Gruppo Unipol: approvati i risultati consolidati al primo semestre 2020
Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo S.p.A., riunitosi ieri sotto la presidenza di Pierluigi Stefanini, ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2020. In un semestre caratterizzato dall’insorgere dell’emergenza Covid-19, il Gruppo ha sostenuto importanti iniziative a favore dei clienti, della rete distributiva agenziale, dei dipendenti e della collettività.
Per quanto concerne i clienti, il Gruppo ha istituito per i propri assicurati un servizio di consulenza medica sul Coronavirus tramite la Centrale Medica, operativa h24, di UniSalute. UnipolSai ha creato un prodotto di tutela sanitaria #AndràTuttoBene e ha promosso la campagna #UnMesePerTe che prevede la restituzione ai 10 milioni di clienti di un importo pari al costo di un mese di polizza R.C. Auto in essere, attraverso un voucher-sconto da utilizzare al rinnovo del contratto. La campagna durerà un anno intero, per consentire a tutti gli assicurati di disporre del voucher in occasione del rinnovo della propria polizza.
Per quanto riguarda la rete distributiva agenziale, sono state adottate importanti misure di sostegno finanziario e di supporto all’operatività in condizioni di sicurezza. Per garantire la salute di tutti i dipendenti del Gruppo, sono state adottate modalità di lavoro da remoto, attraverso soluzioni tecnologiche che in poche settimane hanno consentito a circa 9.300 persone di poter espletare la propria attività in smartworking.
Nel corso del semestre UnipolSai ha donato alla collettività 20 milioni di euro destinati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Il risultato netto consolidato nei primi sei mesi del 2020 è stato di 617 milioni di euro rispetto ai 353 milioni1 del giugno 2019. Il risultato del semestre è stato influenzato da una riduzione della sinistralità durante il periodo di lockdown.
Nel primo semestre del 2020 la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si è attestata a 6.100 milioni di euro (7.294 milioni al 30 giugno 2019, -16,4%).
Dimitri Buzio è il nuovo Presidente di Legacoop Piemonte
Venerdì 24 luglio, la Direzione regionale ha eletto Dimitri Buzio Presidente di Legacoop Piemonte al posto del dimissionario Giancarlo Gonella. Buzio, 45 anni, ha già ricoperto importanti incarichi nell’associazione
Il neopresidente Dimitri Buzio ha ringraziato chi lo ha preceduto in questo ruolo e il gruppo dirigente di Legacoop Piemonte “che ha sempre avuto il coraggio di una visione prospettica”.
“Quella che stiamo vivendo è una fase di grande incertezza. La pandemia ha avuto ripercussioni sul mondo economico e produttivo e non sappiamo cosa ci aspetti nei prossimi mesi. I dati statistici parlano di un'economia piemontese tornata indietro di 12 anni, al pieno della crisi economica - ha affermato Buzio -Dunque, per evitare un riacutizzarsi della crisi è necessario l'apporto di tutti. E in questo senso sono convinto che anche il mondo cooperativo possa offrire un contributo importante alla ripresa. Ma per farlo bisogna guardare con coraggio al futuro. Stiamo vivendo l'alba di un nuovo decennio che porta con sé dinamiche nuove e bisogni modificati e che ha come orizzonte un 2030 in cui Torino e il Piemonte possano essere leva dello sviluppo anche grazie all'impegno della cooperazione. Mai come ora è necessario spogliarsi dei panni del '900 e reinterpretare il nostro ruolo secondo nuovi schemi.
Per farlo dobbiamo evitare il rischio di pensare alla cooperativa come una forma imprenditoriale residuale rispetto ad altri modelli di impresa. In primo luogo perché i dati smentiscono questa affermazione. In secondo luogo perché laddove la cooperazione è presente arricchisce l’offerta che quel determinato mercato sa offrire. I dati dimostrano questo protagonismo; nel 2019 le 446 cooperative associate di Legacoop Piemonte hanno fatto registrare un valore di produzione di quasi 3 miliardi di euro (2.852.200.000) pari al 2,6 per cento del Pil piemontese. Esse contano 688.500 soci e 30mila occupati.
Le nostre cooperative svolgono ruoli fondamentali sul territorio per quanto riguarda i servizi, la grande distribuzione, l'assistenza agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione. E ancora a Torino il mondo della cooperazione ha contribuito a realizzare la trasformazione delle aree ex industriali attraverso modifiche che non sono solo urbanistiche ma sottintendono un nuovo modo di pensare e vivere la città.
