Welfare: il tempo è (quasi) scaduto

Si è svolta oggi a Roma la presentazione dell’edizione 2019 del Rapporto Think Tank “Welfare, Italia” sviluppato da Unipol Gruppo con The European House – Ambrosetti, con il sostegno di un comitato scientifico composto da Veronica De Romanis, Giuseppe Guzzetti, Walter Ricciardi e Stefano Scarpetta.

L’iniziativa, all’interno del progetto Welfare Italia, laboratorio per le nuove politiche sociali, ha visto oltre 200 esponenti delle Istituzioni ed esperti del settore che hanno dibattuto sui vincoli e le proposte per garantire che il sistema di welfare del Paese possa continuare a funzionare rispondendo efficacemente anche ai nuovi bisogni emergenti.

Nell’ambito del Welfare Italia Forum 2019, sono stati proposti 4 pilastri di azione per passare da un sistema passivo ad uno attivo: ottimizzare le basi informative per il monitoraggio del welfare aumentando e mettendo a fattor comune la quantità di dati pubblici e privati per favorire i processi decisionali; lanciare un Welfare New Deal a livello europeo, riorganizzando i meccanismi (bonus, detrazioni, etc) e semplificando le normative esistenti per garantire un efficace relazione pubblico‐privato; adeguare l’offerta di servizi ai nuovi bisogni di age management e di long term care, incentivando l’adesione ai fondi pensione integrativi e sostenendo programmi di tutoring da parte dei lavoratori over 55; promuovere l’auto responsabilizzazione di individui e aziende attraverso campagne di comunicazione strutturate che conducano ad un approccio proattivo da parte dei cittadini.

La spesa pubblica complessiva in servizi di welfare nel 2018 ammonta a 488,3 miliardi di Euro. Tra le tre voci di spesa approfondite in dettaglio nel Rapporto (Sanità, Previdenza e Politiche Sociali), la componente pensionistica è quella con l’impatto maggiore: con un valore pari a 281,5 miliardi di Euro nel 2017, vale il 57,6% del totale della spesa sociale pubblica in Italia. All’interno di questo contesto, l’integrazione pubblico‐privato si configura come un meccanismo in grado di far fronte non solo ai crescenti vincoli di spesa del pubblico e al dualismo geografico, ma anche all’evoluzione dei bisogni dei beneficiari di servizi di welfare. A fine 2018 sono censiti 7,9 milioni di aderenti a forme di previdenza complementare (circa il 30% della forza lavoro) e 1,7 milioni di lavoratori beneficiano dei servizi di welfare aziendali offerti dalle imprese. Complessivamente, il segmento della sanità integrativa coinvolge 12,6 milioni di beneficiari nel 2018 (la spesa sanitaria privata ammonta a 40 miliardi di Euro), mentre gli aderenti a forme di previdenza complementare sono circa 7,9 milioni, pari al 30% della forza lavoro.

Per mettere a fuoco le necessità evolutive del sistema di welfare, al Welfare Italia Forum 2019 sono stati approfonditi i driver di cambiamento esogeni ed endogeni che agiscono sul sistema di protezione sociale e impattano sui bisogni dei fruitori dei servizi di welfare. L’aumento della speranza di vita – cresciuta in media di 1,7 anni dal 2008 ad oggi – la caduta del tasso di natalità del 25%, i cambiamenti del mercato del lavoro verso una maggiore diffusione delle forme non standard, le innovazioni tecnologiche che mettono ad alto rischio di automazione il 15% dei posti di lavoro nei prossimi 15‐20 anni, sono solo alcuni dei trend in atto. L’Italia è al 28° posto tra i Paesi dell’UE‐28 nell’Indice che valuta la capacità di un Paese nel favorire la transizione da istruzione a mercato del lavoro e il tasso di occupazione degli stranieri è tra i più bassi in Europa (60,9%). I divari di genere nel mercato del lavoro causano un costo di oltre 176,5 miliardi di Euro per il sistema‐Paese. Un punto chiave della discussione al Forum ha riguardato la necessità di una ricalibratura del sistema di welfare rispetto ai nuovi bisogni per garantirne la sostenibilità nel medio‐lungo termine. Occorre un intervento immediato per modificare il modello di welfare integrando i diversi attori (pubblico, privato, no‐profit e Unione Europea), per offrire ai cittadini le migliori e le più moderne risposte universalistiche di protezione sociale.

