CNA a Sassoli: artigiani e piccole imprese al centro dell’agenda europea

Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha ricevuto oggi a Roma una delegazione della CNA, guidata dal presidente nazionale, Daniele Vaccarino, e dal vice presidente con delega alle politiche europee e presidente del CRU Unipol Campania, Giuseppe Oliviero . Il bilancio pluriennale comunitario, il Green Deal e la “Strategia PMI” nell’agenda europea sono stati i principali temi toccati nel corso del cordiale e proficuo colloquio durante il quale il presidente Sassoli ha manifestato forte interesse verso le indicazioni presentate ed ha assicurato il coinvolgimento della CNA nel dibattito su queste tematiche che si sta sviluppando a livello europeo.

CNA ha proposto che il Parlamento europeo dedichi una sessione straordinaria annuale alla “Strategia PMI” rilanciando, di fatto, l’iniziativa di 35 anni orsono “L’Anno europeo per l’artigianato”, per definire politiche attive a favore delle micro e piccole imprese. Il presidente Sassoli ha accolto con interesse la proposta.

Sul tema della “Strategia PMI”, la CNA ha chiesto al presidente del Parlamento europeo di svolgere un ruolo di “garante” per l’implementazione della stessa e per il monitoraggio sugli impatti sulle micro e piccole imprese, ed ha espresso, al contempo, una valutazione totalmente negativa sulle ipotesi di allargamento della definizione di PMI.

La CNA ha ribadito il pieno sostegno al Green Deal Europeo indicando l’esigenza di un coinvolgimento delle piccole imprese per raggiungere gli ambiziosi obiettivi e di assicurare adeguate risorse finanziarie. Il presidente del Parlamento europeo ha riferito la volontà di attivare investimenti con capitali privati per la fase di transizione coinvolgendo anche la CNA ai tavoli tecnici con un ruolo di coordinamento del sistema produttivo europeo.

Infine sul complicato dossier del bilancio pluriennale la CNA ha condiviso con il presidente Sassoli le preoccupazioni su possibili tagli ai fondi strutturali e alle risorse destinate alle micro e piccole imprese.

Fonte: sito www.cna.it


Risultati del 2019 in crescita per il Gruppo Unipol

Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo S.p.A., riunitosi ieri sotto la presidenza di Pierluigi Stefanini, ha analizzato i risultati preliminari consolidati dell’esercizio 2019. I risultati definitivi saranno esaminati dall’organo amministrativo in occasione della riunione prevista per il 19 marzo prossimo.

Nel 2019 il Gruppo Unipol realizza un risultato netto consolidato pari a 1.087 milioni di euro, rispetto ai 628 milioni dell’esercizio precedente. Tale risultato, per il 2019, comprende anche gli effetti  positivi derivanti dal primo consolidamento con il metodo del patrimonio netto del Gruppo BPER (pari a 421 milioni di euro) e l’onere straordinario derivante dalla sottoscrizione, nel terzo trimestre 2019, degli accordi con le Organizzazioni Sindacali per il Fondo di Solidarietà e altre forme di incentivazione all’esodo pari a circa 66 milioni di euro (95,5 milioni al lordo delle imposte). In base a tali accordi è prevista l’uscita anticipata dal Gruppo di circa 800 persone. I risultati 2018, invece, includevano una plusvalenza di 309 milioni di euro legata alla cessione della partecipazione in Popolare Vita, oltre agli effetti della deliberata cessione della partecipazione detenuta in Unipol Banca per 338 milioni di euro, ed erano calcolati su un perimetro di consolidamento diverso.

Il risultato netto consolidato normalizzato è invece pari a 732 milioni di euro, con una significativa crescita (+19,5%) rispetto al risultato normalizzato a perimetro omogeneo di 613 milioni dell’esercizio precedente.

La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si attesta a 14.014 milioni di euro in sensibile crescita, +13,5%, rispetto al 31 dicembre 2018 (12.245 milioni a perimetro omogeneo).

Settore Danni

La raccolta diretta del Gruppo è pari a 8.167 milioni di euro (+2,7% rispetto ai 7.953 milioni del 2018).

La raccolta dei premi Auto si è attestata a 4.178 milioni di euro, contro i 4.183 milioni del 2018. Il comparto Non Auto registra una raccolta pari a 3.989 milioni di euro (+5,8% rispetto ai 3.770 milioni del 2018), grazie soprattutto alla crescita del settore Salute (+11,2%).

