Direzione 2050: strategie per la neutralità climatica. A Milano l'evento organizzato dal Gruppo Unipol

Nell’ambito del convegno “Direzione 2050, Strategie per la neutralità climatica” che si è tenuto oggi a Milano, Matteo Laterza, Direttore Generale del Gruppo Unipol, ha illustrato le linee guida della politica di sostenibilità del Gruppo. All’evento, moderato da Marisa Parmigiani, Head of Sustainability Unipol Gruppo, sono intervenuti anche Gianpiero Calzolari, Presidente Granarolo, Paolo Caridi, Head of Unit – Communication and Civil Society, DG Climate Action Commissione Europea, Enrico Giovannini, Direttore Scientifico Asvis, Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, Stefano Granella, Chief Strategy and Growth A2A.

La Strategia sul cambiamento climatico adottata dal Gruppo Unipol dettaglia il modo in cui si sta attrezzando per affrontare i rischi e cogliere le opportunità connesse al clima, definendo nuovi target di medio-lungo termine di riduzione delle proprie emissioni di gas serra a supporto del proprio percorso di decarbonizzazione. Ecco alcuni dei principali obiettivi. Riduzione entro il 2030 del 50% dell'intensità di carbonio del proprio portafoglio di investimenti finanziari gestiti direttamente. Taglio entro il 2030 (rispetto al 2019) del 46% delle emissioni di Scope 1 e Scope 2. Investimenti tematici per gli SDGs nel 2024 pari a 1,3 miliardi di euro. Inoltre, al fine di consolidare il proprio processo di allineamento del portafoglio finanziario a una traiettoria di contenimento dell'aumento della temperatura media globale a circa 1,5°C, il Gruppo Unipol ha aderito alla Net Zero Asset Owner Alliance, impegnandosi in questo modo a ridurre le emissioni dei propri portafogli di investimento a zero emissioni nette di gas ad effetto serra entro il 2050 e ad agire per ridurre le emissioni di gas serra attraverso l'engagement delle aziende investite.

"Quello della lotta al cambiamento climatico è un tema strategico a cui noi lavoriamo da molto tempo, anche prima che arrivassi io" - ha detto Matteo Laterza nel suo intervento - "Siamo arrivati al bilancio integrato anche prima che la legge lo richiedesse. La sostenibilità economica e quella dal lato Esg sono profondamente legate tra loro: il connubio tra le due si esprime nel bilancio integrato ma rispecchia la nostra modalità di fare impresa". "Le assicurazioni svolgono un ruolo centrale in tre direttrici." - ha poi continuato Laterza - "Prima di tutto siamo assuntori di rischio, anche quando si parla di cambiamento climatico. Operiamo anche come risk manager e investitore. Noi siamo personalmente gestori di piu' di 70 mld di euro di attivi finanziari, la nostra capacita' di convogliare risorse verso utenti con comportamenti volti a stimolare la lotta al cambiamento climatico e' importante. Il tema della sostenibilità non è un tema assestante, si inserisce in tutto il framework di rischi che ci troviamo a mappare".

"La crisi climatica ormai è chiaramente con noi, e sappiamo che la situazione è destinata a peggiorare." - ha detto Enrico Giovannini, intervenendo in videocollegamento all'evento - "Il tema fondamentale è quello degli eventi estremi come quelli visti nelle scorse settimane, che hanno impatto non soltanto sugli individui ma anche sull'economia. Serve dunque lavorare non solo sulla mitigazione, ma anche sull'adattamento. Serve investire su questo, perché gli investimenti hanno un ritorno, non sono costi. Le imprese che scelgono sostenibilità a tutto tondo hanno vantaggi e ritorni in termini di redditività, produttività e occupazione". "L'Italia è chiamata a decisioni importanti sul tema dei cambiamenti climatici." - ha continuato Giovannini - "È stata presentata la bozza di Pniec, con il piano definitivo che dovrà essere completato entro l'anno prossimo. Ma bisogna dire che, per scelta e ammissione del governo, il piano non centrerà gli obiettivi europei. Non comporta quel salto di cui il nostro paese ha necessariamente bisogno, per la mitigazione dei cambiamenti climatici e per la propria sicurezza energetica. Alcuni dei punti che avevamo proposto come Asvis sono stati toccati, altri nodi invece restano irrisolti. Bisogna essere coraggiosi per decidere di fare il salto, ma anche dare segnali chiari al mercato, e per farlo servono fondi, strumenti finanziari, sussidi almeno di medio termine".

