Il mare sostenibile
Si è svolto ieri a Torretta Granicola l'incontro organizzato dal CRU Sicilia nell'ambito del Sesto Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis, dal titolo "Il mare sostenibile"
Una mattinata di lavori incentrata appunto sul Mare Sostenibile e sulle azioni per la tutela e la valorizzazione della filiera ittica, con la partecipazione di ricercatori, studiosi, rappresentanti del Dipartimento regionale della Pesca, dei sindacati e delle associazioni datoriali, rappresentanti delle imprese e del mondo cooperativo. L'incontro è stato coordinato coordinato da Alessandro Cicitta di UnipolSai Assicurazioni con la collaborazione del’Università degli Studi di Palermo e il CNR-IAS, Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino.
Dopo i saluti di Monica Genovese – Presidente Cru Sicilia, che ha introdotto parlando del Cru Sicilia e descrivendo la mattinata e il percorso che ha portato all’organizzazione dell’iniziativa, e di Giorgio Tranchida, responsabile della sede del Cnr di Capo Granitola, sono intervenuti, nell’ordine, Angelo Bonanno – Dirigente di ricerca CNR-IAS – sull’importanza di istituire luoghi istituzionali di incontro tra le rappresentanze dei ricercatori e dei pescatori - Rosalia Ferreri – CNR-IAS - sul consumo sostenibile delle risorse, collegato alla riproduzione della fauna marina, Vincenzo Arizza – Direttore Dipartimento Stebicef – Università degli Studi di Palermo – sulle tecnologie per lo sfruttamento degli scarti e delle masse residuali nella filiera ittica conserviera, Nino Pensabene – Segretario Generale Uila Pesca Sicilia - che ha parlato a nome dei tre sindacati che fanno parte del Cru Sicilia – Cgil Cisl e Uil e ancora Filippo Parrino – Presidente Legacoop Sicilia, e Maria Luisa Palermo dell’Unità Operativa di Mazara - Dipartimento Pesca Regione Sicilia.
Al centro dell’incontro c’è stato il futuro del mare, che corrisponde al futuro dell’uomo, dal momento che nel mondo sono milioni le persone che basano il loro sostentamento alimentare ed economico su tale ricchezza, la cui gestione disattenta può tradursi in un danno evidente. Oltre ai relatori del convegno sono intervenuti dal pubblico, per portare l’attenzione in modo particolare sulla necessaria salvaguardia delle condizioni di lavoro dei pescatori, oltre che dell’ecosistema marino e delle popolazioni ittiche, Tonino Russo, Segretario Generale della Flai CGIL, Adolfo Scotti, Segretario Generale Fai Cisl, Tommaso Macaddino, segretario regionale della Uila Pesca Sicilia e ancora Alfio La Rosa, Presidente di Federconsumatori Sicilia e Paolo Sanzaro, Segretario regionale Cisl Sicilia. Ha moderato i lavori la giornalista Jana Cardinale.
Rassegna stampa web:
In Sardegna il primo Festival delle Peschiere
Sì è svolto dal 28 settembre al 1 ottobre nelle lagune dell'Oristanese la prima edizione del Festival delle Peschiere promosso da Legacoop Sardegna e Dromos Festival, in collaborazione con CRU Sardegna Unipol e Regione Sardegna – Strategia regionale Sviluppo Sostenibile. Quattro giorni di dibattiti, con tavole rotonde e relatori di valenza nazionale, spettacoli e aree ristoro, tra Oristano e le peschiere di Mar'e Pontis e di Mistras, nel territorio di Cabras, e di Marceddì in quello di Terralba.
Le lagune della provincia di Oristano sono luoghi ricchi di tradizioni e attrazioni naturali, autentico scrigno di biodiversità e siti elettivi per numerose specie animali e vegetali, un contesto ambientale unico nel suo genere, dove incidono attività come la piccola pesca lagunare, la ristorazione, il turismo culturale, ambientale, enogastronomico. Con l'obiettivo di contribuire a diffondere sempre più l'idea di un nuovo modello di Sviluppo Sostenibile ben incarnato nell'Agenda 2030 dell'ONU, il primo Festival delle Peschiere, è stato organizzato all'interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis.
https://youtu.be/BZXRvK4RmuI
https://youtu.be/DiWDoGPW9aw
https://youtu.be/BimHXz85H4M
https://youtu.be/lrbvy6N8BT4
Grande interesse per la visita virtuale al Porto di Genova nello stand Siat-UnipolSai del Salone Nautico
Grande successo di visitatori nello stand Siat-UnipolSai al 62° Salone Nautico per provare la visita virtuale al Porto di Genova. Un’ esperienza immersiva, grazie ad un visore 3D, tra container, gru e innovazioni tecnologiche all’insegna della sostenibilità. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione del CRU Liguria.
