“Modelli Criminali. Mafie di ieri e di oggi” presentato a Bologna
Mercoledì 10 Aprile presso l’Auditorium Torre Unipol a Bologna, alla presenza degli autori Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino è stato presentato il libro “Modelli Criminali. Mafie di ieri e di oggi”. Sono intervenuti alla presentazione Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis, Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura dell’Emilia-Romagna, Filippo Pieri, Presidente CRU Emilia-Romgna, Rita Ghedini, presidente di Lega Coop Bologna e a conclusione della mattinata Mons. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna.
Nel suo intervento Filippo Pieri, ha tenuto a sottolineare che "attraverso queste iniziative di confronto con esperti tentiamo di tenera alta l’asticella per creare una maggiore cultura alla legalità, in sintesi l’idea e quella di costruire una rete di legalità organizzata”
"Anche in Emilia abbiamo perso l'innocenza, qualche anno fa. Anche in Emilia quante volte inizialmente qualcuno ha detto da noi no, queste cose da noi non esistono. Poi, ci si è accorti che certi presidi ideali non erano sufficienti". Ha sottolineato l'arcivescovo nel suo intervento. Zuppi ha poi aggiunto "La vostra consapevolezza sull'aver perso l'innocenza- rivolgendosi agli autori- e sul cosa significhi diventare responsabili deve farci rendere conto della sfida e dell'insidia che abbiamo davanti: il male peggiore è quello che non si vede, quello che ci rende assuefatti e ci omologa".
Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino – oggi rispettivamente Capo della Procura di Roma e Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma – hanno svelato in questo libro le caratteristiche e le trasformazioni delle organizzazioni mafiose di cui si sono occupati nella loro lunghissima esperienza da Palermo a Reggio Calabria, fino alle più recenti inchieste che hanno coinvolto la capitale del nostro paese. Il libro analizza la mafia siciliana e quella calabrese: la struttura organizzativa su cui entrambe si fondano, la ‘famiglia’ in cui si entra mediante cerimonie solenni e, infine, il sistema di relazioni che le collegano a soggetti esterni (imprenditori e manager, esponenti politici, uomini della burocrazia, liberi professionisti). Un’ampia parte è poi dedicata alla presenza della mafia nel Lazio e nella capitale. Dalle vicende romane si prende spunto per affrontare un aspetto oggi centrale nelle pratiche mafiose: l’utilizzo sistematico dei metodi corruttivi e collusivi, senza mai dimenticare che mafia e corruzione sono due cose diverse. Infine gli autori prendono in esame gli scenari più recenti e di frontiera della criminalità economica, particolarmente preoccupanti perché l’espansione delle mafie e la penetrazione dei capitali illeciti nell’economia legale mettono in pericolo le basi stesse della vita democratica.
Osservatori sempre più protagonisti dello storytelling aziendale
Si è svolta il 5 aprile scorso, nell’ambito dell’International Journalism Festival, una tavola rotonda organizzata dal Gruppo Unipol e dedicata al ruolo degli Osservatori aziendali come importanti strumenti di ricerca e business.
L’incontro dal titolo “Gli Osservatori sono strategici per lo storytelling dell’azienda?” ha visto la partecipazione di Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations di Gruppo Unipol e Direttore Responsabile di Changes, Liliana Cavatorta, Responsabile Osservatorio Reputational & Emerging Risk di Gruppo Unipol, Fiammetta Fabris, Amministratore Delegato di UniSalute e Marco Lanzoni, Responsabile Mercato Finance di SCS Consulting e la moderazione di Giampaolo Colletti, Responsabile Comunicazione Digitale di Sanofi Italia e contributor per Il Sole24Ore, StartupItalia!, Millionaire e per la free press Metro.
Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations del Gruppo Unipol ha dichiarato: “Da qualche anno le aziende si sono trasformate in media company per raccontare in maniera diretta la propria storia al pubblico. La scelta del Gruppo Unipol è frutto della mediazione tra strumenti di comunicazione tradizionale e innovativi, partendo dalla solida base degli Osservatori aziendali”.