Di seguito alcune foto dell'evento


Difendere e valorizzare la biodiversità del vino Asprinio di Aversa DOC

Tutelare un’antica tradizione di produzione del vino Asprinio e valorizzare i caratteri unici in termini di biodiversità e particolarità della coltura, far conoscere e apprezzare la qualità e il ruolo di memoria del paesaggio della Terra Felix. Sono gli obiettivi del nuovo intervento di Bellezza Italia promosso in collaborazione da Legambiente e Gruppo Unipol, presentato lo scorso 3  luglio, che si inquadra in un contesto generale di tutela della biodiversità agricola a rischio per la pressione antropica e oggi anche per l’impatto della crisi climatica, ma anche di rigenerazione civica – in un territorio, quello dell’area casertana-aversana, purtroppo noto per la pressione della criminalità organizzata -, che basa la leva di sviluppo sui saperi e sull’innovazione
tecnologica e sociale in agricoltura.

Difendere il vino Asprinio significa tutelare la memoria di una coltivazione che ha plasmato il paesaggio. Il progetto prevede il miglioramento delle tecniche di produzione, nonché di promozione e valorizzazione dell’Asprinio di Aversa DOC, di allargamento della superficie produttiva, di costruzione di un percorso didattico di conoscenza del prodotto e delle sue peculiarità in termini di biodiversità e ruolo paesaggistico, di rafforzamento dei percorsi divulgativi. Scarica quiil dossier di approfondimento in formato pdf.

Bellezza Italia ha un obiettivo concreto: valorizzare i luoghi e le esperienze più qualificanti del Paese. Luoghi che rendono unica l’Italia, ma che sempre più spesso sono minacciati dagli effetti della crisi climatica e dalla perdita di biodiversità. Grazie alla collaborazione tra Legambiente e il
Gruppo Unipol sono già stati realizzati numerosi progetti di recupero e riqualificazione di aree del nostro Paese penalizzate da fenomeni di degrado.

Negli ultimi anni Legambiente e il gruppo Unipol hanno aggiunto un ulteriore importante tassello nel definire gli interventi da attuare con Bellezza Italia: affrontare l’emergenza climatica e la salvaguardia della biodiversità per provare a dare un contributo, restituendo aree compromesse alla bellezza e alla
fruizione sicura, aiutandole a diventare resilienti, in grado, cioè, di affrontare e resistere a eventi estremi.
Zone che grazie a questi interventi sono state restituite ai cittadini, favorendo tutte le sinergie possibili
tra società civile, imprese e istituzioni.

Di seguito il video registrato durante la presentazione. (Foto: canale Twitter Bellezza Italia)

https://youtu.be/dx_-vwga1A0

 


Nasce da Roseto Capo Spulico l'idea di un Cammino della Magna Grecia

Sì è svolto lo scorso 9 giugno 2023 nel Borgo Autentico di Roseto Capo Spulico, il convegno dedicato a “Cultura, Cibo e Ambiente: in Cammino per uno sviluppo di filiera”, tenutosi in occasione della X edizione della Festa delle Ciliegie. Un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato, insieme al Sindaco Rosanna Mazzia, Sandro Polci – Paesaggista e senior partner CRESME Consulting,  Franco Belmonte – Presidente Consiglio Regionale Unipol (CRU) Calabria, Alessandro Cicitta – Coordinatore CRU Calabria, Sicilia, Basilicata e Puglia, Francesco Nardone – Responsabile Relazioni Istituzionali Futuridea, Elena Torri – Responsabile nazionale progetto Crearee – CRU.

Questa area della Calabria, che si colloca  nell’Alto Ionio Cosentino, bagnato dal Mar Ionio e protetto dal Pollino, offre molte opportunità ancora inesplorate. Qui si fondono la storia della magnificente Sybaris, le gesta dello Stupor Mundi Federico II di Svevia, un patrimonio naturalistico unico al mondo e prodotti enogastronomici identitari di una terra unica e senza tempo. Eppure, a volte, sembra che queste cose costituiscano attrattori tra loro separati e quindi incapaci di esprimere unitariamente l’identità del Territorio. È invece assolutamente necessario che ambiente, cultura, archeologia ed enogastronomia e le esperienze che qui si possono vivere a contatto con la natura a tratti incontaminata, vengano messi in rete.

Questo tavolo di lavoro è stata l'occasione per analizzare le specificità del territorio e i suoi punti di forza, e per realizzare un’idea ambiziosa ma di grande prospettiva: creare un cammino che da Roseto Capo Spulico possa unire gli elementi identitari di questa terra e attrarre nuovi flussi turistici in tutti i periodi dell’anno.

Federico II di Svevia, la Sibaritide, la Magna Grecia e le Ciliegie De.Co. di Roseto possono essere gli elementi cardine di un cammino che unisce storia, tracce di appartenenza al passato, cultura, natura e identità del territorio” ha affermato l’Arch. Sandro Polci, ideatore e direttore del Festival Europeo della Via Francigena, sottolineando la necessità di rafforzare il legame tra la Comunità locale e il proprio tessuto storico-culturale.

In questa fase – ha dichiarato il Presidente CRU Calabria, Franco Belmonteè necessario osare e far diventare i Cammini elementi attrattori del territorio, nel segno della restanza, dando ai giovani l’opportunità di rimanere e di far crescere la propria Terra”.

