Il Gruppo Unipol è main sponsor dell’esposizione “Bosch e un altro Rinascimento”
Il Gruppo Unipol è Main Sponsor della mostra “Bosch e un altro Rinascimento”, in programma presso Palazzo Reale a Milano fino al 12 Marzo 2023, a cura di Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades e Claudio Salsi. L’iniziativa promossa dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Castello Sforzesco, è stata realizzata da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE. Il percorso espositivo si compone di un centinaio di opere d’arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi. In questa raccolta spiccano alcuni dei più celebri capolavori di Bosch e operi derivate da soggetti del Maestro, mai presentate insieme prima d’ora in un’unica mostra.
“Seguendo l’esempio di Bosch che ha saputo cogliere le inquietudini di una epoca segnata dal passaggio da un secolo all’altro, Unipol non vuole ignorare i cambiamenti epocali della società, all’interno della quale il nostro obiettivo è garantire più solidità e sicurezza nel futuro della vita delle persone e delle aziende– afferma Vittorio Verdone, Direttore Communication and Media Relation del Gruppo Unipol -. Ci proponiamo come interlocutori innovativi per i temi di sviluppo nel nostro Paese, dove l’arte, la storia e la cultura costituiscono punti di forza da condividere”.
La fama di Bosch non iniziò nelle Fiandre, dove l’artista era nato, ma in Europa meridionale. Il fenomeno Bosch infatti ebbe origine nel mondo mediterraneo, precisamente nella Spagna e nell’Italia del Cinquecento, dove dominava il classicismo rinascimentale. È proprio in Italia che il linguaggio fantastico ed onirico di Bosch e dei suoi seguaci, protagonisti di “un altro Rinascimento”, troveranno il terreno più fertile e maturo per crescere e diventare modello figurativo e culturale per quel tempo e per molte delle generazioni di artisti successive.
Per il Gruppo Unipol sostenere questo importante appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsorizzazione che fa della promozione della cultura una delle principali aree di intervento dell’azienda. Una scelta coerente con i valori aziendali, intrapresa nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della comunità in cui opera. Per essere vicini alle persone, ai loro bisogni e alle loro passioni.
Maggiori informazioni, orari di apertura e costo dei biglietti d'ingresso sul sito del Palazzo Reale di Milano.
Il Gruppo Unipol è main sponsor della mostra “Lee Miller - Man Ray. Fashion, Love, War”
Il Gruppo Unipol è Main Sponsor della mostra “Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war”, in programma presso Palazzo Franchetti a Venezia fino al 10 aprile 2023, curata da Victoria Noel-Johnson, prodotta e organizzata da CMS. Cultura in collaborazione con ACP-Palazzo Franchetti. L’esposizione si comporrà di circa 140 fotografie di Lee Miller e di Man Ray, alcuni oggetti d’arte e documenti video, grazie all’adesione dei Lee Miller Archives e della Fondazione Marconi.
“Un’esposizione che grazie agli scatti sublimi di Miller e Ray ci fa ripercorrere l’intensità degli anni ruggenti, la Parigi crocevia di moda, letteratura e dell’arte che si apriva al tratto surrealista che ha fortemente caratterizzato le loro fotografie. E poi la Miller della rappresentazione dell’orrore scatenato dalla seconda guerra mondiale – afferma Vittorio Verdone, Direttore Corporate Communication e Media Relation del Gruppo Unipol -. Estetica e storia, bellezza e tragedia. Una mostra sostenuta con convinzione da parte del Gruppo Unipol, nel solco di un programma di interventi di sponsorship sempre attenti alla crescita culturale della collettività”.
Modella, fotografa, musa, prima donna reporter di guerra a documentare gli orrori dei campi di concentramento liberati dalle truppe americane, icona del Novecento. Lee Miller è stata tutto questo e molto di più, ha attraversato la vita con passione e determinazione. E la vita l’ha ricambiata con amore e amici, ma anche con dolore e riconoscimenti postumi o quanto meno tardivi. Ora una mostra renderà giustizia a questa donna tanto bella quanto brillante e talentuosa togliendola dall'ombra di Man Ray che l'ha sempre accompagnata per svelare il loro rapporto profondo quanto complicato in maniera più oggettiva: Man Ray, prima suo insegnante, poi amore e infine grande amico.
