A Torino l'incontro "Good Jobs, Green Jobs"

Si è svolto lo scorso 19 ottobre al Toolbox  di Torino l’evento organizzato dal CRU Piemonte nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibilel promosso da ASviS, sul tema della transizione ecologica e degli impatti sul mondo del lavoro, alla presenza di molti  giovani studenti dell’Istituto Avogadro e del Politecnico di Torino.

Con l’aiuto di esperti di IRES, dell’Energy Center del Dipartimento di Design del Politecnico di Torino si è cercato di mettere a fuoco quali potranno essere gli scenari futuri che si potranno realizzare nel mondo della produzione e consumo di beni ed energia e quindi come cercare interpretare al meglio queste esigenze di cambiamento, per rendere più sostenibili e resilienti le comunità del futuro.

L’obiettivo è stato quello di fornire ai giovani anche delle chiavi di orientamento rispetto a alle nuove opportunità professionali che potranno maggiormente svilupparsi nel modo del lavoro e le competenze che saranno  richieste dalle aziende.

L’incontro moderato da Mariachiara Giacosa, giornalista di Repubblica, si è aperto con un saluto del Presidente del CRU Piemonte, Carlo Chiama che ha anche spiegato cosa sono i CRU e qual è il loro ruolo come rete di portatori di interessi nei processi di sviluppo e creazione di valore condiviso sui territori.

Un saluto anche da parte di Maria Vittoria Dalla Rosa Prati, co-coordinatrice del Gruppo di Lavoro delle Associazioni Giovanili di ASviS che ha anche richiamato l‘importanza di un ruolo attivo di tutta la società ed in particolare anche dei giovani per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’ONU.

A seguire uno stimolante inquadramento socio-economico della transizione ecologica e dell’evoluzione del marcato del lavoro da parte del ricercatore senior Sergio Vernoni di IRES Piemonte (qui le slide in pdf della sua presentazione) che ha evidenziato sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo gli scenari possibili secondo i più autorevoli studi in materia.

Molto interessante anche l’intervento della Professoressa Amina Pereno del Dipartimento di Design del Politecnico di Torino (qui le slide in pdf della sua presentazione) , che ha evidenziato l’importanza dei processi di ecodesign e di formazione per favorire i processi di cambiamento delle aziende necessari per passare da un modello di produzione lineare “usa e getta” ad uno più sostenibile di “economia circolare”, dove l’utilizzo della materia viene ottimizzato e trasformato in valore anziché essere disperso.

Terzo intervento molto preciso e approfondito del Professor Sergio Olivero (qui le slide in pdf della sua presentazione) sul tema dell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo da parte delle comunità (cosiddette CER, Comunità Energetiche Rinnovabili), recentemente introdotte nell’ordinamento, con l’assegnazione di una consistente dote di risorse per promuoverne lo sviluppo sui territori, con lo scopo di aumentare la diversificazione delle fonti per l’indipendenza energetica, la salvaguardia dell’ambiente e la creazione di valore e lavoro per i territori stessi. Nell’intervento sono stati anche individuate le modalità per costituire queste comunità portando anche esempi di buone pratiche già avanzate.

A seguire di questo primo blocco di interventi di tipo più teorico, una vivace tavola rotonda che ha messo a confronto le istituzioni con le parti sociali ed alcune esperienze pratiche di startup e di fondi di investimento e sviluppo territoriale. Sono intervenuti Giuliana Fenu - Direttrice Area Competitività dell Regione Piemonte, Mauro Barisone - Vicepresidente di ANCI Piemonte con delega all’Ambiente, Delio Zanzottera - Segretario di CNA Piemonte, in rappresentanza del comparto imprenditoriale, Luca Caretti – Segretario Cisl Piemonte, in rappresentanza del comparto dei lavoratori, Camilla Colucci – CEO di Circularity, una startup attiva nel campo dell’economia circolare formata da giovani con competenze multidisciplinari, e Paola Bellotti – CoopFond, il Fondo di investimento per la promozione dell’imprenditoria cooperativa che ha presentato la nuova piattaforma RESPIRA, creata recentemente in partnership con Banca Etica e EcoMill per supportare i territori nella nascita di comunità energetiche in forma non speculativa ma mutualistica secondo i principi ed i modelli di gestione cooperativa, con l’obiettivo di trattenere il massimo di valore prodotto sui territori a vantaggio delle comunità coinvolte.

