L'orgoglio italiano anche nel marchio e nella sede del Gruppo Unipol
In questo momento di grande emergenza per il nostro Paese, la battaglia comune che tutti stiamo combattendo contro il Coronavirus ci sta unendo profondamente attraverso una responsabilità e un impegno senza precedenti, che ci rendono ancora più orgogliosamente italiani.
Una posizione, questa, che per un Gruppo profondamente italiano come il nostro è oggi ancora più forte e sentita. Con un impegno concreto nell’assicurare, anche nelle difficoltà di questi giorni, garanzie più ampie e continuità di servizio ai nostri 16 milioni di clienti. E sostenendo con contributivi significativi chi è in prima linea contro il virus a livello sanitario e istituzionale.
Un orgoglio e un sostegno al nostro Paese che vogliamo rendere evidente anche sul nostro headquarter e nel nostro marchio, che ora vivrà in una sua “edizione tricolore”.
Riflessione e spunti di CNA Lombardia per affrontare l'emergenza
Il CNA Lombardia, per voce del Segretario Generale Stefano Binda, pone alcune riflessioni e alcuni spunti in merito alle possibili misure di contenimento dell’emergenza economica generata dal Coronavirus, in vista di una duratura ricostruzione delle prospettive dell’economia italiana ed europea nel contesto globale.
Di seguito il documento completo.
CNA Lombardia
Riflessioni e contributi per la tornare a crescere e per la ricostruzione economica e sociale post-covid 19
- E’ necessaria un’azione di Europa e Governi per determinare una vera e propria discontinuità rispetto alle regole del mercato degli ultimi 30 anni: la globalizzazione finanziaria ed economica, senza mediazioni e senza filtri e con regole spesso determinate dagli stessi controllati, è alla seconda grave crisi nell’arco di un decennio; una crisi esogena di matrice sanitaria, quella attuale, ma alla quale i meccanismi del mercato globale, sprovvisti di redini politiche, non sono in grado di rispondere in modo autonomo.
- Si avvia quindi un periodo/fase in cui, alle soluzioni congiunturali di cui già si sta discutendo, occorre affiancare soluzioni strutturali
- In tal senso, sarà lecito avviare una riflessione su alcuni soggetti di governo ed impulso ad oggi marginalizzati: lo Stato (a tutti i livelli) / il pubblico in primis, naturalmente a partire da un’Europa a trazione più equilibrata, non solo mitteleuropea, ma anche mediterranea
- Non si possono acriticamente seguire alcune voci che si augurano di ripartire come se niente fosse accaduto: bisogna riflettere sui cambiamenti da operare al sistema e, a questo proposito, sarebbe un errore escludere una trasformazione di Cassa Depositi e Prestiti in un organismo di intelligente e selettiva partecipazione pubblica ad alcuni asset o filiere di sviluppo del Paese, utile anche ad alimentare la domanda e a contestualmente promuovere, anche in chiave evolutiva, il tessuto delle micro e piccole imprese
- Andrebbe avviata una riflessione sulla governance del mondo del credito, a questo proposito è molto interessante la proposta avanzata su Repubblica da Tito Boeri rispetto alla possibile mobilitazione di 40 miliardi di risorse delle Fondazioni bancarie
- A livello globale e macro-regionale, andrebbe messa in campo un’azione di tutela forte del modello di impresa e proprietà diffuse, più flessibili, più adeguate alla distribuzione della ricchezza, all’inclusione sociale, alla difesa dei ceti medi: il modello che ha teso all’economia di scala a tutti costi e alla concentrazione finanziaria delle funzioni economiche, parrebbe andare in crisi con un’eccessiva facilità il modello della filiera deve rimanere al centro del modello economico.
- Pensare a una premialità per le imprese che restano e ricollocano la loro produzione in Italia e che esaltano il modello della filiera.
- La ricostruzione dovrà basarsi su un ripensamento profondo dei vincoli burocratico-amministrativi, pensare alla autocertificazione e controlli ex post, con una riflessione immediata si impone sull’applicazione del Codice degli Appalti , valorizzare l’impresa del territorio come valore aggiunto.
