Tina Modotti in mostra a Milano con "Donne, Messico e libertà"
Il Mudec - Museo delle Culture di Milano ha finalmente riaperto lo scorso sabato primo maggio 2021 con le due mostre già allestite ma mai inaugurate Tina Modotti: donne, Messico e Libertà e Robot: the Human Project. Il gruppo Unipol è main sponsor di entrambe.
Tina Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia contemporanea.
I suoi celebri scatti, che compongono le collezioni dei più importanti musei del mondo, sono il simbolo di una donna emancipata e moderna, la cui arte fotografica è indissolubilmente legata al suo impegno sociale.
Poverissima e costretta ad emigrare, Tina avrebbe potuto seguire la carriera di attrice, e sfruttare la sua rara bellezza per il facile ottenimento di agi economici ma la sua scelta di libertà la porta invece verso lo studio e l’approfondimento delle sue innate doti artistiche. Tina espresse la sua idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile soprattutto in Messico, Paese che l’aveva accolta e di cui divenne un’ icona, ma oltrepassò ben presto i confini delle Americhe, per essere riconosciuta sulla scena artistica mondiale.
Durante la sua breve vita, insieme al compagno Vittorio Vidali, si impegnò in prima linea per un’umanità più libera e giusta, per portare soccorso alle vittime civili di conflitti come la Guerra di Spagna.
Non potrà mai tornare nella sua amata terra natale a causa delle sue attività antifasciste e di una morte prematura avvenuta ad appena 46 anni, alla quale resero omaggio artisti come Picasso, Rafael Alberti e Pablo Neruda che le dedicò una celebre poesia.
Nell’ambito del palinsesto del Comune di Milano “I talenti delle donne”, la mostra offre un centinaio di fotografie, stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta, lettere, documenti e video che avvicineranno il pubblico a questo spirito libero che attraversò miseria e fama, arte e passione politica, arresti e persecuzioni, ma che suscitò ammirazione per il pieno e costante rispetto di sé stessa, del suo pensiero e della sua libertà.
La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 7 novembre 2021. Maggiori informazioni qui.
https://youtu.be/rbVli5a1gg0
A Milano fino all'1 Agosto "Robot - The human project"
Al Mudec, museo delle culture a Milano, si potrà visitare fino all’1 agosto l’esposizione intitolata “Robot -The Human Project” dedicata alla storia della relazione tra esseri umani e intelligenze artificiali, dagli albori fino all’ultima esperienza nella lotta al Covid-19, di cui il Gruppo Unipol è main sponsor.
Dai primi congegni meccanici dell’antica Grecia alle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale, l’uomo è sempre stato attratto dall’idea di creare un proprio simile artificiale. Il percorso espositivo racconta la relazione tra l’essere umano e il suo doppio, svelando al pubblico i risultati finora raggiunti, gli straordinari sviluppi tecnologici e le frontiere della robotica e della bionica contemporanea. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con i principali istituti di ricerca come l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’IIT di Genova, intende offrire una chiave di lettura per il futuro, con un approccio immersivo dal respiro tecnico-scientifico, antropologico e artistico che svela come l’interazione tra uomo e macchina sia sempre più reale.
Dopo aver presentato gli antenati dei robot, antichi capolavori della tecnica, l’esposizione dà spazio alla robotica moderna applicata alle neuroscienze, ossia la bionica, per poi soffermarsi sui “Cobot” presenti in mostra, robot che sanno riconoscere e trasmettere emozioni, connotati da una grande utilità e accettabilità sociale. L’impressionante avanzamento tecnologico in questi campi, le prospettive aperte e tutte le possibili implicazioni portano con sé anche interrogativi etici, sociali e culturali di primaria importanza, su cui è fondamentale una riflessione.
https://youtu.be/4GhcMsm0f3c
CRU e Anci Campania al lavoro insieme per la crescita dei territori
E’ stata firmata nei giorni scorsi la Convenzione regionale tra ANCI Campania ( l’Associazione regionale dei Comuni), il CRU Campania e SCS Consulting S.p.A. (Società nazionale specializzata nella consulenza sui progetti per l’ammissione a finanziamenti pubblici).
