La Sardegna dei Comuni, un patrimonio da salvare

Il Consiglio Regionale Unipol Sardegna, (Legacoop, Cgil, Cisl, Uil, Cna, Confesercenti e Cia), organizza un Convegno dal titolo “LA SARDEGNA DEI COMUNI, UN PATRIMONIO DA SALVARE – Idee di sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento”, che si terrà Mercoledì 17 Ottobre, a Bauladu (OR). Lo scopo della giornata è quello di mettere a confronto proposte e idee, dei diversi soggetti che parteciperanno alle tre tavole rotonde previste (provenienti dal mondo delle istituzioni, delle Associazioni datoriali e sindacali, oltre che dalle imprese), partendo dalle azioni già in campo, dalle esperienze positive che stanno già dando risultati importanti, e naturalmente dall’idea che il CRU Unipol Sardegna, e le Associazioni che lo compongono, hanno ed intendono proporre.

 


Il raporto #Liberaidee su percezione mafie e corruzione

Una ricerca quantitativa, con oltre 10.000 questionari in tutta Italia, e una ricerca qualitativa, con oltre 100 interviste alle associazioni di categoria, per offrire una panoramica aggiornata rispetto alla presenza e alla percezione delle mafie e della corruzione nel nostro Paese e a livello internazionale. Un Rapporto che mette insieme l’analisi quantitativa e l’analisi qualitativa e fornisce molti dati dai quali poter partire per ragionare su nuovi metodi capaci di generare cultura antimafia e cittadinanza attiva.
Il Rapporto “#Liberaidee, la ricerca sulla percezione e la presenza di mafie e corruzione” sarà presentato giovedì 18 ottobre 2018 ore 10 presso la Sala Igea - Piazza dell’Enciclopedia Italiana 4 – Roma. Saranno presenti: Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale Libera; Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia; Raffaele Cantone, Presidente Autorità nazionale anticorruzione; Francesca Rispoli, Ufficio di Presidenza di Libera; Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol
La ricerca vedrà come modalità di diffusione un grande viaggio nazionale e internazionale, #Ideeinviaggio, che porterà i dati raccolti in centinaia di tappe: nelle piazze, nelle sedi delle istituzioni, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, per dare vita a un nuovo dibattito pubblico su mafie e corruzione.


Presentato il rapporto Asvis 2018. Un messaggio di preoccupazione e speranza.

Il Rapporto dell’ASviS 2018, presentato stamani alla Camera dei Deputati, fa il punto sullo stato di avanzamento dell’Italia e dei suoi territori verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e illustra proposte concrete per far sì che il Paese mantenga gli impegni presi nel settembre del 2015 con la sottoscrizione dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Il Portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini: “Si sono già persi tre anni per dotarsi di una governance che orienti le politiche allo sviluppo sostenibile. Il 2030 è dietro l’angolo e molti Target vanno raggiunti entro il 2020. Oltre all’immediata adozione di interventi specifici in grado di farci recuperare il tempo perduto sul piano delle politiche economiche, sociali e ambientali, l’ASviS chiede al Presidente del Consiglio di attivare subito la Commissione nazionale per l’attuazione della Strategia per lo Sviluppo Sostenibile, di trasformare il CIPE in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile e di avviare il dibattito parlamentare sulla proposta di legge per introdurre il principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione, al fine di garantire un futuro a questa e alle prossime generazioni”.

L’Italia sta perdendo la sfida dello sviluppo sostenibile. E anche negli ambiti in cui si registrano miglioramenti, a meno di immediate azioni concrete e coordinate, sarà impossibile rispettare gli impegni presi dal nostro Paese il 25 settembre del 2015, all’Assemblea Generale dell’Onu, con la firma dell’Agenda 2030. Serve dunque un urgente cambio di passo. In particolare, tra il 2010 e il 2016, l’Italia è peggiorata in cinque aree: povertà (Goal 1), condizione economica e occupazionale (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), condizioni delle città (Goal 11) ed ecosistema terrestre (Goal 15). Per quattro la situazione è rimasta invariata: acqua e strutture igienico- sanitarie (Goal 6), sistema energetico (Goal 7), condizione dei mari (Goal 14) e qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide (Goal 16). Segni di miglioramento si registrano, invece, per alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), innovazione (Goal 9), modelli sostenibili di produzione e di consumo (Goal 12), lotta al cambiamento climatico (Goal 13), cooperazione internazionale (Goal 17).