- A livello europeo e nazionale bisogna mettere in campo poderosi investimenti infrastrutturali, che possono alimentare sia grandi sia una rete di micro e piccole opere con lo sblocco della finanza locale: sostenibilità, riassetto idro-geologico, riqualificazione periferie e piccoli borghi, opportunità di crescita qualitativa e lavoro per le piccole imprese
- Un serio investimento sulla “cittadinanza digitale” si impone come premessa infrastrutturale sulla banda larga per permettere a tutte le imprese di gestire con efficienza nuovi modelli organizzativi
- La forte rivendicazione della qualità e della funzione economica e sociale dell’artigianato e delle piccole imprese dovrà tradursi anche nel suo peso politico nelle scelte del Paese
- Un grande piano di ricostruzione comunitario basato sull’emissione di Eurobond: quindi, un vero e proprio debito europeo, su cui ad oggi chiaramente manca un consenso politico intergovernativo
- In alternativa, un grande piano di ricostruzione nazionale basato sull’emissione di titoli pubblici italiani a lunghissima scadenza e basato sulla fiducia: esenti da ogni imposta, presente e futura
Alcune proposte di merito si potrebbero da attuare subito:
- Garantire procedure di accesso al credito immediate, a interessi zero e da restituire nel lungo periodo
- Sbloccare i pagamenti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese. Sono soldi dovuti, non una richiesta di favore
- Soldi in mano alle imprese, ai lavoratori autonomi e ai professionisti con partita iva: (i)innalzare il tetto dei 600 euro (in Francia al momento vengono garantiti 1.500 euro) (ii) prevedere un importo forfetario a fondo perduto da erogare sul conto corrente delle imprese. I danni economici conseguenti al blocco quasi totale delle attività devono essere ripristinati con meccanismi totalmente diversi dall’ordinarietà uscire dal solco tracciato e avere la capacità di agire sui vecchi paradigmi modellandone di nuovi. L’attuale crisi viene definita dagli economisti “simmetrica” e colpisce ovunque e non dipende alla qualità dei bilanci pubblici o privati. Molti grandi pensatori e studiosi economici del nostro tempo, a cominciare da Mario Draghi, riflettono sulla necessità di dover immettere liquidità nelle tasche delle persone e delle piccole imprese, vero tessuto connettivo della nostra società. E’ dunque indispensabile che la CNA adotti questo pensiero laterale, da combinare alle altre misure sopra citate, e proponga con forza questa misura che potrà incidere sia sugli aspetti concreti legati alla sussistenza dell’impresa, ma anche sugli aspetti psicologici dell’imprenditore.
- Congelare immediatamente il rating bancario per il periodo marzo-dicembre 2020 per tutte le aziende
- Trasformare immediatamente le linee di credito autoliquidante (es. anticipi su fatture) in linee di cassa (conto corrente).
- Aumentare immediatamente le linee di credito in essere nella misura del 50%, a tassi agevolati, anche con utilizzo del fondo di garanzia PMI
- Rendere puntualmente disponibili i crediti d'imposta ceduti per eco e sismabonus, generati da interventi realizzati nel periodo precedente, per non mandare in sofferenza le imprese del comparto impianti/costruzioni
- Costituire e attivare una grande leva di garanzia pubblica per promuovere, tramite gli istituti di credito, i confidi, cassa depositi e prestiti, l’erogazione di immediata liquidità di piccolo taglio (es. 30 mila euro con restituzione a 10/20 anni) a interessi ridottissimi.
Nella foto il Segretario Generale Stefano Binda (archivio)
Crowdfunding Cgil Puglia: sosteniamo i più deboli della popolazione
CGIL Puglia e SPI PUGLIA, AUSER PUGLIA e LEGACOOP PUGLIA propongono una raccolta fondi per favorire la distribuzione di buoni spesa e generi di prima necessità per le famiglie in difficoltà. I fondi ricavati da questa campagna di crowdfunding saranno destinati all’ANCI Puglia per per incrementare le risorse a disposizione dei Comuni da destinare alle fasce più deboli di popolazione.
Siamo di fronte ad una delle più gravi crisi economiche dall’ultimo dopoguerra. A farne le spese sono soprattutto le famiglie che già vivevano in condizioni di povertà oltre che i tantissimi lavoratori che hanno visto interrotte le loro attività professionali e per i quali non sono previste indennità e bonus dagli ultimi decreti.