Il Presidente del CRU Campania, Giuseppe Oliviero, ha commentato la conclusione dell’accordo affermando che "si inaugura in Campania una nuova ed inedita stagione tra Il Comitato Regionale Unipol e l'Associazione dei comuni Anci Campania, un modello di relazioni capace di unire l'impegno e le competenze delle associazioni socie dei CRU con le competenze amministrative espresse dalle amministrazioni comunali, accompagnando e implementando le capacità progettuali espresse in una logica di sistema a sostegno della crescita pianificata e condivisa dei nostri territori".
Il testo dell'accordo è consultabile qui
CRU Lazio: sindacati e associazioni insieme per definire azioni concrete
Il CRU del Lazio negli ultimi anni sì è posto come obiettivo prioritario quello di contribuire a creare luoghi aperti e inclusivi di confronto, di ricerca, di analisi, per individuare e proporre possibili strategie e politiche regionali per lo sviluppo economico e per l’innovazione sociale.
Un esempio ne è ECOSLAB, laboratorio economico-sociale con cadenza biennale che ha coinvolto insieme i sindacati e le principali associazioni Datoriali di Roma e del Lazio (AGCI Lazio, CNA Lazio, Confcooperative Lazio, Confesercenti Roma e Lazio, Federlazio, Legacoop Lazio, Unindustria Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e i sindacati CGIL, CISL UIL del Lazio). Ed è proprio da questo gruppo di lavoro che recentemente è stato condiviso un documento programmatico per definire azioni concrete, in risposta alla critica fase attuale, e avviare un confronto istituzionale, in primo luogo con la Regione Lazio.
In una situazione così complessa e inedita collegata alla pandemia in corso è, infatti, importante realizzare la massima convergenza fra i protagonisti istituzionali, dell’impresa e del lavoro. Questo è il primo passo di un auspicabile percorso comune verso un nuovo Patto per il lavoro, lo sviluppo, la sostenibilità e la resilienza del sistema regionale.
Muovendosi dalle diverse analisi e proposte formulate negli scorsi mesi dalle singole Organizzazioni aderenti, il documento descrive cinque macro-obiettivi su cui si è registrata una importante convergenza delle forze sociali e imprenditoriali.
Per le Organizzazioni è indispensabile:
1. Partire dalla centralità della persona e dal valore del lavoro con una particolare attenzione agli strumenti per l’accompagnamento e la ricollocazione occupazionale. Direttamente connesso a tale principio è il continuo accrescimento delle competenze, l’impegno per la formazione e per l’inclusione scolastica.
2. Puntare sulla sostenibilità ecologica, sociale ed economica al fine di raggiungere al 2030 i 17 SDG (Obiettivi di sviluppo sostenibile) delle Nazioni Unite, in modo da ridurre gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e ridurre le diseguaglianze.
3. Sostenere la transizione digitale fra la popolazione, nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione, e orientarla all’incremento di competitività, di benessere sociale e di efficienza nel rapporto fra cittadini e istituzioni.
4. Elevare il livello di dotazione infrastrutturale della Regione al fine di ridurre i costi al sistema sociale e produttivo e gli impatti sull’ambiente, integrando i servizi essenziali, il welfare e la rigenerazione urbana in un progetto volto al benessere delle comunità e all’efficienza dell’impresa.
5. Aumentare l’intensità di scambi e relazioni internazionali attraverso una più stretta cooperazione fra il mondo della ricerca e quello delle imprese.
Il documento individua interventi e programmi concreti per far fronte alle principali problematiche individuate come prioritarie per il sistema regionale di Roma e del Lazio.
Per il lavoro si propone uno stretto rapporto fra l’agenzia regionale per il lavoro, centri per l’impiego e strutture private, al fine di una ricollocazione dei lavoratori colpiti dalla crisi e un sostegno alla ricerca di lavoro soprattutto per giovani e donne, anche attraverso un patto per le nuove competenze. Un sempre maggiore impegno anche per l’autoimpiego e l’utilizzo di incentivi per la gestione di aziende in crisi da parte dei lavoratori, inoltre la creazione di una rete di Smart hub di quartiere per il lavoro a distanza.