La fotografia tendenziale scattata dal Rapporto all’Italia del welfare al 2050 mostra infatti caratteristiche molto diverse da quella attuale. Dal punto di vista demografico, ci saranno 36.000 nascite annue in meno e 2,9 milioni di anziani non autosufficienti in più. Il tasso di dipendenza strutturale subirà un incremento di ben 27,2 punti percentuali rispetto a quello attuale. Il numero di stranieri salirà a circa 10,3 milioni (1 ogni 6 abitanti), anche se il contributo dell’immigrazione all’equilibrio demografico del Paese è ancora troppo basso e, nel tempo, si sta indebolendo. La combinazione di trend demografici e cambiamenti nel mercato del lavoro porterà nel 2050 ad un calo di ben 7,4 milioni di persone in età lavorativa e 2,3 milioni di occupati in meno. Nel complesso, si arriverà ad un rapporto di 1,1 pensionati per ogni lavoratore con necessarie conseguenze sul sistema previdenziale che, da un lato, vedrà aumentare di 1,3 p.p. l’incidenza della spesa pensionistica sul PIL e, dall’altro, andrà verso una riduzione del tasso di sostituzione di circa 15 p.p. rafforzando il senso di urgenza per accrescere la componente di previdenza integrativa. Le dinamiche economiche, inoltre, proiettano il raddoppio dei costi attuali in Long Term Care e 5,7 milioni di nuovi poveri che si andrebbero ad aggiungere al numero odierno. Il Think Tank “Welfare, Italia” delinea una visione che suggerisce un’evoluzione verso una maggiore flessibilità e personalizzazione delle prestazioni, un’integrazione funzionale tra pubblico e privato, una ridefinizione dei ruoli – nella direzione di una maggiore complementarietà – e un percorso di autoresponsabilizzazione di cittadini e imprese.

Tra le linee d’azione suggerite per la piena realizzazione della visione evolutiva vi è, inoltre, il lancio di un Welfare New Deal, un piano di intervento congiunto, con risorse a livello nazionale ed europeo, per cui è richiesto un atto di responsabilità da parte di tutti gli attori in campo. La transizione ad un welfare più inclusivo e sostenibile, inoltre, non può che passare da una riduzione dei forti divari del Paese, in molte aree fondamentali dello sviluppo: in Italia i giovani che non studiano, non lavorano e non si formano sono il 25,5%, ma in alcune Regioni del Sud superano il 40%, generando costi per il sistema‐Paese pari ad oltre 21 miliardi di Euro. Le famiglie italiane, soprattutto nel Mezzogiorno, tra il 2001 e il 2017 hanno perso tra 16 e 29 punti percentuali di reddito netto disponibile rispetto ad alcuni Paesi europei. Dalla ricerca emerge che se l’Italia, ottimizzando il sistema di welfare riducesse alcuni dei gap attuali in molte aree fondamentali dello sviluppo (occupazione femminile e giovanile, povertà, formazione, ecc.) si genererebbe un impatto positivo pari a oltre il 13% del PIL.

(Foto e immagini canali Twitter Unipol Gruppo)

https://youtu.be/UTSP0xPcy0E


Il valore della rappresentanza e le politiche per i giovani nel patto per il lavoro dell'Emilia-Romagna

Venerdì 6 dicembre 2019 ore 11-30-13.00 presso il Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l'Economia Sociale (via Mentana 2 Bologna).

