CLAAI Campania entra nel Consiglio Regionale Unipol
Il 29 settembre scorso, a Napoli, si è svolto un incontro con i dirigenti regionali di CLAAI Campania, che recentemente entrati a far parte del CRU Campania, ingresso rinviato di qualche mese a causa della pandemia.
È sta l'occasione per il primo confronto "in presenza" sulle prossime attività del CRU e una panoramica sull'offerta complessiva del Gruppo Unipol, dalle assicurazioni al noleggio a lungo termine dei veicoli.
CLAAI - Confederazione delle libere Associazioni artigiane - ha stipulato una convenzione assicurativa regionale con UnipolSai, a beneficio degli iscritti e dei dipendenti. Durante l'incontro è stata firmata la convenzione, giàattiva presso tutte le agenzie campane della Campagnia.
Turismo sostenibile: da slogan a concreta opportunità. Il convegno del CRU Friuli-Venezia Giulia
Mercoledì 30 settembre, alle ore 10.00, si è tenuto in streaming sui canali web e social dei CRU, il convegno dedicato al turismo sostenibile in Friuli-Venezia Giulia.
L’evento è stato organizzato all’interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020 promosso da ASVIS con lo scopo di richiamare l’attenzione Nazionale e locale sull’importante tema della cultura della sostenibilità per realizzare un cambiamento poitico e culturale che permetta all’Italia di rispettare l’Agenda 2030 Onu. Durante il convegno è stata proposta un’analisi delle condizioni e degli scenari dell’attuale modello di turismo nella Regione, settore fondamentale nell’economia complessiva del territorio, nella prospettiva di un riposizionamento conseguente ai cambiamenti climatici e non in atto. L’attenzione è stata posta in particolare anche sui progetti dell’Agenzia Regionale e sui contributi elaborati da “Cantiere Friuli” dell’Università di Udine.
Sono intervenuti: Franco Colautti (Presidente Cru Fv), Bruno Bertero (Direttore Marketing Promoturismo Fvg) Mauro Pascolini (Docente Università Di Udine Delegato A “Cantiere Friuli”, Raffaella Tamiozzo (Vice-Presidente Legacoop Fvg), Antonio Donato (Direttore Generale “Tenute Del Cerro” Unipol Gruppo). Ha moderato Maurizio Cescon (giornalista).
Di seguito le presentazioni dei relatori e il video dell'evento
Turismo Sostenibile - Raffaella Tamiozzo
Agriturismi sostenibili - Antonio Donato Cantiere Friuli - Mauro Pascolini
https://youtu.be/jCQj1xx6ErU
Disabilità e mobilità sostenibile: come sarà l’Italia del 2060
Nell’Italia più anziana e meno popolata del 2060, le persone con disabilità cresceranno del 25%. Sul fronte della mobilità, i soggetti con disabilità che utilizzeranno i mezzi di trasporto saranno 2 milioni, il 50% dei quali guiderà un’auto e non rinuncerà a essere conducente. In questo scenario e di fronte alla domanda su come i mezzi di trasporto pubblico locale potranno rispondere alle esigenze di questa popolazione, il diritto negato alla mobilità sostenibile per le persone con disabilità si aggraverà nel 2060 se l’Italia non sceglierà con decisione la via dello sviluppo sostenibile.
È quanto emerge dalla ricerca “Il paradosso della mobilità”, realizzata da Fondazione Unipolis, in collaborazione con ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti), che, nella Settimana Europea della Mobilità 2020 e nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS, mette a confronto l’Italia di oggi con quella del futuro.
I risultati del rapporto sono stati presentati nel corso di un evento, svoltosi oggi, da Marisa Parmigiani, Fondazione Unipolis, Fausto Sacchelli, Fondazione Unipolis, Roberto Romeo, ANGLAT, Sara Fulco, Angolazioni Rotonde, Marco Monesi, Città Metropolitana di Bologna.
