Testimoni di libertà
La Legacoop Lombardia, in occasione dei suoi 130 anni di storia cooperativa (la storia del nostro paese) ha deciso di sostenere associazioni e organizzazioni per mezzo delle quali la libertà di tutti e soprattutto dei più deboli viene protetta e se possibile assicurata. Festeggiando un anniversario così importante Legacoop Lombardia restituisce così parte della stima e del sostegno ricevuto in anni di attività a quelle persone e a quelle realtà che, per il loro impegno e sacrificio in Italia e nel mondo, possiamo definire senza dubbio alcuno testimoni di libertà. Per farlo è stato dato il via ad un Crowdfunding creato per sostenere quattro progetti meritevoli dal punto di vista civile, sociale, scientifico e culturale.
Ecco il video di presentazione
https://youtu.be/jUgXOt6l6DQ
Il Rapporto sulla Povertà in Valle d'Aosta, Il 7% delle famiglie si trova in situazione di disagio
Nel 2015 circa 7 famiglie su 100 in Valle d'Aosta si trovano in situazioni di povertà e la regione è all'11° posto per incidenza della povertà a livello nazionale. Questo uno dei dati contenuti all'interno del Rapporto sulla Povertà in Valle d'Aosta realizzato dalla Cgil Regionale, dallo Spi Cgil Valle d'Aosta e dall'Istituto di Ricerche Ires Lucia Morosini di Torino, presentato lo scorso 16 dicembre nella sede della Cgil Valle d'Aosta.
"Volevamo fare un punto sulle questioni che attengono alla povertà nella nostra regione andando ad analizzare anche la situazione del lavoro che è strettamente legata a quella della povertà. Abbiamo analizzato i dati provenienti dal nostro sistema fiscale, dalle dichiarazione dei redditi di chi si avvale del nostro Caaf, dall'Isee e intervistando persone in condizioni sociali difficili - ha detto il Segretario Regionale della Cgil Domenico Falcomatà - lo abbiamo fatto pur nella consapevolezza che la Valle d'Aosta ha una condizione non così complicata o difficile rispetto ad altre Regioni".
Il numero di famiglie povere è andato crescendo costantemente nel tempo, dal 2013, dato in linea con le altre Regioni del Nord Ovest, sono infatti 8,5% in Liguria, 6,6% in Piemonte e 4,6% in Lombardia. Nel 2015 le persone in condizione di grave deprivazione sono il 9,4% valore rimasto stabile dal 2014 e su livelli maggiori alla media del Nord Italia. La deprivazione è misurata in base a nove segnali: essere in arretrato con il pagamento delle bollette, affitto, mutuo, o altro tipo di prestito, non poter riscaldare adeguatamente l'abitazione, non poter sostenere spese impreviste di 800 euro, non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, non potersi permettere una settimana di vacanza all'anno lontano da casa, non potersi permettere un televisore, non potersi permettere una lavatrice, non potersi permettere un'automobile, non potersi permettere un telefono. E bastano quattro di questi per rientrare nel caso di deprivazione.
La percentuale degli individui invece a rischio povertà ed esclusione sociale nel 2015 sale al 17,9%, valori superati nel Nord del Paese solo da Piemonte con il 18% e dalla Liguria con il 25,8%. Anche se il numero delle persone a rischio povertà è diminuito nell'ultimo anno dell'1,4%, attestandosi su valori inferiori a gran parte delle regioni del Nord.
"I dati esaminati - spiega Dario Santo, ricercatore dell'Ires - indicano una situazione nella quale la povertà ha una maggiore incidenza in Valle d'Aosta rispetto alle altre Regioni del Nord, nonostante la presenza di segnali all'apparenza contrastanti come l'elevato livello del Pil pro capite ed una certa equità della distribuzione dei redditi. I lavoratori dipendenti e pensionati rappresentano gran parte del campione esaminato, inoltre il 60% degli individui osservati ha dichiarato di avere un reddito compreso tra 0 e 10.000 euro, fattore che ha portato gli indici di diffusione della povertà ad assumere valori elevati in tutti gli anni e ad una distribuzione dei redditi fortemente asimmetrica".