A rafforzare la necessità di un cambio di rotta, non solo a livello locale, per aprirsi a nuove forme di turismo, l’intervento di Alessandro Cicitta, Coordinatore dei CRU della Calabria, della Sicilia, della Basilicata e della Puglia, il quale ha rimarcato i numeri sempre crescenti del mercato del “Turismo esperienziale, per il cui sviluppo è fondamentale rimettere i territori e le comunità locali al centro del dibattito politico nazionale”.

Sostenibilità ambientale, cura del paesaggio e valorizzazione dei territori fragili con un occhio alle eccellenze agroalimentari come la Ciliegia De.Co. di Roseto Capo Spulico, rappresentano la mission di Futuridea – associazione no profit che si occupa di promuovere uno Sviluppo Sostenibile in aree svantaggiate – rappresentata in questa occasione di incontro dal Responsabile Relazioni Istituzionali Francesco Nardone, che ha sottolineato come “Il cibo non è un argomento qualunque, ma riguarda la nostra vita, la nostra cultura, ed è anche attraverso il cibo che si costruisce il legame di una comunità. Bisogna ritornare a ragionare con termini contadini, a seminare per poter raccogliere, per migliorare la qualità della vita delle persone”.

Ma nessuna grande idea, nessun progetto può sostenersi senza la forza del capitale umano, che deve essere combustibile e motore di ogni azione si voglia intraprendere a livello locale. È quanto espresso da Elena Torri, Responsabile nazionale del progetto Crearee CRU, l’iniziativa promossa dai CRU Unipol con l’obiettivo di costruire un percorso che porti all’identificazione di un metodo di lavoro che possa essere utilizzato per sostenere le amministrazioni locali e le comunità territoriali nel realizzare i tanti progetti di sviluppo delle aree interne. “Qualsiasi progetto deve partire dalla capacità di guardare oltre, per creare qualcosa di forte, per affrontare le difficoltà della vita dei piccoli borghi. La vera forza sono le persone che colgono la capacità dello stare insieme”.

Ecco alcune foto dell'incontro (Foto in evidenza: Castello di Roseto Capo Spulico di Miti74 / Shutterstock.com)

 


Andrea Painini nuovo presidente CRU Lombardia

Il 20 giugno 2023 a Milano, presso la sede di Legacoop Lombardia, si è svolto l’incontro per il rinnovo delle cariche del Consiglio Regionale Unipol della Lombardia. A succedere ad Attilio Dadda (Presidente di Legacoop Lombardia e Vicepresidente Vicario di Legacoop Nazionale) è stato designato come presidente del CRU Lombardia Andrea Painini, Presidente Confesercenti Milano e Vicepresidente Confesercenti Lombardia.

Ad Attilio Dadda va un sincero ringraziamento per il lavoro svolto negli anni del suo mandato; in corso di discussione, Dadda ha tenuto a ribadire l’impegno attivo di Legacoop Lombardia nelle future attività del CRU.

Il neo Presidente Andrea Painini ha dichiarato: “È per me grande motivo di gioia e soddisfazione rappresentare questo importante organismo che, sapendo farsi incubatore di idee e portatore di best practices, ha la capacità di essere anticipatore sui grandi temi della nostra società, portandoli in maniera proattiva all’attenzione della politica e degli stakeholder. Ringrazio gli uscenti Attilio Dadda e Ugo Zanchetta per il loro prezioso impegno e faccio i complimenti al nuovo responsabile Ennio Caironi per il percorso che condividerà insieme a tutti i membri del CRU Lombardia”.

Riportiamo una breve sintesi del profilo professionale del nuovo Presidente del CRU Lombardia: Andrea Painini è nato a Milano, dove vive con la famiglia. Ha svolto per oltre vent’anni l’attività di intermediazione immobiliare ed oggi è Amministratore Unico di una società di mediazione creditizia. Il suo percorso in Confesercenti lo ha portato a ricoprire diverse cariche sia a livello provinciale che nazionale: attualmente è Presidente di Confesercenti Milano Lodi Monza Brianza, Presidente Cescot Milano Lodi Monza Brianza, Coordinatore territoriale Enbil Lombardia, Vicepresidente Confesercenti Regionale Lombardia, Vicepresidente Nazionale Anama. Per Confesercenti ha partecipato e tutt’ora partecipa a numerosi tavoli tecnici e politici con le istituzioni, sia locali che nazionali, e come relatore in convegni e manifestazioni sulle tematiche delle PMI e accesso al credito, franchising e retail, direttive europee, sostenibilità, commercio e urbanistica. Nel 2022 ha ricevuto per l’attività di Confesercenti Milano la massima onorificenza civica concessa dal Comune di Milano: l’Ambrogino d’Oro.

Erano presenti allo svolgimento del CRU anche Stefano Binda per CNA Lombardia, Claudio Mor per la UIL e Davide Pati per LIBERA.

Presente anche Fausto Sacchelli, responsabile nazionale dei Consigli Regionali Unipol.