L'iniziativa ha ricevuto apprezzamenti tra gli altri anche dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, da Carlo Cimbri Presidente di Unipol Gruppo S.p.A, dal Sindaco di Genova Marco Bucci e dal Presidente dell’Autorità Portuale e dai molti giovani che hanno potuto “entrare e avvicinarsi” in modo molto realistico in uno spazio portuale normalmente interdetto al pubblico per motivi di sicurezza ma molto affascinante.
Molto interessato anche l’Assessore al Porto del Comune di Genova, Francesco Maresca, che dopo la prova in un post ha commentato molto positivamente l’esperienza rilanciando l’intenzione di attivare queste modalità di visita tridimensionale anche presso i monumenti più belli della città, a partire dalla Lanterna.
“Come CRU Liguria siamo molto, molto soddisfatti – ha dichiarato il Presidente Mattia Rossi – e questo nel piccolo dimostra che il gioco di squadra tra istituzioni pubbliche, corpi intermedi e realtà private può funzionare e produrre esperienze nuove ed interessanti come in questo caso per valorizzare al meglio il nostro territorio ed i suoi principali asset nonché per sensibilizzare tutta la comunità sui temi dello sviluppo sostenibile, dell’innovazione, della sicurezza sul lavoro e sulla cittadinanza attiva. Grazie ancora ai tecnici di IT di Siat che hanno fatto un lavoro straordinario lottando contro il tempo per rendere tutto questo fruibile all’interno del Salone.”
https://youtu.be/SvSHf7eCdxY
https://youtu.be/3Jh42x8zPZ0
UnipolSai al fianco delle popolazioni colpite dall’alluvione delle Marche
Varato un piano strutturato di interventi con l’obiettivo di facilitare la gestione dei sinistri, concedere significative proroghe e dilazioni, fornire risposte adeguate e tempestive.
UnipolSai ha varato un piano strutturato e integrato di interventi a favore delle popolazioni colpite dai recenti eventi alluvionali verificatisi nelle Marche con l’obiettivo di sostenere i clienti e le agenzie residenti nelle zone colpite dall’alluvione. In un contesto di difficoltà e sofferenza, UnipolSai si impegna a facilitare la gestione dei sinistri, concedere significative proroghe e dilazioni e fornire risposte adeguate e tempestive tramite l’attivazione del numero verde 800 754646.
Nel dettaglio, il piano di iniziative a favore delle comunità colpite prevede:
nel settore danni proroghe e dilazioni: proroga dei termini di mora da 15 a 90 giorni con scadenza 1/09-30/11/22, differimento di tre mesi degli automatismi mensili di portafoglio (storni, blocchi, addebiti), sospensione delle attività di recupero delle franchigie e dei premi non ancora rimborsati e dei premi arretrati fino al 30/11/2022; autocertificazioni in sostituzione delle documentazioni normalmente necessarie;
misure per agenzie: destinazione di un monte sconti R.C. Auto straordinario per supportare persone e imprese in effettive difficoltà economiche.
nel settore vita: proroga dei termini di pagamento premi da 30 giorni a 90 giorni per i premi aventi scadenza tra il 01/09/2022 e il 30/11/2022; riattivazione dei contratti. Proroga da 6 a 12 mesi, fino al 31/01/23, del termine di riattivazione dei contratti senza alcuna richiesta di ulteriori accertamenti sanitari o dichiarazioni ulteriori sullo stato di salute dell’assicurato; sospensione penali di riscatto fino al 30/04/2023.