Credo fortemente che lo sviluppo del territorio e la crescita delle imprese associate siano un comun denominatore che coinvolge tutto il sistema economico e produttivo del Piemonte perché le istanze sono trasversali e i bisogni spesso comuni. In tal senso l’Alleanza delle Cooperative rappresenta un punto di semplificazione della rappresentanza ma non può esaurire l’agire politico della nostra Associazione.
E’ necessario quindi ampliare lo sguardo verso un agire comune, come nel virtuoso esempio dei Consigli Regionali Unipol (CRU) di cui Legacoop fa parte, che rappresentano un utile lavoro per creare opportunità per lo sviluppo dei territori attraverso una visione condivisa delle diverse organizzazioni socie”.
Urban Up Unipol lancia “INOLTRE. Sharing the city”
In questo momento di ripartenza è importante favorire processi partecipativi, di inclusione sociale per immaginare nuove destinazioni funzionali, interventi di valorizzazione per creare nuove occasioni di socialità e di cultura per tutti in aree della città lontane dal centro dove oggi siamo meno abituati a cercarle.
Nasce con questi ambiziosi obiettivi “INOLTRE. Sharing the city”, il progetto di Urban Up| Unipol che mira a valorizzare, modificandone la percezione, le periferie milanesi, trasformandole in un laboratorio progettuale che generi interventi di micro-architettura, design, ricerca applicata ed eventi dedicati agli abitanti dei quartieri. Il naming scelto vuole evidenziare da un lato l’approccio inclusivo (IN) e dall’altro la necessità di andare oltre la contrapposizione centro-periferia (OLTRE) e di rinegoziare l’identità dei singoli quartieri rispetto all’intero complesso cittadino.
“Accanto allo sviluppo di oltre 100.000 mq che stiamo portando avanti nel cuore della città di Milano, con il progetto INOLTRE vogliamo evidenziare la nostra attenzione alla rigenerazione delle periferie urbane. Attraverso un impegno di durata biennale – sottolinea Giuseppe Lobalsamo, Responsabile Direzione Immobiliare del Gruppo Unipol - puntiamo a portare valore in tre aree dei municipi 5, 8 e 9 di Milano dove sono ubicati 3 asset di proprietà del Gruppo Unipol di nodale importanza nel disegno di sviluppo del tessuto urbano: 2 business park in via dei Missaglia (110.000 mq) e via Senigallia (50.000 mq) e 1 area brownfield in via Stephenson (47.000 mq) sulla quale è prevista la realizzazione di 90.000 mq di superficie lorda previa approvazione di un piano attuativo. Su quest’area, dalla potenzialità arricchita grazie alla prevista fermata “Stephenson” del passante ferroviario di Milano, è in corso l’elaborazione di un Masterplan”. L’area avrà una vocazione terziaria, prevalentemente uffici e spazi commerciali.
“L’area di via Senigallia, costituisce un asset di strategica importanza per il Gruppo Unipol - ricorda Giuseppe Lobalsamo. È infatti oggetto di un concorso ad inviti la progettazione di un masterplan in zona Bruzzano (76 mila mq di superficie lorda) con lo scopo di realizzare un nuovo polo urbano in un contesto periferico per valorizzare l’intero quartiere. Sono stati coinvolti alcuni dei più importanti studi di architettura al mondo ed è stata selezionata una shortlist fra cui a breve sarà scelto il vincitore”. La vocazione dell’area sarà sanitaria comprensiva di servizi alla salute: si ipotizzano un polo sanitario (per un tot di ca 35 mila mq) con un’offerta di prodotto residenziale e servizi dedicato alla fascia giovanile e dei giovani professionisti.
Così inteso, il progetto si svilupperà coerentemente con le riflessioni e le iniziative già portate avanti dalla pubblica amministrazione attraverso il Piano Quartieri, condividendone e rafforzandone valori e finalità.
INOLTRE ambisce ad essere un Think Tank internazionale e interdisciplinare, che supporterà l’intero progetto garantendone la coerenza tra i vari interventi l’etica e la sostenibilità. Sarà composto da personalità accademiche e della società civile, imprenditori e professionisti tra cui, solo per citarne alcuni, figurano anche progettisti di fama internazionale quali David Chipperfield e Ben Van Berkel.