L’incremento di fatturato del comparto Danni ha interessato sia la compagnia UnipolSai S.p.A., che ha segnato una crescita del +1,3% con premi per 6.990 milioni euro, sia le altre compagnie del Gruppo. UniSalute ha raggiunto premi pari a 448 milioni, in crescita del 9,3%, mentre Linear, la compagnia diretta del Gruppo operante nel comparto Auto, ha totalizzato 184 milioni di premi, con un incremento del 2,4%. Particolarmente positiva anche la performance del comparto bancassicurativo, dove Arca Assicurazioni registra premi per 136 milioni in incremento del 13,1% e Incontra Assicurazioni per 185 milioni (+35,8%).

Sul versante della sinistralità Danni, nel ramo R.C. Auto gli andamenti tecnici sono stati ancora caratterizzati dalla compressione del premio medio, effetto della competizione di mercato, cui si sono contrapposti, per il nostro Gruppo, andamenti positivi sia in termini di frequenza dei sinistri sia del relativo costo medio grazie, in particolare, ai benefici connessi alla telematica (il 40% delle autovetture assicurate da UnipolSai dispone della scatola nera) e ai risparmi di costi consentiti dal network di carrozzerie convenzionate, gestito dalla controllata Auto Presto&Bene verso le quali è stato canalizzato un numero crescente di sinistri.

Si conferma la leadership europea nel settore delle black box installate nei veicoli, passate dai 3,8 milioni del 2018 a oltre 4,0 milioni del 2019. Anche l’esercizio 2019, dopo un 2018 che aveva risentito dei danni provocati dalla tempesta Vaia, è stato caratterizzato da una rilevante sinistralità da eventi atmosferici con effetti sensibili, oltre che sui rami Incendio e Altri danni ai Beni, sul ramo Corpi Veicoli Terrestri a causa delle grandinate che hanno colpito numerose città del nostro Paese.

In tale contesto, al 31 dicembre 2019, il Gruppo Unipol registra un combined ratio del 93,7% (94,2% netto riassicurazione), in miglioramento rispetto al 94,4% registrato nel 2018 (94,2% netto riassicurazione). Il loss ratio si attesta al 66,1% (67,2% al 31 dicembre 2018). L’expense ratio è pari al 27,7% (27,2% nel passato esercizio). Il risultato ante imposte normalizzato del settore Danni è positivo per 810 milioni di euro (727 milioni nel 2018).

Settore Vita

Nel settore Vita, il Gruppo Unipol ha registrato nell’esercizio 2019 una significativa crescita di fatturato raggiungendo, a perimetro omogeneo, una raccolta diretta pari a 5.847 milioni di euro (+36,2% rispetto ai 4.292 milioni del 2018).

Nel dettaglio, UnipolSai ha realizzato una raccolta diretta pari a 4.080 milioni di euro (+30,4%) mentre, nel canale di bancassicurazione, si conferma la forte crescita di Arca Vita che ha realizzato una raccolta diretta pari a 1.676 milioni di euro, con uno sviluppo del 55,6% rispetto al 31 dicembre 2018.

Il risultato ante imposte normalizzato del settore Vita è positivo per 236 milioni di euro (299 milioni nel 2018).

Settore Immobiliare e Settore Holding e Altre attività

La gestione immobiliare continua a essere incentrata sulle attività di riqualificazione di alcuni immobili, soprattutto in zone di pregio sulla piazza di Milano funzionali alla loro messa a reddito. Tra gli altri settori in cui opera il Gruppo, quello alberghiero (Gruppo UNA) segnala andamenti positivi grazie a un fatturato di oltre 127 milioni di euro e a un risultato economico della società che  ha raggiunto circa 4 milioni di euro, con un Ebitda che raggiunge i 6,1 milioni di euro rispetto ai 3,7 del 2018 (+65%).

UnipolReC chiude l’esercizio 2019 con un risultato netto positivo di 12 milioni di euro (6,9 milioni nel 2018). L’ammontare del portafoglio crediti deteriorati lordi risulta pari a 3,465 miliardi, comprensivo del portafoglio di 1,2 miliardi acquisito nel mese di agosto dal Gruppo BPER. L’ammontare dei crediti netti risulta pari a 516 milioni di euro, con un coverage ratio dell‘85%. Il portafoglio crediti deteriorati lordi è diminuito nell’esercizio di 366 milioni di euro a fronte di incassi per 110 milioni di euro con un recovery ratio del 30% (invariato rispetto allo scorso esercizio).