Gli interventi sono rivolti ai clienti residenti nei seguenti comuni delle Marche: Senigallia (AN), Sassoferrato (AN), Arcevia (AN), Ostra (AN), Serra De Conti (AN), Barbara (AN), Trecastelli (AN), Corinaldo (AN), Cantiano (PU), Cagli (PU), Frontone (PU), Pergola (PU), Serra Sant’Abbondio (PU)
Porto e città. Un’esperienza in realtà virtuale alla scoperta del porto di Genova
Un simulatore che consente di vivere le attività portuali verrà presentato in anteprima
al 62° Salone Nautico di Genova dal 22 al 27 settembre e potrà essere sperimentato presso lo stand di SIAT e UnipolSai Assicurazioni.
Dal 22 al 27 settembre, al 62° Salone Nautico di Genova presso lo stand di SIAT e UnipolSai Assicurazioni, si potrà vivere un’esperienza alla scoperta del Porto merci di Genova: il tour permette di scoprire e di vivere in prima persona tutte le attività che si svolgono nel porto attraverso l’utilizzo di un visore di Realtà Virtuale.
Il prototipo - realizzato grazie al coinvolgimento del dipartimento Information Technology di SIAT, società assicurativa del Gruppo Unipol specializzata nelle assicurazioni trasporti, partner e membro del CRU Unipol della Liguria - diventerà in futuro scaricabile dagli store digitali e fruibile anche come app.
Il progetto interattivo che ha coinvolto le associazioni del CRU - Consiglio Regionale Unipol della Liguria, la Camera di Commercio e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha anche lo scopo di restituire ai Genovesi ed a tutti i visitatori interessati all'economia del mare, una rappresentazione realistica del dinamismo e della vivacità dell’attività portuale.
L’obiettivo del progetto è avvicinare e mettere in connessione la città di Genova con il Porto, che rappresenta la più grande realtà locale, nonché la principale comunità socio economica del territorio e una delle più rilevanti del nostro Paese.
“Grazie alla collaborazione con i Musei del Mare e delle Migrazioni, il simulatore sarà, in seguito, trasferito presso la sede del Galata, una location che permette di sottolineare la grande connessione tra la storia della nostra regione, delle migrazioni, del lavoro e della globalizzazione e la contemporaneità” - spiega Mattia Rossi, Presidente CRU Liguria - “Vogliamo ringraziare le Istituzioni coinvolte e tutte le Associazioni del CRU Unipol della Liguria che hanno creduto in questo progetto e SIAT che ha reso concretamente possibile la sua realizzazione. I CRU sono organismi informali che aggregano gli stakeholders del gruppo Unipol, nonché un’ampia rete di rappresentanza di molteplici interessi che vedono in esso un luogo importante di confronto sui temi economici e sociali del territorio, le opportunità e le strategie di sviluppo comuni”.
Il CRU Unipol della Liguria raggruppa Legacoop, Confesercenti, CIA, CNA, Libera, Legambiente, ARCI, SIAT (Gruppo Unipol), CGIL, CISL, UIL ed è un’organizzazione aperta al continuo confronto con tutti i soggetti attivi della regione.
MOB, movimento in rivoluzione. Presentato il nuovo progetto Unipolis sulla mobilità
Lo scorso 16 settembre a Genova, durante la Settimana Europea della Mobilità 2022 e nell'ambito del Festival La Panoramica e Citytech, è stato presentato "MOB - Movimento in rivoluzione" il nuovo progetto di Fondazione Unipolis dedicato ai giovani sul tema della mobilità sostenibile.
MOB è un progetto biennale gratuito per avvicinare i giovani alla mobilità sostenibile, creando consapevolezza sul tema, dando voce alle loro idee e promuovendo il loro coinvolgimento in esperienze di cittadinanza attiva.
Il nome gioca sul duplice significato di mobilità e di moltitudine di persone, chiamate a raccolta per rivoluzionare il concetto stesso di mobilità sostenibile che deve essere posta al centro della loro esperienza di cittadini delle comunità in cui vivono. Con il logo, nel quale si richiama il movimento di rivoluzione della Terra attorno al Sole, si vuole promuovere un messaggio forte: come nel passaggio dal modello geocentrico a quello eliocentrico è fondamentale un cambio di paradigma anche in tema di mobilità. È indispensabile allargare i propri orizzonti verso forme di mobilità nuove, sostenibili e alternative a quelle tradizionali.
