Sostenere Volontariato e Terzo Settore per non arrestare la solidarietà nei territori

Le realtà di Volontariato e del Terzo Settore che operano nei nostri territori, molte delle quali continuando ad operare  anche in questo momento di grave emergenza, devono essere sostenute per non arrestare il loro fondamentale ruolo nelle nostre comunità.

È questo il messaggio di Giuseppe Apostoliti, Portavoce del Forum Terzo Settore di Catanzaro/Soverato nella lettera che ha indirizzato a Jole Santelli Presidente della Giunta Regionale
e a Gianluca Gallo Assessore Politiche Sociali Regione Calabria.

Di seguito il testo completo della lettera.


FORUM TERZO SETTORE CATANZARO SOVERATO

Catanzaro 26/03/2020

Al Presidente della Giunta Regionale On.le Jole Santelli
On.le Gianluca Gallo Assessore Politiche Sociali Regione Calabria

Sostenere le realtà di Volontariato e del Terzo Settore per non arrestare la solidarietà nei nostri territori.

Dopo decenni di esperienza, di lotta, di solidarietà, di impegno a fianco e in favore degli ultimi; dopo aver attraversato difficoltà di ogni tipo (crisi economiche, discriminazione, razzismo ed egoismo), questa volta le realtà del Terzo Settore della nostra Regione rischiano di non superare le difficoltà che l’emergenza Covid-19 ha creato e di chiudere definitivamente facendo venire meno un apporto fondamentale per il nostro territorio.

In Calabria operano centinaia di realtà – che ormai da molti anni svolgono un ruolo imprescindibile nel debole sistema di welfare regionale attraverso l’operatività e la realizzazione di tutta una serie di servizi: comunità di accoglienza, centri diurni, semiresidenziali, centri di aggregazione sociale e culturale, attività di contrasto alle varie forme di povertà, sostegno alle persone in situazione di svantaggio e a rischio di marginalità, e lo fanno con il contributo fondamentale dei volontari, costruendo percorsi di sostegno e di inclusione sociale.

Questo circuito virtuoso rischia però adesso di essere arrestato e di concludersi se, nelle prossime settimane o mesi, le realtà di Terzo Settore della nostra Regione non potranno riprendere la loro consueta attività.

Il volontariato e il Terzo Settore è in prima linea nei servizi di assistenza sociale e di prossimità, spesso colmando grandi lacune del pubblico soprattutto nella nostra Regione. E proprio le organizzazioni non profit calabresi, nel complesso meno strutturate e con una già precaria situazione finanziaria, sono quelle più esposte. Ad esempio alcune risentono in maniera cronica della non attuazione delle legge 328/00.

Il rischio è di perderle e di far saltare un precario welfare comunitario che faticosamente si è costruito, incrementando in Calabria, una crisi di portata ancora maggiore per la comunità e per tantissime, troppe famiglie.

Le recenti misure adottate dal Governo non sono sufficienti, le dimensioni della crisi suggeriscono ben altri interventi.

È il momento di realizzare un’operazione straordinaria, mediante la concessione di contributi a fondo perduto da erogare non a progetti, ma a tutte le organizzazioni con esperienza e radicamento nei territori che a vario titolo gestiscono e/o erogano servizi alla popolazione e in particolare ai soggetti a rischi di marginalità e di esclusione sociale.

Al Governo Regionale si chiede di attivare, in questo frangente di profonda criticità, agevolazioni e scelte di sostegno economico alle molte realtà del Terzo settore, del volontariato e della solidarietà sociale, che sono una parte importante ed essenziale del sistema sociale regionale, senza il cui impegno centinaia di migliaia di persone rischiano di ripiombare nella miseria e in situazioni di grave disagio sociale; un appello, per far sì che non siano sempre i più poveri e chi è più in difficoltà a dover pagare il prezzo più alto di ogni crisi.

Il patto che si può costruire tra l’ente Regione e le realtà del Terzo Settore Regionale è che queste ultime si impegnino a restituire, in termini di accoglienza e di solidarietà, in modo che nessuno possa essere lasciato indietro, tutto quello che ci sarà erogato. Una volta finita l’emergenza, si potrà così tornare alle attività normali e magari, partendo dall’esperienza realizzata, provare a pianificare insieme il piano regionale per le politiche sociali in Calabria.