Presentazione della ricerca:

Il valore della rappresentanza e le politiche per i giovani nel patto per il lavoro dell'Emilia-Romagna

 


Sicurstrada Live ha fatto tappa a Nuoro e Oristano

​​​​​​​Nel 2018 si sono verificati in Sardegna 3.461 incidenti stradali che hanno causato il decesso di 105 persone e il ferimento di altre 5.046, con un aumento delle vittime della strada del 16,7% rispetto al 2017, in controtendenza rispetto alla media nazionale che ha fatto registrare un calo dell'1,6%. In particolare, nella provincia di Nuoro lo scorso anno ci sono stati 377 incidenti stradali con 12 morti e 557 feriti, mentre a Oristano 203 incidenti con 8 morti e 285 feriti. ​Sono i dati appena pubblicati da Istat nel suo Focus dedicato allo stato dell'incidentalità stradale in Sardegna. ​ ​

​Dopo ​​​gli incontri ​a Maniago, Spilimbergo​​, Locri e Trapani, sono proprio le due cittadine sarde che hanno ospitato dal 26 al 28 novembre gli appuntamenti del progetto Sicurstrada Live nell'ambito di sicurstrada, il programma di Fondazione Unipolis​ - Fondazione d'impresa del Gruppo Unipol - che sensibilizza i cittadini sui temi della mobilità sicura e sostenibile. Le iniziative sul territorio sardo sono state organizzate in collaborazione con il Consiglio Regionale Unipol (CRU) Sardegna e undici locali Agenzie UnipolSai, con il patrocinio dei Comuni di Nuoro e Oristano. Le iniziative sul territorio sono, fin dal 2012, un'azione fondamentale di sicurstrada, che hanno coinvolto 17 regioni, 55 città, e formato circa 6.000 ragazzi in 28 scuole diverse.

La sicurezza stradale in Sardegna mostra luci e ombre, evidenti anche facendo un confronto con gli obiettivi europei di dimezzamento del numero di morti per incidente stradale. Infatti, rispetto a quanto prevedono i Programmi d'azione europei per la sicurezza stradale, in Sardegna nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte del 50%, più della media nazionale che è del -42,0%, mentre nel periodo 2010-2018, principalmente a causa dei dati del 2018, i decessi sono calati solo dello 0,9%, rispetto alla media italiana di -19%.

Anche per quanto riguarda l'utenza vulnerabile la Sardegna non presenta dati omogenei. Così, se da un lato nel 2018 la percentuale di bambini, giovani e anziani deceduti in incidenti stradali è inferiore alla media nazionale (39% contro 45,3%), negli ultimi otto anni la percentuale di pedoni deceduti è raddoppiata passando da 10,4% a 20,0%.

Questa complessa situazione spiega le motivazioni che stanno alla base delle iniziative organizzate con gli studenti di Nuoro e a Oristano. Si è partito dal capoluogo barbaricino, il 26 novembre, con i ragazzi del Liceo Linguistico “Maria Immacolata", per poi proseguire il 27 novembre  con gli studenti dell'Istituto Tecnico Commerciale “Salvatore Satta". Appuntamento poi ad Oristano, il 28 novembre, per due iniziative che hanno coinvolto gli studenti dell'I.I.S. Liceo Scientifico “Mariano IV d'Arborea" e del Liceo Classico “S.A. De Castro".

Quattro momenti in cui i ragazzi hanno potuto confrontarsi sui temi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, analizzare i lavori multimediali che loro coetanei di altre parti d'Italia hanno realizzato per il contest La sicurezza si fa strada​ e mettersi alla prova con il simulatore di guida Safety Drive​ di Unipolis, un software fra i più avanzati a livello europeo che permette agli studenti di imm​edesimarsi in diverse situazioni comportamentali e ambientali critiche sul la strada. Per poter poi proseguire la formazione e l'esperienza del simulatore in autonomia, il software è stato donato da Fondazione Unipolis alle scuole partecipanti, mentre le locali Agenzie UnipolSai  hanno donato i supporti tecnici necessari.

Durante le iniziative sono intervenuti il Sindaco di Nuoro Andrea Soddu, il Sindaco di Oristano Andrea Lutzu, l'Assessore Maria Giuseppa Boi del Comune di Nuoro, i rappresentanti delle Polizie Locali, i Dirigenti scolastici delle scuole coinvolte, il Presidente di CRU e Legacoop Sardegna Claudio Atzori, Fausto Sacchelli e Francesco Moledda di Fondazione Unipolis e i rappresentanti del movimento nuorese #AdessoBasta, voluto da Giovanni Pintor, che si impegna a tenere alta l'attenzione sui temi della sicurezza stradale, in particolare tra le ragazze e i ragazzi.