Di seguito alcune immagini dell'evento.

 


L’opportunità di sconfinare. Un’opzione per il lavoro dignitoso e la crescita economica

Le aree transfrontaliere possono essere una opportunità per il mercato del lavoro ma soltanto se questo, e la giurisdizione che le norma, è opportunamente regolamentata. Ne sono convinti sindacati ed esponenti delle istituzioni intervenuti all'incontro organizzato a Gorizia dal Consiglio Regionale Unipol del Friuli Venezia Giulia  nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASvis, dal titolo "L’opportunità di sconfinare. Un’opzione per il lavoro dignitoso e la crescita economica".

Per il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, "in Europa ci sono 14/15 città in Europa con una situazione come Gorizia e Nova Gorica, e complessivamente sono 150 milioni le persone che vivono in zone di confine", segnalando però che queste "non sono una opportunità ma un handicap, per questioni giuridiche, spesso banali". Occorre dunque che le parti si mettano insieme e chiedano un intervento a Bruxelles. "Se abbattessimo il 20 per cento degli ostacoli frutto di diverse condizioni giuridiche, il territorio avrebbe subito il 2 per cento di pil in più, non con investimenti o altro ma automaticamente", è convinto Ziberna.

In questo senso, Katja Terpin, esperta di mobilità del lavoro tra Italia e Slovenia e componente CSI del Sindacato Sloveno, ha esaminato una serie di paradossi per i lavoratori dei due Paesi che causano grandi disagi e potrebbero essere risolti facilmente.

Per Luciano Monti, docente di Politica economica nell'Ue, il paradosso sta nel fatto che la "fuga dei cervelli è più facile in zone frontiera". Invece, per un Paese come l'Italia, che "conta 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano, bisogna trattenerli i giovani: uno su 4 nel 2030 si vedi a lavorare all'estero".

In questo scenario, per quanto concerne Italia e Slovenia in particolare, i problemi sono uguali da entrambe le parti: Roberto Treu, componente CSI del Sindacato Italiano, sottolinea che "personale sanitario manca in Italia ma anche in Slovenia, così come figure di alto profilo, con laureati che vanno in altri Paesi", evidenziando che ad esempio, "la Slovenia importa anche lavoratori dell' edilizia" e che, forse proprio per queste analogie, "c'è una collaborazione fraterna tra i sindacati". In fin dei conti, comunque, è fondamentale che si stia facendo largo tra i giovani, "un'idea di mobilità che supera il concetto di confine

L'incontro, moderato da Francesco De Filippo (Responsabile Sede Ansa Fvg)  è stato aperto da  Franco Colautti (Presidente Consiglio Regionale Unipol Fvg) che ha portato il saluto dei CRU.

"Una iniziativa significativa - ha detto Fausto Sacchelli (Responsabile Nazionale dei CRU) in conclusione - che ha visto il confronto a più voci su un tema attuale che va rimesso nell'agenda politica regionale e nazionale. Il CRU, anche nell'ambito del Festival ASviS, continua ad essere promotore di dialogo, confronto e proposta a favore dello sviluppo sostenibile dei territori, compresi quelli di confine, come Gorizia e il suo circondario"


Le comunità come motore di sviluppo etico e sostenibile

Si é svolto mercoledì 12 ottobre a Pieve di Cadore, l'incontro organizzato dal CRU Veneto nell'ambito del Festival di Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile dal titolo "Comune interesse. Comunità come motore di sviluppo etico e sostenibile".

quello delle “imprese di comunità” è un fenomeno in rapida evoluzione, che assume caratteristiche diverse a seconda ai luoghi di vita in cui le imprese emergono e operano, e che si è rivelato particolarmente adatto per avviare processi di rigenerazione e contribuire al cambiamento sociale ed economico delle aree marginali del Paese. Questo incontro è stato organizzato per riflettere sulle potenzialità di queste forme di imprenditorialità comunitaria emergenti e lanciare un progetto di ricerca che ha l’obbiettivo di ricostruire un quadro conoscitivo aggiornato dell’impresa di comunità nelle regione.