Riguardo alla formazione, oltre alla riduzione della dispersione scolastica, si propone il rafforzamento dell’alta formazione tecnica e professionale, ampliando e rafforzando il ruolo fondamentale degli Istituti tecnici superiori, la creazione di un Politecnico a Roma, una Research Commission per fare da ponte fra ricerca e piccole imprese, una E-Government Academy.
Riguardo alla sostenibilità ambientale, viene proposta la ristrutturazione dei gestori per rifiuti, mobilità, acqua ed energia, ridisegnando, attraverso opportune forme di convergenza, l’organizzazione e la governance delle utility dei servizi pubblici, con un particolare impegno sulla decarbonizzazione e il risparmio energetico.
Riguardo agli interventi finalizzati ad accrescere la sostenibilità sociale, progetti specifici potranno riguardare la predisposizione di fondi di garanzia regionale per prestiti finalizzati al contrasto del disagio sociale, da integrare con le più generali misure volte a ridurre disuguaglianze e esclusione; un particolare impegno andrà rivolto al welfare abitativo e alla questione casa.
Oltre ai diversi interventi urgenti per la transizione digitale, nella Regione e nell’area romana bisogna puntare su un rilevante programma infrastrutturale. A tal fine, è indispensabile rafforzare il sistema di mobilità sostenibile metropolitano e per il trasporto ferroviario regionale (il completamento e l’ammodernamento degli assi viari regionali, dalla Roma-Latina alla Salaria), il sistema impiantistico legato al ciclo dei rifiuti e, ancora, favorire la rigenerazione urbana, la riqualificazione e bonifica di siti per la re-industrializzazione, la manutenzione territoriale ed edilizia.
Per l’indispensabile sviluppo produttivo e per l’attrazione degli investimenti anche esteri sul nostro territorio, si propone il rafforzamento di Invest in Lazio, coinvolgendo gli organismi di rappresentanza interessati e accrescendo l’attività promozionale attraverso il Fondo regionale di politica industriale. Viene, poi, sostenuta con forza la proposta di candidare Roma e il Lazio quale sede della istituenda Agenzia Europea per le Emergenze Sanitarie HERA, deliberata dalla Commissione Europea il 17 febbraio 2021. Viene condivisa, inoltre, la visione del Lazio come uno dei poli nazionali del settore automotive, mentre Roma dovrebbe proporsi come grande hub del Sud Europa, predisponendo un South Europe District (SED). Il Patto potrà, inoltre, sostenere il rafforzamento delle principali filiere produttive esistenti e promuovere la creazione di reti di impresa particolarmente orientate alle esportazioni.
L’industria del turismo e dell’accoglienza riveste un’importanza fondamentale per il Lazio e, come è noto, ha subito i più gravi danni a seguito della pandemia. Per il turismo va quindi elaborato un progetto speciale, a partire da un’immediata attività promozionale basata sulla sicurezza sanitaria e incentivando la riqualificazione dell’offerta ricettiva e dei servizi d’accoglienza, estendendo il bonus 110% alle strutture ricettive. Infine, va utilizzato il grande patrimonio storico-artistico a favore delle industrie culturali, creative e dello spettacolo, allargando l’offerta di visita anche verso le tante località eccellenti, oggi a bassa frequentazione.
Il documento completo è scaricabile qui
Evento CRU il 13 maggio "Il ruolo delle rappresentanze sociali e imprenditoriali per il rilancio del Paese"
In occasione della pubblicazione del libro “Patti e contratti – La riscossa dei corpi intermedi”, il giorno 13 maggio alle ore 15,00 si terrà presso il Cnel Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Villa Lubin- Viale di Villa Lubin 2, Roma), con relatori in presenza compatibilmente con le normative in vigore, il webinar “Il ruolo delle rappresentanze sociali e imprenditoriali per il rilancio del Paese”.
Il link per seguire l'evento è questo: https://youtu.be/ohLZaMLY_zs
Il libro contiene i contributi di Pierluigi Stefanini, Giuseppe Roma, Tiziano Treu, Claudio Domenicali, Filippo Pieri, Alberto Civica, Vincenzo Colla, Claudio Di Berardino e due ricerche realizzate dal think tank RUR su impulso e con la collaborazione dei CRU dell’Emilia-Romagna e Lazio sul Patto per il lavoro dell’Emilia-Romagna e sulla contrattazione di secondo livello.