Per tutti i dettagli del progetto è disponibile al download la brochure in formato PDF
https://youtu.be/88y4r2vw7qA
Il Gruppo Unipol sostiene la mostra “Carlo Alberto Dalla Chiesa: l’Uomo, il Generale 1982-2022”
È stata inaugurata ieri, alla presenza delle Alte cariche dello Stato e dell’Arma dei Carabinieri oltre a massimi rappresentanti di primarie aziende italiane, la mostra “Carlo Alberto Dalla Chiesa: l’Uomo, il Generale 1982-2022” presso il rinnovato Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri di Piazza Risorgimento, a Roma.
La mostra, curata dal giornalista Andrea Pamparana, sarà successivamente itinerante e allestita anche a Milano, Torino e Palermo, oltre che disponibile in streaming e on line attraverso i principali siti social sul web. L’iniziativa ha l’obiettivo di far conoscere, alla cittadinanza e soprattutto ai giovani delle scuole, la vita straordinaria di un uomo, Carlo Alberto dalla Chiesa, che fu un “servitore dello Stato”, un Carabiniere che in ogni suo atto ha confermato che il motto dell’Arma “fedele nei secoli” non è uno slogan, ma una predisposizione dell’animo. Fino al sacrificio finale a Palermo, il 3 settembre 1982, nel suo nuovo incarico di Prefetto, dopo aver a lungo combattuto la mafia e contribuito alla sconfitta del terrorismo negli anni di piombo, che hanno tragicamente insanguinato il nostro Paese.
Carlo Alberto Dalla Chiesa rappresenta un punto fermo della nostra storia per il valore professionale e morale dimostrato, portatore di un messaggio di legalità da trasmettere alle nuove generazioni. Lui non si sarebbe certamente definito un eroe, piuttosto una persona integra e attenta a coloro per cui dobbiamo essere massimamente responsabili, come traspare dalle sue parole: “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”. Il Gruppo Unipol ha deciso di sostenere questa iniziativa realizzata in sua memoria per l’attenzione da sempre posta alla diffusione della conoscenza e alla disseminazione dei valori su cui si fonda la società civile.
Foto canale Twitter UnipolSai Corporate
Dieci idee per un'Italia sostenibile
Viviamo in un’epoca di sfide globali e di grandi cambiamenti, dall’emergenza climatica alla crisi pandemica, dalle tensioni geopolitiche innescate dall’invasione russa dell’Ucraina alle questioni di sicurezza e approvvigionamento energetico e alimentare, dall’innovazione tecnologica e digitale all’aumento delle disuguaglianze sociali e territoriali. D’altra parte, nei prossimi anni l’Italia disporrà di ingenti risorse finanziarie, aggiuntive rispetto a quelle del PNRR, derivanti dal bilancio nazionale e da quello europeo, le quali vanno orientate a trasformare il Paese e condurlo su un sentiero di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale.
Il 25 settembre 2022, quando l’Italia andrà alle urne, si celebrerà il settimo anniversario dell’approvazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: una coincidenza fortemente simbolica, che rappresenta un vero e proprio test per il futuro di tutte e tutti noi. Trascorsi 50 anni dalla prima conferenza mondiale di Stoccolma delle Nazioni Unite sull’ambiente umano, è stata inoltre approvata nel luglio 2022 dall’Assemblea generale dell’Onu una storica risoluzione relativa al diritto umano ad avere un ambiente pulito, vitale e sostenibile. La prossima legislatura sarà quindi cruciale per consentire all’Italia di conseguire i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, e mettere in pratica le misure attuative concordate con l’Unione europea nonché di centrare gli obiettivi definiti dall’Ue per la fine di questo decennio.
Una breve campagna elettorale estiva rischia di aumentare il già elevato tasso di astensionismo e di indurre le forze politiche a concentrare i propri messaggi su questioni di breve termine. Si tratta di due rischi da contrastare fortemente e la società civile italiana può e deve svolgere un ruolo forte di stimolo, come ha fatto e continua a fare, perché la campagna elettorale si concentri sulle questioni fondamentali per il futuro del Paese e dell’Unione europea.