Per il Gruppo Unipol sostenere questo importante appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsorizzazione che fa della promozione della cultura una delle principali aree di intervento dell’azienda. Una scelta coerente con i valori aziendali, intrapresa nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della comunità in cui opera. Per essere vicini alle persone, ai loro bisogni e alle loro passioni.
Una capitale sostenibile. Quali strategie di sviluppo per Roma e il Lazio?
Si è svolto lo scorso martedì 25 ottobre a Roma presso la Camera di Commercio, l'evento organizzato dal CRU Lazio nell'ambito del Festival Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) dal titolo "Una capitale sostenibile. Quali strategie di sviluppo per Roma e il Lazio?"
In un contesto pieno di difficoltà e incertezze è indispensabile rispondere alle necessità prospettate dalla congiuntura, ma è altrettanto importante agire per promuovere le trasformazioni in grado di dare slancio allo sviluppo di Roma e del Lazio. L’economia romana è cresciuta nel decennio pre-Covid 19 del 5,3%, molto meno delle altre grandi metropoli italiane ed europee, mantenendo il tasso d’occupazione lontano da livelli accettabili di sostenibilità sociale. Inoltre, il peso della crisi energetica sulle condizioni familiari è aggravato nel Lazio dalla bassa incidenza delle fonti rinnovabili sui consumi elettrici ). Questi e altri fattori incidono sulla qualità sociale complessiva. L'obiettivo del workshop è stato quindi quello di focalizzare e discutere alcuni punti inaggirabili, adeguando all’attuale contesto alcune linee di azione del Patto per il Lavoro e la Sostenibilità a suo tempo proposto e sottoscritto dal Cru Lazio.
L’incontro, che ha rappresento una prima tappa del percorso Ecoslab ’22-’23, è stato anche l'occasione per la presentazione della ricerca di Giuseppe Roma, presidente di Rur, Rete urbana delle rappresentanze, lo studio è stato commissionato dal CRU Unipol Lazio attualmente presieduto da Alberto Civica (la ricerca completa in formato pdf è scaricabile qui; le slide di presentazione di Giuseppe Roma sono scaricabili qui).
Alcuni dati che emergono dalla ricerca. Ogni romano produce mediamente 558 chili di immondizia l’anno contro 486 chili per abitante di Napoli e i 479 di Milano, anche se Roma "ha tanti popolazioni, compresi i turisti che nelle altre città sono in misura minore", come spiega Giuseppe Roma.
Ma non solo nell’immondizia c’è un divario, con le altre città o regioni italiane, anche nella stessa produzione di energia elettrica: pur avendo nell’ultimo decennio il Lazio triplicato l’incidenza delle fonti rinnovabili, che passano dal 9,4% del 2010 all’attuale 27,9%, la regione resta sempre lontana dai valori raggiunti in altre regioni, e si trova al dodicesimo posto con 12.789 gigawatt/ora. E su questo totale solo l’1,1% è generato dall’eolico, il 13,9% dal fotovoltaico e per il 6,9% dall’idrico.
Se poi si considera l’efficienza della rete idrica, Roma presenta una dispersione piuttosto notevole rispetto le performance di altre aree metropolitane, perché dell’acqua immessa in rete viene regolarmente erogata in una quota del 54,9%, contro il 58,5% di Napoli e l’81,3 di Milano. In pratica vi è una dispersione di circa il 45%.
La prima a rispondere, tra il vasto parterre di industriali, sindacati e assessori, è Anna Donati, la presidente di «Roma servizi per la mobilità» che per la chiusura dell’anello ferroviario promette che si è in dirittura di arrivo visto che «ci sono le risorse ed è inserito nel Pnrr» oltre a parlare di 50 milioni di investimenti per 50 chilometri di nuove ferrovie.
La vicepresidente di Unindustria Sabrina Florio ha invece ricordato «la sfida sostenibile delle aziende» , soprattutto quelle farmaceutiche come la sua, che hanno ridotto del 30% le emissioni e del 59% il consumo energetico, mentre l’occupazione è pari al 61,6% tornando al livello del 2019.
