso gratuito di Nicola Piovani,  si è tenuta lo scorso 26 marzo 2023 presso l’Unipol Auditorium “Enea Mazzoli”.

Nato a Bologna nel 2013 in occasione dei 50 anni di Unipol, CUBO fin dalla sua nascita si è caratterizzato come luogo innovativo e hub culturale dove il visitatore può vivere diverse esperienze, può fruire di spazi per esposizioni temporanee d’arte, di una mediateca multimediale che contiene tutto l’archivio storico del Gruppo, di workshop e laboratori per adulti e ragazzi, di spettacoli e concerti. Mentre simulatori e applicazioni multimediali consentono ogni anno a studenti di apprendere, divertendosi, problematiche quotidiane legate alla sicurezza stradale, domestica e alimentare. Nel 2021, CUBO ha aperto una seconda sede negli ultimi piani della Torre Unipol aumentando gli spazi per eventi, mostre e attività educative.


I CRU alla XXVIII edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno

Il Gruppo Unipol ha aderito anche quest’anno alla Giornata della Memoria e dell’Impegno giunta alla XXVIII edizione, organizzata da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, in moltissime piazze italiane. I Consigli Regionali Unipol hanno partecipato a diverse manifestazioni, a partire da quella nazionale svoltasi a Milano.

Ecco un fotoracconto dalle città di Milano e Bolzano:

MILANO

A Milano a partire dal ore 9.00 si è svolto il corteo che composto da oltre 50.000 persone che ha raggiunto Piazza del Duomo dove alle ore 11.00 sono stati letti nomi delle vittime delle mafie dal palco. Tra gli interventi che si sono susseguiti,  anche quello di Marisa Parmigiani Responsabile Sostenibilità Unipol. L'intervento conclusivo è stato di Don Luigi Ciotti.

BOLZANO

A Bolzano è stato portato un mazzo di fiori dalla presidente CRU Doriana Pavanello in largo Falcone e Borsellino con l'ANPI.