Dopo i saluti di Michele Lacchin (Presidente Consiglio Regionale Unipol Del Veneto) sono intervenuti Alessandra Buzzo (Presidente Coop Cadore), Paolo Simonetti (Cooperativa De Zopè) e Francesca De Biasi (Presidente Delegata Fondo Welfare e Identità Territoriale - Wellfare Dolomiti). Ha moderato Giuseppe Casagrande, Sindaco Di Pieve Di Cadore.


All'Unical l'incontro sulla mobilità sostenibile e le comunità energetiche

Sì è tenuto lo scorso martedì 11 ottobre presso l'Unical l'incontro organizzato dal CRU Unipol Calabria nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS dal titolo "Direzione Futuro. Mobilità sostenibile e comunità energetiche: nuovi paradigmi di sviluppo per la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica".

La questione energetica e la tutela ambientale, soprattutto per i noti eventi internazionali, vanno assumendo una maggiore centralità nella vita di ogni cittadino e condizionano fortemente le scelte delle imprese. I temi, per la loro innata poliedricità, si prestano ad essere studiati da differenti angolazioni attraverso modelli il cui fine ultimo e quello di pervenire a soluzioni ottimizzate realmente attuabili.

L'incontro è stata quindi l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte, illustrare i modelli attualmente utilizzati e stimolare la nascita di nuove idee e nuovi progetti sui temi ‘Comunità energetiche’ e ‘Mobilità sostenibile’.

Dopo l'introduzione di Franco Belmonte (Presidente Cru Calabria) e i saluti della Prof.Ssa Francesca Guerriero (Direttrice Dimeg – Università Della Calabria),  dell'Ing. Marco Ghionna (Ordine Degli Ingegneri Della Provincia Di Cosenza) e di Fausto Sacchelli (Responsabile Nazionale Consigli Regionali Unipol) sono intervenuti  la Prof.Ssa Maria Elena Bruni (Dimeg – Università Della Calabria),  la Prof.Ssa Teresa Castiglione (Dimeg – Università Della Calabria), il Prof. Piero Guido (Dici – Università Della Calabria), l'Ing. Cesare D’ippolito (Business Development Director – Ngv Powertrain), l'Ing. Clino D’epiro (Innovation, Ip & Cost Improvement Director – Ngv Powertrain) sul tema della mobilità sostenibile. A seguire sono poi intervenuti il Prof. Daniele Menniti (Dimeg – Università Della Calabria), Massimo Bagnoli (Resp. Esco Agroenergetica Cia Nazionale), Stefano Lo Iacono (Coop. Meet Project – Comunità Energetica Di Santa Maria Di Catanzaro) sul tema delle comunità energetiche. Ha coordinato i lavori la giornalista Rosaria Talarico.

DIREZIONE FUTURO MOBILITÀ SOSTENIBILE E COMUNITÀ ENERGETICHE: NUOVI PARADIGMI DI SVILUPPO PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE E L'EFFICIENZA ENERGETICA


In monopattino più consapevoli e sicuri

Arriva a La Spezia il progetto di Unipolis in collaborazione con i Consigli Regionali Unipol nato per creare consapevolezza tra i giovani sui rischi e sull'utilizzo corretto del monopattino elettrico e promuovere il rispetto di tutti gli utenti della strada nel contesto urbano di riferimento.