Il risultato ante imposte normalizzato dei settori Immobiliare e Holding e Altre attività è pari a -84 milioni di euro, contro -166 milioni al 31 dicembre 2018.

Gestione finanziaria

Per quanto riguarda la gestione degli investimenti finanziari, la redditività lorda del portafoglio del Gruppo ha mantenuto un rendimento significativo, pari al 3,7% degli asset investiti, di cui il 3,3% relativo alla componente di cedole e dividendi.

Situazione patrimoniale

Il patrimonio netto consolidato ammonta, al 31 dicembre 2019, a 8.305 milioni di euro (6.327 milioni al 31 dicembre 2018), di cui 6.687 milioni di euro di pertinenza del Gruppo.

L’indice di solvibilità di Gruppo vede un rapporto tra fondi propri e capitale richiesto pari al 181%3 , rispetto al 163% del 31 dicembre 2018.

Dividendi

Tenuto conto delle risultanze contabili individuali di Unipol Gruppo S.p.A., nonché della situazione patrimoniale complessiva, verrà proposta la distribuzione di un dividendo pari a 0,28 euro per ogni azione, in aumento del 56% rispetto al 2018. In proposito, si precisa che l’approvazione del progetto di bilancio civilistico, del bilancio consolidato di Unipol Gruppo al 31 dicembre 2019 e della proposta di distribuzione di dividendo da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea dei Soci, è prevista per il prossimo 19 marzo. Pertanto, le informazioni contenute nella presente documentazione sono da intendersi come preliminari e riferibili alla data odierna e, in quanto tali, potranno essere soggette a variazioni. Su questi dati la società di revisione non ha ancora completato le verifiche necessarie al rilascio delle proprie relazioni di certificazione. Si comunica infine che, essendo l’Assemblea dei Soci di approvazione del bilancio dell’esercizio 2019  prevista per il 30 aprile 2020, lo stacco dell’eventuale dividendo a valere sui risultati di tale esercizio è previsto per il mese di maggio.

Piano Strategico 2019-2021

I risultati conseguiti nel 2019 dal Gruppo Unipol permettono di confermare i target finanziari delineati nel Piano Strategico 2019-2021.

Corporate Governance

Il Consiglio di Amministrazione ha infine preso atto della prematura scomparsa del Consigliere Francesco Berardini, non esecutivo e non indipendente. Il signor Berardini era stato nominato dall’Assemblea Ordinaria degli Azionisti del 18 aprile 2019, nell’ambito della lista di maggioranza presentata dal Patto di Sindacato avente ad oggetto azioni Unipol, di cui facevano parte 19 candidati, 18 dei quali (fra cui lo stesso signor Berardini), poi eletti da tale Assemblea, unitamente al primo nominativo della lista risultata seconda per numero di voti. Considerato che l’ultimo designato della suddetta lista di maggioranza, candidato a sostituire l’Amministratore cessato ai sensi dello Statuto sociale, ha comunicato di non poter, al momento, assumere la carica tenuto conto degli attuali impegni professionali e non residuando in tale lista ulteriori candidati da eleggere, l’organo amministrativo ha deliberato di rimettere alla prossima Assemblea degli Azionisti della Società, prevista per il 30 aprile p.v., ogni deliberazione in merito alla composizione dell’organo medesimo.

https://youtu.be/sD-L_vR6cAQ


Gli studenti disegnano la mobilità del futuro

È iniziato ufficialmente nelle 130 classi di 76 scuole italiane O.R.A. – Open Road Alliance, il progetto di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva promosso e sostenuto dei CRU Unipol, dedicato alla mobilità sostenibile

In totale, gli studenti che partecipano a O.R.A. - alunni frequentanti le classi terze nell’A.S. 2019/2020 - sono 2.665, coordinati da 177 docenti referenti. Il loro percorso, dalla terza alla quinta classe, li vedrà impegnati sui temi della mobilità sostenibile con momenti informativi alternati a dibattiti, esperienze pratiche e confronti tra i partecipanti.