“Con il progetto INOLTRE il Gruppo Unipol si pone sulla frontiera di coloro che stanno operando per rendere le città il luogo per eccellenza dello sviluppo sostenibile: inclusione sociale e valorizzazione ambientale ispirate a una vivibilità degli spazi che parte dalla partecipazione multistakeholder. Un intervento coerente con l’impianto strategico adottato nel 2019 che identifica il concorso all’Obiettivo 11 dell’Agenda2030 dell’ONU come una delle tre priorità d’impatto e adotta la creazione di valore condiviso come leva principe dello sviluppo d’impresa” dichiara Maria Luisa Parmigiani, Responsabile Sustainability and Stakeholder management del Gruppo Unipol nonchè membro del Think Tank di INOLTRE.
3 aree, 3 valori, 3 temi di ricerca, 3 linee d’azione. Questi sono i paradigmi dell’approccio con cui il Gruppo Unipol attraverso INOLTRE vuole tradurre in azione il concetto di valorizzazione urbana, testimoniando il proprio impegno in luoghi ritenuti erroneamente marginali. Ciascuna delle tre aree sarà teatro di attività specifiche e coerenti con l’identità di ciascuno dei tre quartieri, attraverso azioni di urbanismo tattico che fannodell’interazione sociale un tassello fondamentale del processo di sviluppo della città.
Sostenibilità, salute e inclusione sono i tre valori che ispirano l’intero progetto e che saranno declinati in 3 temi di ricerca, uno per ogni area: salute e benessere nelle città post-globali e post- pandemiche in via Senigallia; l’arte e il design in relazione ai cambiamenti climatici in via Stephenson; la valorizzazione dei beni comuni urbani in relazione alle comunità locali in via dei Missaglia.
“Le aree periferiche, isolate e difficili da raggiungere, dismesse o sottoutilizzate - continua Giuseppe Lobalsamo - possono assumere un ruolo positivo nella fase di post-emergenza sanitaria attraverso soluzioni che non vogliono essere definitive, nel tempo e nello spazio, realizzate con o a favore delle comunità locali. Interventi temporanei ma legati al nostro benessere psico-fisico: cultura, divertimento, sport e natura”.
INOLTRE si articolerà attraverso tre linee di azione sul territorio. La prima prevede un'attività di ricerca e disseminazione, condotta congiuntamente da molteplici Università partner nazionali - tra tutte l’Università di Pavia - ed internazionali, orientata fare il punto sulle trasformazioni urbane in relazione alle sfide globali per lo sviluppo di attività sul campo, raccolta e analisi dei dati, focus group interdisciplinari con esperti e stakeholders. Una conferenza finale aperta alla cittadinanza condividerà gli esiti della ricerca sulle global challenges in rapporto allo sviluppo del territorio.
La seconda linea di azione consisterà in una serie di workshop curati da YAC – Young Architects Competition - attraverso la collaborazione di alcune delle più importanti firme dell'arte e dell'architettura, che produrranno interventi di micro-architettura nei quartieri con l’obiettivo di innescare una fruizione virtuosa portando l’architettura autoriale nelle realtà periferiche della cittàdove non si è abituati a vederne. Il primo workshop partirà ad ottobre nell’area di Via Senigallia e, sotto la curatela dell’arch. Michele De Lucchi, verterà sulla realizzazione di uno o più manufatti coerenti con il tema del benessere.
Infine, la terza linea di azione si tradurrà in una serie di eventi di natura artistica, musicale, sportiva o formativa, coerente con gli obiettivi di ciascuna area, che porteranno la cittadinanza a riappropriarsi di simili aree in un’ottica di riuso di spazi che assumeranno una funzione temporanea inedita.
Proprio attraverso il riutilizzo ad interim di un’area periferica in disuso, il progetto INOLTRE ha preso il via nel Municipio 9. Dallo scorso 24 giugno fino al 16 agosto Urban Up | Unipol è infatti main e hosting sponsor dell’iniziativa DRIVE IN MILANO, mettendo a disposizione un parcheggio abbandonato in Via Senigallia 18 riutilizzato temporaneamente a favore della comunità locale. La kermesse vanta di 44 giorni di proiezioni con un variegato palinsesto cinematografico fra cui alcuni titoli del catalogo di Unipol BiograFilm Collection.
L’iniziativa si inserisce nel programma di eventi estivi del Comune di Milano - “ARIA DI CULTURA” - e intende offrire intrattenimento agli abitanti del quartiere e della città, nel rispetto delle norme sul distanziamento, dopo un periodo di lungo isolamento. L’azione avrà un risvolto sia solidale (ingresso è gratuito con contributo di 2€ che saranno devoluti al Fondo di Mutuo Soccorso del comune di Milano) che sostenibile (sarà privilegiata la mobilità green riservando le prime file a biciclette, auto elettriche e ibride).