La scelta di coinvolgere i giovanissimi nasce anche da quanto evidenzia il più recente report annuale di ACI e Istat: sono proprio i giovani quelli che pagano il prezzo il prezzo più alto sulle strade: 63,8 morti per milione di abitanti, contro una media generale di 55,2 e con un aumento del 25,4% delle vittime nella fascia 15–19 anni rispetto al 2017.

Ma non solo i giovani sono colpiti. Gli indici di mortalità sono elevati anche per le fasce d'età più mature, sempre sopra la media dai 65 anni in su. Infatti, in Sardegna il tasso di mortalità per la fascia di età over 65 è pari a 7,7 morti per 100mila abitanti, più alto rispetto alla media generale regionale di 6,4 e rispetto a quella nazionale di 5,5 (quella europea è 4,9). Inoltre c'è da sottolineare che il 47,6% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene proprio alla classe over 65 anni.

Ecco quindi che la tappa di Oristano è stata l'occasione per riflettere con la cittadinanza attraverso un incontro dedicato proprio alla terza età. Organizzato con CRU Sardegna, SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil, il dibattito “La sicurezza delle persone sulla strada: anziani e mobilità" si è svolto il 28 novembre dalle 15 alle 17 nella Sala Consiliare del Comune di Oristano. Durante l'incontro sono stati presentati i risultati di Cambiamo strade​, ricerca di Unipolis che analizza l'attuale stato della sicurezza sulla strada degli anziani, in rapporto alle altre fasce d'età, con una preoccupante proiezione dei dati fino al 2050.

Di seguito alcune locandine e foto degli eventi (fonte foto canale Twitter Sicurstrada)

 

Sicurstrada CRU Unipol Sardegna Sicurstrada CRU Unipol Sardegna


Le iniziative del Gruppo Unipol per la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, il Gruppo Unipol e CUBO, con il supporto della Commissione Pari Opportunità del Gruppo, propongono una riflessione molto attuale sul tema, con uno sguardo al ruolo della donna nel mondo del lavoro e presentando esempi di aziende virtuose con testimonianze concrete di quanto è possibile fare. Il programma è parte integrante del Festival La Violenza Illustrata XIV edizione che prevede numerose iniziative per celebrare il 25 novembre. Due gli eventi di questa rassegna.

Il 22 novembre, presso la Mediateca di CUBO (Piazza Viera de Mello, 5), si è tenuto il convegno DONNE E LAVORO Aziende in rete contro la violenza con l’obiettivo di tener alta l’attenzione sul tema della violenza contro le donne in ottica di sensibilizzazione e prevenzione. Moderato dalla giornalista Monica D’Ascenzo, l’incontro è stato occasione di un confronto ed uno scambio di best practice tra imprese che possono avere un ruolo attivo sia verso i propri dipendenti che verso il tessuto sociale. Sono intervenuti, Stefania Ascari deputata Commissione Giustizia, Lella Costa attrice e autrice, Francesco Malaguti presidente Camst, Giorgia Ortu La Barbera responsabile scientifica del Progetto Libellula, Lella Palladino presidente D.i.Re Donne in Rete contro la Violenza, Pierluigi Stefanini presidente Gruppo Unipol, Valeria Valente senatrice e presidente Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, Valeria Valotto vicepresidente Quid Impresa Sociale

“Oggi abbiamo deciso di lasciare un segno, una panchina rossa che ricordi a tutte le donne che subiscono violenza che non sono sole – ha dichiarato Pierluigi Stefanini, presidente Gruppo Unipol -. Abbiamo scelto di farlo in azienda perché le imprese sono il principale luogo di socializzazione, dove tutti, uomini e donne non devono mai dimenticare che il rispetto dell’altro è alla base di qualsiasi relazione umana”.