“La pubblicazione "Il paradosso della mobilità” affronta il tema di un diritto che è tra quelli fondamentali per le persone con disabilità: la mobilità personale - afferma Roberto Romeo, Presidente ANGLAT -. L'articolo 20 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge n.18/2009, ne definisce i criteri e gli ambiti ai quali gli Stati Parte devono conformarsi. Le prospettive di reale bisogno di mobilità nei prossimi anni, in relazione anche alle dinamiche di invecchiamento della popolazione e dunque non solo in rapporto alle disabilità motorie, devono renderci consapevoli sulla necessità di realizzare a livello di Paese e con il concorso di tutti i player pubblici e privati, politiche che favoriscano gli investimenti per realizzare interventi strutturali che pongano al centro e trasversalmente agli interventi di settore, la mobilità e l’accessibilità per le persone con disabilità. Progetti che sarebbe auspicabile integrare tra quelli da presentare, a breve, all’Europa”.
“I dati che emergono dalla ricerca evidenziano che affrontare le problematiche della sostenibilità delle aree urbane è una componente fondamentale dell’intervento su un modello di sviluppo che si sta dimostrando non più percorribile – dichiara Marisa Parmigiani, Direttrice Fondazione Unipolis -. Una delle prime caratteristiche a rendere queste aree sostenibili è proprio il grado di accessibilità che le stesse sono in grado di offrire in primo luogo ai loro cittadini, ma altresì a tutti coloro che la città devono raggiungere. Accessibilità per i più fragili significa migliore accessibilità per tutti in tutte le fasi della propria vita, con una generale e complessiva miglior qualità della vita, riduzione dei fattori di stress e di condizioni in cui risorse/competenze e talenti possono essere impiegati al meglio. Non essere accessibile per una città significa condannarsi a non valorizzare tutte le opportunità, significa quindi essere meno attrattiva e così competitiva”.
Secondo la ricerca, tra 40 anni, l’Italia sarà meno popolata rispetto a quella attuale (poco più di 55 milioni di abitanti rispetto agli attuali 60 milioni, -10%) e caratterizzata da un invecchiamento della popolazione (gli over 74 cresceranno del 70%) e da un incremento del numero delle persone con disabilità (+25%, pari a quasi 4 milioni di unità). In particolare, aumenterà del 51% il numero delle persone con disabilità over 64 (da 2 a 3 milioni) e, fra queste gli over 74 passeranno da 1,5 a 2,5 milioni. Nel 2060 gli over 74 rappresenteranno il 64,1% della popolazione con disabilità rispetto all’attuale 47,6%.
Sul fronte della mobilità, oltre 2 milioni di persone con disabilità utilizzeranno regolarmente mezzi di trasporto e, di questi, uno su due sarà conducente d’auto. Nel confronto con il 2060, come evidenziato, sono gli over 64 in crescita e questo trend riguarderà anche il dato relativo all’uso dell’auto: la persona con disabilità, anche se over 64 e soprattutto se over 74, non rinuncerà a essere conducente. Infatti, su 1 milione di soggetti che la proiezione ci indica come conducenti d’auto, gli over 64 sono il 50,1% e, fra questi, il 29,2% ha oltre 74 anni. In particolare, si stima che si registrerà un incremento di 115.000 over 74 conducenti di auto.
Fra gli over 64, rispetto alla scelta dell’auto, l’uso del TPL urbano e del treno sarà inferiore rispettivamente del 45,3% e del 67,1%, così come l’uso del TPL extraurbano crolla del 78,6%. E se ci focalizziamo sugli over 74, rispetto all’uso dell’auto, l’uso del TPL urbano e del treno calerà rispettivamente del 32,8% e del 69%, per arrivare a un meno 77,9% nel caso dell’utilizzo del TPL extraurbano. In sintesi, l’età che avanza non impedirà di essere un conducente di auto rispetto alla scelta del trasporto pubblico.
In questo scenario, occorre riflettere su come i mezzi di trasporto pubblico potranno rispondere alle esigenze di questa popolazione, evolversi, e diventare un elemento costitutivo delle future comunità sostenibili. Strade connesse e intelligenti, auto a guida autonoma, e un ecosistema pubblico/privato, con un ruolo da guida della ricerca, rappresentano il modo per indirizzare lo sviluppo della mobilità verso un modello sostenibile che deve riguardare le comunità nel loro complesso.