Pertanto, la proposta è rivolta direttamente ai decisori Regionali, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Calabria On.le Gallo. “È il momento di realizzare un’operazione straordinaria di sostegno al Terzo settore calabrese. Si propone la messa in campo di un intervento per sostenere le organizzazioni di Terzo settore (con particolare attenzione alle associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e cooperative sociali) mediante la concessione di contributi a fondo perduto da erogare, non in base ad una faticosa selezione di progetti, ma a tutte le organizzazioni che rispondano a requisiti minimi di continuità operativa, di esperienza, di radicamento nei territori.

L’azione da realizzare è quella di sostenere le organizzazioni in quanto tali, nella certezza che la loro presenza garantisce un livello di servizi ed un minimo di coesione sociale indispensabili nella crisi e nella faticosa fase di ricostruzione.

Le risorse finanziarie possono essere reperite dai Fondi strutturali se necessario disimpegnando alcune risorse FSE destinate a progetti di difficile realizzazione, o riattivando risorse di bandi già esperiti che a conclusione della fase di valutazione delle proposte presentino residui significativi, che non verranno mai messe a bando.

La proposta ovviamente si presta ad obiezioni di tipo formale e procedurale cerchiamo di prevenire quelle che possono essere le due principali obiezioni a questa proposta.

La prima è che i regolamenti, le procedure ed i criteri che guidano l’utilizzo dei Fondi comunitari sono incompatibili con quest’idea: obiezione molto debole; se non ora, in situazione di estrema emergenza, quando si potranno modificare regole e procedure che spesso, ed ora più che mai, ci appaiono troppo pesanti ed incomprensibili. E poi, per fortuna, in questi giorni sono frequenti sacrosante forzature ed intelligenti innovazioni delle regole. E, per un principio di analogia, quel che vale per le imprese può valere anche per il volontariato e il Terzo settore.

La seconda obiezione è che un intervento del genere potrebbe essere percepito come parziale e poco incisivo. Vi sono esperienze, know how e procedure di controllo che limitano al massimo questo rischio, soprattutto attraverso il coinvolgimento di strutture che da anni operano per il sostegno e la qualificazione del volontariato e del terzo settore.

Per la realizzazione di questa proposta si potrebbe attivare una collaborazione fattiva tra la Regione e la rete Regionale dei Centri Servizi al Volontariato, organismi che negli anni hanno sviluppato una significativa esperienza e che conoscono bene le realtà del Terzo Settore Regionale. L’esperienza dei Centri Servizio al Volontariato della Calabria, se lo si ritiene utile, è a totale disposizione dell’Ente Regione per l’attuazione della proposta. I Centri di Servizio possono svolgere il ruolo di Segreteria tecnica e di monitoraggio operativo, in stretta collaborazione e sinergia con gli uffici regionali.
Ovviamente questa proposta, necessaria per attenuare i disagi imposti dall’emergenza sanitaria; ma indispensabile in vista della fase di ricostruzione, che va precisata e ulteriormente dettagliata in alcuni aspetti tecnico-operativi, a partire dall’individuazione delle risorse che possono essere rese disponibili, speriamo possa essere accolta dal governo regionale.

Il Portavoce Forum Terzo Settore Cz /Soverato

Giuseppe Apostoliti


CIA: i prodotti dal campo alla tavola

L’iniziativa di Cia-Agricoltori Italiani con il supporto delle Associazioni dei giovani “AGIA”, delle donne imprenditrici “Donne in Campo”, dei pensionati “ANP”, La Spesa in Campagna, Agrichef e Turismo Verde intende azzerare le distanze tra il campo e la tavola per consentire a tutti, soprattutto in questo momento di grande emergenza per il Paese, di acquistare e consumare i prodotti genuini della terra. È con questo spirito che le donne, i giovani e tutte le aziende agricole associate a Cia-Agricoltori Italiani, attrezzate in sicurezza alla “vendita a domicilio” stanno consentendo, soprattutto ad anziani e soggetti a rischio, di non privarsi dei prodotti tipici e di eccellenza del territorio, frutto del lavoro incessante degli agricoltori italiani.

A questo link https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/ è possibile trovare l’elenco, diviso per Regione, delle aziende disponibili ad effettuare la vendita con consegna a domicilio non solo dei prodotti freschi, ma anche piatti pronti preparati dagli Agrichef delle Aziende Agrituristiche, fiori recisi ed in vaso, piantine aromatiche e piante ornamentali per abbellire e colorare le case ed i balconi in questo inizio di primavera anomalo a causa dell’emergenza Coronavirus.

