Franco Belmonte sostituisce Pasquale Capellupo alla guida del Consiglio Regionale Unipol della Calabria
Cambio al vertice al Consiglio regionale Unipol della Calabria (CRU Calabria). Dopo diversi anni di guida del CRU da parte di Pasquale Capellupo, direttore regionale di Confesercenti, che consegna al successore un bagaglio di esperienze e relazioni acquisite oltre che una nutrita produzione di dossier e di progetti cantierabili già nelle prossime settimane, il testimone passa a Franco Belmonte, direttore di CIA-Agricoltori Italiani della Calabria.
I Consigli Regionali Unipol sono da anni impegnati a diffondere i temi della sostenibilità, in particolare favorendo tavoli di confronto, approfondendo le problematiche e avanzando proposte, con il compito principale di promuovere un approccio multistakeholder a livello locale, dove sia rappresentato il punto di vista delle diverse Organizzazioni sociali, economiche, culturali che compongono il mondo della rappresentanza nel nostro paese, in quanto è proprio nei territori che si verificano i fenomeni, si elaborano le prime risposte, si costruiscono le reti di rappresentanza e di impegno.
Dopo il doveroso e sentito ringraziamento tributato a Pasquale Capellupo da parte di tutti i componenti del CRU presenti all’incontro di Lamezia Terme, presso la sede di CIA-Agricoltori Italiani, a conclusione della riunione, Belmonte ha enunciato le linee di lavoro che caratterizzeranno il suo impegno, a partire dalla “messa a terra” dei progetti che hanno superato la fase istruttoria, mobilitando tutte le risorse umane e professionali che ogni singola organizzazione sarà capace di mettere a disposizione del CRU, sapendo che lo stesso rappresenta uno straordinario strumento di confronto e di dialogo tra le organizzazioni socie e tra queste e le Istituzioni, le Università, i Centri di ricerca, e tutte le altre Associazioni e Organizzazione presenti sul territorio calabrese.
Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021: dal 28 settembre al 14 ottobre
"Mettilo in agenda. #Stiamoagendo". È questo l'invito che arriva dalla nuova edizione del Festival che quest'anno promuove l'importanza di una ripartenza all'insegna dello sviluppo sostenibile. Anche in questo festival ci sarà una nutrita presenza delle iniziative organizzate dai CRU.
Si rinnova l’appuntamento con la più ampia e diffusa iniziativa italiana della società civile dedicata all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale. La manifestazione, promossa dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), si svolgerà dal 28 settembre al 14 ottobre in rete, nei territori italiani e nel resto del mondo, per diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
La quinta edizione si terrà in un anno importante e ricco di appuntamenti di rilievo internazionale, tra cui il G20 a presidenza italiana, la Cop26 sul clima a presidenza anglo–italiana e Expo Dubai. Il 2021 è un anno chiave per via del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che traccia la strada da percorrere e rappresenta un’occasione unica non solo per ripartire, ma anche per costruire un futuro che sia realmente più sostenibile.
Si delinea il calendario degli eventi organizzati dal Segretariato e dai Gruppi di lavoro dell'ASviS. I primi, che si terranno in apertura (28 settembre), nel periodo centrale (7 ottobre) e in chiusura (14 ottobre), affronteranno aspetti trasversali dell’Agenda 2030 e saranno l’occasione per presentare il Rapporto annuale dell’Alleanza, mentre i secondi si concentreranno su tematiche inerenti ai 17 Obiettivi Onu. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno in formato ibrido e molti saranno ospitati presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma che rappresenterà la “Casa del Festival”. Inoltre, sarà rafforzata la collaborazione con il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) per diffondere sempre di più i messaggi della manifestazione anche all’estero.
Puoi contribuire in prima persona alla costruzione di un futuro più sostenibile proponendo la tua iniziativa. Le registrazioni sono già aperte e, per gli eventi in cartellone entro fine luglio, saranno riservate maggiori opportunità di visibilità. Convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari e molto altro ancora tra i format previsti dal Festival, che ogni anno accoglie migliaia di iniziative per coinvolgere, includere e dare voce alla società italiana.
Anche in questo festival ci sarà una nutrita presenza delle iniziative organizzate dai CRU. Il programma è in corso di elaborazione.
Per proporre il tuo evento e per tutte le informazioni visita il sito dell'iniziativa
La salute al centro per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Un momento di riflessione per ribadire l’interconnessione tra la Salute (Obiettivo 3) e gli altri 17 Obiettivi dell’Agenda Onu 2030, con particolare attenzione all’Obiettivo 10 (Disuguaglianze), ma altresì 1 (Sana Alimentazione), 4 (Educazione e Istruzione) e 11 (Città sostenibili).
È quanto emerge dall’evento in live streaming “Condividere per non dividere – La Salute è uguale per tutti” organizzato dal Gruppo Unipol, al quale hanno partecipato Roberto Speranza Ministro della Salute, Romina Boarini, Director of the OECD Centre for Well-Being, Inclusion, Sustainability and Equal Opportunity (WISE), Carlo Cimbri, Group CEO Unipol, Giuseppe Costa, Professore Sanità Pubblica, Dipartimento Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino, Direttore SCaDU Servizio di Epidemiologia di riferimento regionale, ASL TO3 Piemonte e Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Unipol.
L’intervento di apertura di Romina Boarini ha inquadrato a livello scientifico e internazionale la necessità di intervenire sistematicamente e globalmente su diversi fattori sociali (istruzione, alimentazione, condizioni di vita...) per migliorare le condizioni sanitarie di tutti i cittadini, non solo in fase di accesso ed erogazione della prestazione, ma soprattutto in materia di prevenzione e esposizione.