Il CRU è stata infine l’occasione per formalizzare il passaggio di testimone al nuovo coordinatore dei CRU area Nord-Ovest, Ennio Caironi, il quale si appresta a subentrare al collega Ugo Zanchetta nella gestione dei CRU Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.


La rivincita delle aree interne per una Toscana sostenibile

Due giornate organizzate da CRU Toscana a Firenze: focus su strategie, idee e progetti per lo sviluppo sostenibile della Regione

Ora che le risorse ci sono, ed anche in abbondanza, per la Toscana e per le aree interne, è assolutamente vietato sbagliare gli investimenti e obbligatorio, invece, investire queste risorse nel modo giusto. Un’occasione da non perdere fra PNRR e nuove risorse comunitarie, per evitare l’abbandono delle aree interne della Toscana, che rappresentano il 70% del territorio anche se vi vive solo un quarto della popolazione: dalle aree appenniniche alla Maremma, dalle colline metallifere alla Val d’Orcia e molte altre splendide zone che fanno della Toscana una grande occasione di rilancio.

È in sintesi quanto è emerso alla due giorni fiorentina organizzata dal Consiglio Regionale Unipol della Toscana, in cui si è parlato di strategie e progetti per lo sviluppo sostenibile delle aree interne della Toscana, attraverso la progettazione e la partecipazione di tutti gli attori, economici, sociali e politici presenti sui territori e con gli stessi cittadini. Due giorni molto intensi quelli voluti dal CRU Toscana, tante presenze qualificate e tanti interventi che pongono le basi per una programmazione concreta del futuro della regione.

“Due giornate di alto livello, a carattere quasi seminariale – ha detto Fausto Sacchelli, responsabile nazionale Consigli Regionali Unipol –. Un momento importante per il CRU e per la Toscana, per riflettere sulle aree interne, sulle scelte, sugli investimenti, sui progetti da portare avanti per sviluppare questa territori.  Anche in Toscana, le aree interne devono essere sviluppate in maniera innovativa per dare un contributo all’intero Paese. L’Italia è un paese fragile, non solo nelle aree interne, come dimostrano i fatti della Romagna. Servono quindi manutenzione e interventi strutturali che seguano i principi della sostenibilità. È un’occasione che non possiamo perdere ”.

Le riflessioni e gli interventi che si sono svolti nelle due giornate fiorentine hanno evidenziato alcune caratteristiche della Regione.

Ancor prima che il Covid aggravasse la situazione, l'economia italiana stava attraversando un lungo periodo di bassa crescita tanto da far avanzare da parte di molti analisti l'ipotesi di un suo presunto declino. Ciò vale anche per la Toscana, sebbene i risultati conseguiti negli ultimi anni siano migliori di quelli del resto del Paese. Si può infatti ragionevolmente sostenere che la Toscana, con Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna rappresenti una sorta di "quadrilatero" che può essere considerato la parte più solida, per livello di sviluppo e anche per tenuta lungo la crisi, dell'intero sistema economico nazionale.

Ciò comunque non è del tutto confortante, in quanto si tratta comunque di un'economia che nell'ultimo quarto di secolo ha attraversato una prima fase (1995-2008) di crescita estremamente debole e, dopo, di vera e propria recessione, aggravata dalle conseguenze dell'emergenza sanitaria. Oggi il PIL pro capite della Toscana - non diversamente da quello delle altre regioni del quadrilatero - è appena sui livelli del 1995.

Sono molte le criticità che hanno segnato questa lunga stagione della nostra economia, alcune endogene altre, invece, derivanti da quanto è accaduto nel mondo in questi anni. Tra queste vale la pena di segnalarne alcune sottolineate dall’analisi svolta.

La  questione demografica - La Toscana  si caratterizza  per  un forte  invecchiamento  della popolazione che la pone tra le aree più vecchie al mondo (è 12ma tra le regioni europee per indice di vecchiaia). Questa caratteristica è, da un lato, un punto di forza della regione (alta qualità della vita, sistema sanitario avanzato, welfare familiare ancora efficiente), ma rappresenta, dall'altro, un punto di grande debolezza, non solo in termini di sostenibilità, ma anche di capacità innovativa e di propensione ad investire.

La questione tecnologica. Le imprese toscane, per le dimensioni e le specializzazioni prevalenti, sembrerebbero essere più in difficoltà a recepire le innovazioni che stanno dietro la quarta rivoluzione industriale. In particolare le imprese soffrono di una storica difficoltà a rapportarsi con i centri di ricerca ed hanno dimensioni poco idonee ad affrontare da sole attività autonome di ricerca e sviluppo. Allo stesso tempo, però si caratterizzano per produzioni spesso di alta qualità volte a soddisfare bisogni legati al tempo libero (dalla moda al turismo).

La questione ambientale. Si tratta di un tema che accomuna la regione al resto del paese, ma ha qui ha una valenza particolare per il ruolo che ha l'ambiente, il paesaggio, nell'immaginario che il mondo ha della Toscana.