Selezionati i 15 finalisti di Culturability
Palazzi storici e chiese vuote, cascine e baite di montagne dimenticate, spazi industriali e produttivi dismessi, edifici pubblici chiusi, parti di città e aree aperte che riprendono vita, rinascendo come luoghi di cultura e di comunità: queste le sfide a cui lavorano i 15 spazi finalisti del bando “culturability”. Sono stati selezionati fra oltre 480 candidati provenienti da tutta Italia alla call, promossa dalla Fondazione Unipolis, per sostenere il consolidamento dei migliori centri culturali italiani nati da processi di rigenerazione, luoghi in cui si sviluppano processi di innovazione culturale con impatto sociale e civico, e si sperimentano nuove logiche di collaborazione con le comunità locali. Un’infrastruttura culturale di prossimità e cura importante, da cui ripartire per immaginare e costruire nuove modalità di aggregazione nelle città in questa fase di post emergenza.
Un processo di selezione complesso, considerato il numero, la qualità e la visione dei partecipanti. Questi i centri e la loro provenienza: Borgata Paraloup (Rittana – Cuneo), CasermArcheologica (Sansepolcro – Arezzo), Centrale Fies (Dro – Trento), Civico Trame (Lamezia Terme – Catanzaro), Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva (Palermo), Farm Cultural Park (Favara – Agrigento), Fondazione Made in Cloister (Napoli), Il Cassero (Bologna), Laboratorio Urbano ExFadda (San Vito dei Normanni – Brindisi), Le Serre dei Giardini Margherita (Bologna), Lottozero (Prato), mare culturale urbano (Milano), Officine CAOS (Torino), TeatroLaCucina (Milano), Via Baltea Laboratori di Barriera (Torino).
A seguito di questa prima selezione, le realtà finaliste avranno l’opportunità di partecipare a un camp nel prossimo mese di settembre. Tra queste, una Commissione di Valutazione individuerà i 4 centri che accederanno ai contributi economici e a un percorso di supporto che dura fino a un anno e mezzo, attraverso tre forme di sostegno:
- grant, in forma di erogazione liberale, per un valore massimo di 90 mila euro per centro;
- contributi economici, in forma di voucher, per un valore massimo di 30 mila euro per centro, da usare per attività di consulenza, ricerca e sviluppo, formazione;
- accompagnamento e supporto continuo da parte di un team di mentor, per un valore massimo di 25 mila euro per centro.
Il sostegno sarà erogato in tre tranche, in funzione del raggiungimento di obiettivi e risultati concordati all’inizio del percorso. Il budget complessivo del bando, che include contributi ai beneficiari e costi di tutte le attività di supporto, è pari a 600 mila euro.
L’edizione 2020-22 del bando è promossa dalla Fondazione Unipolis in collaborazione con un’ampia rete di partner, portatori di visioni e competente differenti che verranno messe a disposizione dei partecipanti al percorso. Con il supporto di: Direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Coopfond. Con il patrocinio di ANCI. Con la partnership di: Ashoka Italia, a|e Impact, Avanzi, cheFare, DamsLab, Fondazione Fitzcarraldo, NESTA Italia.
Culturability è il bando promosso dal 2013 dalla Fondazione Unipolis. L’iniziativa, giunta alla sesta edizione, ha riscontrato ottimi risultati in termini di progetti aderenti e di qualità delle proposte. Complessivamente, negli anni Unipolis ha investito oltre un milione e 860 mila euro, 3.112 sono stati le proposte ricevute, 80 le iniziative alle quali è stato garantito un percorso di formazione e mentoring e 39 quelle sostenute anche con un contributo economico.
In Calabria presentato “Il Cammino del Pane – Itinerario europeo e mediterraneo turistico-culturale”
Un grande percorso che mette in rete tutti quei territori che hanno in Comune un elemento universale dell’umanità: il pane. “Il Cammino del Pane – Itinerario europeo e mediterraneo turistico-culturale” ha preso vita, giovedì 9 luglio alle ore 11, nella sede del Gal Terre Locridee di viale Trieste a Locri. È qui che che si è svolto l’incontro per avviare il progetto. Un punto di partenza che non è un caso dato che la Locride si candida a essere Capitale della Cultura italiana 2025.