Al centro del dibattito, le evidenze di un’indagine condotta da Gruppo Unipol con SCS Consulting sulle aziende italiane attualmente attive nella produzione di Osservatori dedicati all’approfondimento di tematiche di natura socio-economica e sulla loro diffusione. L’analisi è stata condotta su un panel di 80 aziende italiane attraverso le fonti pubbliche (web), con particolare riferimento al periodo 2016-2019 ed un focus sugli Osservatori continuativi, escludendo dunque le iniziative una-tantum. Ne emerge che sono 15 le imprese ad adottare oggi questo strumento di comunicazione, con 33 report prodotti nel periodo in esame di cui l’84% sono continuativi ed il 16% sono saltuari. Le tematiche trattate sono prevalentemente riconducibili al business in cui opera l’impresa (82%), mentre nel 9% dei casi riflettono su tematiche legate alla responsabilità sociale d’impresa e nel restante 9% di tematiche sociali. L’indagine evidenzia come gli Osservatori aziendali si stiano trasformando, sempre di più, in veri protagonisti dello storytelling aziendale, sebbene siano tendenzialmente percepiti con una portata ancora limitata. Tuttavia, agli Osservatori aziendali, sottolinea ancora l’analisi, viene riconosciuta una correlazione positiva tra impegno comunicativo delle aziende che li adottano e livello di fiducia espresso dall’opinione pubblica, nonostante siano ancora poche le realtà che adottano con successo questa pratica.
Tra queste, il Gruppo Unipol rappresenta una best practice, con i suoi tre progetti significativi: l’Osservatorio UnipolSai sulle Abitudini di Guida degli italiani, l’Osservatorio Reputational & Emerging Risk e l’Osservatorio UniSalute, da cui poi sono nati i magazine digitali Changes e InSalute L’approfondimento degli osservatori e l’’intero studio sono disponibili sul sito di Gruppo al link:
http://www.unipol.it/it/la-nostra-identita/gli-osservatori-del-gruppo-unipol.
https://youtu.be/R_W8QEWciiY
Sicurstrada ha fatto tappa a Locri
Fondazione Unipolis e il Gruppo Unipol da anni si impegnano per affermare i valori di legalità che sono alla base della loro storia. Va proprio in questa direzione gli appuntamenti a Locri, che si sono svolti nei giorni scorsi nell’ambito del progetto Sicurstrada.
Il 26 marzo scorso, al Palazzo della cultura “Riccardo Misasi”, amministratori pubblici, autorità ecclesiastiche e rappresentanti dell’associazionismo si sono confrontati con la cittadinanza sui temi della sicurezza stradale, della mobilità sostenibile e della convivenza civile nelle nostre comunità.
In un contesto dove la strada è intesa come bene comune che appartiene a tutti e sulla quale diritti e doveri di cittadinanza sono necessari come strumento di convivenza civile, la legalità diventa presupposto essenziale. La strada si configura come uno dei paradigmi della società che dobbiamo costruire, spazio comune che va ripensato così come va ripensata la struttura materiale e immateriale delle nostre comunità. A partire dai nostri comportamenti e dall’assunzione di responsabilità personale per il benessere individuale e quello degli altri. La mobilità sostenibile implica diritti e doveri ancora più incisivi e rimanda al bisogno di legalità che fa parte della storia di Unipol e dell’impegno di Unipolis.
All’iniziativa “Sicurezza e legalità: sulla strada e nelle comunità” sono intervenuti Francesco Oliva – Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Giovanni Calabrese – Sindaco di Locri, Raffaele Sainato – Assessore all’Urbanistica del Comune di Locri, Anna Sofia – Assessore alla Cultura del Comune di Locri, Alfredo Fragomeli – Comandante della PM di Roccella Ionica e membro permanente del Comitato ordine e sicurezza, Rosita Sgotto – Familiare di una vittima della strada, Luisa Laganà – Agente Generale UnipolSai e Fausto Sacchelli – Fondazione Unipolis. Durante l’appuntamento sono stati presentati i risultati di “Cambiamo strade”, ricerca che Fondazione Unipolis ha realizzato sul tema della mobilità e della sicurezza della terza età. Uno studio che analizza l’attuale stato della sicurezza sulla strada degli anziani, in rapporto alle altre fasce d’età, con una proiezione dei dati (allarmante) fino al 2050.