Questo è, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal Rapporto 2018 (scarica qui il rapporto in formato PDF ) dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nata due anni e mezzo fa per diffondere la cultura della sostenibilità e la conoscenza dell’Agenda 2030 e che, con i suoi oltre 200 aderenti, è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia. L’ASviS, grazie all’attività dei suoi gruppi di lavoro, dal 2016 fotografa la situazione dell’Italia, e quest’anno anche delle regioni, rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) e propone misure concrete per far sì che il nostro Paese migliori le proprie condizioni economiche, sociali e ambientali attraverso un cambiamento del proprio paradigma di sviluppo.

Il messaggio che emerge dal Rapporto 2018, frutto del lavoro di oltre 300 esperti dell’ASviS, è di forte preoccupazione per i ritardi accumulati dalla politica che in questi tre anni non ha affrontato in modo integrato i tanti problemi del Paese”, sottolinea il Presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini. “Tuttavia, il Rapporto è anche portatore di speranza perché dà conto delle iniziative di numerosi soggetti economici e sociali, nonché di tantissime persone, che stanno cambiando i modelli di business, di produzione, di consumo, di comportamento, con evidenti benefici, anche economici”.

 

Il Rapporto, infatti, segnala l’avvio di programmi educativi nelle scuole e nelle università sullo sviluppo sostenibile, di iniziative finalizzate a coinvolgere imprese, comunità locali e persone singole sulle diverse questioni dell’Agenda 2030, oltre che importanti politiche adottate negli ultimi dodici mesi (come l’introduzione del Reddito di Inclusione per ridurre la povertà) e le occasioni mancate, come l’interruzione degli iter legislativi in tema di riduzione del consumo del suolo, del diritto all’acqua, del commercio equo, o la mancanza dei provvedimenti attuativi della riforma del Terzo Settore.

Se, dunque, nel Rapporto presentato stamane alla Camera dei Deputati alla presenza, tra gli altri, della Vicepresidente Maria Edera Spadoni e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, viene dato conto del crescente interesse della società italiana per il tema dello sviluppo sostenibile, dall’altro gli indicatori compositi elaborati dall’ASviS forniscono una visione chiara, e preoccupante, delle tendenze in atto per molti Obiettivi.

Ciò che manca”, aggiunge il Portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini, “è una visione coordinata delle politiche per costruire un futuro dell’Italia equo e sostenibile. Il confronto tra le forze politiche nelle ultime elezioni non si è svolto intorno a programmi chiari e con un orientamento in tal senso. L’imminente Legge di Bilancio deve cogliere le enormi opportunità, anche economiche, offerte dalla transizione allo sviluppo sostenibile. Il fattore tempo è cruciale”.

Al di là delle numerose proposte per interventi concreti in materia economica, sociale e ambientale, sul piano della governance, a tre anni dalla firma dell’impegno per lo sviluppo sostenibile, l’ASviS ribadisce l’urgenza di:

  • introdurre lo sviluppo sostenibile tra i principi fondamentali della nostra Costituzione;
  • attivare a Palazzo Chigi la Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile prevista dalla Direttiva della Presidenza del Consiglio del 16 marzo;
  • dotare la Legge di Bilancio di un rapporto sull’impatto atteso sui 12 indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) entrati nella programmazione finanziaria;
  • trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in “Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile”;
  • adottare un’Agenda urbana nazionale basata sugli SDGs, che si proponga come l’articolazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile per le aree metropolitane;
  • istituire presso la Presidenza del Consiglio un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere;
  • predisporre “linee guida” per le amministrazioni pubbliche affinché applichino standard ambientali e organizzativi che contribuiscano al raggiungimento degli SDGs;
  • intervenire con la Legge di Bilancio o con altro strumento normativo agile per assicurare il conseguimento dei 22 Target che devono essere raggiunti entro il 2020;
  • allargare l’insieme di imprese soggette all’obbligo di rendicontazione non finanziaria, strumento ormai indispensabile per accedere al crescente flusso di investimenti attivati dalla “finanza sostenibile”.

L’Alleanza proseguirà il proprio impegno a favore dello sviluppo sostenibile e la collaborazione con altri soggetti della società civile italiana ed europea. Con il suo diffuso network di aderenti e associati, è a disposizione delle istituzioni nazionali e degli enti territoriali per rendere il loro impegno verso la sostenibilità efficace e coordinato


NeXT 2018. Sostenibilità e benessere, futuro possibile.