La panchina rossa, simbolo del Progetto Libellula ovvero il primo network di aziende unite contro la violenza sulle donne e la discriminazione di genere di cui Unipol fa parte, è stata installata in Piazza Vieira De Mello, nell’area verde posta al centro della sede bolognese della compagnia assicurativa. La panchina riporta sia la scritta L’amore genera amore e non violenzasia il numero telefonico 1522 corrispondente al servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità ed attivo 24 h su 24, con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

All’evento del 22 se ne aggiungerà uno in programma lunedi 25 novembre 2019 alle ore 21.00, presso l’Unipol Auditorium “Enea Mazzoli” (via Stalingrado, 37) che ospiterà L’ALTRA CARMEN Storia di un femminicidio, uno spettacolo che, attraverso le arie dell’opera di Bizet e una rivisitazione passionale e travolgente delle melodie e delle coreografie in stile flamenco, sottolinea l’aspetto drammatico ed emotivo del personaggio di Carmen, qui presentato in duplice visione: da un lato una donna capace di superare le convenzioni, mai incline a scendere a compromessi, dall’altro una personalità incostante, egoista, seduttiva che mette a dura prova le sicurezze della società patriarcale.

Gli interpreti Claudia Marchi mezzosoprano, Alessandro Goldoni tenore, Rosa D’Alise soprano, Maurizio Leoni baritono conducono il pubblico in una riflessione sulla violenza di genere, vista come risultato non di azioni isolate ma legate a una precisa mentalità che colpevolizza la vittima. Accompagnamento musicale di Paola Dal Verme al pianoforte, Anton Bervoski al violino, Josè Salguero al canto flamenco, Alberto Rodriguez alla chitarra, Tommaso Sassatelli alle percussioni, danzano Rita Marchesini, Ondina Cassotta e Andrea Natoli.

Gli appuntamenti sono aperti a tutti con prenotazione consigliata su cubounipol.it

CUBO è il museo d'impresa del Gruppo Unipol, uno spazio dove la cultura viene condivisa. Raccontiamo il patrimonio, la storia di Unipol e il ruolo sociale dell'assicurazione con il linguaggio della cultura e dell'arte, consapevoli che la cultura è il principale strumento di sviluppo, inclusione e dialogo sociale.

(Foto: canale Twitter Gruppo Unipol)


Mission Evolve: cominciato il roadshow per portare la nuova visione del Gruppo Unipol nei territori

 

Giovedì 14 novembre nella sede della Social Innovation Academy della Fondazione Triulza a Milano, ha avuto inizio il roadshow dei Consigli Regionali Unipol per portare la nuova visione del Gruppo Unipol nei territori. L’obiettivo definito dal piano strategico 2019-2012 Mission Evolve è quello di rafforzare la leadership assicurativa ma anche di diventare leader di ecosistemi. E tre sono gli ecosistemi da cui partire: mobilità, welfare e property. Per offrire servizi integrati e produrre valore  per cambiare il mondo assicurativo tra innovazione e sostenibilità.

  • Mobility: nuove soluzioni di mobilità e condivisione grazie anche al noleggio a lungo termine e ad una piattaforma dell’usato. Un sistema efficace per avere su strada veicoli più performanti come quelli ibridi o elettrici.
  • Welfare: nuove soluzioni grazie alla piattaforma di flexible benefit, Internet of Things e telemedicina, nonché soluzioni per ottimizzare la spesa sanitaria privata delle famiglie italiane.
  • Property: un’evoluzione dell’integrazione tra assicurazione, domotica e assistenza in nell'ottica di sviluppare nuovi servizi per l’efficienza e la riduzione dei consumi energetici nelle proprie abitazioni o aziende.

Nell'incontro ad introdurre il nuovo piano industriale per il triennio 2019-2021 è stato Marco Vesentini, Responsabile Pianificazione e Capital Management del Gruppo Unipol.

Marisa Parmigiani, Responsabile della sostenibilità del Gruppo Unipol e Direttrice della Fondazione Unipolis, ha ricordato inoltre come restino temi cardine della vocazione del Gruppo la Sostenibilità e l'innovazione, ponendo l’attenzione sui valori condivisi, per concorrere agli obiettivi dell’Agenda 2030 e diffondere l’adozione di uno sguardo integrato.

Nell’elenco dei progetti a valore condiviso ci sono soluzioni per incrementare l’accesso a servizi assicurativi delle fasce più deboli, l’attenzione alle aree urbane, lo sviluppo di modelli predittivi per il rischio climatico rivolti alle imprese, per aumentare la resilienza dei diversi settori, supportati da trasferimento di conoscenze sulla prevenzione e gestione del rischio, anche con il coinvolgimento delle associazioni di categoria.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata ai tavoli di lavoro, con il metodo della condivisione e dello scambio di esperienze e con l’obiettivo di discutere e allinearsi su cosa è stato fatto e cosa si può fare a livello locale.