E per rispondere alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione italiana, anziani, famiglie in difficoltà per la mancanza di lavoro, coloro i quali utilizzeranno i buoni spesa messi a disposizione dal Governo e distribuiti dai Comuni, potranno usufruire di uno sconto fino al 10% sull'acquisto dei prodotti.

Basta selezionare la regione di appartenenza, cercare tra le Aziende quella più vicina all’acquirente, prendere direttamente contatto con il referente aziendale e la spesa viene consegnata direttamente a domicilio.


Coronavirus: le iniziative di sostegno al credito e alle famiglie predisposte dalla Regioni

Numerosi sono gli interventi economici predisposti dalle Regioni di tutta Italia per sostenere i lavoratori, le famiglie e le imprese più colpite dall'emergenza Coronavirus.

Il sito della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome li ha riuniti tutti in questa pagina Coronavirus: sostegno al credito e alle famiglie.

 


Confesercenti Torino: grave crisi liquidità nei settori del Commercio e del Turismo

 

Tra i settori più colpiti dall'emergenza Coronavirus ci sono soprattutto il Commercio e il Turismo. Ecco le riflessioni e gli spunti di Carlo Chiama, Direttore di Confesercenti Torino, che illustra anche le iniziative concrete già messe in campo dall'associazione.

Il nostro comparto sta attraversando un momento di gravissima difficoltà, la vicenda del coronavirus ha provocato un vero e proprio "tsunami" nei settori del commercio, del turismo e dei servizi operati da micro e piccole imprese, che sono il nostro target di riferimento. In particolare la grande maggioranza delle attività dei nostri settori risentono delle inevitabili misure di contenimento dei movimenti delle persone e buona parte di esse (pubblici esercizi, commercio non alimentare, servizi alla persona, attività turistiche) sono chiusi per legge. Il crollo dei fatturati è stato assolutamente improvviso e va notato che si tratta di attività che hanno scarsa capacità di resistenza, perché le difficoltà di liquidità e i margini ridotti erano già un problema prima della crisi.

Da questo punto di vista la principale problematica che le nostre aziende stanno affrontando è la crisi di liquidità. Gli interventi sul credito predispositi fin ora dal Governo non riescono ancora a coprire l'esigenza di quelle micro e piccole imprese, che già prima della crisi avevano forti difficoltà di accesso al credito bancario, anche solo per la dimensione ridotta degli importi di cui hanno bisogno (spesso inferiori ai 50.000 EUR e perciò di scarso interesse per il sistema bancario). Abbiamo quindi chiesto - come associazioni del commercio e dell'artigianato - alla Regione Piemonte di predisporre qualche misura finalizzata a garantire liquidità a questi soggetti. L'Assessore regionale Tronzano ha condiviso la nostra preoccupazione, ma non è ancora stata definita un'azione concreta.

La Regione dovrebbe muoversi nella direzione di predisporre una misura di contributo a fondo perduto per le imprese che abbiano avuto un significativo calo di fatturato nei mesi di febbraio e marzo, per coprire spese di interessi e di commissione per finanziamenti ottenuti per avere liquidità. Il contributo sarà parametrato alla dimensione del finanziamento ottenuto. Si stanno valutando poi misure di finanza agevolata tramite l'intervento su garanzie, eventualmente anche d'intesa con il sistema dei confidi, andando nella direzione di quanto già avviato in altre regioni, come ad esempio, l'Emilia-Romagna.

Per quanto riguarda il ruolo dell'associazione in questa fase, oltre a rappresentare sui diversi tavoli le necessità del nostro settore e a dare un aiuto concreto in termini di analisi della normativa (chi può stare aperto, come deve operare, ecc.) e a dare aiuto concreto nell'attivazione delle pratiche urgenti (es. come ottenere gli aiuti Inps, le procedure di ammortizzatore sociale, ecc.), stiamo cercando di dare un supporto sul piano dell'innovazione tecnologica, che sarà ancora più importante dopo la crisi.

Sulla base di progettualità già avviate con la Fondazione Links (soggetto partecipato dalla Compagnia di San Paolo e dal Politecnico di Torino) e con la Fondazione Torino Wireless (soggetto gestore del Polo di innovazione ICT della Regione Piemonte) abbiamo creato un sito internet "La Spesa per la Vita" dove si possono trovare molti dei negozi, almentari e non, e dei pubblici esercizi che fanno le consegne a domicilio in questo periodo (attività consentita per tutte le categorie merceologiche). L'iscrizione nell'elenco, raccolto attraverso i nostri canali e da diverse amministrazioni comunali del territorio, è gratuito per le imprese e aperto a tutte le aziende, associate e non. E' stata anche predisposta la georeferenziazione delle attività sulla mappa e altre funzioni stanno per essere implementate sul sito. 