Il pane è elemento di congiunzione e mediazione culturale, turistica e sociale in grado di unire i popoli, le comunità e i territori. Partire da qui per guardare ad altri cammini del pane sparsi in Italia e nel Mediterraneo è l’obiettivo di questa iniziativa che sta per prendere il via. All’avvio del progetto de “Il Cammino del Pane” hanno preso parte Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locridee; Giovanni Calabrese sindaco di Locri; Antonio Blandi project manager de Il Cammino del Pane; Alberto D’Alessandro della Commissione europea Turismo e cultura; Mario Ialenti direttore pastorale turismo della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise; l’esperta di marketing territoriale Simona Lo Bianco; Guido Mignoli direttore del Gal Terre Locridee. E inoltre sono intervenuti Laura Multari della Comunità del pane e del grano Jermano di Canolo; Luigi Bisceglia della ong Vis Betlemme dalla Palestina; Giuseppe De Guglielmo di Don Orione Shiroka Albania; Pietrangelo Pettenò di Marco Polo project Venezia; Bruno Bartolo sindaco di San Luca; Gianpietro Coppola sindaco di Altomonte; Antonio Carlomagno sindaco di Cerchiara di Calabria; Fortunato Cozzupoli direttore Gal Batir; Dino Angelaccio di Itinerari turistici religiosi interculturali accessibili – Itria; Roberto Calari esperto di sviluppo locale; Silvano Barbalace segretario regionale di Confartigianato Calabria; Aleardo Benuzzi del Cru – Consigli regionali Unipol.
“Il Cammino del pane” è realizzato da Officine delle Idee con Gal Terre Locridee, associazione Il Cammino del pane; Panturismo; Feisct; Teo; Confartigianato Calabria; Marco Polo project; Cru Unipol; Gal Batir e Italia slow road. Maggiori info su www.ilcamminodelpane.it
Unipol al 1° posto in Italia per reputazione: da quattro anni leader nel settore assicurativo e bancario
Il Gruppo Unipol si conferma, per il quarto anno consecutivo, al primo posto per reputazione nei settori assicurativo e bancario in base alla classifica 2020. La graduatoria è frutto della misurazione, su molteplici stakeholder, della reputazione di circa 400 aziende operanti in Italia. La classifica, è stata diffusa oggi da The RepTrak Company, azienda globale leader nella misurazione e gestione della corporate reputation.
Unipol consolida la sua leadership e entra nella fascia reputazionale “forte” (nella quale sono presenti le aziende con un punteggio superiore ai 70 punti) con un punteggio pari a 73,0 (era 67,6 nel 2019), aumentando il distacco a quasi 6 punti rispetto alla media delle aziende del comparto assicurativo in Italia (+3,6 punti vs 2019) e a 7,5 punti rispetto a quella delle società del settore finanziario (+5,4 punti vs 2019).
Il profilo reputazionale di Unipol si fonda prevalentemente sulle ottime percezioni del general public legate a prodotti/servizi, performance e innovazione:
- i prodotti sono considerati affidabili;
- la gestione sinistri è tempestiva;
- l’assistenza al cliente alta e professionale;
- la solidità patrimoniale e le forti prospettive di crescita sono aspetti altrettanto rilevanti perché costituiscono una garanzia per il futuro;
- la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche sono considerati elemento distintivo grazie al know-how consolidato in tema di telematica applicata al business assicurativo.
Il Gruppo Unipol è percepito, nella mente degli italiani, sempre più come partner affidabile e punto di riferimento per lo sviluppo dei grandi temi dell’agenda Paese.
Unipol considera la reputazione una leva manageriale capace di attivare un cambiamento culturale che può promuovere la creazione di valore e adotta un approccio integrato che tiene in costante allineamento le attività di costruzione e di protezione della reputazione. Il modello operativo di reputation management in Unipol si caratterizza anche per ampiezza di analisi (sono sette i gruppi di stakeholder di cui si raccolgono periodicamente percezioni e aspettative: opinione pubblica, dipendenti, clienti, agenti, comunità finanziaria, giornalisti, istituzioni), prospettiva interna/esterna che permette di confrontare percezioni e aspettative sia interne (top management e dipendenti) che esterne all’azienda (altri pubblici) e infine un allineamento strategico con il quale le diverse funzioni aziendali sono chiamate a contribuire alla realizzazione degli obiettivi reputazionali (creazione e protezione) partendo da un cruscotto di lavoro e azioni condivise.