Sempre a Locri, nei due giorni seguenti, Unipolis ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico “Zaleuco” e quelli del Liceo delle Scienze umane e linguistiche “Mazzini”. Due momenti in cui i ragazzi hanno potuto confrontarsi con esperti sui temi della mobilità sicura e sostenibile, vedere i lavori multimediali che loro coetanei di altre parti d’Italia hanno realizzato per il contest “La sicurezza si fa strada” e hanno potuto mettersi alla prova con il simulatore di guida “Safety Drive” di Unipolis, che consiste in un software fra i più avanzati a livello europeo, che permette agli studenti di immedesimarsi in diverse situazioni comportamentali e ambientali critiche sulla strada. Il software del simulatore è stato donato da Unipolis agli studenti degli istituti scolastici. I ragazzi hanno incontrato inoltre rappresentanti dell’amministrazione comunale e Rosita Sgotto, familiare di una vittima della strada.
Tutti gli appuntamenti di Locri sono organizzati insieme a CRU Calabria e l’Agenzia UnipolSai Laganà dr. Luisa, con il patrocinio del Comune di Locri.
(Foto tratte da canale Twitter Sicurstrada)
A Bologna presentazione del libro "Modelli Criminali. Mafie di ieri e di oggi"
Mercoledì 10 Aprile presso l'Auditorium Torre Unipol a Bologna, alla presenza degli autori Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino verrà presentato il libro "Modelli Criminali. Mafie di ieri e di oggi". Interverranno anche Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis, Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura dell'Emilia-Romagna, Filippo Pieri, Presidente CRU Emilia-Romgna, Rita Ghedini, presidente di Lega Coop Bologna, Mons. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna.
Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino – oggi rispettivamente Capo della Procura di Roma e Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma – svelano in questo libro le caratteristiche e le trasformazioni delle organizzazioni mafiose di cui si sono occupati nella loro lunghissima esperienza da Palermo a Reggio Calabria, fino alle più recenti inchieste che hanno coinvolto la capitale. Il libro analizza il dna della mafia siciliana e di quella calabrese: la struttura organizzativa su cui entrambe si fondano, la ‘famiglia’ in cui si entra mediante cerimonie solenni e, infine, il sistema di relazioni che le collegano a soggetti esterni (imprenditori e manager, esponenti politici, uomini della burocrazia, liberi professionisti). Un’ampia parte – aggiornatissima alle ultime decisioni dei giudici romani – è dedicata alla presenza della mafia nel Lazio e nella capitale. Dalle vicende romane si prende spunto per affrontare un aspetto oggi centrale nelle pratiche mafiose: l’utilizzo sistematico dei metodi corruttivi e collusivi, senza mai dimenticare che mafia e corruzione sono due cose diverse. Infine gli autori prendono in esame gli scenari più recenti e di frontiera della criminalità economica, particolarmente preoccupanti perché l’espansione delle mafie e la penetrazione dei capitali illeciti nell’economia legale mettono in pericolo le basi stesse della vita democratica.
A Genova prosegue il percorso "Porto e Città" promosso da CRU Liguria
- Trovare modalità per mettere a sistema le esperienze di tutti i soggetti coinvolti, consentendo così di far conoscere iniziative, eventi e appuntamenti a un numero sempre maggiore di persone. L’idea è quella di creare un network comunicativo in cui condividere iniziative realizzate in questo luogo suggestivo o che riguardino il porto per socializzarle su più ampia scala e promuoverle su più canali. L’obiettivo è infatti quello di aprirsi e contaminarsi per far vivere il porto come parte integrante della città, con il suo carico di storia, cultura, ma anche come risorsa economica legata al lavoro di migliaia di persone e al turismo.
- Simulare una visita 3D del Porto per generare curiosità, consapevolezza, promuovere formazione e divertimento. Il progetto si sviluppa attraverso 3 esperienze che consentono di fornire - giocando- una panoramica a 360° di quella che è l’attività e la vita del porto: numeri, zone sconosciute o non visitabili da vicino come le banchine dove attraccano le navi portacontainer, il lavoro e gli oggetti che caratterizzano il luogo. Questo progetto è reso possibile grazie alle competenze messe a disposizione da Siat, che sta lavorando per trovare ulteriori partner tecnici e canali di finanziamento, ma che ha già avuto anche segnali di interesse di Sony e FastFone, aziende leader nei rispettivi settori.