Dato interessante è che, in base all'Isee, il 79,2% delle persone del campione sotto soglia di povertà è di nazionalità italiana e la famiglia monocomponente sembra più interessata dal fenomeno (36% del campione nel 2013), percentuali che diminuiscono con l'aumentare dei componenti della famiglia.
Analizzando invece le dichiarazioni dei redditi, in questo caso gran parte delle persone sotto soglia di povertà sono di nazionalità italiana, arrivando all'87% "con una tendenza a diminuire nel corso degli anni - ha sottolineato Santo - gli individui con contratto di locazione risultano di poco superiori ai proprietari di abitazione, in contraddizione con l'ipotesi che la proprietà dell'abitazione sia un elemento di protezione contro la povertà".
I principali fattori fonti di disagio in Valle d'Aosta sono il disagio economico, l'isolamento fisico e relazionale delle persone, legato in particolare alla frammentazione dei centri urbani, la conflittualità intra-familiare, le dipendenze e l'abbandono scolastico.
"Il perdurare della crisi, a livello nazionale e locale - continua il ricercatore dell'Ires - ha allargato i confini dell'indigenza della società italiana: povertà è diventata una realtà significativa anche in quei segmenti della società che, in precedenza, ne erano toccati solo marginalmente come i giovani e i lavoratori precari". I fattori che determinano un ostacolo allo sviluppo sono la riduzione delle risorse pubbliche, un sistema di imprese troppo fragile, l'eccessiva rilevanza del comparto pubblico sul totale dell'occupazione e la debolezza del sistema dei trasporti e dei collegamenti esterni ed interni.
"Rispetto a cinque anni fa - conclude Santo - il rischio di povertà è in crescita, a conferma del dato statistico. Risulta costante il riferimento alla crisi economica ed in particolare al perdurare di una congiuntura negativa in cui si vedono pochi spiragli".
Presente anche il Direttore della Caritas della Valle d'Aosta Andrea Gatto “Questo rapporto disegna una fotografia di quello che succede nella nostra Regione. L'analisi sulla qualità della vita uscita in questi giorni sul Sole 24 Ore mi ha lasciato perplesso. Un dato che ci preoccupa è quello giovanile, dove registriamo una forte sfiducia. Lo notiamo al nostro Centro d'Ascolto dove i ragazzi non chiedono aiuto. Ci troviamo in linea con questa analisi nell'ottica della collaborazione dove dobbiamo lavorare per una maggiore inclusione lavorativa dei giovani, dobbiamo lavorare insieme per ricostruire la fiducia”.
L'analisi della Cgil mette in rilievo che la situazione della Valle d'Aosta è peggiorata “Questo lo si evince dal dato sulla contrazione reale delle risorse pubbliche – ha evidenziato Patrik Vesan, docente di scienze economiche e politiche all'Università della Valle d'Aosta – quindi un'incapacità nel gestire il disagio. Un disagio che si inserisce in un contesto non negativo dove i redditi e la loro distribuzione reggono. La povertà è cresciuta ma rimane su livelli contenuti e non drammatici come in altre realtà. Questo non vuol dire che dobbiamo dormire sugli allori anzi, dobbiamo lavorare affinché le sacche di rischio vengano contenute. Non siamo affatto i primi della classe come sostiene il Sole 24 Ore nell'inchiesta sulla qualità della vita delle città italiane, questo perché il confronto dovrebbe essere fatto tra la nostra regione e chi tra queste corre veramente veloce”.
Nicola Marongiu, responsabile Area Contrattazione sociale della Cgil Nazionale, ha fatto notare come a livello italiano "non c'è stata negli anni un'attenzione a parlare di povertà, solo negli ultimi anni questo tema ha ottenuto uno spazio nella discussione pubblica". La situazione nazionale di crisi è pesante, da anni assistiamo ad una disoccupazione che oscilla tra l'11 e il 12%, senza parlare di quella giovanile al 43%. Per il responsabile della Cgil nazionale "alle politiche di welfare occorre accostare giusti strumenti di protezione, in Italia qualche passo in avanti è stato fatto per il contrasto alla povertà, diverse regioni sono intervenute con misure di prevenzione e lo stato ha impegnato 600.000 di euro. C'è inoltre una legge delega ferma in Senato per il contrasto alla povertà assoluta".