Anche una piccola donazione può fare la differenza. Questo il link per donare
Le proposte di CNA Campania per aiutare imprese artigiane e PMI
A seguito dell’invito della Regione Campania, il CNA Campania ha formulato una serie di proposte per aiutare le imprese artigiane e le PMI a fronteggiare l'emergenza Covid-19. Ecco le parole di Giuseppe Oliviero (presidente CNA Campania e CRU Unipol Campania): "Sono proposte coerenti con le nostre posizioni. Bisogna creare le condizioni sistematiche affinché si possano salvare il maggior numero di imprese che oggi vivono drammatici problemi di liquidità. Il protrarsi dell’emergenza sanitaria impone scelte che guardino oltre il tempo stesso dell’emergenza sanitaria che da subito diventa emergenza economica. Nella sua drammaticità questa esperienza ci offre l’opportunità di cambiare paradigma, a partire dalla semplificazione delle procedure, la burocrazia che ingessa il paese, e rende impraticabile anche misure adottate per quanto condivisibili non adeguate ad affrontare la crisi che il nostro mondo sta subendo."
Di seguito una video intervista a Oliviero e il testo completo delle proposte.
https://youtu.be/ch64Iiyx9r8
Premessa
Si dimostra, purtroppo, fondata la preoccupazione di una caduta incontrollata nel medio-
lungo periodo del PIL nazionale, con ulteriori effetti sui sistemi d’impresa operanti sui territori
e sul versante dell’occupazione.
In assenza di interventi straordinari la stabilità economico-finanziaria risulterebbe
compromessa e la crisi si riverserebbe drammaticamente in un contesto sociale già al limite
della tenuta.
E’ necessario mettere le imprese artigiane e le PMI in condizione di preservare la loro
liquidità ovvero fare in modo che essa si generi in misura almeno sufficiente a reggere i
flussi del periodo di lockdown.
Occorre definire una cabina di regia a supporto delle Imprese con i vari strumenti
attivabili facendo convergere le diverse iniziative ante Covid in un unico serbatoi di sviluppo.
Il coinvolgimento delle organizzazioni datoriali qui può diventare prezioso.
Il ruolo di Medio Credito Centrale va inteso quale interlocutore unico verso il sistema bancari.
1. Finanziario
Occorre dotare le imprese artigiane di liquidità immediata stimata da studi di settore in circa
1.500 € al mese pari a circa 18.000€ anno. Queste imprese sono per la maggior parte
imprese individuali o familiari.
L’impatto stimato sulla Campania con circa 75.000 imprese artigiane è di circa
1.350.000.000 € pari a 112.500.000 € mese.
Ovviamente questo numero rappresenta la stima massima di copertura della liquidità delle
imprese in assenza di riavvio delle attività economico produttive.
Quindi l’importo rappresenta un monte fido da garantire per la liquidità delle imprese fino a
rimborso ed estinzione.
Per le imprese con dipendenti che necessitano di liquidità a credito si propone di intervenire
con uno scoperto di conto corrente a tasso minimo garantito per un importo massimo
commisurato a 50.000€ per impresa.
Sulla base dei numeri (circa 30.000 PMI tra i 10 e i 50 addetti in Campania) significa una
copertura di circa 1.500.000.000 €.
Strumenti
Per quanto attiene alla liquidità si suggerisce l’adozione di carte di credito prepagate
(gratuite con l’accordo siglato con l’ABI) da ritirare in banca presentando la visura camerale
con P. IVA attiva.
La stessa cosa può essere replicata per i lavoratori autonomi sulla base dei contratti siglati
ante COVID e non rinnovati nel periodo.
Sempre nella direzione di alleviare il peso finanziario delle aziende, soprattutto PMI, viene
condivisa la proposta, formulata già da molte istituzioni ed organizzazioni, di utilizzare le
dotazioni a disposizione delle programmazioni regionali a valere sui fondi strutturali e di
investimento europei SIE (FESR, FEASR, FEAMP, FSE) per immettere liquidità nel sistema
delle imprese, in questa fase di grande emergenza. In particolare si suggerisce attraverso
la cabina di regia territoriale di utilizzare i Gruppi di Azione Locale GAL, presenti in quasi
tutte le aree della regione, soprattutto nelle aree interne, per la gestione dei fondi da
assegnare alle imprese richiedenti.
Per quanto attiene al Fido, il valore da assegnare al singolo soggetto è determinato dal
valore medio del proprio giro di affari.
Fido estinguibile in 3 anni a tasso di interesse applicabile 0.50.
