Prima edizione del Festival della Partecipazione
Ripartire dalla partecipazione per il cambiamento dell’Italia e dei territori. La partecipazione e la riappropriazione dello spazio politico da parte dei cittadini, infatti, sono la chiave per una democrazia compiuta, più qualificata ed efficiente.
È questo che si propone di realizzare il Festival della Partecipazione (organizzato con la collaborazione tra gli altri anche di Unipol) con quattro giorni di dibattiti, conferenze, workshop, spettacoli teatrali, musica, cultura, cibo dal 7 al 10 luglio, che avranno per protagonista la città dell'Aquila con le sue piazze, i teatri, i cortili di alcuni degli antichi palazzi restituiti da poco alla loro bellezza, insieme ad oltre cento ospiti, e a tutte le persone che vorranno partecipare, ascoltare, ma soprattutto condividere. E poi lezioni magistrali, un pranzo condiviso dei cittadini aquilani insieme a un migliaio dei 3.500 operai che lavorano nei cantieri attivi in città, una disco soup e due concerti, l'arrivo della Lunga Marcia per l'Aquila, il mercato contadino, l'apertura degli antichi forni. E tutto questo sarà seguito dal programma “Tutta la città ne parla” di Radio3, da Radio L’Aquila1, e da “Il Centro”, che quest'anno festeggia il trentennale, con le loro redazioni in Piazza Duomo.
La prima edizione del Festival della Partecipazione, all'Aquila con un programma ricco di appuntamenti, è stata presentata nelle scorse settimane dai rappresentanti delle associazioni del comitato promotore Marco De Ponte, Segretario generale di ActionAid Italia, Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva, Francesca Rocchi, Vice Presidente di Slow Food Italia e Massimo Cialente, Sindaco dell'Aquila, ente promotore del Festival, con la partecipazione straordinaria di Enrico Lo Verso.
Il Festival nasce dall'alleanza Italia, sveglia!, che le tre organizzazioni hanno siglato lo scorso anno per promuovere una partecipazione più riconosciuta e qualificata dei cittadini al governo delle politiche pubbliche. Una prospettiva, quella del Festival, almeno decennale, che ha anche l'obiettivo di seguire la ricostruzione della città dell’Aquila così duramente provata dal terremoto non soltanto in relazione ai suoi edifici, ma anche
all’intera sua comunità.
“La partecipazione va riconosciuta, tutelata e promossa - ha dichiarato Marco De Ponte -
Questo Festival vuole sottolineare il valore e il ruolo dell'attivismo civico e l'importanza di una politica che nasce dal basso soprattutto in una fase di distacco tra i cittadini e le istituzioni come quella che stiamo attraversando. La partecipazione è senza dubbio un elemento qualificante della democrazia, è la vera chiave per il cambiamento”.
“Cittadinanzattiva nasce con l'obiettivo di promuovere la partecipazione civica e di favorire un ruolo attivo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni, il sostegno ai soggetti deboli - ha sottolineato Antonio Gaudioso - Il Festival è una occasione importantissima, perché ha l'obiettivo di raccontare e valorizzare le attività svolte dai cittadini nell'interesse generale e di rappresentare il potere che essi hanno di cambiare lo stato delle cose e di migliorare la tenuta dei diritti”.
“Per Slow Food cibo e partecipazione sono le due facce della stessa medaglia. Da ormai 30 anni ci battiamo per difendere il diritto al piacere e alla convivialità, cercando di garantire l'accesso a un cibo buono, pulito e giusto per tutti - ha spiegato Francesca Rocchi - All'Aquila parleremo, tra le altre cose, di agricoltura, di montagna, di vino naturale, di legalità e di lavoro, e lo faremo coinvolgendo tutti i partecipanti in originali cene, Eat in in piazza e mercati in cui scoprire i prodotti del territorio e conoscere i
produttori”.
