Convegno "L'economia va in porto" a Ravenna
Martedì 17 ottobre si è svolto presso la CNA di Ravenna il convegno “L’ECONOMIA VA IN PORTO. Infrastrutture, autotrasporto e logistica per lo sviluppo di Ravenna, città-porto dell’Emilia-Romagna”.
È stata un'occasione di confronto con le istituzioni locali per portare alla loro attenzione le istanze dell’artigianato, della piccola impresa e dei consorzi artigiani sulle ipotesi di sviluppo del porto, la principale infrastruttura presente a Ravenna. Ravenna, quindi, come città-porto dell’Emilia-Romagna e come grande piattaforma logistica dell’Adriatico capace di esprimere importanti performance economiche a livello nazionale e internazionale.
Dopo la relazione introduttiva del presidente della CNA, Pierpaolo Burioli, sono seguiti gli interventi del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale; del presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, Daniele Rossi; del consigliere regionale, Gianni Bessi. Le conclusioni sono stat affidate al presidente di CNA Emilia Romagna, Dario Costantini.
Millenials liguri e propensione a creare impresa
I giovani hanno voglia di fare impresa in Liguria. Questo è una delle indicazioni emerse dalla ricerca SWG – Legacoop Liguria, presentata lunedì scorso nella sede di Siat Assicurazioni. Il 26 % degli intervistati risponde infatti che “gli piacerebbe avviare un’impresa” mentre il 20% che “ha una forte intenzione di aprire un’impresa”. L'indagine mostra come i giovani liguri spingano soprattutto sull’idea innovativa come leva della nuova imprenditoria e come abbiano, pur consapevoli delle tante difficoltà che potranno incontrare, coraggio e voglia di mettersi alla prova eaffrontando i rischi impliciti nell’attività di impresa.
Ecco la ricerca completa in formato PDF (Ricerca-SWG-Legacoop-Liguria) e alcuni approfondimenti sul sito di Legacoop Liguria e su quello di CSC Liguria
Di seguito l'intervista a Gianluigi Granero Presidente Legacoop Liguria e CRU Unipol Liguria
https://youtu.be/W-7XSmNVBpw
Il 26 ottobre parte il Bologna Jazz Festival
Il Gruppo Unipol rinnova il suo sostegno come sponsor al Bologna Jazz Festival, giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione. La manifestazione prosegue la strada intrapresa negli ultimi anni: una kermesse lunga quasi un mese (a partire dal 26 ottobre) che rappresenta la sintesi delle migliori proposte dell’attualità jazzistica internazionale con uno sguardo attento alla tradizione e ai nuovi linguaggi.
Il Festival, che inizierà strizzando l’occhio alla musica contemporanea, farà incontrare il jazz con l’elettronica (Enrico Rava ‐ Matthew Herbert ‐ Giovanni Guidi) e il rap (Steve Lehman & Sèlèbèyone). Tre serate sono previste all’Unipol Auditorium: il 30 ottobre il pubblico potrà ascoltare il talento del sassofonista Steve Lehman, il 2 novembre un omaggio alla carriera di Lee Konitz e il 5 novembre l’orchestra Tower Jazz Composers. Tra gli appuntamenti clou della manifestazione il 7 novembre Chick Corea & Steve Gadd Band e il 14 novembre la celebrazione dei cento anni dalla nascita di Thelonious Monk (4 by Monk by 4).
Con Il sostegno al Bologna Jazz Festival il Gruppo Unipol testimonia, ancora una volta, la sua volontà di partecipare alla vita culturale e artistica della comunità in cui opera, coerentemente con i suoi valori e nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della collettività. Con il proprio Corporate Sponsorship Program, il Gruppo Unipol intende essere sempre vicino alle persone e alla comunità, sostenendo progetti che abbracciano lo sport, la ricerca scientifica e il sociale, l’ambiente, l’entertainment, l’arte e la cultura come nel caso di questo prestigioso festival musicale.