Maggiori informazioni sul Piano Strategico 2019-2021 sono disponibili sul sito del Gruppo.

Il road show continuerà nelle prossime settimane nelle diverse aree territoriali.

 


Inaugurazione scuola Loro Piceno ricostruita dopo il sisma del 2016

Il Gruppo Unipol ha presenziato ieri all’inaugurazione della Scuola Primaria Pietro Santini di Loro Piceno, ricostruita dopo il sisma del 2016 grazie alle donazioni fatte dal Gruppo, dai dipendenti e dagli agenti.

Il Presidente del GruppoUnipol, Pierluigi Stefanini, intervento all’inaugurazione ha detto: “Grazie ai bambini e alle bambine con cui poco fa abbiamo condiviso un momento molto emozionante. La solidarietà è tra i valori fondanti di Unipol. Voglio ringraziare tutti i lavoratori del nostro Gruppo per l'esempio di solidarietà dato alla comunità di Loro Piceno, con il sostegno alla ricostruzione della scuola primaria Santini. Stefanini, ha poi proseguito ricordando che "Una delle nostre attività principali è la mitigazione dei rischi che la società si trova ad affrontare e degli effetti che possono generare. L'attenzione alla prevenzione può essere programmata e per questo occorre costruire percorsi comuni tra pubblico e privato

Grazie al supporto di figlie e figli dei colleghi del Gruppo Unipol sono stati inoltre raccolti oltre 900 libri che oggi popolano la nuova biblioteca della Scuola Primaria.

Ecco il video, alcune foto dell'inaugurazione (foto Gruppo Unipol e  canale Twitter Gruppo Unipol) e la raccolta di alcuni tweet.

https://youtu.be/Z20HKecNZuQ

 

https://twitter.com/i/moments/1194888882598404096

 

 


Resilienza. Il progetto Life-Derris arriva a Milano

Si è tenuto venerdì scorso, 8 novembre, presso la sede della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, l’incontro “Cambiamenti climatici: valutazione e gestione del rischio per le imprese”, nel corso del quale il Chief Resilience Officer del Comune di Milano Piero Pelizzaro e Marjorie Breyton del Gruppo Unipol, insieme a Giovanni Celeri e Marco Santinato di CINEAS (Consorzio Universitario per l’ingegneria nelle assicurazioni), hanno  presentato il progetto europeo LIFE Derris - DisastEr Risk Reduction InSurance. Ad introdurre i lavori è stata la Responsabile Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Palmina Clemente.

Organizzato da Comune di Milano e Gruppo Unipol, in collaborazione con Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, quello di venerdì è stato il primo appuntamento di formazione rivolto al personale delle Piccole Medie Imprese nell’ambito del progetto Derris.  Il progetto si pone come obiettivo l’incremento della resilienza delle PMI italiane ai cambiamenti climatici e ai rischi dovuti a fenomeni climatico-meteorologici ad essi collegati, tramite una formazione specializzata per il personale delle imprese e l’utilizzo di un tool apposito per valutare il rischio specifico dell’azienda e sviluppare, aggiornare ed integrare il proprio piano di adattamento.

Sviluppato all’interno di un bando LIFE europeo, testato per la prima volta nella zona di Torino e ad ora attivo in dieci città ed enti locali, il progetto Derris arriva anche a Milano con il titolo “Derris: Milano che protegge”, tramite una partnership tra Comune di Milano, Gruppo Unipol e il coinvolgimento di diverse associazioni di categoria sul territorio della Città Metropolitana.

Quella della resilienza e dell’adattamento ai cambiamenti climatici è una sfida reale per le PMI italiane: il report di Legambiente Le città italiane alla sfida del clima evidenzia come dal 2013 al 2016 i danni accertati da alluvioni o fenomeni franosi ammontino a circa 7,6 miliardi di euro, di cui solo il 10% coperto da finanziamenti statali.