Dal punto di vista pratico Marongiu ha sottolineato che "Funziona il trasferimento monetario diretto, è un sistema consolidato, quello che non funziona è la parte relativa al sostegno messo in atto dalle politiche pubbliche, come ad esempio la social card. Fondamentale resta la qualità e la quantità di servizi messi in campo nelle diverse realtà teritoriali che vanno in aiuto alle famiglie, la formazione lavorativa e tutte quelle politiche messe in atto per agevolare l'occupazione, dal fisco alla formazione".
Il rapporto è scaricabile a questo link
Biennale Economia Cooperativa a Genova
Malgrado la crisi che ha colpito forte anche il mondo cooperativo in Liguria riducendo il numero delle imprese, occupati e fatturato sono invece in crescita. È uno dei temi emersi dalla Biennale dell'Economia cooperativa (vedi il programma qui) che si è svolta al Palazzo della Borsa di Genova il 2 e 3 dicembre scorso. "Nell'anagrafe complessiva dei nostri associati, che sono circa 350, fra il 2010 e il 2015 abbiamo perso 84 imprese e oltre 30 milioni di fatturato. Un colpo pesante che si concentra soprattutto nel biennio 2010-2012", ha detto Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria . "Fortunatamente il dato dell'occupazione complessiva e del fatturato sono in crescita. Se gli associati stanno risalendo pur senza ancora compensare le uscite, gli occupati sono invece oltre 15 mila, quasi 3 mila in più rispetto al 2010. Significa che c'è stata una grande difficoltà che ha fatto chiudere molte imprese ma c'è stata anche una forte riorganizzazione del sistema". Granero ha anche aggiunto che "Negli anni abbiamo sempre cambiato, prima eravamo aggregatori di mestieri tradizionali e oggi invece siamo aggregatori di mestieri innovativi, con attenzione alle nuove tecnologia e alla capacità di stare sul mercato. Per il futuro guardiamo al settore dell'innovazione, ma sempre con un occhio attento alla comunità e ai suoi bisogni" .
Alla Biennale, tra i numerosi ospiti è intervenuto anche il ministro della giustizia Andrea Orlando “Il mio primo ricordo è quello della cooperativa nei nostri quartieri, il posto dove si andava a fare la spesa prima che si concentrassero tutte le piccole cooperative per diventare grande distribuzione. Crescendo la cooperativa e’ stata associata a una possibilità di accedere insieme a beni che individualmente non erano raggiungibili, la casa, il lavoro, la possibilità di dare servizi a chi si trova in difficoltà. Questa è una fase in cui è particolarmente necessaria la solidarietà." Il ministro a poi aggiunto "Siamo in un momento in cui non sempre lo stato riesce a svolgere questo ruolo e, allora, il mondo della cooperazione diventa quello che assomiglia di più al pubblico nella dimensione del mercato nella dimensione della competizione. E questo credo sia lo strumento che in questa stagione può essere fondamentale”.
Il gruppo Unipol ha partecipato ai lavori in due distinti momenti il 3 dicembre. Al mattino con Marisa Parmigiani ad una tavola rotonda sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sugli obiettivi del progetto DERRIS e al pomeriggio con i rappresentanti delle organizzazioni socie del CRU Liguria per un confronto sul tema del turismo e dello sviluppo locale e delle possibili sinergie per la costruzione di un progetto di rete nel 2017
I video completi dei due eventi e alcune foto scattate durante le due giornate.
White economy leva per la crescita dell’Italia
Imprenditori, studiosi e operatori dei settori healthcare, socio-assistenziale e previdenziale si sono incontrati il 29 novembre scorso per confrontarsi su esperienze imprenditoriali e sociali innovative e modelli di policy per organizzare la nuova domanda di welfare. L’iniziativa si colloca nell’ambito del progetto “Welfare, Italia - Laboratorio per le nuove politiche sociali”, piattaforma di discussione permanente per il confronto e la riflessione sul tema del welfare.