Nel 2018, prima delle elezioni, l’ASviS, L'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 300 organizzazioni tra le quali il Gruppo Unipol propose un decalogo di azioni a tutte le forze politiche, molte delle quali aderirono all’iniziativa. Non si trattava di un “libro dei sogni”, tant’è vero che alcune di quelle proposte sono diventate realtà: l’inserimento in Costituzione della tutela dell’ambiente e del principio di giustizia intergenerazionale, posto alla base del concetto stesso di sviluppo sostenibile; la trasformazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS), così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici, come previsto dalla Direttiva del Presidente del Consiglio di dicembre 2021; l’adozione dell’Agenda 2030 come architrave delle politiche dell’Unione europea. Tuttavia, nonostante questi passi avanti sul piano della governance, è necessario un ulteriore sforzo nelle politiche attuative, integrando quelle previste dal PNRR che, come già evidenziato dall’Alleanza, da solo non sarà sufficiente per attuare l’Agenda 2030.
Oggi, anche grazie al lavoro dell’ASviS, il concetto di sostenibilità è divenuto centrale nel dibattito pubblico, nelle strategie di molte imprese, nell’azione della società civile, nelle scelte quotidiane di tante persone. Ma, come dimostrato negli studi condotti da organizzazioni internazionali, da centri di ricerca e dall’ASviS stessa, l’Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile e le diverse crisi degli ultimi anni hanno ulteriormente rallentato il percorso verso i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030.
Per cambiare tale situazione è necessario che le forze politiche che si candidano a guidare il Paese:
• dimostrino una chiara e convincente visione del futuro, saldamente ancorata agli obiettivi globali ed europei di sviluppo sostenibile;
• si impegnino a coinvolgere la società civile per rispondere alla domanda di un futuro sostenibile che emerge prepotentemente dalle giovani generazioni.
L’ASviS chiede quindi ai partiti e ai movimenti che partecipano alla campagna elettorale di assumere pubblicamente l’impegno ad operare per conseguire l’Agenda 2030 attraverso dieci azioni, tutte di eguale importanza, selezionate tra le proposte contenute nel Rapporto ASviS 2022, considerando la scelta per la sostenibilità dello sviluppo non come un lusso, ma come la chiave fondamentale per cambiare il modello di sviluppo attuale e così uscire dalle tante crisi che stiamo vivendo.
1. Coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile
Garantire effettiva applicazione dei nuovi principi costituzionalilegati allo sviluppo sostenibile e alle giovani e future generazioni, integrandone il pieno rispetto nelle leggi attuali e future, in particolare per quelle economiche e ambientali, nel rispetto del bene comune e degli interessi generali del Paese. Indirizzare gli investimenti pubblici coerentemente con il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, in linea con la Direttiva sul CIPESS della Presidenza del Consiglio e assicurare l’attuazione della nuova Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, attraverso un forte coordinamento di Palazzo Chigi che garantisca la coerenza delle politiche. Garantire l’attuazione del PNRR così come concordato con l’Unione europea.
2. Disegnare il futuro partendo dal presente
Creare un Istituto pubblico di studi sul futuro, con il compito di analizzare gli scenari e individuare i rischi, come già avviene in altri Paesi, per evitare di arrivare impreparati, vulnerabili e fragili a futuri shock sistemici e per disegnare le politiche pubbliche in modo utile per le prossime generazioni.
3. Giustizia, trasparenza e responsabilità
Consolidare le riforme avviate per un sistema giudiziario equo, moderno ed efficiente. Promuovere una cultura della rendicontazione degli impatti sociali e ambientali per le pubbliche amministrazioni centrali e territoriali che, attraverso una valutazione ex ante ed ex post delle politiche, consenta di arrivare a un Bilancio di Sostenibilità del sistema Paese, declinato anche a livello regionale. Rendere obbligatoria la valutazione ambientale strategica (VAS) in tutti i provvedimenti legislativi. Accelerare l’adozione delle direttive europee sul reporting di sostenibilità, allargando la platea delle imprese interessate.
4. Parlamento sostenibile
Integrare lo sviluppo sostenibile nella ricomposizione delle Commissioni parlamentari e rinnovare la costituzione, in entrambi i rami del Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile.
5. Rendere più sostenibili ed equi i territori
Articolare un sistema multilivello di strategie e di agende territoriali per lo sviluppo sostenibile, assicurare la piena operatività del CIPU (Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane) e l’approvazione della legge sulla rigenerazione urbana già predisposta dal Senato, basata sull’arresto del consumo di suolo.