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Orizzonti di giustizia sociale
Replicando la formula adottata negli ultimi anni, oggi 21 marzo Padova è stata la piazza principale della XXIV edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno organizzata da Libera in ricordo delle vittime innocenti delle mafie ma simultaneamente, in migliaia di luoghi d’Italia, dell’Europa e dell’America Latina, la Giornata è stata vissuta (e continua ad esserlo in queste ore) attraverso la lettura dei nomi delle vittime, con seminari e momenti di riflessione e di approfondimento. Decine di migliaia di persone insieme per ricordare le oltre 900 vittime innocenti delle mafie per farsi portavoce di una richiesta di verità e giustizia. A sottolineare che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del “noi” non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze.
I CRU Unipol sono stati presenti attivamente in molte di queste manifestazioni attraverso i propri componenti e quelli delle organizzazioni socie.
(fonte foto CRU Unipol e canale Twitter Libera Contro le Mafie)
Sicurstrada ha fatto tappa in Friuli-Venezia Giulia
Sono proprio i giovani che ancora oggi pagano il prezzo più alto sulla strada: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per gli under 29. I dati ufficiali più recenti diffusi dal rapporto annuale 2017 di Aci – Istat mettono in evidenza come fra i 15 e i 29 anni muoiano ben 77 giovani ogni milione di abitanti, mentre la media nazionale è di 56 decessi.
Per questa ragione è importante riflettere sulla mobilità con l’idea che nuovi stili di vita sostenibili, anche nel modo in cui si decide di muoversi sulla strada, possono portare benefici all’intera comunità, a partire dalla sicurezza sulla strada di tutti gli utenti più vulnerabili dai giovani agli anziani, insieme a pedoni, ciclisti e motociclisti. Ed è per questo che oggi nei comuni di Maniago e Spilimbergo, ha fatto tappa il progetto Sicurstrada con il quale Fondazione Unipolis – fondazione d’impresa del Gruppo Unipol – intende incontrare i giovani per parlare insieme di mobilità sicura e sostenibile.
In particolare, a Maniago Fondazione Unipolis ha incontrato gli studenti del Liceo scientifico “Evangelista Torricelli” e a Spilimbergo i ragazzi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Il Tagliamento”. Due momenti in cui i ragazzi hanno potuto confrontarsi con esperti sul tema, analizzando i lavori multimediali che loro coetanei di altre parti d’Italia hanno realizzato per il contest “La sicurezza si fa strada” e si sono messi alla prova con il simulatore di guida “Safety Drive” di Unipolis, che consiste in un software fra i più avanzati a livello europeo, che permette agli studenti di immedesimarsi in diverse situazioni comportamentali e ambientali critiche sulla strada. Il software del simulatore è stato donato da Unipolis agli studenti degli istituti scolastici, mentre le locali Agenzie UnipolSai “Studio Previdenza Servizi Finanziari Orienti Giancarlo & Co.” e “Armani & De Giorgi Assicurazioni” hanno donato il volante e la pedaliera, supporti tecnici necessari perché le scuole possano proseguire la formazione in autonomia. I ragazzi di Maniago, che stanno completando studi ad indirizzo agrario, hanno incontrato – tra gli altri – anche il dott. Carlo Carnevali, Responsabile Ufficio Tecnico di Enama (Ente nazionale per la meccanizzazione agricola), che ha parlato di sicurezza stradale nel lavoro agricolo, un mondo dove le “morti verdi” continuano a far registrare dati allarmanti. Alle due tappe ha partecipato il prof. Ugo Terracciano – Presidente della Fondazione ASAPS per la sicurezza stradale e urbana. Prossimo appuntamento a Locri (Rc) il 26, 27 e 28 marzo.