Eventuali richieste di finanziamento potrebbero essere trattate come Prestiti rimborsabile in
10 anni (mutuo garantito) con pagamento della quota interessi mensile e rimborso della
quota capitale in tranche a 3 – 7 -10 anni, tasso di interesse applicabile 0.50 fisso o euribor
3 mesi (-0,353% valore di oggi) + spread 0,10 (tasso BCE 0% tasso 0%ad oggi).
Controllo
Ogni singola imprese può liberamente utilizzare gli strumenti di pagamento in uso a valere
sullo scoperto di conto aperto fatto salvo la presentazione dei contratti passivi e delle
prestazioni richieste.
Tale controllo sarebbe a carico del sistema bancario per il mantenimento e la fruizione dello
scoperto di conto corrente.
2. Economico
Occorre pianificare il riavvio delle attività produttive e lo sviluppo delle imprese ante Covid
favorendo l’occupazione e la riduzione progressiva delle misure finanziarie adottate al punto
precedente.
In tal senso, il fido ha lo scopo di garantire una disponibilità per gli investimenti e per il riavvio
delle attività produttive.
Si suggerisce in tal senso di favorire la costituzione/potenziamento di fondi rotativi per
consentire a banche e intermediari finanziari di concedere direttamente prestiti alle imprese
con garanzia Confidi e controgaranzia FCG, valorizzando la capacità di assistenza e
valorizzando il know how e la prossimità alle imprese di questi soggetti territoriali.
Indirizzare e potenziare le aziende alla produzione di beni essenziali o assistenziali per
garantire la piena autonomia nell’emergenza, piano programmatico e rafforzamento delle
filiere strategiche tali da rafforzare una autonomia produttiva del nostro paese.
Definire una catena produttiva e distributiva per i beni di prima necessità valorizzando o
utilizzando risorse del territorio parzialmente o totalmente inutilizzate. Recupero del territorio
e attività essenziali per l’autosostentamento ed il mantenimento di fasce di mercato del
Made In Italy.
Favorire il mantenimento degli occupati ante Covid e le assunzioni a tempo indeterminato
di nuovi addetti.
Integrare le filiere produttive in modo organico e trasparente tra loro, una occasione unica
per rimettere ordine nella catena tecnocratica e burocratica che paralizza il nostro paese,
attraverso investimenti programmati a favore della digitalizzazione e dell’innovazione
nell’impresa diffusa.
Sviluppare i settori legati alle produzioni innovative che sviluppano nuovi mercati, eco
industrie e ambiente quali driver prioritari.
FONDO DI GARANZIA
(ruolo della cabina di regia territoriale: orientamento alle procedure non omogenee
ordinando e rendendo organiche le varie proposte che derivano dai decreti emanati)
Immediatamente operativi i provvedimenti del decreto “Cura Italia” che ampliano e
semplificano l’intervento del Fondo di garanzia per le Pmi. Il Consiglio di gestione ha
deliberato l’adozione delle misure necessarie per l’applicazione delle numerose disposizioni
previste dall’art.49 del Decreto-Legge del 2020 n. 18 recante “Misure di potenziamento del
servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese
connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19′′.
Molte sono le novità introdotte dal decreto. La garanzia diventa gratuita per tutte le
operazioni. Si applica la percentuale massima di copertura (80% per la garanzia diretta e
90% per la riassicurazione) fino ad un importo massimo garantito di 1,5 milioni per singola
impresa (al superamento di tale soglia si applicano le misure ordinarie di copertura).
Diventano ammissibili le operazioni finalizzate all’estinzione di finanziamenti (rinegoziazione
finanziamenti o consolidamento di passività a breve) erogati dalla stessa banca (o gruppo
bancario), a condizione che ci sia erogazione di credito aggiuntivo pari ad almeno il 10% del
debito residuo.
Viene inoltre estesa la durata della garanzia sui finanziamenti già garantiti oggetto di
sospensione delle rate o della sola quota capitale da parte delle banche finanziatrici, anche
in presenza di esposizioni debitorie non-performing e di finanziamenti che presentino rate
scadute da più di 90 giorni. La valutazione della probabilità di inadempimento ai fini
dell’ammissibilità è effettuata sulla base del solo modulo economico-finanziario del modello
di rating (nei casi in cui la normativa prevede la sua applicazione).