La versione integrale della ricerca può essere richiesta al seguente indirizzo email: segreteria@fondazioneunipolis.org .
Nuova TAC per l’Ospedale degli Alpini a Bergamo grazie al Gruppo Unipol
Una TAC per l’ospedale da campo di Bergamo grazie alla quale sarà possibile il monitoraggio dei pazienti e il potenziamento della diagnosi dell’infezione del COVID-19. Il Gruppo Unipol, che ha già stanziato venti milioni di euro per sostenere l’Italia durante l’emergenza sanitaria, è intervenuto anche direttamente a sostegno della popolazione bergamasca al fianco dell’organizzazione umanitaria Cesvi con una donazione di un milione di euro che ha permesso l’acquisto di una preziosa TAC trasportabile per l’ospedale da campo allestito dagli Alpini a Bergamo. Questo macchinario è in grado di cogliere i segni polmonari della malattia in fase precoce, valutare l’estensione e l’evoluzione dell’infezione da coronavirus, ma anche testimoniare la completa guarigione del paziente affetto da Covid-19.
La TAC è stata consegnata il 16 settembre scorsoalla presenza del presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero, del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, della presidente di Cesvi Gloria Zavatta e del Responsabile Relazioni Istituzionali del Gruppo Unipol Stefano Genovese.
«Nei giorni più drammatici di questa emergenza eccezionale ed epocale, il Gruppo Unipol ha reagito in modo altrettanto eccezionale – rispetto alla quotidiana attività di protezione assicurativa ordinaria – decidendo di donare una somma importante alle comunità territoriali più colpite dall’ondata pandemica. Abbiamo voluto che le risorse arrivassero il più velocemente possibile e, soprattutto, fossero destinate all’acquisto di macchinari o strutture che facessero fare un passo avanti nella protezione delle comunità, come confidiamo sarà nel caso della TAC per l’ospedale da campo di Bergamo. Siamo orgogliosi di aver supportato la comunità bergamasca, tra le più colpite in Italia dall’emergenza Covid-19 – ha dichiarato Stefano Genovese,Responsabile Relazioni Istituzionali del Gruppo Unipol – e rivolgiamo ai cittadini e al loro Sindaco Gori un augurio di pronto ritorno alla loro normalità operosa».
Fonte news e foto: sito Cesvi
Oliviero lancia l'idea dei "Parchi scuola"
Ecco le idee/proposta del presidente CRU della Campania Giuseppe Oliviero in merito al ritorno a scuola
"A volte folli illuminati possono indicare sprazzi di luce e quindi ... se provassimo a proporre una serie di parchi scuola per esempio nel sito di Mostra D’Oltremare e in altri parchi della città sottoutilizzati per lezioni all’aperto? Aule prefabbricate, tensostrutture, con controlli semplici, trasporti facili e gestibili, stile Universiadi ... si parla di moduli e spazi prefabbricati e ci sono gruppi di progettisti ed esperienze approfondite nel merito. Inoltre, la dotazione di moduli prefabbricati resterebbe a disposizione della protezione civile per ogni emergenza e in molti casi risponderebbe alle esigenze di tante piccole realtà per una molteplicità di utilizzo. Una occasione anche per il recupero di parchi e aree verdi maltenuti e oggetto di vandalizzazione, specie in periferia, che solo un presidio costante e una destinazione socialmente condivisa possono preservare."
Gruppo Unipol: approvati i risultati consolidati al primo semestre 2020
Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo S.p.A., riunitosi ieri sotto la presidenza di Pierluigi Stefanini, ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2020. In un semestre caratterizzato dall’insorgere dell’emergenza Covid-19, il Gruppo ha sostenuto importanti iniziative a favore dei clienti, della rete distributiva agenziale, dei dipendenti e della collettività.
Per quanto concerne i clienti, il Gruppo ha istituito per i propri assicurati un servizio di consulenza medica sul Coronavirus tramite la Centrale Medica, operativa h24, di UniSalute. UnipolSai ha creato un prodotto di tutela sanitaria #AndràTuttoBene e ha promosso la campagna #UnMesePerTe che prevede la restituzione ai 10 milioni di clienti di un importo pari al costo di un mese di polizza R.C. Auto in essere, attraverso un voucher-sconto da utilizzare al rinnovo del contratto. La campagna durerà un anno intero, per consentire a tutti gli assicurati di disporre del voucher in occasione del rinnovo della propria polizza.