Sul sito di Bologna Jazz Festival il calendario completo e le informazione per acquistare on-line i biglietti dei principali eventi
Presentato il rapporto ASVIS 2017
L’Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile e la ripresa economica, da sola, non risolverà i problemi che pongono l’Italia tra i Paesi europei con le peggiori performance economiche, sociali e ambientali. Il nostro Paese è indietro su povertà, disoccupazione, disuguaglianze, degrado ambientale, mentre registra un miglioramento nei campi dell’educazione, della salute e dell’alimentazione, pur restando lontano dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile che riguardano questi temi. Sono questi alcuni dei i messaggi contenuti nel Rapporto 2017 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), la più grande rete di organizzazioni (oltre 170) che si occupano di sostenibilità in Italia, nata all’inizio dell’anno scorso su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
Il Rapporto, realizzato grazie al contributo di centinaia di esperti appartenenti alle organizzazioni aderenti all’ASviS, presentato questa mattina alla Camera dei Deputati, offre una lettura completa e originale della situazione dell’Italia rispetto alle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile. Grazie all’utilizzo di indicatori sintetici e modelli analitici innovativi, presentati per la prima volta in questa sede, il Rapporto 2017 fornisce una visione chiara delle tendenze in atto nelle 17 aree degli SDGs e dei possibili scenari futuri in base alle diverse politiche adottate. Ma, soprattutto, il Rapporto contiene proposte concrete e dettagliate rivolte al Governo, alle istituzioni nazionali e territoriali, alle imprese per migliorare il benessere delle persone, ridurre le disuguaglianze e aumentare la qualità dell’ambiente, una sorta di “programma di legislatura” sottoscritto da gran parte della società civile italiana.
L’Italia infatti, è in ritardo nell’adozione di strategie fondamentali per garantire il benessere e un futuro alla generazione presente e a quelle che verranno, come quelle relative all’energia, alla lotta al cambiamento climatico ed economia circolare. Se non si transiterà rapidamente verso un modello di sviluppo sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale l’Italia non riuscirà a raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals nell’acronimo inglese), né quelli che prevedono una scadenza al 2020 né quelli riferiti al 2030, come pure si è impegnata a fare sottoscrivendo l’Agenda 2030 dell’ONU il 25 settembre del 2015.
Eppure si potrebbe fare molto, anche nel breve termine, per cambiare tale situazione. Interventi di natura amministrativa da adottare prima della scadenza dell’attuale legislatura, completare l’iter di approvazione di importanti leggi in discussione in Parlamento, avviare un’ampia opera di educazione e sensibilizzazione verso i giovani, le imprese e le istituzioni pubbliche, inserire gli SDGs nella programmazione dei Ministeri e degli altri enti pubblici. Infine, serve l’impegno dei partiti e dei movimenti politici a fare del prossimo quinquennio la “legislatura per lo sviluppo sostenibile”, così da consentire al Paese di recuperare i ritardi e realizzare i cambiamenti necessari per centrare gli SDGs.
Ecco le parole del portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini: “Urge un profondo cambiamento culturale. Per questo abbiamo creato strumenti innovativi di analisi per valutare la condizione dell’Italia rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile e disegnare politiche integrate in grado di avvicinare il Paese a questi ultimi. La complessità e l’urgenza delle azioni necessarie richiede che la Presidenza del Consiglio assuma il coordinamento della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, trasformando il CIPE in ‘Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile’, e che le forze politiche includano gli SDGs nei propri programmi elettorali”
La sintesi del RapportoASviS 2017 (PDF, 3MB)
Il rapporto ASviS 2017 completo (PDF, 4MB)
Il video della presentazione
https://youtu.be/70V7z48emSI
Premio ER.Rsi 2017 - Innovatori responsabili
C'è tempo fino al 2 ottobre 2017 per presentare la propria candidatura per la terza edizione del Premio ER.RSI Innovatori Responsabili, istituito dalla Regione Emilia-Romagna per valorizzare le migliori pratiche di responsabilità sociale realizzate dalle imprese emiliano romagnole, coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con la Carta dei principi di responsabilità sociale d’impresa della Regione Emilia-Romagna.