“Con il Festival della Partecipazione - ha dichiarato Massimo Cialente - si apre un nuovo cantiere, indubbiamente il più atipico e dinamico, nella nostra città. Un cantiere che vuole integrare e arricchire la ricostruzione del patrimonio edilizio e monumentale con quella, vitale per il tessuto connettivo, che riguarda la vita, la socialità, il senso più vero e profondo dell’essere, e del sentirsi, una comunità. Il Festival è un grande laboratorio, al contempo una fucina di idee, un incubatore di progetti, una immensa piazza virtuale per
confrontarsi, dialogare, condividere. I percorsi tematici, individuati a loro volta all’esito di un percorso partecipativo, riguardano diversi ambiti e convergeranno in dibattiti, seminari, conferenze, senza dimenticare il buon cibo. La partecipazione, insomma, diventa una grande festa di colori, di suoni, di immagini, di idee. Un progetto che abbiamo voluto sostenere con entusiasmo e convinzione perché crediamo che solo così potrà essere costruita, e ri-costruita, la città del futuro".
Tra gli eventi previsti, l’inaugurazione con Don Luigi Ciotti e Carlo Petrini, due strisce di interventi quotidiani, a cura di Giovanni Moro, sulle “parole della partecipazione”, le lezioni magistrali di Emilio Gentile, Nadia Urbinati, Giulio Giorello e Fabrizio Barca, sui temi della democrazia, della giustizia, dei beni comuni e del potere, il dibattito sull'architettura partecipata, con Guendalina Salimei e Stefano Boeri a confronto con i giovani architetti di “Viviamola, Collettivo di architettura partecipata”, il “Concerto per pubblico e orchestra - Trois langages imaginaires” eseguito dall'Orchestra Sinfonica Abruzzese, che prevede un
coinvolgimento diretto del pubblico, lo spettacolo teatrale della Compagnia Stabile Assai della Casa di reclusione di Rebibbia, le tavole esperienziali, il dibattito sul Citizen journalism organizzato da “Il Centro” con i direttori di importanti testate di informazione nazionali, e poi il pranzo condiviso tra un migliaio dei 3.500 operai che stanno lavorando alla ricostruzione post terremoto e gli abitanti dell'Aquila.
Presentato il Bilancio di Sostenibilità Unipol
Il 23 Giugno scorso a Milano nel corso del Convegno “L’Impresa del 2020: Tra sostenibilità, engagement e innovazione sociale” presso la Torre Velasca, il GruppoUnipol ha presentato il bilancio di sostenibilità 2015 e illustrato il nuovo piano. Al dibattito hanno preso parte, tra gli altri, l’Amministratore Delegato di Unipol Carlo Cimbri, il Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia Sergio Solero, il vicepresidente di Assolombarda Antonio Calabrò e il delegato al lavoro della segreteria nazionale CISL Gigi Petteni. In apertura si era tenuta una lectio magistralis del Professor Patrick O’Sullivan, direttore degli studi della Graduate School of Business di Grenoble.
Il Bilancio di sostenibilità presentato misura il contributo raggiunto da Unipol in riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dall’ONU nel settembre 2015 (Sustainable Development Goals –SDGs); proprio per incrementare quanto svolto finora, il Gruppo, da sempre impegnato a coniugare gli obiettivi economici e di redditività con quelli di natura sociale e ambientale, per la prima volta ha scelto di integrare il piano industriale - presentato recentemente al mercato - legato alla gestione dell’impresa, con gli strumenti di sostenibilità. Questi ultimi rappresentano una leva competitiva che caratterizza il modo di operare del Gruppo permettendo di innovare e creare valore.