Per quanto riguarda la rete distributiva agenziale, sono state adottate importanti misure di sostegno finanziario e di supporto all’operatività in condizioni di sicurezza. Per garantire la salute di tutti i dipendenti del Gruppo, sono state adottate modalità di lavoro da remoto, attraverso soluzioni tecnologiche che in poche settimane hanno consentito a circa 9.300 persone di poter espletare la propria attività in smartworking.
Nel corso del semestre UnipolSai ha donato alla collettività 20 milioni di euro destinati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Il risultato netto consolidato nei primi sei mesi del 2020 è stato di 617 milioni di euro rispetto ai 353 milioni1 del giugno 2019. Il risultato del semestre è stato influenzato da una riduzione della sinistralità durante il periodo di lockdown.
Nel primo semestre del 2020 la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si è attestata a 6.100 milioni di euro (7.294 milioni al 30 giugno 2019, -16,4%).
Dimitri Buzio è il nuovo Presidente di Legacoop Piemonte
Venerdì 24 luglio, la Direzione regionale ha eletto Dimitri Buzio Presidente di Legacoop Piemonte al posto del dimissionario Giancarlo Gonella. Buzio, 45 anni, ha già ricoperto importanti incarichi nell’associazione
Il neopresidente Dimitri Buzio ha ringraziato chi lo ha preceduto in questo ruolo e il gruppo dirigente di Legacoop Piemonte “che ha sempre avuto il coraggio di una visione prospettica”.
“Quella che stiamo vivendo è una fase di grande incertezza. La pandemia ha avuto ripercussioni sul mondo economico e produttivo e non sappiamo cosa ci aspetti nei prossimi mesi. I dati statistici parlano di un'economia piemontese tornata indietro di 12 anni, al pieno della crisi economica - ha affermato Buzio -Dunque, per evitare un riacutizzarsi della crisi è necessario l'apporto di tutti. E in questo senso sono convinto che anche il mondo cooperativo possa offrire un contributo importante alla ripresa. Ma per farlo bisogna guardare con coraggio al futuro. Stiamo vivendo l'alba di un nuovo decennio che porta con sé dinamiche nuove e bisogni modificati e che ha come orizzonte un 2030 in cui Torino e il Piemonte possano essere leva dello sviluppo anche grazie all'impegno della cooperazione. Mai come ora è necessario spogliarsi dei panni del '900 e reinterpretare il nostro ruolo secondo nuovi schemi.
Per farlo dobbiamo evitare il rischio di pensare alla cooperativa come una forma imprenditoriale residuale rispetto ad altri modelli di impresa. In primo luogo perché i dati smentiscono questa affermazione. In secondo luogo perché laddove la cooperazione è presente arricchisce l’offerta che quel determinato mercato sa offrire. I dati dimostrano questo protagonismo; nel 2019 le 446 cooperative associate di Legacoop Piemonte hanno fatto registrare un valore di produzione di quasi 3 miliardi di euro (2.852.200.000) pari al 2,6 per cento del Pil piemontese. Esse contano 688.500 soci e 30mila occupati.
Le nostre cooperative svolgono ruoli fondamentali sul territorio per quanto riguarda i servizi, la grande distribuzione, l'assistenza agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione. E ancora a Torino il mondo della cooperazione ha contribuito a realizzare la trasformazione delle aree ex industriali attraverso modifiche che non sono solo urbanistiche ma sottintendono un nuovo modo di pensare e vivere la città.
Credo fortemente che lo sviluppo del territorio e la crescita delle imprese associate siano un comun denominatore che coinvolge tutto il sistema economico e produttivo del Piemonte perché le istanze sono trasversali e i bisogni spesso comuni. In tal senso l’Alleanza delle Cooperative rappresenta un punto di semplificazione della rappresentanza ma non può esaurire l’agire politico della nostra Associazione.