L’obiettivo di O.R.A., infatti, è promuovere una nuova cultura della mobilità, attraverso modelli di sostenibilità innovativi e la partecipazione attiva dei cittadini. In particolare proprio dei giovani delle scuole, che con O.R.A. diventano protagonisti  nello sviluppo di una riflessione che abbraccia i temi ambientali, la sicurezza, la condivisione dei mezzi, l’orientamento alla multimodalità, oltre che un approccio più sostenibile al mondo dei servizi pubblici locali.  All’Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è stata affidata la misurazione di impatto dell’intero progetto in termini di aumento della conoscenza, cambiamento di attitudini e comportamenti per tutti gli studenti partecipanti.

La prima fase del percorso si svolgerà tra marzo e maggio 2020. I 30 laboratori in programma nelle città metropolitane vedranno un momento introduttivo sui temi del progetto partecipato dalle amministrazioni locali, seguito da un’analisi della mobilità nella sua dimensione sociale, economica e ambientale. Infine, una parte pratica impegnerà i ragazzi in un circuito di attività e prove simulate che farà loro affrontare situazioni di grande insicurezza sulla strada.

La seconda fase del progetto, tra settembre e ottobre 2020, attiverà i docenti referenti. Nella giornata formativa ad hoc a cui prenderanno parte verrà loro illustrato il kit di strumenti con i quali guideranno i ragazzi alla produzione di un elaborato multimediale, che ciascuna classe invierà ai responsabili di O.R.A. entro febbraio 2021.

I nove migliori elaborati, selezionati da un’apposita Commissione di valutazione, concorreranno a creare il “Manifesto della Mobilità Sostenibile”, che sarà poi presentato pubblicamente, in tutte le Città Metropolitane, all’inizio dell’anno scolastico 2021/2022, insieme alla premiazione delle classi vincitrici.

Il regolamento e tutte le informazioni nel dettaglio sul progetto sono disponibili all’indirizzo https://progetto-ora.it/.

https://youtu.be/qhdpxzepFMI

 


Al Social Innovation Campus i giovani costruiscono la città del futuro

Duemila i partecipanti alle due giornate di formazione, confronto, sperimentazione e lavoro sulle ricadute sociali e ambientali nelle città del futuro dell’innovazione e delle tecnologie del 1° Social Innovation Campus in MIND, promosso dalla Social Innovation Academy e da Fondazione Triulza e sostenuto tra gli altri dal Gruppo Unipol. Più di ottocento i giovani studenti universitari, delle superiori, leFP e IFTS provenienti da tutta la Lombardia, che hanno portato a MIND le loro proposte per costruire la città del futuro: dieci classi hanno partecipato ad un hackathon su alcuni temi cardine dello sviluppo del progetto MIND (acqua, mobilità, cultura e smart community), altre diciotto classi sono state coinvolte in visite personalizzate lavorando in gruppi, partecipato a laboratori interattivi, all’area esperienziale a agli oltre 50 incontri, workshop, lectio magistralis, presentazioni e testimonianze di cooperative, startup e imprese.

Protagonisti delle due giornate, oltre ai giovani, anche i rappresentanti del mondo accademico e della ricerca, della filantropia, dell’avvocacy per la sostenibilità, della finanza, della tecnologia e, soprattutto, del terzo settore e dell’economia civile.

"Come Gruppo Unipol stiamo lavorando affinché i dati dei nostri assicurati possano consentire alle Amministrazioni cittadine - ha detto nel suo intervento Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol - di trovare soluzioni avanzate per una migliore mobilità e una maggiore sicurezza nelle nostre città”. In qualità di Presidente dell'Assemblea dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ha anche dichiarato che "Una delle proposte di  ASVIS è l’avvio di un patto strategico con le istituzioni dedicato al lavoro per i giovani. Un tema decisivo per il futuro del nostro Paese per il quale serve subito una risposta concreta"

Per i promotori del Campus questa contaminazione tra scienza tecnologia e innovazione sociale rappresenta il futuro delle nuove generazioni e anche un nuovo paradigma economico in cui le organizzazioni del terzo settore e dell’economica civile sono chiamate non solo a svolgere ruoli convenzionali, ma anche ad impegnarsi in segmenti molto alti del processo innovativo.

Fonte foto canale twitter Gruppo Unipol


Ecco l'edizione 2020 del Festival dello Sviluppo Sostenibile

Dopo il successo delle precedenti edizioni e a cinque anni dalla sottoscrizione dell’Agenda 2030 dell’Onu, torna il Festival dello Sviluppo Sostenibile dal 20 maggio al 5 giugno 2020.