Le nuove linee guida dal piano di sostenibilità per il triennio 2016-2018 sono: Implementare prodotti assicurativo/bancari che sappiano rispondere ai bisogni delle cosiddette fasce deboli, come lavoratori precari, genitori single, immigrati temporanei, tutti soggetti che hanno un problema di assistenza sanitaria per il presente e di pensione per il futuro; Incrementare del 25% la penetrazione sui cittadini delle coperture di welfare; Accrescere del 20% l’incidenza dei prodotti a valore sociale ed ambientale; Rivedere l’offerta al terzo settore, alla luce della riforma appena approvato; Attivare servizi e strumenti di risk assessment e di sensibilizzazione sui rischi generati dai cambiamenti climatici, in merito soprattutto alla vulnerabilità delle Piccole e Medie Imprese di fronte ai danni ambientali.
Per maggiori informazioni e un approfondimento sul Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Unipol potete visitare il sito dedicato
Ecco alcune imagini del convegno:
Push to Open. Meglio di 100 open day
È meglio di 100 open day: un vero viaggio per scoprire cos’è il lavoro, come sta cambiando, come si cerca e come si inventa. "Push to Open" è un programma interaziendale a cui ha aderito anche il Gruppo Unipol, destinato agli studenti del quarto e del quinto anno delle scuole superiori figli dei dipendenti, che possono partecipare da tutta Italia senza muoversi dalla scrivania.
Grazie a Push to open potranno sapere molto di più di quale università frequentare: soprattutto potranno scoprire come orientarsi nel mondo del lavoro ascoltando e interrogando i migliori professionisti. L’idea nasce infatti per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro non tanto per orientarli quanto dare loro gli strumenti per scegliere in modo consapevole se entrare subito nel mercato del lavoro, aprire una start-up, continuare a studiare.
Push to open è un progetto di Jointly, una start-up dell’innovazione sociale che ha avuto un’idea brillante: mettere in contatto le aziende che vogliono condividere i servizi di welfare attraverso l’utilizzo di una piattaforma di condivisione e la partecipazione a incontri e workshop, facilitando l’incontro di domanda e offerta e lo sviluppo di nuovi servizi di welfare aziendale.
Sabrina Tarozzi, Resp. Welfare UnipolSAI racconta la scelta del Gruppo di aderire a Push To Open
https://www.youtube.com/watch?v=v7RoTD12S-Q
Innovazione sostenibile, un ossimoro?
I nuovi trend indicano che, per continuare a crescere sul mercato, è indispensabile rinnovarsi. Lo chiedono sopratutto i criteri di scelta ed i valori dominanti dei Millennials, il cambiamento climatico e le conseguenti valutazioni su nuove scelte energetiche, lo sviluppo di modelli di partecipazione alternativi ai tradizionali, il cambiamento demografico e l’insorgere di nuovi bisogni sociali, insieme alla digitalizzazione del rapporto tra l’azienda e il cliente. Tutti fattori che indirizzano le imprese a un modello di business sostenibile, capace di coinvolgere i diversi stakeholder, lavoratori e clienti, considerati i protagonisti della relazione, e dare risposte ai bisogni sociali emergenti.
"Innovazione sostenibile: un ossimoro?" è il titolo dell'incontro in programma a Bologna il 1°luglio nel quale approfondirà come si può ideare e praticare innovazione sostenibile per dare un nuovo corso alle imprese ed ai prodotti italiani.