La ricerca sulla contrattazione di secondo livello è stata realizzata anche grazie al Protocollo tecnico di collaborazione fra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e RUR e ha ottenuto il patrocinio del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Il programma dell'evento:
INTRODUCE
Tiziano Treu, Presidente del Cnel
NE DISCUTONO
Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol
Valeria Fedeli, Senatrice della Repubblica
Giuseppe Roma, Presidente Rur-Rete Urbana delle Rappresentanze
CONCLUDE
Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Il ruolo attivo del CRU Lazio nel dibattito sulle strategie di sviluppo economico e sociale della regione
Da alcuni anni il CRU del Lazio ha dato vita ad un laboratorio di analisi e confronto multistakeholder sulla realtà economica e sociale del Lazio.
Senza sovrapporsi agli ambiti di competenza delle parti sociali (la concertazione e la contrattazione, la sottoscrizione di patti e programmi con le Istituzioni Regionali, metropolitane e territoriali) il CRU del Lazio intende svolgere un’attività di individuazione e di approfondimento di possibili strategie e politiche regionali per lo sviluppo sostenibile, di monitoraggio delle scelte pubbliche nei diversi campi che riguardano la vita delle persone, dei lavoratori e delle imprese. Un luogo, quindi, di ricerca, di analisi unitaria, di individuazione di temi per lo sviluppo economico e per l’innovazione sociale.
A questo insieme di attività abbiamo dato il nome di ECOSLAB, che significa, appunto, laboratorio economico-sociale. Con cadenza biennale il CRU ha realizzato momenti di presentazione pubblica dei propri lavori, di incontro e di discussione fra le Istituzioni e le parti sociali.
Questi lavori e questi momenti hanno l’ambizione di contribuire ad arricchire il dibattito regionale, in rapporto a singoli comparti dell’attività di governo (come il welfare, che vede proprio nelle regioni uno dei principali livelli di governo di questa problematica) o momenti complessivi della stessa, come il Patto per il lavoro sottoscritto dalle parti sociali nel 2014 e di cui si propone oggi un rinnovo ed un adeguamento, a maggior ragione alla luce delle scelte progettuali da compiere per sostanziare di contenuti il PNRR.”
Muove da questa consapevolezza, esplicitata in premessa, la scelta del CRU Lazio di elaborare un documento preliminare finalizzato alla realizzazione di un “Patto per il lavoro e la sostenibilita’” della regione Lazio. Questo patto assumerebbe un’importanza ancora maggiore alla luce delle scelte da compiere con il PNR.R
L’occasione della stesura di quest’ultimo documento, elaborato con il contributo qualidficato del Prof. Giuseppe Roma, ha messo in evidenza la peculiarità del CRU Lazio.
E’ anche importante rilevare l’accresciuta rappresentatività del CRU in questa regione che ha allargato la partecipazione oltre che delle organizzazioni storiche (CGIL, CISL, CNA, Confesercenti, CIA, Legacoop, UIL) anche di Confcooperative, AGCI, Unindustria Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo. Ai lavori partecipa inoltre la Camera di Commercio di Roma.
Questa ampia composizione rende il CRU del Lazio un unicum perché non c’è un altro luogo in cui una così ampia rappresentanza delle parti sociali può incontrarsi e dialogare, dibattere sui temi economici e sociali che riguardano il territorio della nostra Regione. Questa condizione ha permesso, attraverso un processo di forte condivisione, di produrre, per la prima volta, un documento programmatico per lo sviluppo del Lazio, in particolare dopo la pandemia, che le associazioni datoriali e i sindacati confederali presenti nel CRU Lazio offrono alla discussione con la Regione.
Si apre quindi una prospettiva nuova per i CRU che non potendo e non volendo sostituirsi o aggiungersi alle parti sociali che lo compongono può diventare però il luogo nel quale realizzare momenti di sintesi non soltanto su singoli argomenti come già avviene in altri luoghi ma sulla costruzione di una visione comune su come il nostro Paese e soprattutto il nostro territorio deve cambiare se vuole rispondere alle sollecitazioni che l’Europa ci fa, se vogliamo stare al passo con gli altri paesi europei, se vogliamo diminuire le diseguaglianze per realizzare quella giustizia sociale a cui tutti aspiriamo.