Si rinnova l’appuntamento annuale con il Festival dello Sviluppo Sostenibile, la cui prossima edizione si svolgerà dal 20 maggio al 5 giugno 2020. Forte della notorietà acquisita e della crescente mobilitazione della società italiana sui temi dello sviluppo sostenibile, la manifestazione rappresenterà un ulteriore passo per spingere l’Italia a realizzare l’Agenda 2030.

L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 230 organizzazioni del mondo economico e sociale, organizza il Festival insieme ai suoi aderenti e con il supporto dei partner e dei tutor, su un arco di 17 giorni, tanti quanti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu. L’iniziativa costituisce un’unica grande manifestazione, diffusa e inclusiva, composta da centinaia di eventi organizzati su tutto il territorio nazionale.

Il Festival nasce per coinvolgere e sensibilizzare fasce sempre più ampie della popolazione sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, andando oltre gli addetti ai lavori, per promuovere un cambiamento culturale di comportamenti individuali e collettivi e stimolare richieste che «dal basso» impegnino la leadership del Paese al rispetto degli impegni presi in sede Onu. Inoltre, il Festival vuole dare voce ai cittadini, alle imprese, alle amministrazioni centrali e locali, alle università e alla società civile per favorire il dialogo, il confronto e la condivisione di best practice sui temi dell’Agenda 2030.

Il Festival rappresenta un’esperienza unica nel panorama internazionale che, grazie al coinvolgimento di centinaia di organizzazioni in tutta Italia, al ruolo attivo giocato dalle Università e all’apertura di “piazze” dello sviluppo sostenibile in alcune grandi città, consente di raggiungere ogni anno milioni di persone in tutta Italia, stimolando una riflessione senza precedenti sul futuro del nostro Paese, dell’Europa e del mondo.

Il prossimo Festival dello Sviluppo Sostenibile rappresenterà una tappa importante nel percorso verso la realizzazione dell’Agenda 2030. Il 2020 segnerà, infatti, i cinque anni dalla sottoscrizione dell’accordo globale da parte dei 193 Paesi delle Nazioni Unite, l’inizio del “decennio di azione per il conseguimento degli SDGs” lanciato nel corso dell’Assemblea Generale Onu del settembre 2019, nonché l’anno di scadenza per 21 dei 169 Target previsti dall’Agenda. Nel 2020 cadrà, inoltre, il quinto anniversario della Conferenza COP21, che ha visto l’adozione dell’Accordo di Parigi sul clima, e della Conferenza di Addis Abeba sul finanziamento allo sviluppo, che ha definito aspetti cruciali dell’Agenda. Saranno passati anche cinque anni dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, che in tutto il mondo è diventata il punto di riferimento per un’etica condivisa per lo sviluppo umano e la salvaguardia della nostra terra.

Rispetto alla realizzazione dell’Agenda 2030, negli ultimi anni si sono registrati diversi segnali incoraggianti sia a livello nazionale che internazionale. La nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ha risposto con decisione alle sollecitazioni venute dal Parlamento, dal Consiglio e dalla società civile europea, con un programma di azione che ruota intorno a una visione dove politiche economiche, sociali e ambientali appaiono coerentemente orientate all’obiettivo di fare dell’Ue la “campionessa mondiale di sviluppo sostenibile”, come recitava il titolo dell’evento di apertura dell’ultima edizione del Festival. Anche in Italia, con l’avvio del nuovo Governo, lo sviluppo sostenibile è entrato chiaramente nell’agenda politica, e si può notare un cambiamento nel mondo produttivo e nell’opinione pubblica sulla necessità di transitare a un diverso modello di sviluppo, anche grazie alla presa di posizione dei milioni di giovani che richiamano tutti a fronteggiare l’emergenza climatica.

Rispetto alle edizioni passate, quindi, il Festival 2020 si svolgerà in un contesto in cui è maggiore il sostegno da parte dei cittadini, delle imprese, delle organizzazioni sindacali, della società civile e dell’opinione pubblica per azioni coraggiose. Eppure, la direzione verso la quale il mondo si sta muovendo non sembra riuscire a condurre verso la sostenibilità. Occorre, quindi, avviare una profonda riflessione sul nostro modo di vedere le cose, interrogarci sull’esistenza di un’etica condivisa per affrontare lo sviluppo sostenibile.