Nel prossimo futuro contiamo di accelerare e implementare le attività legate all'innovazione digitale, che diventerà sempre più importante e necessaria anche per le micro e piccole imprese dei nostri settori. Un tema particolarmente rilevante è la mancanza di un'adeguata cultura digitale nei piccoli imprenditori e nelle maestranze impiegate, cosa che renderà necessario un impegno e uno sforzo maggiore nella formazione. Questo tipo di sviluppo del business, per gli esercizi del commercio di vicinato, si presta bene anche ad azioni di tipo sociale e si potrebbero fare dei ragionamenti comuni con associazioni di altri settori, come la cooperazione e l'artigianato (si pensi, a titolo di esempio, a modalità di consegna della spesa a domicilio per soggetti socialmente più fragili, come anziani o famiglie fragili, unita a un'azione alla di controllo e cura).

Sono questioni da affrontare nella situazione contingente, necessarie a dare risposte ai bisogni delle aziende nell'immediato, ma che assumono una valenza di prospettiva su cui sarà importante lavorare anche in un futuro prossimo.


L'orgoglio italiano anche nel marchio e nella sede del Gruppo Unipol

In questo momento di grande emergenza per il nostro Paese, la battaglia comune che tutti stiamo combattendo contro il Coronavirus ci sta unendo profondamente attraverso una responsabilità e un impegno senza precedenti, che ci rendono ancora più orgogliosamente italiani.
Una posizione, questa, che per un Gruppo profondamente italiano come il nostro è oggi ancora più forte e sentita. Con un impegno concreto nell’assicurare, anche nelle difficoltà di questi giorni, garanzie più ampie e continuità di servizio ai nostri 16 milioni di clienti. E sostenendo con contributivi significativi chi è in prima linea contro il virus a livello sanitario e istituzionale.

Un orgoglio e un sostegno al nostro Paese che vogliamo rendere evidente anche sul nostro headquarter e nel nostro marchio, che ora vivrà in una sua “edizione tricolore”.


Riflessione e spunti di CNA Lombardia per affrontare l'emergenza

Il CNA Lombardia, per voce del Segretario Generale Stefano Binda, pone alcune riflessioni e alcuni spunti in merito alle possibili misure di contenimento dell’emergenza economica generata dal Coronavirus, in vista di una duratura ricostruzione delle prospettive dell’economia italiana ed europea nel contesto globale.

Di seguito il documento completo.


CNA Lombardia

Riflessioni e contributi per la tornare a crescere e per la ricostruzione economica e sociale post-covid 19