Bologna, 1 luglio 2016 Le serre dei Giardini Margherita | Via Castiglione, 134
Come formare a praticare l’innovazione sostenibile
Francesco Ubertini, Magnifico Rettore Università degli Studi di Bologna
Mario Cucinella, Architetto MCA
Esperienze di innovazione sostenibile in campo
Andrea Di Benedetto, Vicepresidente CNA Amministratore Delegato 3LogicMK
Michele Felisatti, Vicepresidente Esercizio Vita
Emilio Leo, Creative Director Lani cio Leo
CONCLUDE
Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol
A seguire light lunch
Il Nuovo Codice degli Appalti
"Il nuovo Codice degli appalti, va detto senza riserve, presenta molti aspetti positivi. Anche se non dissolve una serie di preoccupazioni che abbiamo avuto modo di far presente ai decisori politici. La riforma compie significativi passi a favore degli artigiani e delle piccole imprese. Mi riferisco, in particolare, all’obbligo della suddivisione in lotti delle gare d’appalto, all’aumento del numero di operatori economici invitati alle procedure negoziate, al limite del 30 per cento della quota che può essere oggetto di subappalto, al pagamento diretto da parte della stazione appaltante dei subappaltatori nel caso siano micro e piccole imprese. Accanto a ciò registriamo alcune occasioni non realizzate. E’ il caso del mancato innalzamento della soglia per l’iscrizione obbligatoria alla Soa e alla mancata eliminazione dell’obbligo di verifica dell’incidenza della mano d’opera nel Durc”. Lo ha affermato il Presidente Nazionale CNA, Daniele Vaccarino, intervenendo alla tavola rotonda che si è svolta il 25 Maggio scorso a Genova su “Il nuovo Codice degli appalti – Quale accesso per le piccole e medie imprese al mercato degli appalti pubblici e delle concessioni?”.
Per Marco Merli Presidente di CNA Liguria “Un incontro utile perché le difficoltà per il nostro settore a partecipare alle gare di appalto sono molteplici. Nonostante la normativa europea preveda che, laddove sia possibile, tutti gli appalti debbano essere assegnati per lotti suddivisi ciò non avviene quasi mai e, anzi, si tende sempre più ad alzare la soglia degli appalti rendendoli avvicinabili solo dalle imprese di grandi dimensioni”. Tra gli altri elementi distorsivi del mercato, l’ormai costante presenza di “eccessivi ribassi d’asta anomali” o la tendenza al cosiddetto “spezzatino ovvero a ridurre un lavoro, potenzialmente di maggiori dimensioni, sotto la soglia dei 40 mila euro per poterlo affidare direttamente alle imprese amiche”. “Alcuni Enti dello Stato presenti in Liguria hanno assegnato, lo scorso anno, gare con importi base di circa venti milioni di euro, ad imprese che hanno presentato ribassi del 56% e del 61%.. Un’anomalia, quella dei ribassi d’asta, che deve essere verificata anche per evitare possibili accordi nelle aggiudicazioni.”.
Al convegno hanno partecipato il presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) Raffaele Cantone, la vicepresidente della giunta regionale ligure Sonia Viale, il presidente di Cna Liguria, Marco Merli, Francesco Cozzi Procuratore Capo della Repubblica di Genova, l’Onorevole Raffaella Mariani relatrice del disegno legge delega del Governo sul recepimento delle direttive europee in materia di appalti pubblici e concessioni, gli Avvocati Carlo Golda e Gerolamo Taccogna.
CNA ha chiesto maggiori controlli sia da parte delle forze dell'ordine che dell'Anac, visto che il mercato degli appalti pubblici può essere "fonte di corruzione diffusa". Poi, più risorse per Anac, definizione dei contratti sotto soglia, semplificazione di procedure e trasparenza sugli esiti di queste gare, suddivisione gli appalti in lotti per favorire l'accesso a micro e piccole imprese, ridefinizione del subappalto con adeguati standard qualitativi, regolamentazione di contenzioso e offerta anomala, elenchi di operatori validi per più enti pubblici, eliminazione delle soglie di fatturato per le gare, rivitalizzare gli Osservatori regionali appalti, evitare centralizzazioni esasperate, rivalutare l'autocertificazione per gli acquisti green e ridurre i costi di partecipazione delle microimprese al mercato pubblico degli appalti creando fondi per la formazione e le certificazioni di processi o prodotti.