L’assessore comunale alle Attività produttive, Monica Lucarelli, ha sottolineato «le difficoltà di spesa dell’amministrazione» per cui si pensa all’inserimento di nuovi dirigenti tecnici.
Claudio Di Berardino, l’assessore regionale al Lavoro ha poi annunciato il rinnovamento dei treni regionali per 500 milioni e di altri 300 milioni previsti per l’efficientamento energetico anche degli edifici scolastici, oltre che di 20 mila alberi piantati.
Ma "a Roma è tutto fuori scala - ha infine conclude il segretario della Cna Stefano Di Niola -. "Dobbiamo affrontare i problemi anche partendo dai municipi".
Vaia. Un tragico evento che ci obbliga a ripensarci
Nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS, sostenuto dal Consiglio Regionale Unipol Trento, è stato proposto – questa mattina al MUSE di Trento - un momento di riflessione su Vaia, l’uragano che a fine ottobre 2018 ha distrutto 42.500 ettari di foresta nell’area dolomitica.
A quattro anni da questo disastroso evento è stato fatto il punto della situazione nelle aree colpite, ricordando non solo le iniziative intraprese, ma anche l’analisi delle criticità. Il tutto nella prospettiva del miglioramento del patrimonio forestale, della lotta ai cambiamenti climatici e dell’avvio di una seria politica unitaria di gestione della montagna dolomitica.
Dopo i saluti di Walter Alotti, Segretario Generale UIL del Trentino e Presidente del Consiglio Regionale Unipol, ha preso la parola Walter Nicoletti, firmatario Green Deal per le foreste dolomitiche, evidenziando la straordinarietà dell’evento e la necessità di un radicale cambiamento del modello di sviluppo.
«Serve, anche nella nostra Regione, un atteggiamento più “inquieto” che consideri le foreste come un bene comune. C’è bisogno di innovazione e rilancio delle politiche pubbliche volte alla rivalutazione del territorio. Va posta al centro il bosco e la biodiversità forestale proponendo nuovi stili di vita, dal turismo all’agricoltura. Più in generale è necessaria una visione olistica e una politica unitaria a partire dalle emergenze, come ad esempio quella idrica.»
Fra le relazioni centrali esposte nella mattinata c’è stata quella del geobotanico/ecologo Cesare Lasen su “Foreste e biodiversità: i boschi del domani in epoca di cambiamenti climatici”.
«Il punto di partenza è che il patrimonio naturalistico non è ripristinabile – afferma Lasen - e che gli ambienti forestali presentano il massimo della diversità organizzativa. Anche per l’economia il ruolo delle utilizzazioni forestali è determinante, ma assistiamo a nuove forme di aggressione e depredazione senza giustificazione che poi paghiamo con alluvioni, incendi e le cosiddette “catastrofi naturali” caratterizzate in realtà da un contributo umano tutt’altro che secondario. Il patrimonio forestale, sulla carta, è cresciuto e questo viene opportunamente propagandato - continua - ma si tratta a volte di dati un po’ falsati e la crescita quantitativa non sempre coincide con fattori qualitativi. Ci sono punti di debolezza anche nelle emanazioni di norme europee e nazionali (Testo Unico Forestale) dove si invita a tagliare di più, il che non è del tutto sbagliato, ma va circoscritto solo ad alcune situazioni e in generale, più che tagliare maggiormente, bisogna tagliare meglio e solo dove serve. C’è chi si oppone dogmaticamente all’utilizzazione delle risorse forestali, ma anche chi alimenta solo interessi economici e non ecologici. Molti fisici - conclude - sono convinti che ci troviamo di fronte a una grave crisi climatica. La chiave è investire in formazione per aumentare conoscenza e consapevolezza a cominciare dal paesaggio, componente fondamentale in ogni processo di pianificazione. Senza conoscenza non possono esserci rispetto e tutela.»
Alla relazione è seguita la tavola rotonda “Le aree colpite da VAIA, a che punto siamo?” a cui hanno partecipato Caterina Gagliano (del servizio Foreste provincia di Trento), Gianmaria Sommavilla, Dirigente del Servizio Foreste Provincia di Belluno, Guenther Unterhiner, Dirigente del Servizio Foreste Provincia di Bolzano e Rinaldo Comino, Dirigente del Servizio Foreste Regione Friuli-Venezia Giulia.