Le criticità potrebbero quindi mettere maggiormente in difficoltà l'economia e le condizioni di vita dei toscani perché, se non adeguatamente governate, potrebbero trovare un tessuto non idoneo ad accoglierle. Allo stesso tempo però potrebbero rappresentare un'opportunità per perseguire una crescita più sostenuta che, anche sfruttando le potenzialità della tecnologia, si orienti maggiormente sulle questioni ambientali, curando che tutto ciò non avvenga a deterioramento di quell'equilibrio sociale che è stato a lungo uno degli elementi costituenti del modello di sviluppo di questi territori.

Stefania Saccardi, vicepresidente Regione Toscana e assessore all'agricoltura e alle aree interne: “Oggi più di ieri, abbiamo la consapevolezza che il sostegno alle aree interne e montane è indispensabile per la salvaguardia di tutto il nostro territorio, anche per le zone più densamente abitate. Abbiamo inoltre tanti strumenti per portare avanti progetti concreti che rafforzino, ad esempio, i servizi e la viabilità, tutto questo per evitare lo spopolamento delle aree interne, che significherebbe abbandono e fragilità dei nostri territori”.

Marco Niccolai, presidente Commissione aree interne del Consiglio regionale della Toscana: “In Toscana abbiamo fatto una scelta ben precisa, abbiamo deciso di darci una regola: il 30% delle risorse dei fondi strutturali dell’UE e del fondo di coesione dello Stato che arrivano alla Toscana, fino al 2027, saranno destinati alle imprese, ai comuni e ai soggetti che operano nelle aree interne. È una riserva di circa 900 milioni di euro per sostenere progetti che vengono dal basso. Il senso di questa scelta è chiaro: non pensiamo che le aree interne siano luoghi di vacanza o luoghi da cartolina, non pensiamo che ci siano degli eroi, ma solo dei cittadini che fanno una scelta, una scelta per un territorio dove si lavora e si produce ricchezza. Basta con la retorica compassionevole, questi territori, e la pandemia ce l’ha dimostrato, è dove si crea risposta ad esigenze di sostenibilità, di qualità della vita e produzione economica al passo con i nuovi modelli di sviluppo. Serve quindi che lo Stato introduca meccanismi di fiscalità di vantaggio."

Ma quante saranno le risorse del PNRR in Toscana? Alessandra De Renzis, Ufficio di Gabinetto Regione Toscana: “Ad oggi come Regione Toscana abbiamo censito circa 8mila progetti, che valgono 7 miliardi e 800 milioni di euro di investimenti, di cui 6,5 coperti dal PNRR. Sono interventi dislocati su tutto il territorio regionale”.

Paolo Ernesto Tedeschi, direttore Competitività territoriale della Toscana Autorità di gestione della Regione Toscana, ha parlato di quelle che sono le prospettive della nuova programmazione comunitaria all’interno dello sviluppo del sistema toscano; evidenziando le finalità, gli obiettivi e le modalità di gestione dei diversi fondi comunitari, i cui interventi dovranno essere integrati e coordinati per la loro piena efficacia.

Carla Lazzarotto, della Regione Toscana, ha quindi illustrato il Fondo Feasr per la crescita delle aree rurali e il sistema agricolo regionale.

Giordano Pascucci, presidente CRU Toscana: “Ci sono tante risorse a disposizione della Toscana, diversi miliardi che vanno spesi bene per favorire le comunità locali, l’imprenditoria, per fare in modo che queste realtà territoriali, spesso con forti difficoltà di mobilità, possano migliorare la qualità della vita e lo sviluppo economico. Si può invertire la rotta con politiche appropriate: la Regione Toscana ha deciso di destinare il 30% degli investimenti comunitari in queste aree, che è vero riguardano solo il 25% della popolazione ma rappresentano circa il 70% del nostro territorio”.   

Leonardo Ghezzi, Irpet Toscana: “Proveniamo da un anno difficile che ha portato a momenti di sofferenza, soprattutto per le famiglie più povere. Gli stanziamenti hanno evitato danni peggiori ,e in una certa misura, è stato compensato il danno dall’aumento dei prezzi dell’energia, consentendo al motore dell’economia toscana di rimanere acceso. Quello che preoccupa ora è la prospettiva di crescita a medio termine: al momento si registra buon andamento dell’economia ma non in linea con le aspettative del pre-crisi energetica. L’economia toscana dovrebbe infatti crescere dell’1% nei prossimi anni, un dato insufficiente rispetto alla sfida demografica che abbiamo di fronte, con una popolazione che invecchia, con meno popolazione attiva e con più esigenze. Cruciale sarà spendere bene i fondi europei e del PNRR”.