Da questa considerazione prenderà le mosse il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020, che sarà inaugurato il 20 maggio a Parma, Capitale italiana della cultura 2020, alla presenza dei più grandi filosofi, teologi, sociologi ed economisti che oggi si interrogano sui limiti del nostro modello di sviluppo. Il 28 maggio seguirà il secondo appuntamento a cura del Segretariato ASviS, mentre l’evento conclusivo del Festival si terrà a Roma il 5 giugno, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente. Saranno 13 gli “eventi nazionali” del Festival in tutta Italia, che richiameranno l’attenzione ciascuno su un Obiettivo di sviluppo sostenibile, affrontandone gli aspetti più attuali e i temi prioritari. A tutto questo si aggiungeranno poi le migliaia di voci dal territorio che vorranno raccontare le proprie storie, idee ed esperienze per rispondere alla domanda di riflessione lanciata dal Festival.

Maggiori informazioni sul sito dedicato all'evento: festivalsvilupposostenibile.it/2020 attraverso il quale si ha la possibilità di contribuire in prima persona alla realizzazione dell’Agenda 2030: i singoli eventi possono essere organizzati da chiunque voglia portare l’Italia e il mondo su un sentiero di sviluppo sostenibile, tramite l’apposito modulo e seguendo i criteri per l’organizzazione degli eventi nel Festival. La costruzione del cartellone delle iniziative richiede la partecipazione di tutti.


Il Gruppo Unipol sponsor della mostra “AGAINandAGAINandAGAINand”

Il Gruppo Unipol è sponsor della mostra “AGAINandAGAINandAGAINand” che, dal 23 gennaio al 3 maggio 2020, apre la programmazione espositiva 2020 dello spazio principale del Museo d'Arte Moderna di Bologna, ovvero la Sala delle Ciminiere.

La Sala apparirà trasfigurata dalla presenza peculiare dei lavori di sette tra i più noti artisti contemporanei: Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos Georgiou, Ragnar Kjartansson, Susan Philipsz, Cally Spooner, Apichatpong Weerasethakul.

La mostra, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, è uno dei main project di ART CITY Bologna 2020, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.

AGAINandAGAINandAGAINand si pone l’obiettivo di indagare il tema del loop, della ripetizione e della ciclicità nella contemporaneità, analizzandolo da diverse angolazioni attraverso le opere di artisti che hanno posto l’argomento al centro della propria ricerca.

Per Unipol essere nuovamente partner di questo importante appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsoring che fa della promozione dell’arte e della cultura una delle principali aree di intervento del Gruppo. Promuovere e rendere accessibile la cultura al grande pubblico è l’obiettivo di quest’iniziativa, con la convinzione della profonda valenza sociale che tali manifestazioni rivestono per la comunità.

 

Foto Gabriele Lepri (canali social MAMBO)


MISSION EVOLVE: A BOLOGNA l'ULTIMA TAPPA DEL TOUR PER PORTARE LA NUOVA VISIONE DEL GRUPPO UNIPOL NEI TERRITORI

Sì è svolta oggi a Bologna, nella sede Unipol di via Stalingrado, la settima e ultima tappa del roadshow dei Consigli Regionali Unipol per portare la nuova visione del Gruppo Unipol nei territori. L’obiettivo definito dal piano strategico 2019-2021 Mission Evolve è quello di rafforzare la leadership assicurativa ma anche di diventare leader di ecosistemi. E tre sono gli ecosistemi da cui partire: mobilità, welfare e property. Per offrire servizi integrati e produrre valore per cambiare il mondo assicurativo tra innovazione e sostenibilità.

Mobility: nuove soluzioni di mobilità e condivisione grazie anche al noleggio a lungo termine e ad una piattaforma dell’usato. Un sistema efficace per avere su strada veicoli più performanti come quelli ibridi o elettrici.
Welfare: nuove soluzioni grazie alla piattaforma di flexible benefit, Internet of Things e telemedicina, nonché soluzioni per ottimizzare la spesa sanitaria privata delle famiglie italiane.
Property: un’evoluzione dell’integrazione tra assicurazione, domotica e assistenza in nell’ottica di sviluppare nuovi servizi per l’efficienza e la riduzione dei consumi energetici nelle proprie abitazioni o aziende.

Nella prima parte della mattinata sono intervenuti tra gli altri Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol,  Marisa Parmigiani, Responsabile della sostenibilità del Gruppo Unipol e Direttrice della Fondazione Unipolis, Aleardo Benuzzi  Responsabile nazionale dei CRU.