  1. E’ necessaria un’azione di Europa e Governi per determinare una vera e propria discontinuità rispetto alle regole del mercato degli ultimi 30 anni: la globalizzazione finanziaria ed economica, senza mediazioni e senza filtri e con regole spesso determinate dagli stessi controllati, è alla seconda grave crisi nell’arco di un decennio; una crisi esogena di matrice sanitaria, quella attuale, ma alla quale i meccanismi del mercato globale, sprovvisti di redini politiche, non sono in grado di rispondere in modo autonomo.
  2. Si avvia quindi un periodo/fase in cui, alle soluzioni congiunturali di cui già si sta discutendo, occorre affiancare soluzioni strutturali
  3. In tal senso, sarà lecito avviare una riflessione su alcuni soggetti di governo ed impulso ad oggi marginalizzati: lo Stato (a tutti i livelli) / il pubblico in primis, naturalmente a partire da un’Europa a trazione più equilibrata, non solo mitteleuropea, ma anche mediterranea
  4. Non si possono acriticamente seguire alcune voci che si augurano di ripartire come se niente fosse accaduto: bisogna riflettere sui cambiamenti da operare al sistema e, a questo proposito, sarebbe un errore escludere una trasformazione di Cassa Depositi e Prestiti in un organismo di intelligente e selettiva partecipazione pubblica ad alcuni asset o filiere di sviluppo del Paese, utile anche ad alimentare la domanda e a contestualmente promuovere, anche in chiave evolutiva, il tessuto delle micro e piccole imprese 
  5. Andrebbe avviata una riflessione sulla governance del mondo del credito, a questo proposito è molto interessante la proposta avanzata su Repubblica da Tito Boeri rispetto alla possibile mobilitazione di 40 miliardi di risorse delle Fondazioni bancarie
  6. A livello globale e macro-regionale, andrebbe messa in campo un’azione di tutela forte del modello di impresa e proprietà diffuse, più flessibili, più adeguate alla distribuzione della ricchezza, all’inclusione sociale, alla difesa dei ceti medi: il modello che ha teso all’economia di scala a tutti costi e alla concentrazione finanziaria delle funzioni economiche, parrebbe andare in crisi con un’eccessiva facilità il modello della filiera deve rimanere al centro del modello economico.
  7. Pensare a una premialità per le imprese che restano e ricollocano la loro  produzione in Italia e che esaltano il modello della filiera.
  8. La ricostruzione dovrà basarsi su un ripensamento profondo dei vincoli burocratico-amministrativi, pensare alla autocertificazione e controlli ex post,  con una riflessione immediata si impone sull’applicazione del Codice degli Appalti , valorizzare l’impresa del territorio come valore aggiunto.
  9. A livello europeo e nazionale bisogna mettere in campo poderosi investimenti infrastrutturali, che possono alimentare sia grandi sia una rete di micro e piccole opere con lo sblocco della finanza locale: sostenibilità, riassetto idro-geologico, riqualificazione periferie e piccoli borghi, opportunità di crescita qualitativa e lavoro per le piccole imprese
  10. Un serio investimento sulla “cittadinanza digitale” si impone come premessa infrastrutturale sulla banda larga per permettere a tutte le imprese di gestire con efficienza nuovi modelli organizzativi
  11. La forte rivendicazione della qualità e della funzione economica e sociale dell’artigianato e delle piccole imprese dovrà tradursi anche nel suo peso politico nelle scelte del Paese
  12. Un grande piano di ricostruzione comunitario basato sull’emissione di Eurobond: quindi, un vero e proprio debito europeo, su cui ad oggi chiaramente manca un consenso politico intergovernativo
  13. In alternativa, un grande piano di ricostruzione nazionale basato sull’emissione di titoli pubblici italiani a lunghissima scadenza e basato sulla fiducia: esenti da ogni imposta, presente e futura

Alcune proposte di merito si potrebbero da attuare subito:

  1. Garantire procedure di accesso al credito immediate, a interessi zero e da restituire nel lungo periodo
  2. Sbloccare i pagamenti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese. Sono soldi dovuti, non una richiesta di favore
  3. Soldi in mano alle imprese, ai lavoratori autonomi e ai professionisti con partita iva: (i)innalzare il tetto dei 600 euro (in Francia al momento vengono garantiti 1.500 euro) (ii) prevedere un importo forfetario a fondo perduto da erogare sul conto corrente delle imprese. I danni economici conseguenti al blocco quasi totale delle attività devono essere ripristinati con meccanismi totalmente diversi dall’ordinarietà uscire dal solco tracciato e avere la capacità di agire sui vecchi paradigmi modellandone di nuovi.  L’attuale crisi viene definita dagli economisti “simmetrica” e colpisce ovunque e non dipende alla qualità dei bilanci pubblici o privati. Molti grandi pensatori e studiosi economici del nostro tempo, a cominciare da Mario Draghi, riflettono sulla necessità di dover immettere liquidità nelle tasche delle persone e delle piccole imprese, vero tessuto connettivo della nostra società. E’ dunque indispensabile che la CNA adotti questo pensiero laterale, da combinare alle altre misure sopra citate, e proponga con forza questa misura che potrà incidere sia sugli aspetti concreti legati alla sussistenza dell’impresa, ma anche sugli aspetti psicologici dell’imprenditore.
  4. Congelare immediatamente il rating bancario per il periodo marzo-dicembre 2020 per tutte le aziende
  5. Trasformare immediatamente le linee di credito autoliquidante (es. anticipi su fatture) in linee di cassa (conto corrente).
  6. Aumentare immediatamente le linee di credito in essere nella misura del 50%, a tassi agevolati, anche con utilizzo del fondo di garanzia PMI
  7. Rendere puntualmente disponibili i crediti d'imposta ceduti per eco e sismabonus, generati da interventi realizzati nel periodo precedente, per non mandare in sofferenza le imprese del comparto impianti/costruzioni
  8. Costituire e attivare una grande leva di garanzia pubblica per promuovere, tramite gli istituti di credito, i confidi, cassa depositi e prestiti, l’erogazione di immediata liquidità di piccolo taglio (es. 30 mila euro con restituzione a 10/20 anni) a interessi ridottissimi.