I cambiamenti climatici influenzano la frequenza e l’entità di eventi impattanti, come allagamenti da piogge intense o blackout elettrici dovuti al maltempo, che possono danneggiare ed ostacolare la produzione di aziende ed industrie. Tra queste, per la loro conformazione, le piccole medie imprese sono le più vulnerabili: recenti studi evidenziano come il 90% delle PMI che, in conseguenza di un evento catastrofale, sono costrette ad interrompere la produzione per più di una settimana, falliscono entro un anno.

Il progetto intende fornire assistenza e supporto alle PMI interessate tramite una formazione specializzata e la presentazione del CRAM tool, nuovo strumento di autovalutazione del rischio climatico appositamente sviluppato. L’intento del tool è assistere le piccole medie imprese nel valutare i rischi cui sono esposte relativamente a sette fenomeni meteo-climatici: alluvione, pioggia, vento, grandine, fulmini, temperatura e frane. Sulla base dell’analisi dei rischi, lo strumento offre inoltre un supporto al personale delle PMI nella stesura di un piano di adattamento personalizzato, comprendente possibili interventi per la prevenzione e gestione dei rischi.


A Bologna la prima edizione di HackDiversability

L'8 e il 9 novembre si è svolto a Bologna HackDiversability, il primo hackaton formativo in Italia riservato a persone diversamente abili, organizzato da UNICA, la Corporate Academy del Gruppo Unipol, che è stata anche main sponsor e promotore di Global Inclusion dedicato al tema dell'inclusione nel mondo del lavoro.

Il prossimo appuntamento dedicato al tema dell'inclusione sempre organizzato da UNICA, è previsto al Centro Congressi di San Lazzaro di Savena (Bo) il 26 novembre 2019 con un evento formativo denominato Generazione Unica, in partnership con Newton, aperto alle scuole con partecipanti di età tra i 16 e i 25 anni che lavoreranno secondo la logica già vista a Global Inclusion, con panel ed hub creativi.

Il Gruppo Unipol ha sviluppato negli anni un approccio globale mostrando un grande impegno sull'ascolto sul tema dell'inclusione. ​Tra le iniziative di rilievo da novembre da 2017 è stata istituita formalmente la figura del Disability Manager, affidandone l'incarico al Responsabile della Funzione Normativa del Lavoro, in staff alla Direzione Risorse Umane, che ha consolidato e sviluppato le attività di sostegno al personale con disabilità.

Alcune foto scattate nella due giorni (fonte foto canale twitter Gruppo Unipol).


Gruppo Unipol: approvati i risultati consolidati al 30 settembre 2019

  • Risultato netto consolidato normalizzato a 577 milioni di euro, in crescita del 14,6% rispetto ai 503 milioni dei primi 9 mesi del 2018 Risultato netto consolidato reported a 923 milioni di euro

  • Raccolta diretta assicurativa a 10,0 miliardi di euro. Danni: 5,7 miliardi di euro (+2,7%);  Vita: 4,3 miliardi di euro (+39,9%)1

  • Combined ratio pari al 94,1%

  • Solvency ratio consolidato pari al 179%


Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo S.p.A., riunitosi ieri sotto la presidenza di Pierluigi Stefanini, ha approvato i risultati consolidati del Gruppo al 30 settembre 2019.

Nei primi nove mesi del 2019, il Gruppo Unipol realizza un risultato netto consolidato normalizzato pari a 577 milioni di euro, con una significativa crescita (+14,6%) rispetto al risultato normalizzato a perimetro omogeneo di 503 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
Il risultato netto consolidato reported è invece pari a 923 milioni di euro, rispetto agli 843 milioni dell’esercizio precedente. Tale risultato, per i primi 9 mesi del 2019, comprende anche gli effetti positivi derivanti dal primo consolidamento con il metodo del patrimonio netto del Gruppo BPER (pari a 413 milioni di euro) e l’onere straordinario derivante dalla sottoscrizione, nel terzo trimestre 2019, degli accordi con le Organizzazioni Sindacali per il Fondo di Solidarietà ed altre forme di incentivazione all’esodo pari a circa 67 milioni di euro (88,5 milioni al lordo delle imposte). I risultati reported dei primi 9 mesi del 2018, invece, includevano una plusvalenza di 309 milioni di euro legata alla cessione della partecipazione in Popolare Vita, ed erano calcolati su un perimetro di consolidamento diverso.