Dopo la sperimentazione della scorsa primavera a Milano, dal 4 ottobre all’8 novembre 165 studenti liguridell'Istituto di Istruzione Superiore “G. Capellini – N. Sauro” e dell'Istituto Tecnico Commerciale e Tecnologico “A. Fossati – M. Da Passano", parteciperanno al programma di formazione ideato per rispondere alla crescente diffusione dell’utilizzo del monopattino, soprattutto tra i giovani, grazie in particolare ai servizi di sharing mobility. In Italia, ad oggi, si contano tra i 150 e 200 mila mezzi in circolazione. Diffusione accompagnata purtroppo da un utilizzo improprio del mezzo e dal conseguente aumento della pericolositàper tutti gli utenti della strada; in particolare, nel 2021 in Italia ci sono state 9 vittime alla guida di un monopattino e un pedone investito e deceduto, a fronte di 2101 incidenti che hanno coinvolto questa tipologia di mezzo e 1940 feriti.
Il progetto prevede la partecipazione a quattro moduli e un esame finale. I moduli alternano prove di guidasu strada del monopattino, educazione sui segnali stradali ma anche l’analisi delle componenti del mezzo e delle leggi della fisica e della dinamica che lo governano. Oltre che infine un modulo dedicato a delineare gli scenari della mobilità del futuro.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Consiglio Regionale Unipol (CRU) della Liguria e con la partnership tecnica della società Bit Mobility che oltre a collaborare alla realizzazione del corso gratuito con esperti e tecnici, fornirà i monopattini elettrici a supporto della formazione, gadget per i partecipanti e buoni per usufruire gratuitamente dei servizi di sharing nella città di La Spezia.
"Con questo progetto Unipolis conferma la vocazione ad occuparsi di mobilità sostenibile, - afferma Marisa Parmigiani, Direttrice di Fondazione Unipolis - affrontando le frontiere della mobilità e a dare un contributo particolare ai giovani, che tra gli utenti vulnerabili riteniamo siano i più importanti su cui investire per cambiare il modo in cui si abita la strada, bene comune di tutti i cittadini".
Cambiano i tempi e cambia anche la mobilità: monopattini e mezzi elettrici in condivisione hanno registrato, negli ultimi anni, una diffusione sempre più capillare in moltissime Regioni italiane. Le nuove generazioni sono le prime a beneficiare di questa trasformazione. Ed è pensando a loro, che è per noi un privilegio poter essere al fianco di Fondazione Unipolis in questo progetto, che unisce formazione, apprendimento e divertimento. La forza dei monopattini sta nella loro praticità, agilità e maneggevolezza: è fondamentale, tuttavia, che questi aspetti vengano associati ad una conoscenza, pratica e teorica, delle regole da rispettare, e ad una cultura del rispetto degli altri utenti della strada. La promozione di questi valori, partendo dalle scuole e dai luoghi di aggregazione giovanile, è una delle mission della nostra azienda” ha aggiunto Gianmaria Crivellente, CEO di BIT Mobility.
Non solo a La Spezia; tra la fine di ottobre e inizio di novembre il corso si svolgerà nelle stesse modalità anche in alcuni istituti scolastici di Bergamo.

A Procida nasce la rete Cru del Mezzogiorno

CRU unipol


10 Ottobre 2022|4 Minuti

Si è svolto il 7 e 8 ottobre scorso a Procida, l’evento organizzato dai CRU Unipol delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022 promosso da ASviS, dal titolo “Il Mediterraneo nella sfida per la sostenibilità

L’iniziativa  è stata l’occasione per iniziare un nuovo percorso che porti alla creazione di una rete di CRU delle regioni del sud Italia per dialogare insieme, in modo coordinato, con le istituzioni e la società, con l’obiettivo di individuare un modello di sviluppo sostenibile nel Meridione.

“Cultura e ambiente – ha spiegato Carmelo Rollo, presidente del Cru della Puglia ma anche presidente di Legacoop Puglia – saranno i due pilastri del lavoro di rete dei Cru del sud. Una rete che presto sarà allargata ad altre associazioni e alle istituzioni territoriali”.