Possono partecipare tutte le imprese e le associazioni che operano con sedi situate nell’Emilia-Romagna, candidando progetti che risultino già avviati alla data di pubblicazione del bando, 20 luglio 2017
Sono previste 6 categorie di partecipazione
- Start up
- Imprese fino a 20 dipendenti
- Imprese fino a 250 dipendenti
- Imprese oltre 250 dipendenti
- Cooperative sociali
- Associazioni di Imprese e di rappresentanza senza scopo di lucro
I progetti possono riguardare qualsiasi tipologia di intervento coerente con gli Sustainable Development Goals delineati dall’Agenda 2030, con particolare riferimento ai temi
- L’impresa per i giovani
- L’impresa per il welfare e l’inclusione
- L’impresa per l’ambiente
- L’impresa per il territorio e la comunità
Il bando prevede anche la possibilità di richiedere un contributo per ulteriori azioni da realizzare nel 2018, per un ammontare massimo di 5mila euro e pari al 70% della spesa ammissibile
Tutti le informazioni e i materiali di riferimenti sono scaricabili dal portale E-R Imprese, sito Responsabilità sociale d’impresa
https://youtu.be/WdFbSg2xciE
Ecco i cinque progetti vincitori del bando “Culturability 2017”
Evocava di Mazara del Vallo (Trapani), FaRo – Fabbrica dei saperi di Rosarno (Reggio Calabria), L’Asilo di Napoli, Lottozero / textile laboratories di Prato, MET – Meticceria Extrartistica Trasversale di Bologna. Sono questi i 5 progetti selezionati dal bando culturability, a ciascuno dei quali va un contributo economico di 50 mila euro e la possibilità di prendere parte a un percorso di accompagnamento e mentoring.
Sono stati scelti fra ben 429 progettualità arrivate da tutta Italia per la call promossa dalla Fondazione Unipolis con l’obiettivo di sostenere progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale che rigenerano e riattivano spazi abbandonati o sottoutilizzati. Palazzi storici vuoti, fabbriche dismesse, spazi commerciali sottoutilizzati, luoghi di cultura chiusi, beni naturalistici dimenticati che riprendono vita, rinascendo come luoghi di cultura e spazi di comunità: queste le sfide lanciate dalle 5 iniziative, la maggior parte delle quali arriva dalle regioni del Mezzogiorno.
I progetti sono stati scelti da un’apposita Commissione di Valutazione fra i 15 finalisti che, avendo superato la prima fase di selezione del bando nel mese di maggio, erano poi stati ammessi a un primo percorso di accompagnamento e formazione finalizzato a migliorare e sviluppare le diverse proposte, oltre che ad offrire un’occasione di crescita ai giovani partecipanti. Un lavoro difficile quello della Commissione, considerato il numero, la qualità e la visione dei partecipanti. Utilizzando i criteri di valutazione indicati dal bando, hanno prevalso i progetti più vicini agli obiettivi indicati dalla call.
La Commissione ha assegnato anche le due menzioni speciali, del valore di 10 mila euro ciascuna, rese possibili dalla collaborazione con la Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. I riconoscimenti vanno ad: Area Archeologica Giardini Luzzati: Lo Spazio del Tempo di Genova e TOC Centre di Copertino (Lecce).
Per l’edizione 2017 del bando culturability, Fondazione Unipolis ha stanziato complessivamente 400 mila euro, tra contributi economici per lo sviluppo dei progetti selezionati, attività di accompagnamento per l’empowerment dei 15 team finalisti e successivo mentoring dei 5 selezionati, rimborsi spese per partecipare alle attività di supporto. Anche quest’anno la call è stata sviluppata in collaborazione con Avanzi/Make a Cube3 e Fondazione Fitzcarraldo. Già negli scorsi anni, i tre bandi precedenti hanno riscontrato ottimi risultati di partecipazione, in termini di progetti aderenti e di qualità delle proposte, come dimostrato dai successi delle realtà sostenute che continuano i loro percorsi di sviluppo. Complessivamente, per le quattro edizioni Fondazione Unipolis ha investito un milione e 500 mila euro e oltre 2.770 sono stati i progetti partecipanti.
Sul sito di Culturabilty è disponibile l'approfondimento sui progetti selezionati
Impresae da raccontare
Lunedì 4 settembre è stata inaugura presso CUBO (Centro Unipol Bologna) la mostra "IMPRESAE DA RACCONTARE, Le compagnie del gruppo Unipol nella storia e nel futuro dell'Italia" attraverso la quale il GruppoUnipol narra la propria storia grazie ad un'esposizione di materiali originali appartenenti all'archivio storico, per ricordare le vicende delle Compagnie che ne fanno parte e che hanno avuto un ruolo significativo nella storia del nostro Paese.