E’ annullato il pagamento delle commissioni per il mancato perfezionamento delle
operazioni finanziarie presentate dalla data di entrata in vigore del decreto. Sono ammessi
i finanziamenti a favore di persone fisiche che esercitano l’attività di impresa, arti o
professioni la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19
(finanziamenti inferiori a 18 mesi fino a 3.000 euro di importo).
La misura è volta a favorire l'integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il
rafforzamento dei distretti agroalimentari
A chi è rivolto
Potranno beneficiare dei finanziamenti agevolati:
le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le società
cooperative e loro consorzi, nonché le imprese organizzate in reti di imprese, operanti nel
settore agricolo e agroalimentare;
le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli
riconosciute ai sensi della normativa vigente;
Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali
e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia
posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni
di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente. Il capitale delle suddette società
può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, agricole
o commerciali.
Come funziona
Dotazione Risorse CDP: 200 mln di Euro, destinati ai finanziamenti agevolati
Quota di finanziamento: Il finanziamento è composto, per una percentuale massima del
50%, da una quota concessa dalla CDP al tasso agevolato e, per la restante parte, da una
quota concessa dalla banca al tasso di mercato. La misura può prevedere anche la
concessione di aiuti da erogare sotto forma di contributo in conto capitale.
Tasso: Il tasso agevolato applicato alla quota di finanziamento concessa dalla CDP è pari
allo 0,50% nominale annuo. Il tasso applicato alla quota di finanziamento bancario è
concordato con il soggetto beneficiario in funzione dell’andamento dei tassi di mercato.
Durata: Il finanziamento può assumere una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensivi di
un periodo di preammortamento commisurato alla durata del progetto di investimento,
decorrenti dalla data di stipula del Contratto di Finanziamento. In ogni caso, la durata del
periodo di ammortamento del Finanziamento non può essere superiore a 4 anni.
Come richiederlo
La domanda di accesso alle agevolazioni deve presentata al Ministero delle politiche
agricole alimentari, forestali e del turismo (MiPAAFT), previa acquisizione dell’attestazione
del merito di credito rilasciata da una delle banche finanziatrici aderenti alla misura
agevolativa.
Per le linee guida e le regole applicative per l’utilizzo delle risorse si rimanda alla specifica
normativa. La concessione dei finanziamenti agevolati è soggetta alla positiva valutazione
del merito agevolativo da parte del Ministero competente e del merito creditizio da parte
della Banca che cofinanzia con CDP.
Segretario Generale
Francesco Geremia
Il Presidente
Giuseppe Oliviero
Lama: Proposte d’azione per ridisegnare il futuro a partire da oggi
A fronte della situazione di crisi derivante dall’emergenza Coronavirus, è indispensabile riuscire a rispondere al presente con misure che servano contemporaneamente i bisogni di oggi e quelli – cambiati – di domani.
È per questo che l'Agenzia Lama (cooperativa di lavoro che gestisce lo spazio di coworking Impact Hub Firenze) a partire da oggi, e per le prossime settimane, realizzerà degli approfondimenti tematici ognuno dei quali accompagnato da interviste ad esperti, amministratori, protagonisti o rappresentanti di mondi economici e civici. L'obiettivo è quello cercare di scomporre il quadro, osservando e cercando di porci le giuste domande (non è ancora il tempo delle risposte) da cui ripartire.
I primi approfondimenti sono nella pagina sul sito di LAMA "Prima di Domani"
Coronavirus: Unipol dona 1 milione per Bergamo
Unipol scende in campo in favore della comunità bergamasca, tra le più colpite dall'emergenza Covid-19, sostenendo gli interventi dell’organizzazione umanitaria Cesvi. La Compagnia, tra i primi gruppi assicurativi in Europa e leader in Italia nel Ramo Danni, ha donato un milione di euro per l’acquisto di una tac portatile, macchinario fondamentale in questa fase di emergenza, per l’ospedale da campo allestito dagli Alpini a Bergamo. La struttura sanitaria, nata per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e per supportare il lavoro degli ospedali della città, è il più grande ospedale da campo d’Europa e permetterà di accogliere circa 200 pazienti in una superficie di 6000 metri quadrati nel padiglione B della Fiera di Bergamo.