L’esperienza nel reputation management si è tradotta anche in una soluzione assicurativa per rispondere all’evoluzione del contesto socio-economico dove il rischio reputazionale è tra i principali percepiti. La copertura permette di tenere indenne l’azienda assicurata dagli eventuali danni economici originati da eventi mediatici negativi, anche con riferimento alla perdita di valore del marchio
#civuolepassione. 6 appuntamenti online per parlare di lavoro.
Continua l'impegno del Gruppo Unipol e del CRU Unipol Toscana mirato a ridisegnare le mappe del lavoro contemporaneo, anche alla luce degli shock e dei cambiamenti che abbiamo vissuto a causa dell’emergenza globale scatenata da Covid-19.
È per questo che, nell'ambito del percorso "Il lavoro che ha senso", sono stati programmati 6 appuntamenti online dal 25 giugno, ogni martedì e giovedì, dalle 14.30 alle 15.00 in diretta su sulle pagine Facebook del Gruppo tra le quali quella dei Cru Unipol.
Un'esplorazione di senso con interviste di approfondimento e con le storie di chi lavora animato da una grande passione, dal titolo #civuolepassione (per affrontare tutto questo). L'obiettivo di questi appuntamenti sarà quello di indagare per cercare di comprendere cosa sta succedendo al lavoro, imparando da chi è riuscito a reinventarsi, cercando di trovare nuove energie ed ispirazione da chi ha passione passione per ciò che si fa.
Il video del primo appuntamento di martedì 23 giugno 2020
https://www.facebook.com/lavorochehasenso/videos/vb.113989133338967/613200262664845/?type=2&theater
L'intervista con Ivan Carozzi
https://www.facebook.com/lavorochehasenso/videos/264010691541664/
L'intervista con Patrizia Asproni
https://www.facebook.com/lavorochehasenso/videos/891086698060731/UzpfSTEwNTg3OTIzNzgxNTIzODoxNTQwMzgzNTYzMzI2NTk/
L'intervista con Alessia Rotolo
https://www.facebook.com/lavorochehasenso/videos/632078654071699/UzpfSTUxNjQ1NjI4ODUxNzM1MzoxNjQ0NDUyOTI5MDUxMDEx/
L'intervista con Maurizio Carucci
https://www.facebook.com/lavorochehasenso/videos/996555554109018/
L'intervista con Pasquale Polito
https://www.facebook.com/lavorochehasenso/videos/206010424021844/?epa=SEARCH_BOX
L'intervista con Marwa Mahmoud
https://www.facebook.com/lavorochehasenso/videos/1652420091605580/?__tn__=K-R&eid=ARDVANfBo71vs5ivCNtKYzfE54s2JzkP5P3Puf8T1JKxal22U9LLZXzoj8zeKN9sN6IRpX2FqyORJ9r1&fref=mentions&__xts__[0]=68.ARB_Ssv1nmgxDkd2MUYoAGCjOvgFlbsG-bLzVcV2UKyMoQ1niYpt3alUjikXG-sfBPiJffN4tJ7IfM-qVeGV_CCLoCCFckLmuKMBigXv_xn6m5vUa6sJ4qSmmoNziT1VqcqGm5U9d6YSawDi0FIgI8saiuxrsLvYuScXEWsGe0-ud7Lwa7g5A7stDaecYeYSNMF8yEDCubyHvJxRsO8jryIi5n9-Cce6IdqdBg4awXD-CwXdO1f3zBJRr1hwQI-T8u3_t13KFdIuxQv-hVIkzTvr2qdwaMXeRHyPGN3Jm49iR1ODLkN8EZa0R-lipWotBgg_
Bellezza Italia. Presentato il nuovo intervento legato ai Giardini Panteschi di Pantelleria
Monitorare e censire i giardini panteschi di Pantelleria, realizzati sull’isola siciliana seguendo l’arte dei muretti a secco per proteggere le piante dai forti venti. Far conoscere questi luoghi green attraverso itinerari e passeggiate tra i “giardini” più significativi, ma anche dare indicazioni utili, attraverso un vademecum, per replicare un giardino pantesco in ambienti simili. È questo il triplice obiettivo del nuovo intervento Giardini sul mare che Legambiente e il Gruppo Unipol intendono mettere in campo nell’ambito del progetto Bellezza Italia volto al recupero e alla riqualificazione di aree del nostro Paese di inestimabile valore e bellezza e che, in questo caso, mira a valorizzare il prezioso patrimonio paesaggistico-agronomico di Pantelleria. L’isola siciliana rappresenta, infatti, un caso esemplare di uso intelligente delle risorse che ha consentito nei secoli lo sviluppo equilibrato di un sistema agricolo complesso e articolato, dimostrando di essere un importante modello di adattamento al clima in una situazione di scarse risorse idriche che metterà sempre più aree del mediterraneo in questa condizione.