Al 30 settembre 2019 la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si attesta a 10.008 milioni di euro con una variazione del 14,5% rispetto al 30 settembre 2018 (8.740 milioni).

Settore Danni

La raccolta premi diretti nel comparto Danni al 30 settembre 2019 ammonta a 5.730 milioni di euro (5.577 milioni al 30 settembre 2018, +2,7%). Il comparto Auto si attesta a 3.066 milioni di euro (+0,1%), mentre nel comparto Non Auto i premi raggiungono 2.664 milioni, con un aumento del 6,0%, grazie soprattutto ad un significativo sviluppo del ramo Malattia (+16,0%). In particolare tutte le compagnie specialistiche del Gruppo hanno registrato performance positive nei primi 9 mesi del 2019: UniSalute 310 milioni di euro (+4,0%), Linear 138 milioni (+3,7%), Arca Assicurazioni 99 milioni (+14,9%), SIAT 110 milioni (+12,3%), Incontra Assicurazioni 139 milioni (+81%).

Sul versante della sinistralità Danni, il terzo trimestre è stato caratterizzato da una rilevante incidenza di eventi atmosferici avversi, che è però stata in buona parte riassorbita dalle coperture riassicurative.

Il combined ratio del Gruppo si attesta al 94,1%, in leggero peggioramento rispetto al 93,5% realizzato al 30 settembre 2018.
Il loss ratio risulta pari al 67,2% (67,5% dei primi 9 mesi 2018), e l’expense ratio è pari al 26,9% (26,0% al 30 settembre 2018), risentendo anche di un mix produttivo più orientato ai prodotti diversi dall’R.C.Auto.

Settore Vita
Nel comparto Vita il Gruppo Unipol registra una significativa crescita: la raccolta diretta al 30settembre 2019 ammonta a 4.278 milioni di euro (+39,9%).

 

La Compagnia UnipolSai realizza una raccolta diretta pari a 3.041 milioni di euro (+39,5%), mentre nel canale di bancassicurazione si conferma la forte crescita di Arca Vita che realizza una raccolta diretta pari a 1.169 milioni, con uno sviluppo del 44,1% rispetto al 30 settembre 2018.

Settore Immobiliare e Settore Holding e Altre Attività

La gestione immobiliare continua ad essere incentrata nelle attività di riqualificazione di alcuni immobili, soprattutto in zone di pregio sulla piazza di Milano funzionali alla loro messa a reddito, alla ricerca di occasioni di valorizzazione o all’utilizzo strumentale.

Nel settore Holding e Altre attività si registra, tra gli altri, il miglioramento dei risultati delle società diversificate del Gruppo. In particolare UnipolReC registra incassi per 83 milioni di euro pari al 31% del valore lordo dei crediti. Il portafoglio presenta un valore lordo di libro di 3,6 miliardi di euro, con un coverage ratio dell’85%. La società realizza un utile netto di circa 11 milioni di euro. Il Gruppo UNA consegue un risultato economico netto positivo per circa 5 milioni di euro.

Gestione finanziaria

Per quanto riguarda la gestione degli investimenti finanziari, la redditività lorda del portafoglio degli investimenti finanziari assicurativi del Gruppo continua a segnare una significativa redditività pari al 3,6% degli asset investiti (3,9% nei primi nove mesi del 2018), di cui il 3,4% relativo alla componente di cedole e dividendi.

Situazione patrimoniale

Il patrimonio netto consolidato reported ammonta, al 30 settembre 2019, a 8.286 milioni di euro (6.327 milioni al 31 dicembre 2018). L’incremento è legato principalmente al risultato economico del periodo e alla sensibile crescita della riserva dei titoli classificati AFS, correlata alla diminuzione intervenuta nei tassi di interesse e negli spread dei titoli governativi italiani. Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo ammonta a 6.677 milioni di euro (5.032 milioni al 31 dicembre 2018).

Per quanto concerne l’indice di solvibilità di Gruppo al 30 settembre 2019, il rapporto tra fondi propri e capitale richiesto è pari al 179%3, in incremento rispetto al 163% del 31 dicembre 2018.

 

https://youtu.be/qCcEB1c6Gng