 

Nella foto il Segretario Generale Stefano Binda (archivio)

 

 


Crowdfunding Cgil Puglia: sosteniamo i più deboli della popolazione

CGIL Puglia e SPI PUGLIA, AUSER PUGLIA e LEGACOOP PUGLIA propongono una raccolta fondi per favorire la distribuzione di buoni spesa e generi di prima necessità per le famiglie in difficoltà. I fondi ricavati da questa campagna di crowdfunding saranno destinati all’ANCI Puglia per per incrementare le risorse a disposizione dei Comuni da destinare alle fasce più deboli di popolazione.

Siamo di fronte ad una delle più gravi crisi economiche dall’ultimo dopoguerra. A farne le spese sono soprattutto le famiglie che già vivevano in condizioni di povertà oltre che i tantissimi lavoratori che hanno visto interrotte le loro attività professionali e per i quali non sono previste indennità e bonus dagli ultimi decreti.

Anche una piccola donazione può fare la differenza. Questo il link per donare


Le proposte di CNA Campania per aiutare imprese artigiane e PMI

A seguito dell’invito della Regione Campania, il CNA Campania ha formulato una serie di proposte per aiutare le imprese artigiane e le PMI a fronteggiare l'emergenza Covid-19. Ecco le parole di Giuseppe Oliviero (presidente CNA Campania e CRU Unipol Campania): "Sono proposte coerenti con le nostre posizioni. Bisogna creare le condizioni sistematiche affinché si possano salvare il maggior numero di imprese che oggi vivono drammatici problemi di liquidità. Il protrarsi dell’emergenza sanitaria impone scelte che guardino oltre il tempo stesso dell’emergenza sanitaria che da subito diventa emergenza economica. Nella sua drammaticità questa esperienza ci offre l’opportunità di cambiare paradigma, a partire dalla semplificazione delle procedure, la burocrazia che ingessa il paese, e rende impraticabile anche misure adottate per quanto condivisibili non adeguate ad affrontare la crisi che il nostro mondo sta subendo."

Di seguito una video intervista a Oliviero e il testo completo delle proposte.

https://youtu.be/ch64Iiyx9r8

 


Premessa
Si dimostra, purtroppo, fondata la preoccupazione di una caduta incontrollata nel medio-
lungo periodo del PIL nazionale, con ulteriori effetti sui sistemi d’impresa operanti sui territori
e sul versante dell’occupazione.
In assenza di interventi straordinari la stabilità economico-finanziaria risulterebbe
compromessa e la crisi si riverserebbe drammaticamente in un contesto sociale già al limite
della tenuta.
E’ necessario mettere le imprese artigiane e le PMI in condizione di preservare la loro
liquidità ovvero fare in modo che essa si generi in misura almeno sufficiente a reggere i
flussi del periodo di lockdown.
Occorre definire una cabina di regia a supporto delle Imprese con i vari strumenti
attivabili facendo convergere le diverse iniziative ante Covid in un unico serbatoi di sviluppo.
Il coinvolgimento delle organizzazioni datoriali qui può diventare prezioso.
Il ruolo di Medio Credito Centrale va inteso quale interlocutore unico verso il sistema bancari.

1. Finanziario
Occorre dotare le imprese artigiane di liquidità immediata stimata da studi di settore in circa
1.500 € al mese pari a circa 18.000€ anno. Queste imprese sono per la maggior parte
imprese individuali o familiari.
L’impatto stimato sulla Campania con circa 75.000 imprese artigiane è di circa
1.350.000.000 € pari a 112.500.000 € mese.
Ovviamente questo numero rappresenta la stima massima di copertura della liquidità delle
imprese in assenza di riavvio delle attività economico produttive.
Quindi l’importo rappresenta un monte fido da garantire per la liquidità delle imprese fino a
rimborso ed estinzione.
Per le imprese con dipendenti che necessitano di liquidità a credito si propone di intervenire
con uno scoperto di conto corrente a tasso minimo garantito per un importo massimo
commisurato a 50.000€ per impresa.
Sulla base dei numeri (circa 30.000 PMI tra i 10 e i 50 addetti in Campania) significa una
copertura di circa 1.500.000.000 €.