Unipol, che ha stanziato 20 milioni di euro per sostenere le aree più colpite d’Italia, è già intervenuta in accordo con la Regione Lombardia per l’emergenza Coronavirus, donando 6 milioni di euro che verranno impiegati:
• per la realizzazione della nuova struttura di emergenza nei padiglioni di Fiera Milano City, un ospedale di circa 400 posti letto dedicato alla terapia intensiva e sub-intensiva per pazienti coinvolti nell’emergenza Covid-19;
• per acquisti straordinari di ventilatori polmonari e materiali di consumo quali mascherine, tute protettive, disinfettanti e strumenti necessari alle strutture sanitarie per curare al meglio i malati e limitare le occasioni di contagio.
Cesvi sin dall’inizio dell’emergenza ha messo a disposizione la propria esperienza trentennale nella gestione delle emergenze e ha subito attivato una raccolta fondi per sostenere l’Ospedale Papa Giovanni XXIII e avviare interventi sociali sul territorio di Bergamo e di Milano a supporto della fascia più vulnerabile degli over 65. Parte dei fondi raccolti sono stati impiegati per garantire dispositivi sanitari di sicurezza agli operatori dell’Ospedale e fornire attrezzature mediche per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. In parallelo Cesvi sta intervenendo, in collaborazione con le istituzioni di Bergamo e Milano e in partnership con le realtà associative territoriali, per rafforzare le prestazioni a sostegno della popolazione anziana a domicilio e garantire supporto ai nuclei fragili, isolati o in emergenza con interventi legati alle prime necessità (consegna di pasti, spesa, distribuzione di mascherine e medicinali a domicilio) e per prevenire situazioni di emarginazione e isolamento.
Per unirsi alla gara di solidarietà promossa da Cesvi e offrire un contributo è possibile fare una donazione online sul sito di Cesvi o attraverso bonifico sul conto corrente IT92R0311111299000000000095 oppure partecipare alla campagna di crowdfunding dedicata su Go Fund me: https://www.gofundme.com/f/emergenza-covid-cesvi-per-bergamo. È attivo, inoltre, il numero verde 800 036 036 per donazioni telefoniche.
Coronavirus: Il Gruppo Unipol stanzia 20 milioni di Euro in donazioni
Il Gruppo Unipol ha stanziato, attraverso UnipolSai Assicurazioni, 20 milioni di euro destinati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus nelle aree più colpite del nostro Paese.
In stretto raccordo con le Autorità Regionali, la Protezione Civile e tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti nella gestione dell’emergenza, Unipol destinerà tali risorse per incrementare la disponibilità presso le strutture ospedaliere di posti letto, in particolare di quelli adibiti alla terapia intensiva e sub-intensiva, e per l’acquisto di attrezzature sanitarie necessarie a fronteggiare il diffondersi dell’epidemia.
Tra le prime iniziative sono stati stanziati 6 milioni di euro che verranno impiegati, in accordo con la Regione Lombardia:
- per acquisti straordinari di ventilatori polmonari e materiali di consumo quali mascherine, tute protettive, disinfettanti e strumenti necessari alle strutture sanitarie per curare al meglio i malati e limitare le occasioni di contagio;
- per contribuire alla realizzazione della nuova struttura di emergenza nei padiglioni di Fiera Milano City, un ospedale di circa 400 posti letto dedicato alla terapia intensiva e sub- intensiva per pazienti coinvolti nell’emergenza Covid-19.In accordo con la Regione Emilia Romagna sono stati donati 5 milioni di euro destinati:
- alla realizzazione, presso l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, di un nuovo padiglione, dedicato alla cura dei pazienti affetti da Coronavirus, che disporrà di 90 posti letto di cui 44 di terapia Intensiva e sub-intensiva;
- a realizzare, presso l’Ospedale Bellaria di Bologna nuove aree di degenza con 88 posti letto di cui 73 per la terapia intensiva e sub-intensiva e il potenziamento dell’area di medicina d’urgenza.
Le ulteriori donazioni saranno definite in accordo con le Autorità Regionali, Locali e con la Protezione Civile.
Tenendo conto della necessità di rispondere in modo concreto alla crescente emergenza, il Gruppo Unipol ha messo già in campo una serie di iniziative, acquistando direttamente respiratori artificiali destinati alle strutture ospedaliere della Lombardia e dell’Emilia-Romagna e ha reso disponibili per la Regione Toscana posti letto di terapia intensiva e altri di degenza ordinaria presso la clinica Villa Donatello di Firenze.