È stata poi presentata una serie di buone pratiche nell’ambito della rassegna “La foresta che cresce: visioni per la montagna di domani”. Tra gli interventi: Bruno Crosignani, già direttore ufficio Cavalese Servizio Foreste Provincia di Trento, Alessandra Gomiero, Progettista recupero area Bedolpian, Albino Angeli, Amministratore delegato Xlam Dolomiti, Andrea Giovannini, allevatore e Giada Mearns, insegnante CFP ENAIP settore legno Tesero.
Le conclusioni sono state affidate a Marta Villa del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento.
Il tutto è stato moderato da Marika Giovannini, giornalista del Corriere del Trentino.
Su rainews.it il servizio video del TGR Trento
A Torino l'incontro "Good Jobs, Green Jobs"
Si è svolto lo scorso 19 ottobre al Toolbox di Torino l’evento organizzato dal CRU Piemonte nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibilel promosso da ASviS, sul tema della transizione ecologica e degli impatti sul mondo del lavoro, alla presenza di molti giovani studenti dell’Istituto Avogadro e del Politecnico di Torino.
Con l’aiuto di esperti di IRES, dell’Energy Center del Dipartimento di Design del Politecnico di Torino si è cercato di mettere a fuoco quali potranno essere gli scenari futuri che si potranno realizzare nel mondo della produzione e consumo di beni ed energia e quindi come cercare interpretare al meglio queste esigenze di cambiamento, per rendere più sostenibili e resilienti le comunità del futuro.
L’obiettivo è stato quello di fornire ai giovani anche delle chiavi di orientamento rispetto a alle nuove opportunità professionali che potranno maggiormente svilupparsi nel modo del lavoro e le competenze che saranno richieste dalle aziende.
L’incontro moderato da Mariachiara Giacosa, giornalista di Repubblica, si è aperto con un saluto del Presidente del CRU Piemonte, Carlo Chiama che ha anche spiegato cosa sono i CRU e qual è il loro ruolo come rete di portatori di interessi nei processi di sviluppo e creazione di valore condiviso sui territori.
Un saluto anche da parte di Maria Vittoria Dalla Rosa Prati, co-coordinatrice del Gruppo di Lavoro delle Associazioni Giovanili di ASviS che ha anche richiamato l‘importanza di un ruolo attivo di tutta la società ed in particolare anche dei giovani per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’ONU.
A seguire uno stimolante inquadramento socio-economico della transizione ecologica e dell’evoluzione del marcato del lavoro da parte del ricercatore senior Sergio Vernoni di IRES Piemonte (qui le slide in pdf della sua presentazione) che ha evidenziato sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo gli scenari possibili secondo i più autorevoli studi in materia.
Molto interessante anche l’intervento della Professoressa Amina Pereno del Dipartimento di Design del Politecnico di Torino (qui le slide in pdf della sua presentazione) , che ha evidenziato l’importanza dei processi di ecodesign e di formazione per favorire i processi di cambiamento delle aziende necessari per passare da un modello di produzione lineare “usa e getta” ad uno più sostenibile di “economia circolare”, dove l’utilizzo della materia viene ottimizzato e trasformato in valore anziché essere disperso.
Terzo intervento molto preciso e approfondito del Professor Sergio Olivero (qui le slide in pdf della sua presentazione) sul tema dell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo da parte delle comunità (cosiddette CER, Comunità Energetiche Rinnovabili), recentemente introdotte nell’ordinamento, con l’assegnazione di una consistente dote di risorse per promuoverne lo sviluppo sui territori, con lo scopo di aumentare la diversificazione delle fonti per l’indipendenza energetica, la salvaguardia dell’ambiente e la creazione di valore e lavoro per i territori stessi. Nell’intervento sono stati anche individuate le modalità per costituire queste comunità portando anche esempi di buone pratiche già avanzate.