Il modo di fare impresa sta cambiando e ai modelli di lavoro tradizionali iniziano ad affiancarsi nuovi modelli di business tesi a superare le vecchie logiche organizzative e ad adeguarsi ad una nuova realtà.
Una realtà popolata di giovani che, agevolati dalle nuove tecnologie digitali, lontani dall’idea del lavoro legato alla “postazione fissa” e alla rigidità degli orari, diventano i protagonisti di un cambiamento culturale che si traduce nella progressiva scomparsa dei confini tra il tempo del lavoro e quello della vita personale e nel ripensamento in chiave fortemente innovativa degli spazi di lavoro. I giovani appaiono il terreno “naturale” e ideale di sperimentazione di questi nuovi paradigmi produttivi e organizzativi. Nati o cresciuti nell’era digitale, maggiormente istruiti, spesso di ritorno da esperienze all’estero, sono imbevuti di una cultura che tende a rompere e a mettere in discussione gli schemi rigidi del passato.

CNA NeXT, quest’anno alla sua VIII edizione, che si terrà a Milano 19 – 20 Ottobre 2018 – Talent Garden Calabiana, intende aprire un confronto tra economisti, sociologi, ospiti istituzionali e imprenditori al fine di elaborare una proposta utile ad orientare parte della spesa pubblica sul sostegno e la diffusione di questo “modo nuovo di fare impresa”, valutandone le ricadute positive in termini di benessere, di sostenibilità sociale ed economica.

CNA NeXT, che ha il supporto di UnipolSAI e UniSalute, è un contenitore per le iniziative di CNA Giovani Imprenditori. Un luogo per raccontare storie, assorbire idee, diffondere passioni. Un laboratorio dove far crescere ed elaborare progetti e prospettive con l'obiettivo di diffondere le idee rivoluzionarie che spuntano ovunque nel mondo e  contribuire a costruire una classe imprenditoriale preparata e coraggiosa.


"The Cleaner”, la prima mostra retrospettiva di Marina Abramovic

Il Gruppo Unipol è sponsor di “The Cleaner”, la prima grande mostra retrospettiva italiana dedicata a Marina Abramović che è allestita presso Palazzo Strozzi a Firenze, dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019.

Con rinnovato entusiasmo abbiamo voluto confermare il nostro legame con Palazzo Strozzi e essere parte attiva di questo progetto che siamo certi ripeterà i recenti successi della nostra collaborazione” – afferma Alberto Federici, Direttore Corporate Communication e Media Relations Gruppo Unipol – “Essere partner di questo importante appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsoring che ha fatto della cultura una delle principali aree di intervento del nostro Gruppo. Una scelta coerente con i valori aziendali, intrapresa nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della comunità in cui opera”.

Marina Abramović è una delle personalità più celebri e controverse dell’arte contemporanea, che con le sue opere ha rivoluzionato l’idea di performance mettendo alla prova il proprio corpo, i suoi limiti e le sue potenzialità di espressione. L’evento si pone come una straordinaria rassegna che riunisce circa 100 opere dell’artista, offrendo una panoramica sui lavori più famosi della sua carriera, dagli anni Sessanta agli anni Duemila, attraverso video, fotografie, dipinti, oggetti, installazioni e la riesecuzione dal vivo di sue celebri performance da parte di un gruppo di performer specificatamente selezionati e formati in occasione della mostra dalla collaboratrice di Marina Abramović, Lynsey Peisinger.

Dopo aver sostenuto grandi mostre sul territorio nazionale - tra le quali la recente e acclamata “Il Cinquecento a Firenze”, sempre in collaborazione con Palazzo Strozzi - per Unipol essere partner di questo nuovo e significativo appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsoring che fa della promozione dell’arte e della cultura una delle principali aree di intervento del Gruppo. Promuovere e rendere accessibile l’arte e la cultura al grande pubblico è l’obiettivo di quest’iniziativa, con la convinzione della profonda valenza sociale che tali manifestazioni rivestono per la comunità.

I biglietti posso essere acquistati on-line sul sito di Palazzo Strozzi

https://youtu.be/p3LZQ6pmbpA

 


Andrea Di Benedetto nominato Presidente CRU Toscana.