"Non si può certo pensare che sia il nuovo codice degli appalti da solo ad impedire la corruzione ma un buon codice degli appalti è uno strumento importante per il contrasto della corruzione". Lo ha affermato il Presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione, Raffaele Cantone. "Il nuovo codice degli appalti - ha spiegato Cantone - prevede sicuramente l'abbandono del massimo ribasso che è un istituto apparentemente oggettivo e che avrebbe dovuto evitare la corruzione, invece ha rappresentato un meccanismo che ha consentito l'avvio di varianti infinite e ha creato tantissimi problemi". "C'è una maggiore trasparenza - ha sottolineato - nell'utilizzo delle procedure di gara, soprattutto un maggiore controllo e possibilità di intervento da parte della autorità che potrà farlo in via preventiva, per esempio individuando le clausole attraverso i bandi. E' un sistema articolato - ha concluso Cantone - che può in qualche modo rendere più complicato il meccanismo della corruzione".
Le cooperative di comunità
La comunità si fa impresa. E le cooperative di comunità si propongono come modello di impresa ideale. Così Anci Liguria e Legacoop Liguria le hanno presentate al Vice Ministro delle Politiche Agricole, Sen. Andrea Olivero, in occasione del terzo appuntamento della Scuola per le Cooperative di Comunità.
In un momento dove l’agricoltura ligure – un settore peraltro dove il mondo della cooperazione può contare realtà importanti – fa sentire a gran voce le proprie ragioni, il Vice Ministro Andrea Olivero ha ricordato come "le aree interne non devono essere considerate marginali. L’agricoltura per sopravvivere ha bisogno di realizzare partnership con gli altri soggetti sul territorio per dare sostegno alle proprie attività. Ecco perché le cooperative di comunità sono una soluzione importante per evitare che si spopolino i paesi e si perdano le eccellenze. Inutile presentare territori museali dove dietro i prodotti non c’è ormai nulla. Non dobbiamo evocare il passato, ma creare opportunità di business e trasformare il welfare in un processo di corresponsabilità. Le cooperative di comunità possono dare servizi che quella comunità rischia oggi di non avere”.
Le cooperative di comunità sono strumento di sviluppo endogeno. Lo ha affermato Paolo Venturi, direttore di AICCON – Centro Studi Univesità di Bologna, sottolineando come "le cooperative di comunità rappresentano nuovi modelli di sviluppo rigenerando luoghi abbandonati o che si stanno spopolando. La comunità si fa imprenditore e intorno a beni comuni e filiere la gente crea imprenditoria e socialità”.
Fonte www.legaliguria.coop
Alcune foto dell'evento
L'intervista a Olivero sulle Cooperative di Comunità
https://www.youtube.com/watch?v=D-hRy2VSaJQ
Intervista a Venturi sulle Cooperative di Comunità
https://www.youtube.com/watch?v=VWeX6FyTwek
Ecco i 15 progetti finalisti del bando culturability
Sono stati selezionati i 15 finalisti del bando culturability – rigenerare spazi da condividere, scelti fra gli oltre 500 progetti partecipanti alla call promossa da Fondazione Unipolis per sostenere progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale, che rigenerano e danno nuova vita a spazi, edifici, ex siti industriali, abbandonati.
Questi i progetti e la loro provenienza geografica: Cascina Marsiglia – una Rivolta AgriCulturale! (Rivolta d’Adda – Cremona), CasciNet: rigenerare terra, persone, territori (Milano), Caserma Archeologica + Art Sweet Art (San Sepolcro – Arezzo), CulturACT3: Acceleratore Culturale Territoriale (Reggio Calabria), DLF: cantieri interculturali per una città inclusiva (Pisa), expostModerno (Bari), Hostello delle idee (Terni), LAB+: Piazza Gasparotto Urban Living Lab (Padova), Mana Grika – Hub Culturale della Grecìa Salentina (Calimera – Lecce), MUFANT – MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza di Torino (Torino), Piazza dei Colori, il giro del mondo in una piazza! (Bologna), Rinasce Pozzo Sella (Iglesias), Stazione Chiaravalle Project (Milano), Terzo Paesaggio (Roma), viadellafucina16 (Torino).