Le caratteristiche uniche di questo paesaggio sono state sottolineate dai riconoscimenti UNESCO (relativamente alla forma di allevamento della vite e alla pratica di costruzione dei muretti a secco), dalla recente istituzione di un Parco Nazionale che proprio nel paesaggio ha le sue più forti motivazioni, dalla iscrizione del paesaggio della pietra a secco di Pantelleria nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, istituito presso il Mipaaf.
“Con questo nuovo intervento – spiega Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – vogliamo far conoscere e riscoprire un’altra bellezza del nostro Paese che arriva dalla Sicilia e che unisce agricoltura, valorizzazione del territorio, ma anche lotta ai cambiamenti climatici. Grazie infatti allo sviluppo di adattamenti in grado utilizzare al meglio le risorse locali, l’agricoltura di Pantelleria si è mantenuta attiva ed ha sostenuto la vita degli abitanti dell’Isola per un lunghissimo periodo della storia del Mediterraneo, creando un paesaggio agrario con caratteristiche uniche che racconteremo con questo progetto, invitando anche a replicare la realizzazione di questi giardini panteschi che hanno una grande capacità di resilienza anche in presenza di forti limitazioni ambientali”.
“Con l’intervento a Pantelleria – dichiara Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol – si conclude il secondo protocollo tra il Gruppo Unipol e Legambiente volto alla cooperazione per interventi di recupero e tutela delle bellezze paesaggistiche del nostro Paese, attraverso interventi partecipativi che coniugano Cittadinanza attiva e sapere scientifico, di cui, appunto, il recupero degli orti pantelleschi è emblematico. Soprattutto in un momento come questo, in cui c’è bisogno di sviluppare e diffondere modelli di produzione sostenibile, ci auguriamo che il manuale per un’agricoltura resiliente ai cambiamenti climatici in atto possa trovare numerosi utilizzatori anche oltre i confini.”
Il progetto proposto da Legambiente, che nelle sue diverse fasi si avvarrà della collaborazione dell’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria e del Dipartimento di Scienze agrarie alimentari e forestali dell’Università degli Studi di Palermo, si articolerà in due fasi. La prima prevede un’azione di monitoraggio e censimento del patrimonio e dello stato dei giardini panteschi presenti (si stima in numero variabile da 300 a 400) con la geo-localizzazione dei manufatti e l’elaborazione di un protocollo di rilievo per acquisire dati di tipo fisico (tipologia e la natura geologica dei materiali utilizzati e le tecnologie costruttive adottate, valutazioni sull’età, condizione della costruzione). Seguirà una ricerca sulla biodiversità presente nel giardino (specie coltivata e sullo stato colturale, flora spontanea o fauna) e lo studio della caratterizzazione microclimatica del giardino pantesco. Oltre al semplice effetto di protezione dal vento, i giardini di questo tipo intervengono sul microclima amplificando l’entità e la durata con la quale si verificano i fenomeni di condensa del vapore d’acqua contribuendo così, in misura significativa, ai fabbisogni idrici della pianta coltivata al suo interno. Per questo il giardino pantesco può essere considerato a buon titolo come un caso estremo di tecniche di utilizzo di una risorsa ambientale (l’acqua deposta per condensazione sulle superfici dei muri a secco e della vegetazione) che normalmente è trascurata in altri contesti agricoli, ma che a Pantelleria, come in molte altre isole del Mediterraneo, può diventare una parte significativa del ciclo dell’acqua e compensare la limitata disponibilità di acqua di precipitazione o irrigua. Tutto questo evidentemente assume particolare interesse in considerazione dei cambiamenti climatici e della crescente carenza di acqua da destinare a fini agricoli.