Strumenti
Per quanto attiene alla liquidità si suggerisce l’adozione di carte di credito prepagate
(gratuite con l’accordo siglato con l’ABI) da ritirare in banca presentando la visura camerale
con P. IVA attiva.
La stessa cosa può essere replicata per i lavoratori autonomi sulla base dei contratti siglati
ante COVID e non rinnovati nel periodo.
Sempre nella direzione di alleviare il peso finanziario delle aziende, soprattutto PMI, viene
condivisa la proposta, formulata già da molte istituzioni ed organizzazioni, di utilizzare le
dotazioni a disposizione delle programmazioni regionali a valere sui fondi strutturali e di
investimento europei SIE (FESR, FEASR, FEAMP, FSE) per immettere liquidità nel sistema
delle imprese, in questa fase di grande emergenza. In particolare si suggerisce attraverso
la cabina di regia territoriale di utilizzare i Gruppi di Azione Locale GAL, presenti in quasi
tutte le aree della regione, soprattutto nelle aree interne, per la gestione dei fondi da
assegnare alle imprese richiedenti.
Per quanto attiene al Fido, il valore da assegnare al singolo soggetto è determinato dal
valore medio del proprio giro di affari.
Fido estinguibile in 3 anni a tasso di interesse applicabile 0.50.
Eventuali richieste di finanziamento potrebbero essere trattate come Prestiti rimborsabile in
10 anni (mutuo garantito) con pagamento della quota interessi mensile e rimborso della
quota capitale in tranche a 3 – 7 -10 anni, tasso di interesse applicabile 0.50 fisso o euribor
3 mesi (-0,353% valore di oggi) + spread 0,10 (tasso BCE 0% tasso 0%ad oggi).

Controllo
Ogni singola imprese può liberamente utilizzare gli strumenti di pagamento in uso a valere
sullo scoperto di conto aperto fatto salvo la presentazione dei contratti passivi e delle
prestazioni richieste.
Tale controllo sarebbe a carico del sistema bancario per il mantenimento e la fruizione dello
scoperto di conto corrente.

2. Economico
Occorre pianificare il riavvio delle attività produttive e lo sviluppo delle imprese ante Covid
favorendo l’occupazione e la riduzione progressiva delle misure finanziarie adottate al punto
precedente.
In tal senso, il fido ha lo scopo di garantire una disponibilità per gli investimenti e per il riavvio
delle attività produttive.
Si suggerisce in tal senso di favorire la costituzione/potenziamento di fondi rotativi per
consentire a banche e intermediari finanziari di concedere direttamente prestiti alle imprese
con garanzia Confidi e controgaranzia FCG, valorizzando la capacità di assistenza e
valorizzando il know how e la prossimità alle imprese di questi soggetti territoriali.
Indirizzare e potenziare le aziende alla produzione di beni essenziali o assistenziali per
garantire la piena autonomia nell’emergenza, piano programmatico e rafforzamento delle
filiere strategiche tali da rafforzare una autonomia produttiva del nostro paese.
Definire una catena produttiva e distributiva per i beni di prima necessità valorizzando o
utilizzando risorse del territorio parzialmente o totalmente inutilizzate. Recupero del territorio
e attività essenziali per l’autosostentamento ed il mantenimento di fasce di mercato del
Made In Italy.
Favorire il mantenimento degli occupati ante Covid e le assunzioni a tempo indeterminato
di nuovi addetti.
Integrare le filiere produttive in modo organico e trasparente tra loro, una occasione unica
per rimettere ordine nella catena tecnocratica e burocratica che paralizza il nostro paese,
attraverso investimenti programmati a favore della digitalizzazione e dell’innovazione
nell’impresa diffusa.
Sviluppare i settori legati alle produzioni innovative che sviluppano nuovi mercati, eco
industrie e ambiente quali driver prioritari.