Durante l'ultima seduta, il Consiglio Regionale CRU della Toscana ha nominato come proprio Presidente Andrea Di Benedetto, Presidente della CNA regionale, Presidente del Polo tecnologico di Navacchio e imprenditore operante nel mondo dell'informatica. Sostituisce Massimo Biagioni che ha ricoperto l'analoga carica per diversi anni, in quanto Direttore di Confesercenti regionale. Al consiglio hanno partecipato le rappresentanze delle organizzazioni socie, i dirigenti del gruppo, della banca, degli agenti, con Aleardo Benuzzi, responsabile nazionale CRU e Andrea Ceccotti, funzionario operativo per il territorio toscano. Ad Andrea Di Benedetto gli auguri di buon lavoro.


Culturability: ecco i 6 progetti finanziati

Si è conclusa la selezione finale del bando 2018 culturability – rigenerare spazi da condividere, la call promossa da Fondazione Unipolis per sostenere progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale che rigenerano spazi abbandonati o sottoutilizzati.

La Commissione di Valutazione del bando si è riunita e ha selezionato i 6 progetti tra i 15 finalisti che, avendo superato la prima fase di valutazione nel mese di maggio, erano poi stati ammessi a un percorso di formazione. Un lavoro difficile quello della Commissione, considerato il numero, la qualità e la visione dei partecipanti, in grado di superare una prima dura selezione a cui avevano partecipato 341 progettualità arrivate da tutta Italia. A partire dai criteri di valutazione indicati dal bando, hanno prevalso le proposte più vicine agli obiettivi indicati dalla call.

Questi i nomi dei selezionati, in ordine alfabetico:

  • ConMe – Convento Meridiano | Cerreto Sannita (Benevento)
  • Da grande sarò un teatro! | San Vito dei Normanni (Brindisi)
  • Fare Scuola – L’insegnamento di Cesare Leonardi nel Villaggio Artigiano di Modena Ovest | Modena
  • Imbarchino, uno spazio per vivere la cultura | Torino
  • LANDWORKS PLUS in-segnare il paesaggio | Sassari
  • Spazio Franco | Palermo

 

Raccontano la storia dei tanti luoghi dimenticati d’Italia che possono riprendere vita a partire dalla cultura e dalla creatività, dall’impegno e dalla passione di tanti giovani.

Ciascuno riceverà un contributo economico di 50 mila euro e la possibilità di prendere parte a un percorso di accompagnamento mentoring.

Il budget complessivo del bando è pari a 450 mila euro tra contributi economici per lo sviluppo delle iniziative, percorso di accompagnamento per l’empowerment dei team e rimborsi spese per partecipare alle attività. Ai 400 mila euro stanziati da Fondazione Unipolis, si aggiunge un contributo della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero dei beni e delle attività culturali che ha consentito, rispetto alle precedenti edizioni della call, di sostenere 6 e non 5 iniziative. In particolare, il riconoscimento del Ministero è stato attribuito al progetto Fare Scuola.

Scarica la sintesi dei progetti (pdf)

 

 


Unipol con Sicurstrada per la European Mobility Week

È partita ieri la Settimana Europea della Mobilità sostenibile. L’European Mobility Week, che si svolge dal 16 al 22 settembre, è ormai un appuntamento fisso, giunto alla 17a edizione, per chi si vuole impegnare sulla strada della sostenibilità e del miglioramento della qualità della vita nelle nostre città. Ogni anno infatti, migliaia di città e milioni di cittadini europei festeggiano la mobilità sostenibile e lanciano un messaggio di cambiamento e di rinnovamento dei nostri stili di vita.

Anche per questa edizione non mancherà il contributo del Gruppo Unipol con Fondazione Unipolis, che ha messo la mobilità sostenibile al centro del progetto Sicurstrada. Sono due, in particolare, gli appuntamenti da segnare in agenda, che fanno parte del cartellone bolognese della Settimana.