6. Impegnarsi per la giusta transizione ecologica
Assumere la centralità del processo di giusta transizione ecologica, che tenga conto delle conseguenze negli ambiti economici e sociali, Dieci idee per un’Italia sostenibile - Le proposte ASviS per una nuova legislatura in linea con l’Agenda 2030 dell’Onu 4 coerentemente con il quadro internazionale, impegnandosi a rispettare l’obiettivo europeo di ridurre almeno del 55% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030; aggiornare rapidamente il PNIEC(Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), considerando la necessità di eliminare i Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD); semplificare i processi autorizzativi per nuovi impianti di produzione di energie rinnovabili; approvare e attuare il PNACC (Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici) adottare a attuare un piano per il ripristino degli ecosistemi terrestri e marini e il contrasto al dissesto idrogeologico, tenendo conto della Relazione annuale sul Capitale Naturale; spostare il carico fiscale dal lavoro allo spreco di risorse e all’inquinamento; promuovere l’adozione di modelli di produzione e consumo circolari, con misure che sostengano l’utilizzo di materie prime ed energie rinnovabili, la progettazione di beni già pensati per il riuso, la riparazione, il riutilizzo, il riciclo, minimizzando l’impiego di materie prime e impatti ambientali, e aumentando nei consumatori la consapevolezza dell’impatto delle loro scelte sotto il profilo ambientale e sociale.
7. Ridurre tutte le disuguaglianze
Attuare concretamente le priorità trasversali del PNRR e in particolare:
7a. garantire l’effettiva parità di genere nelle politiche e nell’allocazione delle risorse economiche e l’empowerment delle donne nei contesti d’impresa e nella pubblica amministrazione;
7b. valutare l’impatto generazionale delle politiche, introducendo uno strumento di verifica sull’esperienza dello Youth Check attivo in Austria e Germania; creare un piano di lavoro per i giovani, inquadrato in un patto per l’occupazione giovanile, e potenziare l’offerta formativa per adeguarla alle nuove richieste del mercato del lavoro, come green jobs e ICT; prevedere maggiori forme di partecipazione giovanile nelle politiche pubbliche;
7c. eliminare le disuguaglianze territoriali valorizzando il ruolo del Sud come cerniera tra Europa e Mediterraneo rafforzandone la dotazione infrastrutturale sostenibile.
Considerare la transizione digitale come un fattore abilitante per accelerare la risposta alle sfide sociali e ambientali del nostro tempo garantendo l’accesso universale ai servizi, basandosi sui principi della Bussola europea per il digitale al 2030: competenze digitali, infrastrutture digitali sicure e sostenibili, trasformazione digitale delle imprese, digitalizzazione dei servizi.
8. Non lasciare indietro nessuno
Contrastare la crescente povertà dei redditi, migliorando la gestione del Reddito di Cittadinanza. Riformare complessivamente l’esistente sistema di welfare, semplificando le procedure e l’accesso ai servizi e garantendo la copertura alle fasce della popolazione attualmente escluse, in linea con gli obiettivi espressi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. Migliorare la qualità dell’istruzione a tutti i livelli e aumentarne l’inclusività. Definire i livelli minimi di offerta culturale a livello territoriale.
9. Approccio integrato alla salute
Inserire l’approccio “One Health” in tutte le politiche, ispirato al principio di una salute eco-sistemica integrata, che considera tutti i fattori che hanno un impatto diretto o indiretto sulla salute e sul benessere umano, ambientale e animale. Favorire l’integrazione delle scienze ambientali ed ecologiche con la medicina umana e ambientale. Rafforzare la capacità di prevenzione e resilienza del Paese di fronte alle crisi sanitarie, nel rispetto del valore universale della sanità pubblica, promuovendo la coerenza tra le politiche sociali e sanitarie, la medicina di comunità e la sanità del territorio. Sostenere la cooperazione internazionale a livello globale e la corretta utilizzazione delle strumentazioni tecnologiche disponibili per il monitoraggio epidemiologico, la prevenzione e l’intervento tempestivo ed efficace nelle crisi.