FONDO DI GARANZIA
(ruolo della cabina di regia territoriale: orientamento alle procedure non omogenee
ordinando e rendendo organiche le varie proposte che derivano dai decreti emanati)
Immediatamente operativi i provvedimenti del decreto “Cura Italia” che ampliano e
semplificano l’intervento del Fondo di garanzia per le Pmi. Il Consiglio di gestione ha
deliberato l’adozione delle misure necessarie per l’applicazione delle numerose disposizioni
previste dall’art.49 del Decreto-Legge del 2020 n. 18 recante “Misure di potenziamento del
servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese
connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19′′.
Molte sono le novità introdotte dal decreto. La garanzia diventa gratuita per tutte le
operazioni. Si applica la percentuale massima di copertura (80% per la garanzia diretta e
90% per la riassicurazione) fino ad un importo massimo garantito di 1,5 milioni per singola
impresa (al superamento di tale soglia si applicano le misure ordinarie di copertura).
Diventano ammissibili le operazioni finalizzate all’estinzione di finanziamenti (rinegoziazione
finanziamenti o consolidamento di passività a breve) erogati dalla stessa banca (o gruppo
bancario), a condizione che ci sia erogazione di credito aggiuntivo pari ad almeno il 10% del
debito residuo.
Viene inoltre estesa la durata della garanzia sui finanziamenti già garantiti oggetto di
sospensione delle rate o della sola quota capitale da parte delle banche finanziatrici, anche
in presenza di esposizioni debitorie non-performing e di finanziamenti che presentino rate
scadute da più di 90 giorni. La valutazione della probabilità di inadempimento ai fini
dell’ammissibilità è effettuata sulla base del solo modulo economico-finanziario del modello
di rating (nei casi in cui la normativa prevede la sua applicazione).
E’ annullato il pagamento delle commissioni per il mancato perfezionamento delle
operazioni finanziarie presentate dalla data di entrata in vigore del decreto. Sono ammessi
i finanziamenti a favore di persone fisiche che esercitano l’attività di impresa, arti o
professioni la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19
(finanziamenti inferiori a 18 mesi fino a 3.000 euro di importo).
La misura è volta a favorire l'integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il
rafforzamento dei distretti agroalimentari
A chi è rivolto
Potranno beneficiare dei finanziamenti agevolati:
le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le società
cooperative e loro consorzi, nonché le imprese organizzate in reti di imprese, operanti nel
settore agricolo e agroalimentare;
le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli
riconosciute ai sensi della normativa vigente;
Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali
e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia
posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni
di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente. Il capitale delle suddette società
può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, agricole
o commerciali.
Come funziona
Dotazione Risorse CDP: 200 mln di Euro, destinati ai finanziamenti agevolati
Quota di finanziamento: Il finanziamento è composto, per una percentuale massima del
50%, da una quota concessa dalla CDP al tasso agevolato e, per la restante parte, da una
quota concessa dalla banca al tasso di mercato. La misura può prevedere anche la
concessione di aiuti da erogare sotto forma di contributo in conto capitale.
Tasso: Il tasso agevolato applicato alla quota di finanziamento concessa dalla CDP è pari
allo 0,50% nominale annuo. Il tasso applicato alla quota di finanziamento bancario è
concordato con il soggetto beneficiario in funzione dell’andamento dei tassi di mercato.
Durata: Il finanziamento può assumere una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensivi di
un periodo di preammortamento commisurato alla durata del progetto di investimento,
decorrenti dalla data di stipula del Contratto di Finanziamento. In ogni caso, la durata del
periodo di ammortamento del Finanziamento non può essere superiore a 4 anni.
Come richiederlo
La domanda di accesso alle agevolazioni deve presentata al Ministero delle politiche
agricole alimentari, forestali e del turismo (MiPAAFT), previa acquisizione dell’attestazione
del merito di credito rilasciata da una delle banche finanziatrici aderenti alla misura
agevolativa.
Per le linee guida e le regole applicative per l’utilizzo delle risorse si rimanda alla specifica
normativa. La concessione dei finanziamenti agevolati è soggetta alla positiva valutazione
del merito agevolativo da parte del Ministero competente e del merito creditizio da parte
della Banca che cofinanzia con CDP.

Segretario Generale
Francesco Geremia

Il Presidente
Giuseppe Oliviero


Lama: Proposte d’azione per ridisegnare il futuro a partire da oggi

A fronte della situazione di crisi derivante dall’emergenza Coronavirus, è indispensabile riuscire a rispondere al presente con misure che servano contemporaneamente i bisogni di oggi e quelli – cambiati – di domani.

È per questo che l'Agenzia Lama (cooperativa di lavoro che gestisce lo spazio di coworking Impact Hub Firenze) a partire da oggi, e per le prossime settimane, realizzerà degli approfondimenti tematici ognuno dei quali accompagnato da interviste ad esperti, amministratori, protagonisti o rappresentanti di mondi economici e civici. L'obiettivo è quello cercare di scomporre il quadro, osservando e cercando di porci le giuste domande (non è ancora il tempo delle risposte) da cui ripartire.

I primi approfondimenti sono nella pagina sul sito di LAMA "Prima di Domani"