Sono inoltre intervenuti i rappresenti del mondo dell’associazionismo e sindacale: Francesca Ricci, Cisl; Patrizio Mecacci, Legacoop; Paolo Fantappié, Uil; Fabio Berni, Cgil; Massimo Biagioni, Confesercenti; Luca Tonini, Cna.  Valentino Berni, presidente Cia Toscana: “Le risorse vanno spese per rivalorizzare le aree interne e dare maggiori opportunità di vivere in questi territori, per rimettere in pista delle filiere che possono essere lo sviluppo e il volano di queste aree, primo presidio di tutta la Toscana. Le aree interne hanno dal punto di vista infrastrutturale il gap più grande. Chi vive in questi territori è confinato in aree lontane da tutte le opportunità e dal benessere che troviamo nelle grandi città; bisogna tornare a dare a queste persone una vita dignitosa con redditi adeguati”.

Il professor Stefano Maggi, ordinario di Storia contemporanea dell'Università di Siena ha ricordato l’importanza dell’accessibilità delle aree interne: “L’area interna deve essere accessibile, e per esserlo ci vuole il servizio pubblico perché non tutti vanno o possono andare in macchina. Anche il turismo sostenibile è tutto da ripensare in una logica di rete, come era in passato: gli spostamenti con carrozze a cavallo e bus erano infatti collegati al sistema dei treni”.

Elena Torri, Program Manager CRU Unipol: “Il progetto Crearee è il progetto che i CRU a livello nazionale hanno voluto promuovere per aiutare le aree interne, in questa fase di grande attenzione e necessità di sviluppo. Dalla Val d’Aosta alla Sicilia è stato individuato il tema delle aree interne come strategico. Abbiamo voluto approfondire i temi più strategici per i territori, come la mobilità sostenibile, il tema della formazione e delle community, un gioco di squadra che come mondo Unipol vogliamo mettere a disposizione dei territori”.

Stefano Casini Benvenuti, CRU Toscana: “Un territorio si mantiene se le persone ci vivono, non solo perché ci sono i servizi, ma perché si creano occasioni di lavoro. Va quindi ricostruito questo circolo virtuoso che fa di queste aree, aree di sviluppo in grado di attirare i giovani. In questo senso il loro ruolo è più importante di qualche anno fa. Servono però progetti d’area”.   

Marina Lauri, Anci Toscana “Periodo molto importante questo che coincide con l’apertura dei principali programmi di finanziamento europei, e per queste aree interne della nostra Regione, si aprono anni di opportunità molto importanti per contrastare lo spopolamento e le criticità di questi territori. Queste aree possono diventare protagoniste della rinascita territoriale”.

Francesca Longhi, Regione Toscana: “La programmazione '14-'20 è un sistema consolidato di soggetti che conoscono i territori. Tutte le iniziative che vengono messe in campo hanno avuto un successo notevole, come l’azione specifica ‘progetti di rigenerazione delle comunità’. Nella programmazione 23-27 che stiamo attivando adesso, saranno a disposizione per il metodo Leader, 47 milioni di euro, con la possibilità di programmare per i Gal azioni più innovative”.

È stato poi fatto un focus sui distretti rurali e biologici toscani con l’intervento di Gianluca Barbieri, responsabile di settore Distretti Rurali, biologici e del cibo, che ha parlato delle modalità di intervento, opportunità e prospettive di sviluppo.

Una due giorni che è stata anche l’occasione per un confronto con i rappresentanti dei Distretti, dei Gal e dei Leader, per approfondire le modalità e definire le progettualità.

https://youtu.be/Z3jzhe1eyng

 

 


A Matera il convegno "Contributo delle Comunità energetiche rinnovabili allo sviluppo delle aree interne"

Contributo delle Comunità energetiche rinnovabili allo sviluppo delle aree interne. Aspetti tecnici ed esperienze territoriali a confronto”. Questo  il titolo del convegno organizzato lo scorso 30 maggio a  Palazzo Malvinni Malvezzi a Matera dai Consigli Regionali Unipol di Basilicata, Calabria e Puglia, con il patrocinio delle Università degli Studi della Basilicata e della Calabria. L’iniziativa rientra negli appuntamenti del Festival dello Sviluppo sostenibile 2023promosso da Asvis, Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

Al convegno hanno partecipato rappresentanti della politica e degli Enti Locali, Associazioni, Università, operatori del settore energetico e cittadini interessati alla produzione e al consumo di energie rinnovabili che si sono confrontati con l’obiettivo di informare e di informarsi sul ruolo delle comunità energetiche, evidenziando le criticità riscontrate nella loro nascita e gestione, e i benefici che ne possono derivare in termini economici e ambientali e su come questo strumento possa rappresentare una opportunità di sviluppo per le Aree interne.

Le comunità energetiche mirano a mettere l’energia prodotta sul territorio da produttori pubblici e privati a disposizione dei consumatori interessati, promuovendo l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili a km zero e rappresentano un’opportunità per produttori e consumatori di conseguire maggiori guadagni e ridurre i costi energetici.