Preso atto dei radicali cambiamenti sociali di questi ultimi anni, come l’aumento dell'aspettativa di vita, la diminuzione del tasso di natalità e il conseguente invecchiamento della popolazione, è evidente quanto il tema della white economy, cioè la filiera delle attività sia pubbliche che private volte alla cura e all’assistenza della persona, assuma un ruolo centrale.
Tra gli interventi illustri anche quello di Carlo Cimbri (a.d. del Gruppo Unipol) che ha sottolineato l'importanza di creare una sana e proficua collaborazione tra pubblico e privato. "Valorizzare la white economy significa investire nella crescita economica e anche nella coesione sociale del Paese – ha affermato Cimbri -; perché questo avvenga è fondamentale che lo Stato mantenga e rafforzi il proprio ruolo di regia favorendo l’adozione di un modello di welfare complementare, integrato e aperto al contributo dell’imprenditoria e della società. Si pone la necessità di assicurare nei fatti quell’obiettivo universalistico affidato al nostro sistema di welfare e protezione. In presenza di una popolazione che sta progressivamente invecchiando, bisogna giocare d’anticipo ed investire su nuove forme di assistenza per evitare futuri squilibri sociali e che l’accesso alle cure sia agevole solo per chi ha adeguate risorse personali. In questo contesto – ha concluso Cimbri – Unipol è pronta a fare la propria parte”.
Ecco alcune foto dell'evento che ha visto gli interventi anche del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e di Pierluigi Stefanini Presidente del Gruppo Unipol.
Nasce Changes, il magazine on-line del Gruppo Unipol
È on-line da alcuni giorni, Changes, il nuovo magazine del Gruppo Unipol, dove troveranno spazio le sfide del mondo assicurativo dei prossimi anni, che rappresentano le sfide che dovremo affrontare anche come collettività. Ambiente, tecnologia, mobilità, benessere, condivisione, partecipazione. Changes infatti si interroga su come sarà il futuro da qui a 5 anni (in questa società in continua e perenne evoluzione), sui trend emergenti e sull'impatto che avranno nelle nostra nostra vita quotidiana. Tutti gli interventi sono e saranno di osservatori di prestigio (professionisti, esperti, ricercatori) garantendo così contributi sempre di grande qualità
Ecco il video di presentazione della rivista
https://youtu.be/XKBCCms35Gw
Sicurstrada Live fa tappa in Piemonte
In Piemonte nel 2015, rispetto all’anno precedente, gli incidenti stradali, i morti e i feriti sono diminuiti rispettivamente del 2,7% (11.128), del 7,2% (246) e dell’1,1% (16.271). In controtendenza con l’aumento delle vittime che si è registrato a livello nazionale nello stesso periodo con un più 1,4% (fonte Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale – Regione Piemonte e Aci – Istat).
Nello stesso periodo, anche nella provincia di Torino migliora la sicurezza stradale: meno 3% nel numero degli incidenti (5.914), meno 10% delle vittime (96) e meno 1% dei feriti (8.891). Per quanto riguarda l’incidentalità giovanile (fra i 18 e 29 anni) in un arco di tempo compreso fra il 2010 e il 2015, il Piemonte presenta dati che evidenziano una diminuzione delle vittime pari al 28% (-24% nelle altre fasce) e del 29% dei feriti ( -14% nelle altre fasce). Fra le cause principali: distrazione alla guida, eccesso di velocità e mancato rispetto della segnaletica.
In questo contesto, la Fondazione Unipolis e Unipol, con il progetto Sicurstrada, sviluppano il loro impegno per far crescere la cultura della sicurezza stradale mettendo al centro gli utenti più vulnerabili della strada: pedoni e ciclisti, così come verso i giovani che, insieme agli anziani, sono quelli maggiormente colpiti. I più esposti, cioè, ai rischi di un traffico sempre più congestionato, che soffoca i territori urbani e i loro abitanti. Ed è proprio nelle città che si verificano la stragrande maggioranza degli incidenti: in Piemonte nel 2015 sono stati il 73% del numero complessivo dei sinistri. Infatti, parlare oggi di sicurezza stradale significa affrontare, in primo luogo, i problemi di una mobilità sostenibile e di un nuovo assetto viario.