La seconda parte della mattinata è stata invece dedicata ai tavoli di lavoro a cui hanno partecipato i coordinatori dei CRU di Emilia-Romagna e Toscana oltre ai rappresentanti delle organizzazioni soci, organizzati con il metodo della condivisione e dello scambio di esperienze e con l’obiettivo di discutere e allinearsi su cosa è stato fatto e cosa si può fare a livello locale.

Maggiori informazioni sul Piano Strategico 2019-2021 sono disponibili sul sito del Gruppo.

 


Presentato il progetto Sibari e la Costa dei tre miti

Nella splendida Sala degli Specchi del Palazzo Ducale di Corigliano-Rossano, il sindaco di Trebisacce Franco Mundo ha presentato la nuova fase del progetto "Sibari e la costa dei tre miti: Italo, Ulisse e Federico", classificatosi al secondo posto nazionale, dopo Matera, nell’ambito dei progetti finalizzati alla valorizzazione del territorio, e di cui proprio Trebisacce è il comune capofila.

Durante la conferenza stampa, moderata dal giornalista Francesco Cangemi, sono intervenuti l’Assessore alla Cultura del Comune di Corigliano Rossano, Donatella Novellis, l’Assessore al Turismo del Comune di Corigliano Rossano, Tiziano Caudullo, l’Assessore all’Archeologia e Beni Culturali del Comune di Cassano, Annamaria Bianchi, e il sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranù.

Il progetto prevede la creazione di una destinazione turistica accessibile, interculturale ed interreligiosa del Mediterraneo e della Magna Grecia, che possa essere di riferimento come proposta turistica di prossimità e complementare all’offerta di Matera - Capitale della Cultura Europea 2019, e coinvolge i Comuni di Albidona, Alessandria Del Carretto, Amendolara, Canna, Cassano Allo Ionio, Castroregio, Civita, Cerchiara di Calabria, la città unica Corigliano-Rossano, Francavilla Marittima, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Plataci, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, San Lorenzo Bellizzi, Trebisacce e Villapiana.

Il progetto che presentiamo oggi – ha dichiarato nel suo intervento il sindaco Franco Mundo - mira a superare le difficoltà territoriali che impediscono uno sfruttamento allargato del territorio e delle sue potenzialità, creando coesione, condivisione, visione e convergenza verso un’azione integrata di sistema. Siamo di fronte ad un modello di gestione sperimentale e partecipato che valorizzerà l’unicità e la tipicità dell’area territoriale cui apparteniamo, mettendo a sistema le risorse territoriali, umane e sociali, e rafforzerà, qualificandola l’accessibilità e l’accoglienza, che diviene universale e modello replicabile in altri contesti. Attraverso soluzioni funzionali ed all’avanguardia, si forniranno a chi va a formare l’offerta turistica quegli strumenti necessari per raccontare e proporre appieno il territorio, così creando e concretizzando il concetto di accessibilità e accoglienza universale. Il tutto attraverso una rete che unisce enti pubblici, partner privati, stakeholder di vario livello e natura, e il territorio. Per tale motivo, la rete dei partener privati è molto importante e qualificata (CRU Unipol, Confcooperative, Confesercenti, ITRIA, UNESCO Trebisacce, Touring Club locali, solo per citarne alcuni). Uno speciale ringraziamento va al coordinatore del progetto, Arch. Michele Calvosa, e la S.C.S. Officina delle Idee e Antonio Blandi per l’idea che sta alla base di tutto questo lavoro”.


Lavoro: l'Emilia-Romagna regione leader italiana, più dinamica grazie al patto fra corpi intermedi

È stato presentato venerdì scorso a Bologna lo studio della società di ricerca Rete Urbana delle Rappresentanze (R.U.R.) dal titolo “Il Valore della Rappresentazione e le Politiche per i giovani nel Patto per il Lavoro dell’Emilia-Romagna”, promosso dal Consiglio Regionale Unipol e realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. Ne hanno discusso Patrizio Bianchi, Assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia Romagna, Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol, e Giuseppe Roma, Segretario Generale R.U.R. precedentemente Direttore Generale della Fondazione Censis.