Mercoledì 19 settembre, dalle 10 alle 13 a CUBO – Centro Unipol Bologna (Piazza Vieira De Mello) sarà presentata per la prima volta la ricerca nazionale “Cambiamo strade” che Unipolis, con il progetto Sicurstrada, ha realizzato sul tema della mobilità e della sicurezza della terza età. Uno studio che analizza l’attuale stato della sicurezza sulla strada degli anziani, in rapporto alle altre fasce d’età, con una proiezione dei dati (allarmante) fino al 2050. Il workshop del 19 settembre si articolerà in due momenti: nella prima parte sarà presentata la ricerca con gli interventi di Marisa Parmigiani  direttrice di Unipolis, Fausto Sacchelli  responsabile del progetto Sicurstrada, Gianluigi Bovini – statistico, Afro Salsi – geriatra e Paolo Perego – Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico (Università Cattolica del Sacro Cuore). Nella seconda parte, attraverso una riflessione a più voci, si raccoglieranno gli interventi di esponenti delle organizzazioni che interagiscono con gli anziani e che dialogheranno con i primi relatori e col pubblico. Hanno già confermato la loro presenza, fra gli altri: SPI-Cgil, FNP-Cisl, UILP-Uil, Auser, Federconsumatori, Fiab e ANP-Cia.

Durante il workshop i lavori saranno accompagnati in diretta da una trascrizione visuale degli interventi: le parole saranno tradotte in concetti visivi, illustrazioni e grafiche, per aiutare la comprensione e la memorizzazione.

Sabato 22 settembre, Unipolis e Sicurstrada – insieme a CUBO, avranno uno spazio espositivo nella “Mobility Arena” in Piazza Maggiore. Si tratta di una vera e propria galleria multimediale, dove i visitatori potranno vedere e ascoltare i progetti (manifesti, video, canzoni) che hanno partecipato alla prima edizione de “La sicurezza si fa strada”, il contest nazionale di Unipolis su sicurezza stradale e mobilità sostenibile rivolto ai giovani dai 14 ai 20 anni. L’esperienza è arricchita dalla presenza del CUBO mobile (con contenuti multimediali sul tema) e nello spazio di Sicurstrada e CUBO sarà possibile provare il tappeto ebbrezza/droghe e gli occhiali VR (attraversamento pedonale/attraversamento pedone al passaggio a livello). I visitatori potranno ricevere inoltre informazioni riguardo alle attività didattiche sulla sicurezza che CUBO svolgerà nella stagione invernale, rivolte ai ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado.

La Settimana Europea della Mobilità promuove il tema della mobilità sostenibile in tutte le sue sfumature, ma ogni anno invita a riflettere su un particolare aspetto. Per il 2018, con lo slogan “Cambia e vai”, si parlerà di “multimodalità”, ovvero la scelta di diversi mezzi di trasporto, sia all’interno dello stesso spostamento sia per spostamenti diversi, in base alla tipologia e alle caratteristiche del viaggio e del viaggiatore.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito internet della European Mobility Week. 


Rapporto Coop 2018

Nel mondo globalizzato si avvicinano le sorti dei Paesi emergenti e di quelli già industrializzati, ma aumentano a dismisura le distanze sociali interne e tornano a fare capolino istanze del passato (il neoprotezionismo commerciale e migratorio, la protesta anti-elite, vecchi e nuovi populismi) a fianco di minacce già conosciute e sempre più urgenti (la sovrappopolazione e i cambiamenti climatici).

Sono alcune delle indicazioni emerse nel Rapporto Coop 2018 curato dall'ufficio Studi Ancc-Coop, e realizzatocon la collaborazione scientifica di REF Ricerche il supporto d’analisi di Nielsen e i contributi originali di Iri Information Resources, Demos, GFK, Nomisma, Pwc e Ufficio Studi Mediobanca.

L’Italia è un caso emblematico, dopo quasi 5 anni, la sempre più lenta ripresa (+1,2% la variazione attesa del Pil nel 2018 contro 1,5% effettivo del 2017), va a vantaggio di pochi, non risolleva le sorti della classe media e addirittura spinge ancora più in basso le condizioni delle famiglie in maggiore difficoltà. In sostanza chi è povero rimane tale: il 62% degli italiani che si trova nel 20% inferiore nella distribuzione del reddito è tale anche dopo 4 anni, una percentuale superiore di 5,5 punti percentuali rispetto alla media dei 36 Paesi Ocse. Da premesse simili arrivano dati non incoraggianti sui consumi. L’Italia del 2017 resta il fanalino di coda in Europa con una riduzione dei consumi delle famiglie rispetto al 2010 di oltre il 2% (-2,2%) a fronte di un solido +12,7% tedesco, di un +10,2% francese e di una sostanziale stabilità spagnola (0,1%). E anche nell’ultimo anno il dato italiano (+0,7%) è il più basso tra le grandi economie europee. Le famiglie benestanti spendono 4 volte di più rispetto a quelle con bassa capacità di spesa e tra una famiglia trentina e una calabrese il differenziale all’anno è pari a 17.000 euro.