E’ necessario quindi ampliare lo sguardo verso un agire comune, come nel virtuoso esempio dei Consigli Regionali Unipol (CRU) di cui Legacoop fa parte, che rappresentano un utile lavoro per creare opportunità per lo sviluppo dei territori attraverso una visione condivisa delle diverse organizzazioni socie”.
Urban Up Unipol lancia “INOLTRE. Sharing the city”
In questo momento di ripartenza è importante favorire processi partecipativi, di inclusione sociale per immaginare nuove destinazioni funzionali, interventi di valorizzazione per creare nuove occasioni di socialità e di cultura per tutti in aree della città lontane dal centro dove oggi siamo meno abituati a cercarle.
Nasce con questi ambiziosi obiettivi “INOLTRE. Sharing the city”, il progetto di Urban Up| Unipol che mira a valorizzare, modificandone la percezione, le periferie milanesi, trasformandole in un laboratorio progettuale che generi interventi di micro-architettura, design, ricerca applicata ed eventi dedicati agli abitanti dei quartieri. Il naming scelto vuole evidenziare da un lato l’approccio inclusivo (IN) e dall’altro la necessità di andare oltre la contrapposizione centro-periferia (OLTRE) e di rinegoziare l’identità dei singoli quartieri rispetto all’intero complesso cittadino.
“Accanto allo sviluppo di oltre 100.000 mq che stiamo portando avanti nel cuore della città di Milano, con il progetto INOLTRE vogliamo evidenziare la nostra attenzione alla rigenerazione delle periferie urbane. Attraverso un impegno di durata biennale – sottolinea Giuseppe Lobalsamo, Responsabile Direzione Immobiliare del Gruppo Unipol - puntiamo a portare valore in tre aree dei municipi 5, 8 e 9 di Milano dove sono ubicati 3 asset di proprietà del Gruppo Unipol di nodale importanza nel disegno di sviluppo del tessuto urbano: 2 business park in via dei Missaglia (110.000 mq) e via Senigallia (50.000 mq) e 1 area brownfield in via Stephenson (47.000 mq) sulla quale è prevista la realizzazione di 90.000 mq di superficie lorda previa approvazione di un piano attuativo. Su quest’area, dalla potenzialità arricchita grazie alla prevista fermata “Stephenson” del passante ferroviario di Milano, è in corso l’elaborazione di un Masterplan”. L’area avrà una vocazione terziaria, prevalentemente uffici e spazi commerciali.
“L’area di via Senigallia, costituisce un asset di strategica importanza per il Gruppo Unipol - ricorda Giuseppe Lobalsamo. È infatti oggetto di un concorso ad inviti la progettazione di un masterplan in zona Bruzzano (76 mila mq di superficie lorda) con lo scopo di realizzare un nuovo polo urbano in un contesto periferico per valorizzare l’intero quartiere. Sono stati coinvolti alcuni dei più importanti studi di architettura al mondo ed è stata selezionata una shortlist fra cui a breve sarà scelto il vincitore”. La vocazione dell’area sarà sanitaria comprensiva di servizi alla salute: si ipotizzano un polo sanitario (per un tot di ca 35 mila mq) con un’offerta di prodotto residenziale e servizi dedicato alla fascia giovanile e dei giovani professionisti.
Così inteso, il progetto si svilupperà coerentemente con le riflessioni e le iniziative già portate avanti dalla pubblica amministrazione attraverso il Piano Quartieri, condividendone e rafforzandone valori e finalità.
INOLTRE ambisce ad essere un Think Tank internazionale e interdisciplinare, che supporterà l’intero progetto garantendone la coerenza tra i vari interventi l’etica e la sostenibilità. Sarà composto da personalità accademiche e della società civile, imprenditori e professionisti tra cui, solo per citarne alcuni, figurano anche progettisti di fama internazionale quali David Chipperfield e Ben Van Berkel.