A seguito di questa prima selezione, i finalisti sono stati ammessi a un percorso di formazione e mentoring finalizzato a migliorare e sviluppare le proposte. I team seguiranno workshop, avranno un’assistenza individuale e momenti di revisione critica dei progetti, che dovranno poi essere rinviati a Unipolis entro il 4 agosto. Nel mese di settembre, una Commissione di esperti selezionerà, tra questi, i 5 progetti che riceveranno 50 mila euro ciascuno e continueranno l’attività di mentoring. Complessivamente, 400 mila euro stanziati da Fondazione Unipolis, tra contributi economici per lo sviluppo dei progetti selezionati, attività di accompagnamento per l’empowerment dei team, rimborsi spese per partecipare alle attività di supporto. Il percorso di mentoring, così come le altre fasi del bando, è sviluppato in collaborazione con Avanzi/Make a Cube³ e Fondazione Fitzcarraldo. Il processo di selezione dei 15 finalisti non è stato facile, dato il numero, la qualità, l’impegno, l’innovazione e la prospettiva dei 522 progetti partecipanti. I progetti individuati partono dalla forza e dal valore della cultura e dell’innovazione sociale per dare nuova vita ad aree ed edifici abbandonati o sottoutilizzati, dalle piazza ai condomini delle nostre città, dalle scuole chiuse agli stabili delle ferrovie dimessi, dalle rimesse e le caserme passando per una miniera.
Ecco la Sintesi dei 15 progetti finalisti prescelti in formato PDF
Marilyn Monroe: La Donna Oltre Il Mito
Con il proprio Corporate Sponsorship Program, il Gruppo Unipol intende essere sempre vicino alle persone e alla comunità, sostenendo progetti che abbracciano l’arte, la cultura lo sport, la ricerca scientifica, il sociale, l’ambiente e l’entertainment. In questo contesto si colloca anche il sostegno come Main Sponsor ad una mostra unica nel suo genere, come unica è la sua protagonista: “Marilyn Monroe: la donna oltre il mito.” Dal 1° giugno al 19 settembre, Norma Jeane Mortenson, in arte Marilyn Monroe, la diva di Hollywood più nota e più chiacchierata di sempre, sarà in mostra a Torino, a Palazzo Madama: un'esposizione di circa 150 memorabilia che racconteranno la vita dietro le quinte dell'attrice. Una donna che ha fatto della femminilità la sua vera essenza "I’m very definititely a woman, and I enjoy it". Una donna il cui volto è diventato icona in uno dei più famosi ritratti di Andy Warhol. Una donna la cui fotografia che la ritrae con il famoso abito bianco a pieghe sulla grata della metropolitana di New York è una delle immagini più famose del Ventesimo secolo.
Un appuntamento importante per la città di Torino a cui il Gruppo Unipol ha scelto di prendere parte, a conferma ancora una volta della sua volontà di partecipare alla vita culturale e artistica della città, coerentemente con i suoi valori e nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della comunità in cui opera.
Per informazioni www.palazzomadamatorino.it
Diritti al lavoro
Sì è svolta il 27 e il 28 maggio a Ravenna l'edizione del festival del lavoro Opera, organizzato dalla Cgil della provincia di Ravenna, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ravenna, della Regione Emilia Romagna e del gruppo Unipol. La manifestazione ha proposto una riflessione sul ruolo del lavoro nel terzo millennio attraverso la contaminazione delle diverse espressioni artistiche: teatro, letteratura, musica e fotografia. Partendo da un'analisi dell'evoluzione storica dei diritti e delle conquiste sociali si è arrivato ad una lettura della situazione di oggi e dei possibili scenari futuri.
“Quest'anno abbiamo voluto dedicare il festival Opera a un tema di assoluta attualità visto che la Cgil si sta mobilitando per la nascita di una Carta dei diritti universali del lavoro - ha detto Maura Masotti, della segreteria confederale della Cgil di Ravenna e responsabile del progetto Opera - il nuovo Statuto vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali. Le due giornate di incontri e spettacoli sono state un momento prezioso di confronto e di approfondimento della storia dei diritti sul lavoro in Italia”.