Pandemia a resilienza: come ripartire dopo il covid-19
Ieri, il Presidente dell‘Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Pierluigi Stefanini e Giuliano Amato, Presidente della Consulta Scientifica del Cortile dei Gentili (struttura del Pontificio consiglio della cultura), hanno discusso, assieme ad altri esperti, del rapporto curato dalla Consulta e pubblicato dal Cnr, su “Pandemia e resilienza”. Per il Governo era presente il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini.
L’evento è stato organizzato per riflettere in maniera corale e condivisa sulla crisi causata dalla pandemia e sulle importanti implicazioni che essa ha avuto sulla società e sul vivere quotidiano.
Il Covid-19 ha mostrato infatti le fragilità dell’attuale modello di sviluppo e ne ha accentuato le disuguaglianze. Se negli anni precedenti l’Italia e l’Europa sembravano avviate verso un sentiero di sviluppo sostenibile, la pandemia ha inflitto una battuta di arresto a questo processo, mettendo a nudo le debolezze sociali, economiche e ambientali delle nostre società. È diventato imperativo, nel disegnare le politiche per la ripresa, pensare a che tipo di futuro costruire, e in quest’ottica agire perché ci possa essere un “rimbalzo in avanti”, e non una ricaduta nelle vecchie abitudini che hanno portato alla crisi in corso.
Per questo motivo, bisogna assicurarsi che nei piani di ripresa vengano incluse considerazioni per rafforzare la resilienza in vista di shock futuri, e che ci sia la consapevolezza che non si può tornare al business as usual. In quest’ottica, l’Agenda 2030 delle Nazioni unite, concordata da 193 Paesi, può essere usata come road-map per stabilire gli obiettivi di medio-lungo termine a cui aspirare.
“La società italiana ha il dovere di contrastare questa crisi così grave e di dare una prospettiva di sviluppo sostenibile e di futuro ai nostri giovani e alle persone del nostro Paese”, , combattendo la sfiducia generale" ha detto Stefanini. È, dunque, essenziale mettere in atto uno sforzo comune a favore del dialogo tra politica ed economia affrontando “la centralità trasversale della parità di genere come elemento trasformativo potentissimo che dobbiamo assolutamente mettere al centro e in modo ancora più forte e convinto". Non solo: "la strategia della biodiversità rappresenta una risposta altrettanto efficace e fondamentale alla crisi climatica e altrettanto integrante della strategia della transizione ecologica”.
Il documento “Pandemia e resilienza" è scaribaile qui
Fondazione Unipolis e Podcastory per l’Agenda 2030 ONU
17 storie per il 2030: un contest per creare podcast che immaginano un futuro possibile
Raccontare storie di azioni possibili per trasformare il mondo secondo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030, attraverso un concorso letterario per la creazione di podcast. È questo lo scopo del nuovo progetto “17 storie per il 2030” promosso da Podcastory con la collaborazione di Fondazione Unipolis e il Patrocinio dell’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel 2015 dalle Nazioni Unite, chiama all’azione tutti i Paesi e tutte le componenti della società civile – dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e cultura fino al singolo cittadino – per garantire un futuro possibile. A meno di dieci anni al 2030, diventa sempre più urgente sensibilizzare e responsabilizzare le persone sulla necessità di partecipazione e impegno comune per poter realizzare questa ambiziosa sfida.
Sulla scia di questo proposito, Fondazione Unipolis – la Fondazione d'impresa del Gruppo Unipol e del Gruppo UnipolSai, dei quali costituisce uno degli strumenti più rilevanti per la realizzazione di iniziative di responsabilità sociale, nel quadro della più complessiva strategia di sostenibilità – desidera intercettare e condividere le riflessioni della comunità su come immagina di poter trasformare il mondo secondo gli SDGs.