Nel corso del dibattito pubblico avvenuto nella pizza principale di Procida Giuseppe Oliviero, presidente del Cru Campania oltre che del Cna Campania ha affermato “Siamo pronti a sperimentare un modello di programmazione congiunto di progetti e azioni nelle regioni del sud, un’unione di forze tale da poter incidere nelle scelte politiche delle istituzioni”. Ha inoltre aggiunto “Dobbiamo dare fiducia alle persone per sviluppare progetti che partono dal basso”.

L’iniziativa è stata accolta con grande interesse dal vicesindaco della città Metropolitana di Napoli Giuseppe Cirillo e dal sindaco di Caserta e presidente di Anci Campania Carlo Marino che  ha sottolineato come i CRU possano svolgere un importante ruolo per far dialogare territori, associazioni, comuni e terzo settore. Solo facendo sistema il Mezzogiorno potrà dare un impulso alla crescita del Sud e dell’intero Paese.

Enrico Gambardella presidente del Cru Basilicata e dirigente della Cisl Basilicata ha poi sottolineo come sia importante aiutare le istituzioni a progettare azioni coerenti con i bisogni e le richieste dei cittadini. Una grande rete che condivide  progetti e buone pratiche è più efficiente e ha maggiore forza per raggiungere questo obiettivo. Una visione condivisa anche da  Claudio Atzori, presidente del Cru Sardegna e della Legacoop dell’isola, Monica Genovese, presidente del Cru Sicilia e segretaria regionale della Cgil  intervenuti successivamente.

Al  dibattito hanno portato il loro contributo anche Romano Benini, Docente universitario e Esperto del PNRR per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Paola Dubini, Docente di management presso l’Università Bocconi e Coordinatrice del gruppo trasversale “Cultura per lo sviluppo sostenibile” di ASVIS e Giovanna Barni, Presidente nazionale CulTurMedia.

Sono poi intervenuti, tra gli altri, anche Alessio Curatoli, Presidente ARCI Campania, Giovanni Sgambati, Segretario Generale UIL Campania, e Salvatore Topo, segretario regionale Cisl Camania.

Questa iniziativa è stata voluta fortemente dai Cru Unipol. Fausto Sacchelli, coordinatore nazionale Consigli Regionali Unipol, ha evidenziato come  “Oggi da Procida parte questa grande scommessa, che ha tutti i presupposti per essere vinta, di mettere in rete i CRU di sei diverse regioni. Un primo passo di un percorso che potrà portare alla realizzazione coordinata di progetti di sviluppo sostenibile che abbiano un impatto reale nella vita dei cittadini del Sud e dell’Italia.”



Trasformazione etico-ecologica dell'economia per la salute umana e ambientale

Si è svolto lo scorso 7 ottobre alle ore 9.30 l'evento organizzato dal CRU Bolzano in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile dal titolo "Trasformazione etico-ecologica dell'economia per la salute umana e ambientale. Modelli di sviluppo sostenibili dall’agroalimentare al sistema cooperativo".

Dare una svolta radicale all’attuale modello di sviluppo è una necessità che vale la sopravvivenza del genere umano, delle comunità e dell’economia stessa. Dall’agroalimentare, alla salute, al mondo della cooperazione, nel corso di questo convegno sono state illustrate alcune visioni sulla direzione da prendere per cambiare l’etica produttiva.

Dopi i saluti di Doriana Pavanello (Presidente Consiglio Regionale Unipol Alto Adige), sono intervenuti Licia Nicoli (Coordinatrice Trentino Alto Adige LIBERA contro le mafie) “Il cibo che cambia il mondo”, Patrizia Zambai (Rappresentante ISDE Medici per l’Ambiente Alto Adige) “Agricoltura intensiva, alimentazione e patologie ambientali emergenti”,  Monica Devilli (Presidente COOPBUND Alto Adige) “La cooperativa come modello economico partecipativo dalla successione d’impresa alla comunità energetica”, Luigi Di Marco (Area coordinamento Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) “Economia dei Beni Comuni”. L'incontro è stato concluso da Lucio Cavazzoni (Fondatore e presidente di GOODLAND) “La Cura come strategia: per una Terra che raccoglie e accoglie. Perché è necessario connettere e costruire legami.“