Dopo l’introduzione affidata a Leo Montemurro, Presidente Cru Basilicata e i saluti istituzionali di Piero Marrese, Presidente Provincia di Matera,  del sindaco di Matera, Domenico Bennardi, del  Magnifico Rettore Università della Basilicata, Ignazio Marcello Mancini, sono intervenuti in mattinata Angela Martino, Presidente Confesercenti Provincia di Matera, Caterina Salvia, Vice Presidente Legacoop Basilicata
Annalisa Percoco per la Fondazione Eni Enrico Mattei, l’assessore regionale ambiente ed energia, Cosimo Latronico e Fausto Sacchelli, Coordinatore Nazionale Consigli Regionali Unipol, mentre nel pomeriggio spazio alle relazioni di Ida Leone, Vice-presidente Cluster Energia Basilicata Ets, Anna Pinnarelli, Dimeg – Unical, Michele Greco per la Scuola di Ingegneria dell’Unibas e Severino Romano, professore del Dipartimento per gestione del territorio agricolo-forestale dell’Unibas. A seguire si è svolta una tavola rotonda coordinata dal giornalista Gianluigi De Vito con la partecipazione di Elena Torri Responsabile Progetto Crearee Unipol, Pietro Hiram Guzzi, Sindaco di Miglierina (Catanzaro), Magda Latrofa, Presidente Cooperativa di Comunità Biccari (Foggia) e Gianluca Greco, Presidente Comunità Cooperativa Melpignano (Lecce). Hanno portato il loro saluto Carmelo Rollo, Presidente CRU Puglia e Franco Belmonte, Presidente CRU Calabria.

 

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Intervista a Fausto Sacchelli Responsabile Nazionale CRU Unipol

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Intervista a Carmelo Rollo Presidente CRU Puglia

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Intervista a Leo Montemurro, Presidente CRU Basilicata

 


La rassegna di spettacoli estivi di CUBO, Museo d’impresa del Gruppo Unipol

Al via la terza edizione di CUBO LIVE – Luoghi, Idee, Voci, Eventi – la rassegna itinerante di spettacoli dal vivo promossa da CUBO, il museo d’impresa del Gruppo Unipol, che si svolgerà - dal 4 luglio al 7 settembre - in cinque luoghi particolarmente suggestivi a Bologna, Milano, Torino, in Liguria e in Versilia. Musica pop, concerti jazz, musica classica e recital allieteranno le serate estive con spettacoli pensati per pubblici differenti come gusti e come età, in modo da raggiungere un pubblico di persone il più ampio possibile.

La rassegna parte da una delle spiagge più rinomate d’Italia, al Versilia Lido I UNA Esperienze di Lido di Camaiore (LU) che dal 4 al 6 luglio accoglierà le tre serate versiliane. Ospiti alcune voci e volti della nuova scena musicale italiana da GNUT a ZIBBA passando per l’organetto di ALESSANDRO D’ALESSANDRO feat. ROY PACI.

Dalla Toscana si passerà alla Liguria, con il concerto dei MODENA CITY RAMBLERS che si terrà l’11 luglio nella rinascimentale Piazza Italia a Loano e altri due spettacoli nella splendida cornice dello Yacht Club di Marina di Loano (SV) il 12 con la splendida voce di GINEVRA DI MARCO e il 13 con l’icona del jazz mondiale PETER ERSKINE QUARTETT.

Dal 18 luglio al 3 agosto, tutti i martedì e giovedì sera, torneranno i concerti nei giardini di CUBO nella piazza sopraelevata di Porta Europa a Bologna con un variegato programma che spaziando dalla musica jazz al pop e al cantautorato vedrà sul palco i nomi di JAMES SENESE (il 18 luglio), CHRIS POTTER (il 20), DONNY MCCASLIN (il 25), GIOVANNI TRUPPI (il 27), OLIVIA BELLI (1° agosto) e IRENE GRANDI (il 3).

Dal 29 al 31 agosto ci si sposterà a Torino, dove, nell’elegante hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze, uno dei gioielli architettonici più raffinati della città, si esibiranno la lirica brasileira di MONICA SALMASO TRIO (il 29), STEFANO MASSINI nel monologo “L’Alfabeto delle emozioni” (il 30) e l’arpa latina di XAVIER DE MAISTRE (il 31).

CUBO LIVE chiuderà a Milano con le ultime tre serate al Teatro Leonardo con URI CAINE il 5 settembre, il recital di ALESSIO BONI il 6 settembre e lo spettacolo di LUCIA MASCINO il 7 settembre.

La rassegna CUBO LIVE, ormai consolidata, – ha commentato Vittorio Verdone Direttore Corporate Communication e Media Relations del Gruppo Unipol – unisce linguaggi artistici diversi ed esprimeil nostro impegno per una programmazione culturale plurale e che valorizza gli spazi e luoghi del Gruppo su tutto il territorio nazionale.”