“Con il progetto INOLTRE il Gruppo Unipol si pone sulla frontiera di coloro che stanno operando per rendere le città il luogo per eccellenza dello sviluppo sostenibile: inclusione sociale e valorizzazione ambientale ispirate a una vivibilità degli spazi che parte dalla partecipazione multistakeholder. Un intervento coerente con l’impianto strategico adottato nel 2019 che identifica il concorso all’Obiettivo 11 dell’Agenda2030 dell’ONU come una delle tre priorità d’impatto e adotta la creazione di valore condiviso come leva principe dello sviluppo d’impresa” dichiara Maria Luisa Parmigiani, Responsabile Sustainability and Stakeholder management del Gruppo Unipol nonchè membro del Think Tank di INOLTRE.
3 aree, 3 valori, 3 temi di ricerca, 3 linee d’azione. Questi sono i paradigmi dell’approccio con cui il Gruppo Unipol attraverso INOLTRE vuole tradurre in azione il concetto di valorizzazione urbana, testimoniando il proprio impegno in luoghi ritenuti erroneamente marginali. Ciascuna delle tre aree sarà teatro di attività specifiche e coerenti con l’identità di ciascuno dei tre quartieri, attraverso azioni di urbanismo tattico che fannodell’interazione sociale un tassello fondamentale del processo di sviluppo della città.
Sostenibilità, salute e inclusione sono i tre valori che ispirano l’intero progetto e che saranno declinati in 3 temi di ricerca, uno per ogni area: salute e benessere nelle città post-globali e post- pandemiche in via Senigallia; l’arte e il design in relazione ai cambiamenti climatici in via Stephenson; la valorizzazione dei beni comuni urbani in relazione alle comunità locali in via dei Missaglia.
“Le aree periferiche, isolate e difficili da raggiungere, dismesse o sottoutilizzate - continua Giuseppe Lobalsamo - possono assumere un ruolo positivo nella fase di post-emergenza sanitaria attraverso soluzioni che non vogliono essere definitive, nel tempo e nello spazio, realizzate con o a favore delle comunità locali. Interventi temporanei ma legati al nostro benessere psico-fisico: cultura, divertimento, sport e natura”.
INOLTRE si articolerà attraverso tre linee di azione sul territorio. La prima prevede un'attività di ricerca e disseminazione, condotta congiuntamente da molteplici Università partner nazionali - tra tutte l’Università di Pavia - ed internazionali, orientata fare il punto sulle trasformazioni urbane in relazione alle sfide globali per lo sviluppo di attività sul campo, raccolta e analisi dei dati, focus group interdisciplinari con esperti e stakeholders. Una conferenza finale aperta alla cittadinanza condividerà gli esiti della ricerca sulle global challenges in rapporto allo sviluppo del territorio.
La seconda linea di azione consisterà in una serie di workshop curati da YAC – Young Architects Competition - attraverso la collaborazione di alcune delle più importanti firme dell'arte e dell'architettura, che produrranno interventi di micro-architettura nei quartieri con l’obiettivo di innescare una fruizione virtuosa portando l’architettura autoriale nelle realtà periferiche della cittàdove non si è abituati a vederne. Il primo workshop partirà ad ottobre nell’area di Via Senigallia e, sotto la curatela dell’arch. Michele De Lucchi, verterà sulla realizzazione di uno o più manufatti coerenti con il tema del benessere.
Infine, la terza linea di azione si tradurrà in una serie di eventi di natura artistica, musicale, sportiva o formativa, coerente con gli obiettivi di ciascuna area, che porteranno la cittadinanza a riappropriarsi di simili aree in un’ottica di riuso di spazi che assumeranno una funzione temporanea inedita.
Proprio attraverso il riutilizzo ad interim di un’area periferica in disuso, il progetto INOLTRE ha preso il via nel Municipio 9. Dallo scorso 24 giugno fino al 16 agosto Urban Up | Unipol è infatti main e hosting sponsor dell’iniziativa DRIVE IN MILANO, mettendo a disposizione un parcheggio abbandonato in Via Senigallia 18 riutilizzato temporaneamente a favore della comunità locale. La kermesse vanta di 44 giorni di proiezioni con un variegato palinsesto cinematografico fra cui alcuni titoli del catalogo di Unipol BiograFilm Collection.