 

 

 


Green&Tech Valley. Innovazione tecnologica come driver di sviluppo della Valle D'Aosta

Si è svolto lo scorso venerdì 7 ottobre ad Aosta, presso le Pépinières d’Entreprises, l’incubatore di startup valdostano gestito dalla Fondazione Giacomo Brodolini, l'evento organizzato dal Consiglio Regionale Unipol della Valle d’Aosta, in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, dal titolo "Green&Tech Valley. Innovazione tecnologica come driver di sviluppo della Valle D'Aosta".

Una mattinata di lavori incentrata sull’importanza dell’innovazione tecnologica come fattore di sviluppo sostenibile dei territori e di inclusione lavorativa, condotta dalla caporedattrice RAI TG3 regionale Alessandra Ferraro e a cui hanno partecipato anche due classi dell’Istituto Tecnico Manzetti di Aosta, le quali prima del convegno hanno potuto effettuare una visita guidata agli spazi della Pépinières d'Entreprises di Aosta e conoscere le startup insediate, i servizi da loro offerti e le call aperte.

Dopo i saluti di Ramira Bizzotto – Presidente CRU Valle d’Aosta e di Stefania Riccardi, in rappresentanza della Regione Valle d’Aosta , il Professor Marco Alderighi, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Politiche e Docente di Economia dell’Innovazione, che ha esposto la sua relazione nella quale ha approfondito i temi dell’innovazione tecnologica e dei suoi impatti sul mondo del lavoro.

A seguire l’intervento del Rappresentante del Gruppo di Lavoro delle Associazioni Giovanili di ASviS, Federico Brignacca, che ha descritto gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e ha richiamato l’importanza di una partecipazione attiva e responsabile di tutti ai fini del loro conseguimento ed ha sottolineato altresì il ruolo fondamentale che possono avere i giovani come attori del cambiamento.

In conclusione la tavola rotonda a cui hanno partecipato Stefania Riccardi, Coordinatrice del Dipartimento del Lavoro e della Formazione delle Regione Valle d’Aosta, Marina Fey Sovrintendente agli Studi delle Regione Valle d’Aosta, Daniele Cattaneo Incubation Manager presso le Pépinières d’Entreprises, Loredana Petey Sindaca di Aymavilles e, in rappresentanza delle parti sociali Jean Dondeynax – Segretario Generale CISL Valle d’Aosta – che ha parlato a nome dei tre sindacati che fanno parte del Cru Valle d’Aosta – CGIL CISL e UIL, e Edy Incoletti – vicepresidente di Confindustria Valle d’Aosta.

 

 

 


Alberto Burri Reloaded

Dopo un lungo e accurato restauro, torna visibile al pubblico negli spazi di CUBO in Porta Europa Nero con punti (1958), opera fondamentale della serie dei “Sacchi” dell’artista umbro.
Il progetto si completa nell’altra sede di CUBO in Torre Unipol, con l’esposizione di ulteriori quattro capolavori di Alberto Burri.

A Bologna, negli spazi di CUBO, il museo d’impresa del Gruppo Unipol, dal 7 ottobre 2022 al 21 gennaio 2023 è in programma una preziosa mostra che restituirà al pubblico, dopo un‘assenza prolungata, una delle opere più significative tra i “Sacchi” di Alberto Burri: Nero con punti del 1958.

Il progetto artistico si intitola ALBERTO BURRI Reloaded ed è curato da Ilaria Bignotti. La mostra si avvale della collaborazione della prestigiosa galleria Tornabuoni Arte per il prestito di quattro opere del Maestro che saranno poste in dialogo con Nero con punti nelle due sedi bolognesi di CUBO: Porta Europa (piazza Viera de Mello 3) e Torre Unipol (via Larga 8).