Collaborano all’edizione 2023 e sono ormai partner storici di CUBO, Articolture, Bologna Jazz Festival, Cronopios, Fondazione Musica Insieme, Le Nozze di Figaro.

Tutti gli spettacoli della rassegna CUBO LIVE sono gratuiti con prenotazione su cubounipol.it


Ad Oristano la tavola rotonda "Sostenibilità e Mezzogiorno"

Lo scorso 19 maggio a Oristano, si è svolta la tavola rotonda  organizzata dai Consigli Regionali Unipol all'interno del festival "Sogna, ragazzo, sogna" dal titolo "Sostenibilità e Mezzogiorno". All'incontro hanno partecipato Massimiliano Sanna (Sindaco di Oristano), Claudio Atzori (Presidente Legacoop e CRU Sardegna), Peppe Oliviero (Presidente CRU Campania), Francesca Raimondi (Direzione generale delle Politiche Regionali e Urbane Commissione Europea), Roberto Doneddu (Autorità di gestione del POR FSE Sardegna), Monica Genovese (Presidente CRU Sicilia), Flavia Martinelli (Componente CdA Svimez), Gianluca Cocco (Responsabile Strategia regionale sviluppo sostenibile R.A.S.), Francesco Nardone (Responsabile Relazioni Istituzionali Futuroidea), Elena Torri (Responsabile CreAree Progetto CRU Aree Interne) e Fausto Sacchelli (Presidente CRU nazionale).

Questo incontro rappresenta la seconda tappa del percorso avviato dai Consigli Regionali Unipol di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia Sardegna e Sicilia che nel 2022 a Procida hanno dato vita al Coordinamento CRU del Mezzogiorno. Prossima tappa nel 2024 si svolgerà in Sicilia.

La tavola rotonda è stata quindi l’occasione per continuare a riflettere sui vari aspetti della sostenibilità. Punto di partenza è stata la lettura delle dinamiche del territorio nella loro complessità, per individuare percorsi di sviluppo che tengano conto delle interrelazioni ambientali, sociali, economiche e istituzionali delle singole comunità. La sfida è quella di evidenziare che la sostenibilità non riguarda solo l’ambiente, ma rappresenta una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Così come lo sviluppo del Mezzogiorno riguarda lo sviluppo dell’intero Paese.

"Sogna, ragazzo, sogna" è un'iniziativa organizzata all'interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile, promossa da Legacoop Sardegna, con il sostegno dell’associazione culturale Dromos e in collaborazione con CRU Unipol e la Regione Sardegna – Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile.

Dopo il successo del Festival delle Peschiere, che si è tenuto lo scorso settembre nelle marinerie dell’Oristanese, un nuovo grande evento che per tre giorni, da venerdì 19 a domenica 21 maggio, ha tenuto banco ad Oristano con una fitta serie di appuntamenti: un programma denso e variegato (malgrado qualche disagio per il mal tempo che ha costretto ad annullare alcune eventi), con tavole rotonde e occasioni di approfondimento, di dialogo e confronto che hanno visto la partecipazione di personalità autorevoli nel campo della sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma anche con laboratori, momenti di intrattenimento e musicali. Apprezzatissimo in particolare il concerto di Roberto Vecchioni che ha chiuso la prima serata.


Unipol e Starlink in favore delle popolazioni colpite da alluvioni in Emilia-Romagna

Continuano le iniziative del Gruppo Unipol a sostegno delle comunità coinvolte nelle alluvioni. Dopo gli interventi decisi nei giorni scorsi a favore dei clienti, il Gruppo Unipol con la collaborazione dell’imprenditore statunitense Elon Musk, attraverso la sua società SpaceX, ha acquistato i terminali Starlink che permetteranno ai soccorritori, ai servizi essenziali e strategici (ad es. gli ospedali) e alla popolazione di avere accesso alla rete Internet. SpaceX sta in queste ore orientando i suoi satelliti, concentrandoli in modo da dare priorità alla regione emiliana, per fornire una maggiore copertura alle popolazioni colpite in questi giorni dall’alluvione.

“Di fronte a simili tragedie penso sia un dovere per ciascuno di noi portare il proprio contributo – ha affermato Carlo Cimbri, Presidente del Gruppo Unipol -. Unipol, oltre a supportare i propri assicurati, si sta adoperando per sostenere attivamente le comunità colpite”.

“SpaceX, Starlink e Tesla – ha affermato Elon Musk, CEO di SpaceX e Tesla - sono liete di poter essere utili in ogni modo per aiutare l’Italia e la sua popolazione colpita dalle alluvioni”.

Nelle prossime ore dagli Stati Uniti e dalla Germania giungeranno in Italia i terminali Starlink, tecnologicamente avanzati e in grado di funzionare in mobilità in situazioni di emergenza, che verranno distribuiti alle località coinvolte secondo le indicazioni della Protezione Civile e della Regione Emilia-Romagna.

Fonte immagine: Facebook Dipartimento Protezione Civile