Polarizzati e divisi, gli italiani adottano comportamenti diversi a seconda delle disponibilità economiche, ma anche del luogo in cui vivono, dell’età e dell’occupazione che hanno, del livello di istruzione e del loro stesso approccio alla vita. Il 17% degli italiani (18-65enni) sono “esploratori”. Espressione piena della società postmoderna hanno comportamenti – e spesso valori – liquidi, si trovano a loro agio in una sperimentazione continua del nuovo, qualche volta senza un concreto, reale costrutto. Alla polarità opposta si collocano i “nostalgici” (26% del campione) che, complice una condizione economica più incerta, mostrano una netta insoddisfazione per il lavoro e la vita in generale. Contemporanei almeno quanto gli esploratori, sono parte della classe media che ha sperimentato gli effetti più duri della crisi. Nel mezzo sta il Paese: un magma fluido ancora incerto sull’indirizzo da prendere. A unificare un Paese così teso e frantumato i valori di sempre (la famiglia, il lavoro, la salute, il cibo) e le nuove priorità (l’ambiente e internet).

Quanto a coscienza verde gli italiani non sono secondi a nessuno. 9 italiani su 10 ritengono che vivere in un ambiente salubre è condizione fondamentale per conseguire una elevata qualità della vita (83% in Francia e solo 72% in Germania). E nel carrello i prodotti ecologici e responsabili hanno raggiunto nel primo semestre 2018 quota 2 mld di euro nelle vendite (contro i 3,6 mld di tutto il 2017). Internet e più in generale tutto ciò che lì ruota, estendendo il concetto alla tecnologia digitale, sono ancora in cima ai pensieri degli italiani che però mostrano se non scetticismo certo una maggiore consapevolezza nel loro uso. Non è un caso che un italiano su 3 riconosca di aver contratto una forma di dipendenza dal suo smartphone (peraltro i consumi continuano a crescere: + 3,6 %). E che sui social la piazza piccola ma sicura di Whatsapp abbia superato la ben più affollata Facebook (82,9% vs 68,8% la percentuale di utilizzo quotidiano).

In fatto di cibo gli italiani confermano la loro indiscutibile supremazia. Primi per spesa alimentare in Europa e nel mondo (19% la quota di spesa destinata a cibo e bevande, il massimo dell’ultimo decennio), sono stati anche precursori verso una dieta bilanciata e salubre e ancora oggi privilegiano gli acquisti di frutta e verdura (+ 8,6% la crescita a volume dell’ortofrutta confezionata), pane e cereali rinunciando sempre più a zuccheri e grassi. Il salutismo, trend vincente degli ultimi anni a tavola, mostra però i primi segni di rallentamento dovuti con buona probabilità a una saturazione raggiunta almeno in certi segmenti di mercato: il carrello della “salute” cresce ancora nel primo semestre di un +2,3% ma era il +5% nel 2017. E anche tra i veg & veg che fino a poco tempo fa sembravano essere un trend dominante in fatto di cibo compaiono i primi pentiti: a fronte di un 8,3% ancora allineato, il 9,7% dichiara di esserlo stato e di averci rinunciato.

Il fenomeno del momento in fatto di cibo è sicuramente il “ready to eat” (pronto da mangiare). Non è un caso che tra i carrelli, il pronto faccia registrare un + 6% e che l’e-food sia sempre più un’alternativa diffusa tra gli italiani. Solo nei primi tre mesi del 2018, 3,5 milioni di italiani (+ 80% rispetto al 2017) sono ricorsi al food delivery, +34% gli acquisti alimentari on line nei primi 6 mesi dell’anno. Modernità che va ancora una volta di pari passo con la tradizione, il senso di appartenenza che continua a indirizzare i consumatori italiani verso prodotti italiani (+3%), privilegiando i piccoli brand (+4,3%) alla grande marca. Solo l’apposizione della scritta “100% italiano” fa schizzare le vendite di un +9%.

Guarda la Presentazione alla stampa del Rapporto Coop 2018

Scarica la versione  Digitale del Rapporto Coop 2018 (in pdf, 50 Mb)