Ecco alcune foto della giornata (fonte sicurstrada.it)
Sicurstrada a Pordenone e a Locri
Unipolis, in collaborazione con i CRU – Consigli Regionali Unipol e le Agenzie UnipolSai del territorio, con il progetto Sicurstrada, organizza in provincia di Pordenone e a Locri nuove iniziative con gli studenti sulla mobilità sostenibile. Nella città calabrese, inoltre, un incontro rivolto alla cittadinanza per riflettere sui temi della sicurezza e della convivenza civile
Riflettere sulla mobilità con l’idea che nuovi stili di vita sostenibili, anche nel modo in cui si decide di muoversi sulla strada, possono portare benefici all’intera comunità, a partire dalla sicurezza sulla strada degli utenti più vulnerabili: pedoni, ciclisti e motociclisti, insieme agli anziani e ai più giovani.
Questo l’obiettivo dei nuovi appuntamenti di Sicurstrada Live a Maniago e Spilimbergo – in provincia di Pordenone – il 19 marzo e a Locri – in provincia di Reggio Calabria – il 26, 27 e 28 marzo.
A Maniago Fondazione Unipolis incontrerà gli studenti del Liceo scientifico “Evangelista Torricelli”, a Spilimbergo i ragazzi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Il Tagliamento”. Due momenti in cui i ragazzi potranno confrontarsi con esperti sul tema, analizzare i lavori multimediali che loro coetanei di altre parti d’Italia hanno realizzato per il contest “La sicurezza si fa strada” e potranno mettersi alla prova con il simulatore di guida “Safety Drive” di Unipolis, che consiste in un software fra i più avanzati a livello europeo, che permetterà agli studenti di immedesimarsi in diverse situazioni comportamentali e ambientali critiche sulla strada.
Il software del simulatore sarà donato da Unipolis agli studenti degli istituti scolastici, mentre le locali Agenzie UnipolSai “Studio Previdenza Servizi Finanziari Orienti Giancarlo & Co.” e “Armani & De Giorgi Assicurazioni” doneranno il volante e la pedaliera, supporti tecnici necessari perché le scuole possano proseguire la formazione in autonomia.
I ragazzi di Maniago, che stanno completando studi ad indirizzo agrario, incontreranno – tra gli altri – anche Carlo Carnevali, Responsabile Ufficio Tecnico di Enama (Ente nazionale per la meccanizzazione agricola), che parlerà di sicurezza stradale nel lavoro agricolo, un mondo dove le “morti verdi” continuano a far registrare dati allarmanti. Alle tappe in provincia di Pordenone parteciperà Ugo Terracciano – Presidente della Fondazione ASAPS per la sicurezza stradale e urbana.
Anche gli studenti di Locri vivranno lo stesso momento di confronto, il 27 e 28 marzo, ma nella città calabrese le giornate dedicate ai ragazzi saranno precedute da un’iniziativa pubblica – nel pomeriggio di martedì 26 marzo – durante la quale saranno presentati i risultati di “Cambiamo strade”, ricerca che Fondazione Unipolis ha realizzato sul tema della mobilità e della sicurezza della terza età. Uno studio che analizza l’attuale stato della sicurezza sulla strada degli anziani, in rapporto alle altre fasce d’età, con una proiezione dei dati (allarmante) fino al 2050. La presentazione della ricerca avverrà all’interno di un incontro rivolto alla cittadinanza per riflettere sui temi della sicurezza e della convivenza civile, al quale prenderanno parte associazioni, autorità civili e religiose. Un appuntamento di impegno civile e sociale che Fondazione Unipolis e il Gruppo Unipol portano avanti da anni per affermare i valori di legalità che sono alla base della nostra storia.
Le mafie nell’economia del Veneto
“Le mafie nell’economia del Veneto. L’impegno del lavoro per la cultura della legalità”: è questo il titolo del convegno che si terrà il prossimo giovedì 7 marzo alle ore 15.30 all’auditorium del Centro culturale Candiani a Mestre. L’iniziativa organizzata dal CRU VENETO – Consiglio regionale Unipol, organismo composto dalle associazioni di rappresentanza delle imprese, dagli artigiani fino alla cooperazione – dalle organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil, dall’ARCI e da LIBERA – la cui Presidenza in questo mandato è della CGIL.
Il convegno rientra nelle iniziative di avvicinamento al 21 marzo – “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” – che vedrà a Padova la manifestazione più importante a livello nazionale – e sarà coordinato da Elena di Gregorio, segretaria generale dello Spi Cgil del Veneto e sarà concluso da Don Luigi Ciotti, presidente di Libera.