A seguire di questo primo blocco di interventi di tipo più teorico, una vivace tavola rotonda che ha messo a confronto le istituzioni con le parti sociali ed alcune esperienze pratiche di startup e di fondi di investimento e sviluppo territoriale. Sono intervenuti Giuliana Fenu - Direttrice Area Competitività dell Regione Piemonte, Mauro Barisone - Vicepresidente di ANCI Piemonte con delega all’Ambiente, Delio Zanzottera - Segretario di CNA Piemonte, in rappresentanza del comparto imprenditoriale, Luca Caretti – Segretario Cisl Piemonte, in rappresentanza del comparto dei lavoratori, Camilla Colucci – CEO di Circularity, una startup attiva nel campo dell’economia circolare formata da giovani con competenze multidisciplinari, e Paola Bellotti – CoopFond, il Fondo di investimento per la promozione dell’imprenditoria cooperativa che ha presentato la nuova piattaforma RESPIRA, creata recentemente in partnership con Banca Etica e EcoMill per supportare i territori nella nascita di comunità energetiche in forma non speculativa ma mutualistica secondo i principi ed i modelli di gestione cooperativa, con l’obiettivo di trattenere il massimo di valore prodotto sui territori a vantaggio delle comunità coinvolte.
Di seguito alcune immagini dell'evento.
L’opportunità di sconfinare. Un’opzione per il lavoro dignitoso e la crescita economica
Le aree transfrontaliere possono essere una opportunità per il mercato del lavoro ma soltanto se questo, e la giurisdizione che le norma, è opportunamente regolamentata. Ne sono convinti sindacati ed esponenti delle istituzioni intervenuti all'incontro organizzato a Gorizia dal Consiglio Regionale Unipol del Friuli Venezia Giulia nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASvis, dal titolo "L’opportunità di sconfinare. Un’opzione per il lavoro dignitoso e la crescita economica".
Per il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, "in Europa ci sono 14/15 città in Europa con una situazione come Gorizia e Nova Gorica, e complessivamente sono 150 milioni le persone che vivono in zone di confine", segnalando però che queste "non sono una opportunità ma un handicap, per questioni giuridiche, spesso banali". Occorre dunque che le parti si mettano insieme e chiedano un intervento a Bruxelles. "Se abbattessimo il 20 per cento degli ostacoli frutto di diverse condizioni giuridiche, il territorio avrebbe subito il 2 per cento di pil in più, non con investimenti o altro ma automaticamente", è convinto Ziberna.
In questo senso, Katja Terpin, esperta di mobilità del lavoro tra Italia e Slovenia e componente CSI del Sindacato Sloveno, ha esaminato una serie di paradossi per i lavoratori dei due Paesi che causano grandi disagi e potrebbero essere risolti facilmente.
Per Luciano Monti, docente di Politica economica nell'Ue, il paradosso sta nel fatto che la "fuga dei cervelli è più facile in zone frontiera". Invece, per un Paese come l'Italia, che "conta 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano, bisogna trattenerli i giovani: uno su 4 nel 2030 si vedi a lavorare all'estero".
In questo scenario, per quanto concerne Italia e Slovenia in particolare, i problemi sono uguali da entrambe le parti: Roberto Treu, componente CSI del Sindacato Italiano, sottolinea che "personale sanitario manca in Italia ma anche in Slovenia, così come figure di alto profilo, con laureati che vanno in altri Paesi", evidenziando che ad esempio, "la Slovenia importa anche lavoratori dell' edilizia" e che, forse proprio per queste analogie, "c'è una collaborazione fraterna tra i sindacati". In fin dei conti, comunque, è fondamentale che si stia facendo largo tra i giovani, "un'idea di mobilità che supera il concetto di confine
L'incontro, moderato da Francesco De Filippo (Responsabile Sede Ansa Fvg) è stato aperto da Franco Colautti (Presidente Consiglio Regionale Unipol Fvg) che ha portato il saluto dei CRU.