“Ringrazio Legambiente e il Gruppo Unipol per aver scelto Pantelleria per il nuovo progetto Bellezza Italia e la Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo che contribuirà con delle idee progettuali alla diffusione di questo intervento – dichiara Salvatore Gino Gabriele, presidente dell’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria -. Il giardino pantesco rappresenta nel suo genere sia per caratteristiche architettoniche -monumentali sia per la funzione ecosostenibile un unicum di un microcosmo che è l’isola di Pantelleria, dove il rapporto simbiotico fra natura e uomo ha saputo trasformare ciò che la natura ha creato da un vulcano sommerso. Grazie a questa collaborazione con Legambiente e il Gruppo Unipol, il Parco intende avviare un progetto di valorizzazione dei giardini panteschi sparsi in tutta l’isola, avviando anche un progetto di vera e propria ristrutturazione grazie alla collaborazione con i proprietari dei giardini. Un percorso legato alla consapevolezza dell’enorme patrimonio culturale e ambientale presente sull’isola dal quale potremmo trarre dei grandi benefici per tutti. La bellezza trova a Pantelleria suoi punti di forza, il nostro compito è saperla accarezzare”.
L’altra fase del progetto prevedrà la definizione di un itinerario nei “giardini” più significativi dell’isola con attività di trekking e passeggiate. L’itinerario verrà segnalato e pubblicizzato sull’isola, sarà inoltre percorso e mappato su traccia gpx e riprodotto schematicamente su cartina virtuale in modo da visualizzarne immediatamente le dimensioni e le caratteristiche di base. Infine verrà realizzato un breve vademecum con le indicazioni fondamentali per replicare un giardino pantesco in ambienti similari.
Bellezza Italia non è però l’unico fronte della collaborazione tra il Gruppo Unipol e Legambiente che si articola infatti su diversi ambiti, con il duplice obiettivo di qualificare l’impegno ambientale del Gruppo Unipol nel Paese ed accrescere la consapevolezza dei suoi stakeholder diretti sull’importanza di tutelare e valorizzare il nostro territorio, e in una serie di azioni mirate allo sviluppo di politiche attive e strumenti adeguati a migliorare la resilienza al cambiamento climatico in Italia. Legambiente collabora, infatti, con Unipol anche per progetti riguardanti rischi derivanti dalle calamità naturali, per evidenziare aree e comportamenti di rischio, identificare politiche, interventi ed azioni per la promozione della resilienza e la manutenzione del territorio, anche partecipando a progetti pilota di sensibilizzazione ed educazione.
(foto di copertina di Parco Nazionale Isola di Pantelleria)
https://www.facebook.com/progetto.BellezzaItalia/videos/2757591431013416/
https://www.facebook.com/progetto.BellezzaItalia/videos/3408173002539825/
L'impegno del Gruppo Unipol per uno sviluppo sostenibile. Il report sul 2019.
Con la recente diffusione del Bilancio Integrato, Unipol Gruppo rimane coerente nella scelta di integrare la Dichiarazione Non Finanziaria, nella Relazione Integrata di Gestione del Bilancio Consolidato. Unipol crede infatti che l’innovazione nei prodotti, nei processi e negli strumenti si debba coniugare con impegni tangibili in tema di sviluppo di politiche sostenibili, per rafforzare la capacità di creare valore nel tempo a beneficio di tutti gli stakeholder.
Avere una strategia orientata alla sostenibilità significa per il Gruppo Unipol focalizzare il proprio impegno, avendo come primario obiettivo il miglioramento della qualità della vita dei clienti, proponendo soluzioni per la tutela, il supporto e la realizzazione dei loro progetti, ed essere partner di imprese, istituzioni, comunità territoriali per affiancarne lo sviluppo e promuoverne il benessere.
Il Piano Strategico “Mission: Evolve” (presentato nel 2019 e valido fino al 2021) risponde a queste istanze individuando in «Valore condiviso e sviluppo sostenibile» una delle direttrici strategiche, con l’obiettivo di creare valore condiviso attraverso strategie di business che contribuiscano concretamente allo sviluppo sostenibile di persone, imprese e territori, in coerenza con i Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda ONU 2030, con un impatto particolare sul 3 (Salute e Benessere), 8 (Lavoro Dignitoso e Crescita Economica) e 11 (Città e Comunità Sostenibili).
Nell'ottica di evidenziare il lavoro svolto nel 2019 in merito agli obiettivi individuati, assieme alla presentazione Bilancio Integrato 2019 del Gruppo Unipol, è stato anche diffuso un opuscolo di approfondimento ("La Creazione di Valore 2019" ) e sono stati pubblicati i video tematici su Ambiente, Governance e Investimenti Sostenibili.
https://youtu.be/WnqEb-GuW9g
https://youtu.be/UOBCpCzXkmA
https://youtu.be/wp3RGwp6bKA
https://youtu.be/NARje_jVNJU
https://youtu.be/SO9ZywzsjXc