Allo stesso tempo il Gruppo UNA, catena alberghiera del Gruppo Unipol, di concerto con la Protezione Civile e la Regione Lombardia, si è resa disponibile ad accogliere personale medico e paramedico nelle sue strutture di Milano e Varese. Per la Regione Emilia Romagna è stato reso disponibile l’UNA Hotel di Bologna-San Lazzaro.
Il nostro Paese vive una situazione straordinaria e oltre alle azioni adottate per l’emergenza sanitaria il Gruppo Unipol, da sempre a fianco dei propri clienti, si è da subito mosso con interventi sostanziali. Oltre a confermare che tutte le coperture delle proprie polizze malattia garantiscono anche il rischio Coronavirus, ha esteso gratuitamente l’indennità giornaliera agli assicurati costretti a regime di quarantena presso il proprio domicilio a seguito di positività al tampone Covid-19. Considerata anche la pressione a cui sono sottoposte le strutture sanitarie pubbliche in questo momento, ha istituito per i propri assicurati un servizio di consulenza medica sul Coronavirus tramite la Centrale Medica, operativa h24, di UniSalute, la compagnia del Gruppo dedicata alla prevenzione e tutela della salute. Inoltre è stato creato il prodotto UnipolSai #AndràTuttoBene, che prevede una diaria da ricovero di 100 euro al giorno e un’indennità di 3.000 euro in caso di terapia intensiva per i dipendenti delle aziende che sottoscrivono la copertura.
Oliviero: ragioniamo in prospettiva, volgiamo lo sguardo al futuro
Il contributo di Giuseppe Oliviero, presidente CRU Campania sul momento che stiamo vivendo
Ci sono in questa crisi anche i temi legati all’economia, al mondo di tanti piccoli imprenditori, al nostro futuro che, al di là degli interventi d’urgenza, indispensabili, sembrano purtroppo non essere presi nella giusta considerazione. Penso che si debbano rafforzare le nostre filiere produttive autoctone che possono rendere autonome le produzioni strategiche del nostro paese, che non può permettersi di perdere interi settori. Se una lezione possiamo trarre da tutto questo è che ogni paese deve imparare a sostenere le proprie produzioni.
Oltre al rafforzamento della filiera agroalimentare, alla moda, alle produzioni eccellenti, dei prodotti per la filiera dell’edilizia legati all’ambiente che fanno leva sulle trasformazioni di fibre vegetali, recuperando i territori, occorre investire su nuovi modelli produttivi e su processi industriali che fanno dell’ambiente una risorsa reale. È nei momenti di crisi che bisogna fare ogni sforzo per ragionare in prospettiva, volgere lo sguardo al futuro.
Per essere concreti ora, penso che le camere di commercio, organismi di governo delle rappresentanze datoriali e sostenute dalle imprese, in deroga ai regolamenti vigenti debbano, attingendo ai fondi in loro possesso, aprire linee di facilitazione al credito per le piccole imprese, 12/18 mesi con interessi e costi a carico del sistema camerale. Inoltre il sistema bancario, penso debba approvare una moratoria che entro limiti contenuti non tenga conto della crif; molte imprese per importi risibili vedono bloccate le loro richieste di finanziamento in modo automatico.
Ognuno deve fare la propria parte sforzandosi in questa situazione severa di guardare oltre e capire che nulla sarà come prima. E proprio per questo IO CI PROVO! Per la mia e per le aziende dei nostri imprenditori.
Rinviati i laboratori del progetto O.R.A. al prossimo settembre
Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva hanno deciso di rinviare i laboratori del progetto O.R.A. all'inizio dell’a.s. 2020/2021. Il percorso dei ragazzi verso una nuova cultura della mobilità è solo rimandato, ma non si ferma!
L’obiettivo di O.R.A. è promuovere una nuova cultura della mobilità, attraverso modelli di sostenibilità innovativi e la partecipazione attiva dei cittadini. In particolare proprio dei giovani delle scuole, che con O.R.A. diventano protagonisti nello sviluppo di una riflessione che abbraccia i temi ambientali, la sicurezza, la condivisione dei mezzi, l’orientamento alla multimodalità, oltre che un approccio più sostenibile al mondo dei servizi pubblici locali.
Ecco la nuova time-line