Sono questi i temi al centro dell’appuntamento di “Sicurstrada Live” che si svolgerà a Pinerolo (Torino) sabato 19 novembre, nell’Aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Michele Buniva” (Via dei Rochis, 25 - Ore 10,20 – 12,20) al quale parteciperanno le quinte classi.
Obiettivo dell’incontro è quello di promuovere tra gli studenti la cultura della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, attraverso un confronto con esperti e amministratori e coinvolgendoli in una prova partica con il nuovo simulatore di guida Safety Drive in grado di ricreare molte delle situazioni di criticità nelle quali ci si può trovare se non si adottano comportamenti corretti alla guida. Inoltre, attraverso gli strumenti social e la realizzazione di un video, la mattinata verrà raccontata in rete dagli studenti stessi.
Interverranno: Giulia Proietti, Assessora all’urbanistica, trasporti, viabilità e mobilità sostenibile; Danilo Chiabrando, Dirigente scolastico dell’ISS “Buniva”; Giordano Biserni, Presidente Asaps – Associazione sostenitori ed amici Polizia Stradale; Fausto Sacchelli, Fondazione Unipolis. Sarà presente un rappresentante della Polizia Municipale.
I diversi momenti dell’incontro saranno diffusi in rete attraverso i canali social del Progetto Sicurstrada: con una diretta Twitter (twitter.com/sicurstrada) e Facebook (facebook.com/sicurstrada). I ragazzi interverranno online, con il lancio dell’hashtag dedicato #SicurstradaLive.
Inoltre, nelle giornate di venerdì 18 e sabato 19 maggio - dalle ore 9,30 alle 19,30 - presso il Centro Commerciale “Le Due Valli”, Via Cascina Vastameglio n. 3, verrà allestito uno spazio informativo con simulatore di guida, gadget e materiali a tema.
L’iniziativa - che ha il riconoscimento della Città di Pinerolo - si svolge con la collaborazione di Asaps – Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale, CRU - Consiglio Regionale Unipol del Piemonte, Novacoop, Centro Commerciale “Le Due Valli” e Istituto I.S. “Michele Buniva”.
Ecco le locandine degli eventi
Biennale dell'Economia Cooperativa a Genova il 2 e 3 Dicembre
L’Economia del Cooperare è economia sostenibile, cultura della cittadinanza, costruzione del futuro.
Cooperare significa condividere visioni, idee ed intenzioni sugli obiettivi da porsi, insieme, per la tenuta e l’evoluzione responsabile del nostro Paese in Europa.
La prima edizione della Biennale dell’Economia Cooperativa è cominciata a Bologna con tre giorni di tavole rotonde e incontri, mostre e spettacoli, in occasione del 130° anniversario della costituzione di Legacoop
In Liguria sarà ospitata venerdì 2 e sabato 3 dicembre presso il Palazzo della Borsa in via Venti Settembre 44 a Genova
Il programma prevede una mostra dal titolo Misure del Cooperare, un racconto dei momenti salienti della storia cooperativa nazionale con performance, video e documenti originali
Presso il Palazzo della Borsa si terranno tavole rotonde e assemblee organizzate da Legacoop Liguria e sarà presente un allestimento dal titolo Le origini e la nuova idea di impresa a cura di Ames
Gli antichi scagni della Sala delle Grida ospiteranno fotografie, reperti e materiale informativo sulle origini della cooperazione ligure, le imprese oggi attive e i progetti futuri.
Ecco il programma completo
Imparo facendo. I vincitori dei progetti di Bellacoopia
Dalla rilevazione del gas radon al rilancio dell’agricoltura, dalla creazione di nuovi prodotti alimentari da consumare a scuola a un progetto specifico contro gli sprechi alimentari prendendo spunto dalla nuova legge “Gadda”. Ma senza dimenticare la multiculturalità e le nuove tecnologie.
Non finiscono di stupire gli studenti delle scuole liguri partecipanti al concorso Bellacoopia promosso da Legacoop Liguria e Coop Liguria, in collaborazione con altri importanti partner cooperativi (UnipolSai, Coopselios, Cirfood, Centro Ligure Produttività).