L’iniziativa si inserisce nel programma di eventi estivi del Comune di Milano - “ARIA DI CULTURA” - e intende offrire intrattenimento agli abitanti del quartiere e della città, nel rispetto delle norme sul distanziamento, dopo un periodo di lungo isolamento. L’azione avrà un risvolto sia solidale (ingresso è gratuito con contributo di 2€ che saranno devoluti al Fondo di Mutuo Soccorso del comune di Milano) che sostenibile (sarà privilegiata la mobilità green riservando le prime file a biciclette, auto elettriche e ibride).
Selezionati i 15 finalisti di Culturability
Palazzi storici e chiese vuote, cascine e baite di montagne dimenticate, spazi industriali e produttivi dismessi, edifici pubblici chiusi, parti di città e aree aperte che riprendono vita, rinascendo come luoghi di cultura e di comunità: queste le sfide a cui lavorano i 15 spazi finalisti del bando “culturability”. Sono stati selezionati fra oltre 480 candidati provenienti da tutta Italia alla call, promossa dalla Fondazione Unipolis, per sostenere il consolidamento dei migliori centri culturali italiani nati da processi di rigenerazione, luoghi in cui si sviluppano processi di innovazione culturale con impatto sociale e civico, e si sperimentano nuove logiche di collaborazione con le comunità locali. Un’infrastruttura culturale di prossimità e cura importante, da cui ripartire per immaginare e costruire nuove modalità di aggregazione nelle città in questa fase di post emergenza.
Un processo di selezione complesso, considerato il numero, la qualità e la visione dei partecipanti. Questi i centri e la loro provenienza: Borgata Paraloup (Rittana – Cuneo), CasermArcheologica (Sansepolcro – Arezzo), Centrale Fies (Dro – Trento), Civico Trame (Lamezia Terme – Catanzaro), Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva (Palermo), Farm Cultural Park (Favara – Agrigento), Fondazione Made in Cloister (Napoli), Il Cassero (Bologna), Laboratorio Urbano ExFadda (San Vito dei Normanni – Brindisi), Le Serre dei Giardini Margherita (Bologna), Lottozero (Prato), mare culturale urbano (Milano), Officine CAOS (Torino), TeatroLaCucina (Milano), Via Baltea Laboratori di Barriera (Torino).
A seguito di questa prima selezione, le realtà finaliste avranno l’opportunità di partecipare a un camp nel prossimo mese di settembre. Tra queste, una Commissione di Valutazione individuerà i 4 centri che accederanno ai contributi economici e a un percorso di supporto che dura fino a un anno e mezzo, attraverso tre forme di sostegno:
- grant, in forma di erogazione liberale, per un valore massimo di 90 mila euro per centro;
- contributi economici, in forma di voucher, per un valore massimo di 30 mila euro per centro, da usare per attività di consulenza, ricerca e sviluppo, formazione;
- accompagnamento e supporto continuo da parte di un team di mentor, per un valore massimo di 25 mila euro per centro.
Il sostegno sarà erogato in tre tranche, in funzione del raggiungimento di obiettivi e risultati concordati all’inizio del percorso. Il budget complessivo del bando, che include contributi ai beneficiari e costi di tutte le attività di supporto, è pari a 600 mila euro.
L’edizione 2020-22 del bando è promossa dalla Fondazione Unipolis in collaborazione con un’ampia rete di partner, portatori di visioni e competente differenti che verranno messe a disposizione dei partecipanti al percorso. Con il supporto di: Direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Coopfond. Con il patrocinio di ANCI. Con la partnership di: Ashoka Italia, a|e Impact, Avanzi, cheFare, DamsLab, Fondazione Fitzcarraldo, NESTA Italia.
Culturability è il bando promosso dal 2013 dalla Fondazione Unipolis. L’iniziativa, giunta alla sesta edizione, ha riscontrato ottimi risultati in termini di progetti aderenti e di qualità delle proposte. Complessivamente, negli anni Unipolis ha investito oltre un milione e 860 mila euro, 3.112 sono stati le proposte ricevute, 80 le iniziative alle quali è stato garantito un percorso di formazione e mentoring e 39 quelle sostenute anche con un contributo economico.