In Porta Europa viene esposto Nero con punti, lavoro pittorico di grandi dimensioni del 1958, patrimonio del Gruppo Unipol, che torna visibile dopo il lungo restauro condotto da Muriel Vervat in collaborazione con l’Istituto di scienze del patrimonio culturale e l’Istituto di fisica applicata “Nello Carrara”, entrambi parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Firenze. La delicata e appassionata operazione di enorme complessità, che ha richiesto oltre due anni di lavoro, realizzata con innovative tecniche green di biorestauro, costituisce il cuore del progetto espositivo e consentirà di approfondire attraverso video, materiali didattici e interventi di esperti, alcuni degli aspetti fondamentali della conservazione delle opere d’arte.

“Come Gruppo Unipol siamo abituati da sempre a parlare di protezione. Che si realizza soprattutto attraverso la prevenzione. Ma anche applicando idee innovative. E questa nostra sensibilità non poteva non applicarsi a una delle opere più belle e preziose del nostro patrimonio artistico – sottolinea Vittorio Verdone Direttore Communication and Media Relations. Da qui la decisione di restaurare Nero con punti secondo un approccio non solo scientifico, ma anche innovativo dal punto di vista tecnico (è un Burri Reloaded appunto). Abbiamo coinvolto i migliori esperti di questa disciplina per riportare al pubblico quest’opera straordinaria e preservarla con cura nel nostro Museo”.

“Tra i fattori importanti che hanno caratterizzato le scelte, il senso e il valore di questo restauro – spiega la restauratrice Muriel Vervat – vi è la considerazione di utilizzare un prodotto non tossico e di definire una peculiare modalità d’applicazione, nel rispetto sia dell’operatore addetto al restauro stesso, sia dell’ambiente. Inoltre, data la consapevolezza che il processo di invecchiamento dei materiali costitutivi di Nero con punti è tuttora in atto, ci si è orientati verso l’impiego di un consolidante che non interagisse chimicamente con i materiali costitutivi dell’opera. La scelta è stata quella di un prodotto naturale di origine vegetale estratto dalle alghe giapponesi Funori, consistente in una miscela polisaccaridica (funorano). Il Funori viene impiegato da secoli in Oriente quale consolidante di materiali porosi come il tessuto o la carta. Il nome stesso Funori, che significa tela (fu) e colla (nori), ci dà un’indicazione sul suo uso”.

Il percorso proseguirà nella sede di CUBO in Torre Unipol (via Larga 8) dove saranno esposti in un ideale dialogo altre quattro opere del maestro umbro: Catrame, 1950 (olio e catrame su tela, cm 65 x 80), Muffa, 1951 (olio e pietra pomice su tela, cm 65 x 80), Senza titolo, 1952 (olio, vinavil, sabbia, sacco e collage su tela, cm 73,7x65,1), Catrame, 1950 (olio, catrame, sabbia su tela, cm 92 x 110).

“Una mostra fatta di scoperte a partire dalla monumentale opera al nero; scoperte che proseguono alla Torre Unipol con altri quattro lavori emblematici – evidenzia la curatrice Ilaria Bignotti. Due di questi afferiscono al ciclo dei Catrami, entrambi datati 1950, scelti, nel percorso espositivo, per il dialogo che intessono con il grande Nero con punti, a partire dal problema della stratificazione e della composizione dei materiali”.
Prosegue Ilaria Bignotti: “È ancora il nero a essere quinta massacrata dalle stratificazioni materiche biancastre, nell’opera Muffa del 1951, che ribadisce la battaglia tra magma e composizione; nell’opera di un anno successivo, il Senza titolo del 1952, ecco il sacco, assieme alla sabbia, al vinavil, al collage di altri materiali ancora, a provare a cucire il campo, a rimettere ordine tra i misteri della materia che Burri, così sapientemente, cuce e intesse, manipola e infuoca”.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da CUBO. Maggiori informazioni e gli orario di apertura sul sito di CUBO