Nato per far conoscere ai ragazzi l’imprenditoria cooperativa, un modo diverso di fare impresa, che concilia competitività e responsabilità sociale, e giunto alla nona edizione, il concorso si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado della Liguria, invitandole a presentare un progetto imprenditoriale in forma cooperativa, da realizzare in classe, nell’ambito di un percorso didattico multidisciplinare, articolato in sei incontri e guidato da un tutor.
Il percorso, improntato alla logica dell’imparare facendo, prevede la redazione dell’atto costitutivo e dello statuto della cooperativa virtuale fondata dai ragazzi; l’elezione di un Consiglio di Amministrazione; l’assegnazione dei ruoli organizzativi, sulla base dell’analisi delle competenze di ciascuno; l’analisi dei bisogni e delle risorse dell’impresa cooperativa; un’indagine di mercato per rilevare la concorrenza già presente sul territorio; la stesura del piano economico e di quello di marketing e comunicazione. I ragazzi hanno anche modo di incontrare un esperto del settore in cui opera la loro cooperativa virtuale, per ricevere aiuto e consigli.
Per maggiori informazioni sull'iniziativa Bellacopia potete visitare il sito di Legacoop Liguria
Ecco le video interviste dei giovani vincitori del Progetto
Marsano
https://www.youtube.com/watch?v=cMvzmQpH2KA
Marco Polo
https://www.youtube.com/watch?v=9UwveeMup_A
Bergese
https://www.youtube.com/watch?v=dCjVquZn0oA
Fossati Da Passano
https://www.youtube.com/watch?v=8B9jmbg5C3o
Gianluigi Granero è il nuovo presidente del CRU Unipol della Liguria
Gianluigi Granero è il nuovo presidente del Consiglio Regionale Unipol della Liguria (Cru Liguria). Il presidente di Legacoop Liguria succede ad Alba Lizzambri della UIL nella guida di questo organismo che riunisce Cna, Cia, Confesercenti, Legacoop e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
“Uno strumento importante per il nostro territorio – commenta Gianluigi Granero – perché consente di condividere e sviluppare valori e attività, soprattutto legate al Welfare, alla sicurezza e alla diffusione della cultura assicurativa e della copertura dei rischi con una visione mutualistica e solidaristica che, peraltro, è la cultura tipica delle organizzazioni che ne fanno parte, nonché di cogliere gli orientamenti e i bisogni emergenti a vari livelli".
I Consigli Regionali Unipol sono nati negli anni Settanta. "Oggi abbiamo nuove sfide da affrontare - spiega Granero - spesso comuni a diversi territori che, a volte, anche all’interno delle singole organizzazioni, facciamo fatica a tenere insieme. Grazie a questo coordinamento, tra le varie organizzazioni e tra i CRU di diverse regioni, potremo lanciare anche in Liguria il progetto finalizzato alla prevenzione e riduzione del rischio nelle piccole e medie imprese derivante da eventi ambientali legati al cambiamento climatico. Così come capire in che modo l'iniziativa di valorizzazione del Made in Italy si possa applicare in Liguria, mettendo in rete le numerose imprese che realizzano prodotti tipici nella nostra regione".
"Abbiamo individuato alcuni temi come la condizione sociale dei Millenials, la situazione del Meridione e il Made in Italy - ha confermato Aleardo Benuzzi, responsabile nazionale dei CRU Unipol -. Si tratta di temi che, al di là delle specificità regionali, possono essere sviluppati in modo coordinato dai Consigli Unipol di diverse regioni ".
Temi che non possono che trovare sponda in Liguria." Giovani, lavoro e sociale sono al centro dell'attività di tutte le organizzazioni che fanno parte del CRU Liguria - conclude il neo presidente Granero -. Questa rete, collegata ad un gruppo importante come Unipol, può darci una chance diversa, senza avere la pretesa di risolvere problemi di tale portata, di affrontare temi e individuare opportunità che da soli è, comunque, impensabile pensare di conseguire".
L'intervista a Lizzambri
https://www.youtube.com/watch?v=4_eQOD45qJA
L'intervista a Aleardo Benuzzi
https://www.youtube.com/watch?v=Cqfs4YG4cEI
L'intervista a Gianluigi Granero
https://www.youtube.com/watch?v=gjvg-zXSc0w