10. Garantire diritti e pace, rafforzare cooperazione e democrazia
Garantire la tutela dei diritti inalienabili e di cittadinanza con politiche di inclusione e integrazione sociale, sanzionando ogni tipo di discriminazione coerentemente con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Adottare politiche di lungo termine per affrontare la crescente denatalità e definire il ruolo dell’immigrazione nel futuro demografico italiano, in termini di criteri di ingresso, politiche di accoglienza e procedure per la concessione della cittadinanza, coerentemente con gli impegni europei. Impegnarsi per un effettivo multilateralismo come modalità di interlocuzione tra i Paesi orientato al rispetto del diritto internazionale, garantendo il raggiungimento della quota dello 0,7%del Reddito Nazionale Lordo (RNL) per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo.
Partecipa anche tu alla campagna! Puoi firmare la petizione su Changes.org e condividere questa iniziativa sui tuoi profili social. Per maggiori informazioni e per scaricare il decalogo in formato pdf puoi visitare il sito avis.it
Inaugurata nei Nebrodi la nuova struttura ricettiva “Casa D’Alunzio”
È stata inaugurata martedì 12 luglio la nuova struttura ricettiva “Casa D’Alunzio” nel comune di San Marco d’Alunzio (Me), nata nell’ambito del progetto “Area Nebrodi - Ospitalità diffusa e community” di CreAree.
Il progetto di sviluppo territoriale dell’Area Nebrodi, la cui responsabilità è stata affidata alla Presidente del CRU Sicilia Monica Genovese ha come fulcro la strutturazione di un sistema di ospitalità diffusa.
Con l’inaugurazione della struttura “Casa d’Alunzio” gestita dalla cooperativa Sanecoop, cooperativa sociale già attiva del campo della mobilità socio-sanitaria, si è posta la prima pietra di un sistema che riguarderà la gestione di più strutture collocate nei comuni dell’area individuata (Nebrodi orientali), sia di provenienza privata che di provenienza pubblica (soprattutto di proprietà dei comuni) e di ulteriori servizi di accoglienza. Per l’acquisizione dei nuovi immobili il gruppo progetto Nebrodi collaborerà con il gruppo di lavoro Immobili ed altri Asset di CreAree coordinato da Rita Innocenzi. Il progetto prevede poi la formazione delle risorse umane che si occuperanno della gestione delle strutture acquisite. Il percorso formativo è strutturato in collaborazione tra Sanecoop e il gruppo di lavoro Formazione e Digitalizzazione di CreAree, coordinato da Gianluigi Granero.
Sul progetto sarà direttamente coinvolto anche il gruppo di lavoro Mobilità Sostenibile coordinato da Stefano Maggi per individuare e strutturare, in accordo con le amministrazioni locali, proposte di collegamento sostenibile tra i diversi territori.
In occasione dell’inaugurazione si è tenuto il convegno “L’ospitalità diffusa come traino per uno sviluppo sostenibile dei Nebrodi” che ha visto gli interventi di Filippo Miracula - Sindaco di San Marco d’Alunzio, Francesco Re - Sindaco di Santo Stefano di Camastra, Marisa Parmigiani - Gruppo Unipol - Responsabile Sostenibilità, Giuseppe Princiotto - Presidente Sanecoop, Monica Genovese - Presidente Cru Sicilia. L’evento è stato coordinato da Elena Torri - Gruppo Unipol - Program Manager CreAree.
L’iniziativa ha visto la partecipazione degli amministratori dei comuni dell’area, di imprenditori locali e di giovani del territorio. Sono intervenuti i responsabili dei gruppi di lavoro Rita Innocenzi e Gianluigi Granero, oltre a Emanuela Re in rappresentanza dei giovani dell’area nebrodina della valle della Lesa, (Nebrodi orientali) anch’essi impegnati nella formalizzazione del progetto di ospitalità diffusa CreAree, al lavoro, coadiuvati da Legacoop Sicilia, per costituire la cooperativa Nebrodi POP.
Come CRU erano presenti Alessandro Cicitta, stakeholder manager per la Sicilia, e Fausto Sacchelli, responsabile nazionale della rete CRU.
Il progetto CreAree, promosso dai CRU Unipol, ha l’obiettivo di costruire un percorso che porti all’identificazione di un metodo di lavoro che possa essere utilizzato per sostenere le amministrazioni locali e le comunità territoriali nel realizzare i tanti progetti di sviluppo delle aree interne.