La ricerca evidenzia che in Emilia-Romagna il tasso di occupazione, nella popolazione fra 20 e 64 anni, è pari al 74,4% nel 2018, benchmark fra le grandi regioni settentrionali, superiore a Lombardia (72,6%) e Veneto (71,5%). Il tasso di disoccupazione è sceso dall’8,3% del 2014 al 4,8% di giugno 2019. Grazie al Patto per il Lavoro e il Patto Giovani, la disoccupazione giovanile è diminuita dal 34,9% del 2014 al 17,8% del 2018. Al contempo, le fuoriuscite anticipate dalla scuola sono passate dal 13,6% all’11%, al di sotto delle Regioni del Nord e della media italiana del 14,5%.

Inoltre, il valore aggiunto per abitante, indicatore che rappresenta sia i livelli di partecipazione al lavoro sia la produttività degli occupati, risulta essere il terzo più alto in Italia e superiore del 24% rispetto alla media nazionale, nonché allineato con i valori europei.

La Regione delle opportunità, questo il nostro obiettivo, insieme ai soggetti del Patto per il Lavoro, perché ogni giovane possa trovare lo spazio per crescere e per costruire il proprio futuro”, ha affermato l’Assessore Patrizio Bianchi.

La ricerca evidenzia come strategico per le politiche pubbliche saper dialogare con le forze sociali per costruire soluzioni a vantaggio della comunità. I Consigli Regionali Unipol, come luogo di costruzione di valore condiviso in logica multi-stakeholder, dimostrano la loro attualità nel concorrere ad uno sviluppo sostenibile territoriale”, ha dichiarato Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol.

Il Patto per il Lavoro e il Patto Giovani dell’Emilia-Romagna, racchiudono in sé alcune caratteristiche peculiari che li differenziano rispetto a precedenti esperienze di concertazione fra le istituzioni e le parti sociali in quanto: si è andati oltre la semplice partecipazione o concertazione fra la sfera pubblica e gli attori imprenditoriali e associativi, costruendo insieme un processo decisionale.

Il Patto è risultato uno strumento di sintesi a livello generale anche attraverso mediazioni “alte”, ispirate ad un interesse generale. È diventato strumento di lavoro per le parti sociali, ha costituito un argine alla disintermediazione nelle relazioni fra cittadini e istituzioni.

Molte recenti ricerche confermano, anche con i numeri, una posizione di vertice che sta assumendo l’Emilia Romagna e un ispessimento dell’asse padano fra Milano e Bologna. Secondo Unioncamere, nel 2018, fra le prime dieci province italiane per valore aggiunto pro-capite, ben quattro appartengono all’Emilia-Romagna. Bologna è terza dopo Milano e Bolzano.

Un tale risultato per l’Emila Romagna è stato possibile grazie a un significativo impegno, pubblico e privato, nel promuovere l’innovazione a tutto campo, tanto che gli investimenti in ricerca e sviluppo sono passati, nel triennio 2014-2017, dall’1,68% del Pil all’1,98% quota ben superiore all’1,50% registrato, in media, nelle regioni del Nord.

Istituzioni e imprese, poi, hanno operato con particolare energia per promuovere la formazione a tutti i livelli, dalla sperimentazione del sistema duale, con un serio apprendistato nelle aziende della Motor Valley come Ducati e Lamborghini, agli Istituti Tecnici Superiori, alla formazione universitaria: un impegno premiato dai risultati dello studio condotto da R.U.R.

Inoltre, da una ricerca effettuata con i membri delle organizzazioni aderenti al Consiglio Regionale Unipol emerge che:

  • secondo l’88,3% degli intervistati, il protagonismo dei corpi intermedi e il migliorato clima di collaborazione hanno costituito il riferimento per affrontare meglio le crisi aziendali regionali e rendere più solido il tessuto produttivo emiliano romagnolo;
  • il 17,5% ritiene molto migliorata la situazione di stimolo all’innovazione e alla ricerca, a cui si aggiunge un 62,5% che la ritiene migliorata per le azioni previste dal Patto;
  • l’internazionalizzazione dell’economia emiliano-romagnola è ritenuta molto migliorata dal 21% degli intervistati, migliorata dal 60%.

Riguardo alle aree di intervento comprese nel Patto per il Lavoro Giovani gli intervistati ritengono che Produzione e competenze e capitale umano siano stati gli ambiti su cui si sono ottenuti maggiori risultati, mentre vanno segnalate come priorità di intervento la rete attiva per il lavoro e la creazione di impresa (imprenditorialità maker), il programma per il successo formativo che ha conseguito risultati ragguardevoli riducendo ulteriormente le fuoriuscite dal sistema scolastico.

Di seguito alcune foto della presentazione