La mostra si articola su un arco temporale di quasi due secoli e resterà aperta al pubblico fino al 7 ottobre con ingesso libero
Il 18 settembre alle ore 17.30 in Mediateca, CUBO organizza un incontro di presentazione della mostra dal titolo "Il Gruppo Unipol si racconta. Fare impresa assicurativa in Italia dall'800 ad oggi"
Meeting di Rimini 2017
UnipolSai Assicurazioni è official partner della XXXVIII edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli che si tiene a Rimini dal 20 al 26 agosto 2017 e che per questa edizione ha come titolo “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”. Essere Official Sponsor del Meeting di Rimini per UnipolSai è il prosieguo di un percorso coerente, verso una scelta di vicinanza alle persone e di responsabilità sociale.
Anche quest’anno, con il suo progetto “In ascolto della bellezza”, UnipolSai mira a valorizzare i grandi contenuti delle mostre proposte, concentrandosi in particolare su alcuni progetti, e gli eventi in programma presso l’Arena Spettacoli titolando lo spazio.
Inoltre, prendendo spunto dal tema di quest’anno del Meeting, all’interno dello stand UnipolSai viene proposto un gioco, legato ai temi della previdenza e dell’assicurazione vita, con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico alla costruzione di un futuro più sicuro e sereno.
Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna
Dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 Palazzo Strozzi ospita Il Cinquecento a Firenze, una straordinaria mostra dedicata all’arte del secondo Cinquecento a Firenze che mette in dialogo opere di artisti come Michelangelo, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Pontormo, Bronzino, Giorgio Vasari, Santi di Tito, Giambologna, con main sponsor il Gruppo Unipol. Ultimo atto d’una trilogia di mostre di Palazzo Strozzi a cura di Carlo Falciani e Antonio Natali, iniziata con Bronzino nel 2010 e Pontormo e Rosso Fiorentino nel 2014, la rassegna celebra una eccezionale epoca culturale e di estro intellettuale, la seconda metà del Cinquecento a Firenze, in un confronto serrato tra “maniera moderna” e controriforma, tra sacro e profano: una stagione unica per la storia dell’arte a Firenze, segnata dal concilio di Trento e dalla figura di Francesco I de’ Medici, uno dei più geniali rappresentanti del mecenatismo di corte in Europa.
La mostra comprende oltre settanta tra dipinti e sculture, espressione della temperie culturale di quel tempo. Lungo le sale di Palazzo Strozzi si troveranno a dialogare, in un percorso cronologico e tematico allo stesso tempo, opere sacre e profane dei grandi maestri del secolo come Michelangelo, Pontormo e Rosso Fiorentino, ma anche di pittori quali Giorgio Vasari, Jacopo Zucchi, Giovanni Stradano, Girolamo Macchietti, Mirabello Cavalori e Santi di Tito e scultori come Giambologna, Bartolomeo Ammannati e Vincenzo Danti, solo per nominare alcuni di coloro che furono coinvolti nelle imprese dello Studiolo, della Tribuna e nella decorazione delle chiese fiorentine secondo le indicazioni conciliari. Artisti capaci di giocare su più registri espressivi mediando la propria formazione, avvenuta sui grandi maestri d’inizio secolo, con le istanze di un mondo che affrontava un complesso cambiamento verso l’età che sarebbe stata di Galileo Galilei, aperta a una nuova visione sia della natura sia dell’espressione artistica di respiro europeo.
Fondamentale la rete di collaborazioni creata sia con musei e istituzioni del territorio che a livello internazionale, e l’importante campagna di restauri condotta in occasione dell’esposizione: diciassette sono stati gli interventi, a cominciare da quello alla cappella Capponi in Santa Felicita, reso possibile grazie al contributo di Friends of Florence, che ha interessato l’intero preziosissimo ambiente. Ben dieci pale d’altare di imponenti dimensioni e una scultura di Michelangelo sono inoltre state sottoposte a restauro: un’opportunità per le opere che necessitavano da tempo di interventi lunghi e complessi.
Per avere informazioni sugli orari di apertura e per acquistare biglietti on-line è possibile collegarsi al sito di Palazzo Strozzi