Per farlo, ha deciso di rivolgersi a Podcastory – la prima podcast factory italiana, realizzando insieme un progetto che si sviluppa attraverso una serie originale e inedita di podcast dedicati all'argomento e generata attraverso 16 concorsi letterari promossi in rete, che si susseguiranno nell’arco dei prossimi mesi. La prima serie di contest sul tema “Povertà e disuguaglianze” dedicata ai Goal 1, 2, 5, 10 è aperta da oggi al 10 maggio 2021 sul sito di Podcastory. A dare il via alla playlist un podcast realizzato con la partecipazione della Direttrice di Unipolis, Marisa Parmigiani, dedicato al Goal 17, già disponibile sulle principali piattaforme di podcasting.
“Nell’Agenda ONU – racconta Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis – abbiamo ritrovato la nostra agenda di lavoro con gli ambiti di intervento fondamentali per una società più giusta, più inclusiva, capace di cooperare e con un respiro di lunga durata. È stata un’opportunità per riallineare le politiche e azioni sviluppate, verificando la loro coerenza con i 17 Obiettivi.”
L’iniziativa ha tra l’altro, il Patrocinio dell’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile – ASviS, un’organizzazione che oggi riunisce oltre 290 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile, nata su impulso di Unipolis insieme all’Università di Tor Vergata, per accrescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 in Italia e per mobilitare l’intero Paese per la sua realizzazione, attraverso un intenso lavoro di rete.
“Podcastory ha sin dall’inizio posto, come sua mission, la creazione e la condivisione di contenuti di valore, soffermandosi su tematiche che fossero di rilevanza per il nostro tempo, che potessero costituire un momento di riflessione e di crescita, individuale e collettiva. E grazie ad uno strumento capace di intercettare pubblici diversi, crediamo – afferma Davide Schioppa, Ceo di Podcastory – di poter contribuire alla diffusione di valore aggiunto.”
“Raccontare storie e costruire contenuti sono processi ad alta capacità di coinvolgimento – continua Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis – Il nostro intento è chiamare a raccolta le risorse della società e invitarle a ragionare, secondo una logica di cittadinanza attiva. Ecco il perché di una partnership con Podcastory e di un contest letterario. Cerchiamo storie vere, inventate, futuriste, che possano far sentire tutti parte di un percorso, di un mondo che è ben lontano, ad oggi, dal mondo ideale dove vorremmo vivere, dal mondo sostenibile che ci meritiamo e che possiamo però creare, insieme”.
Podcastory è la prima podcast factory italiana impegnata nell’ideazione, produzione e distribuzione di contenuti audio nativi originali. Società italiana iscritta presso il registro delle startup innovative della Camera di Commercio di Milano, è stata fondata da un gruppo di comunicatori e pubblicitari, guidati da Davide Schioppa, manager ed imprenditore attivo da oltre quindici anni nell’industria digitale italiana.
Fondazione Unipolis è la fondazione d’impresa del Gruppo Unipol, del quale costituisce uno degli strumenti più rilevanti per la realizzazione di iniziative di responsabilità sociale, nel quadro della più complessiva strategia di sostenibilità. In linea con questa scelta di lungo periodo, la Fondazione persegue - senza scopo di lucro - obiettivi di crescita culturale, sociale e civile delle persone e della comunità, privilegiando l’attenzione e l’impegno nei confronti dello sviluppo dellaconoscenza e della formazione.
Patti e contratti. La riscossa dei corpi intermedi
Pubblichiamo la versione open access di Patti e contratti – La riscossa dei corpi intermedi il volume edito da Franco Angeli che raccoglie le ricerche effettuate dai CRU del Lazio e dell’Emilia-Romagna sui patti per il lavoro e lo sviluppo a suo tempo sottoscritti fra le due regioni e le rispettive parti sociali.
Abbiamo voluto raccogliere i due lavori in questo agile volume, che mettiamo a disposizione di tutti i CRU, convinti dell’importanza dei corpi intermedi e del metodo della concertazione come pratica strutturale di governo.
Alla luce della grave emergenza determinata dalla pandemia, la validità di questo approccio, a nostro avviso, è, se possibile, ancora più attuale.
Guardando al futuro, i progetti e i programmi di ripresa legati al Recovery Plan necessiteranno di un livello di coesione e alleanza non solo sulle grandi scelte di sviluppo nazionale, ma anche su quelle a scala regionale.
L'Ebook è scaricabile qui