"Una iniziativa significativa - ha detto Fausto Sacchelli (Responsabile Nazionale dei CRU) in conclusione - che ha visto il confronto a più voci su un tema attuale che va rimesso nell'agenda politica regionale e nazionale. Il CRU, anche nell'ambito del Festival ASviS, continua ad essere promotore di dialogo, confronto e proposta a favore dello sviluppo sostenibile dei territori, compresi quelli di confine, come Gorizia e il suo circondario"
Le comunità come motore di sviluppo etico e sostenibile
Si é svolto mercoledì 12 ottobre a Pieve di Cadore, l'incontro organizzato dal CRU Veneto nell'ambito del Festival di Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile dal titolo "Comune interesse. Comunità come motore di sviluppo etico e sostenibile".
quello delle “imprese di comunità” è un fenomeno in rapida evoluzione, che assume caratteristiche diverse a seconda ai luoghi di vita in cui le imprese emergono e operano, e che si è rivelato particolarmente adatto per avviare processi di rigenerazione e contribuire al cambiamento sociale ed economico delle aree marginali del Paese. Questo incontro è stato organizzato per riflettere sulle potenzialità di queste forme di imprenditorialità comunitaria emergenti e lanciare un progetto di ricerca che ha l’obbiettivo di ricostruire un quadro conoscitivo aggiornato dell’impresa di comunità nelle regione.
Dopo i saluti di Michele Lacchin (Presidente Consiglio Regionale Unipol Del Veneto) sono intervenuti Alessandra Buzzo (Presidente Coop Cadore), Paolo Simonetti (Cooperativa De Zopè) e Francesca De Biasi (Presidente Delegata Fondo Welfare e Identità Territoriale - Wellfare Dolomiti). Ha moderato Giuseppe Casagrande, Sindaco Di Pieve Di Cadore.
All'Unical l'incontro sulla mobilità sostenibile e le comunità energetiche
Sì è tenuto lo scorso martedì 11 ottobre presso l'Unical l'incontro organizzato dal CRU Unipol Calabria nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS dal titolo "Direzione Futuro. Mobilità sostenibile e comunità energetiche: nuovi paradigmi di sviluppo per la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica".
La questione energetica e la tutela ambientale, soprattutto per i noti eventi internazionali, vanno assumendo una maggiore centralità nella vita di ogni cittadino e condizionano fortemente le scelte delle imprese. I temi, per la loro innata poliedricità, si prestano ad essere studiati da differenti angolazioni attraverso modelli il cui fine ultimo e quello di pervenire a soluzioni ottimizzate realmente attuabili.
L'incontro è stata quindi l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte, illustrare i modelli attualmente utilizzati e stimolare la nascita di nuove idee e nuovi progetti sui temi ‘Comunità energetiche’ e ‘Mobilità sostenibile’.
Dopo l'introduzione di Franco Belmonte (Presidente Cru Calabria) e i saluti della Prof.Ssa Francesca Guerriero (Direttrice Dimeg – Università Della Calabria), dell'Ing. Marco Ghionna (Ordine Degli Ingegneri Della Provincia Di Cosenza) e di Fausto Sacchelli (Responsabile Nazionale Consigli Regionali Unipol) sono intervenuti la Prof.Ssa Maria Elena Bruni (Dimeg – Università Della Calabria), la Prof.Ssa Teresa Castiglione (Dimeg – Università Della Calabria), il Prof. Piero Guido (Dici – Università Della Calabria), l'Ing. Cesare D’ippolito (Business Development Director – Ngv Powertrain), l'Ing. Clino D’epiro (Innovation, Ip & Cost Improvement Director – Ngv Powertrain) sul tema della mobilità sostenibile. A seguire sono poi intervenuti il Prof. Daniele Menniti (Dimeg – Università Della Calabria), Massimo Bagnoli (Resp. Esco Agroenergetica Cia Nazionale), Stefano Lo Iacono (Coop. Meet Project – Comunità Energetica Di Santa Maria Di Catanzaro) sul tema delle comunità energetiche. Ha coordinato i lavori la giornalista Rosaria Talarico.
In monopattino più consapevoli e sicuri
Arriva a La Spezia il progetto di Unipolis in collaborazione con i Consigli Regionali Unipol nato per creare consapevolezza tra i giovani sui rischi e sull'utilizzo corretto del monopattino elettrico e promuovere il rispetto di tutti gli utenti della strada nel contesto urbano di riferimento.
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