Giuseppe Costa ha declinato localmente la tematica con una serie di dati quantitativi rilevati da processi di ricerca pluriennali. Il Professore ha approfondito il tema con un focus sulla correlazione tra la perdita della salute e le cause sociali, evidenziando come la collocazione sociale influenza la condizione dei malati determinando perfino gli esiti della malattia.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza, nel corso dell’evento, ha sottolineato come, in una fase in cui è stata superata quota 51 milioni di dosi di vaccini somministrati in Italia, occorra progettare il nuovo Ssn focalizzandosi sull'assistenza territoriale, che va necessariamente rafforzata a partire dall'assistenza domiciliare su cui saranno investiti quattro miliardi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. In conclusione, per la ripartenza è necessario implementare un grande Patto-Paese che includa il Governo, le Regioni e i Comuni per tenere insieme la dimensione sanitaria e quella sociale ma anche, oltre a ordini, sindacati e associazioni, il mondo d’impresa.
Il Group CEO Unipol Carlo Cimbri, in occasione del suo intervento, ha evidenziato come la spesa sanitaria pubblica non sia più sufficiente a garantire le prestazioni richieste dalla popolazione, che è oggi più esigente rispetto al passato e che è più vecchia e bisognosa di assistenza e cure. In questo scenario, per evitare che solo una parte della popolazione possa permettersi di accedere alle prestazioni sanitarie, è necessario dare spazio a un welfare di comunità, sviluppare un modello-Paese volto a integrare l'approccio dello Stato con altri attori, come il Terzo settore e come tutte le forze che collaborano allo spirito di ripartenza. Cimbri ha infine posto l’attenzione sugli investimenti del Pnrr sulla sanità che, secondo il Group CEO di Unipol, andrebbero usati per creare e potenziare le infrastrutture e non per alimentare la spesa corrente e i costi del Ssn alla luce del forte indebitamento del Paese che deve avere come proprio faro la disciplina di bilancio.
Il Gruppo Unipol è impegnato a concorrere in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile attraverso la realizzazione delle proprie strategie, con un impatto particolare sugli SDGs 3, 8 e 11.
Questo significa, per il Gruppo, definire soluzioni distintive che sono in grado di avere un positivo impatto sociale, perché contribuiscono a prevenire e ridurre i rischi per i clienti (ad esempio, quelli connessi al cambiamento climatico) e a colmare il gap di protezione per le categorie sottoassicurate (ad esempio, a causa dei limiti della spesa pubblica in sanità), e allo stesso tempo possono aumentare la redditività del Gruppo.
I risultati raggiunti da Unipol in questo ambito sono rendicontati annualmente nel Bilancio Integrato del Gruppo, che unisce le informazioni contenute nel bilancio tradizionale con la rappresentazione delle performance ambientali, sociali e di governance ottenute dall’azienda. Nel 2020 il gruppo ha distribuito valore agli stakeholder per 13,3 miliardi di euro, di cui 9,1 miliardi di pagamenti agli assicurati e 4,2 miliardi ripartiti tra gli altri stakeholder (dipendenti, agenti, fornitori, pubblica amministrazione, azionisti, finanziatori e comunità).
È nato il comitato per l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile del Molise
Si è costituito formalmente il Comitato Promotore de “L’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile del Molise – Molise Agenda 2030”, un Coordinamento di associazioni e di cittadini che si pone l’obiettivo di contribuire alla progettazione di politiche che portino il Molise sul cammino dello sviluppo sostenibile, perseguendo il raggiungimento a livello regionale dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’ONU.
L’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile del Molise – Molise Agenda 2030, è aperta sia alle persone fisiche interessate a partecipare nei Gruppi di lavoro, sia a quelle giuridiche (come ad esempio associazioni di categoria, sindacati, enti locali, GAL, imprese, l’Università del Molise, l’Ufficio scolastico regionale, associazioni culturali e ambientaliste, Terzo settore e volontariato, Fondazioni, Camere di commercio etc.) che aderiranno al Coordinamento, condividendo le finalità volte a promuovere e diffondere l’Agenda ONU 2030 sul territorio molisano.
Agenda Molise 2030 nasce come movimento dal basso, apartitico, aconfessionale e senza scopo di lucro chiamato ad una sfida di enorme portata tesa ad esercitare, nelle forme più adeguate, un’azione di proposta, confronto e stimolo nei confronti delle istituzioni, dell’economia e della società nel suo insieme a livello territoriale e regionale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile attraverso il coinvolgimento delle migliori energie istituzionali e politiche, favorendo la più ampia partecipazione delle organizzazioni della società civile e dei cittadini.
Al momento, sono già 16 le sigle che hanno deciso di aderire al progetto, ovvero Confederazione Italiana Agricoltori – CIA Molise, Confederazione Nazionale Artigianato – CNA Molise, Confesercenti Molise, LegaCoop Molise, CGIL, CISL, UIL, Confindustria Molise, Legambiente Molise, ANCI Molise, Autonomie Locali Italiane – ALI Molise, GAL Molise Verso il 2000, Comune di Agnone, Comune di Castel del Giudice, la Casa dei Diritti Molise e l’Associazione Culturale Nexus.
Altre sigle, intanto, sono in procinto di adesione, come: Confartigianato Molise, Confcooperative Molise, Centro di ricerca ArIA Unimol, Associazione Cristiana Lavoratori Italiani – ACLI Molise, WWF Molise, Club Alpino Italiano – CAI Molise, Provincia di Isernia, GAL Alto Molise, l’UNPLI Molise e il Comune di Pietracatella.
Nella riunione di costituzione del Comitato Promotore sono stati definiti anche gli orientamenti programmatici del Coordinamento attraverso la sottoscrizione di un “Manifesto di valori” per rendere chiari e fruibili gli obiettivi e i campi di azione a cui il gruppo di Molise Agenda 2030 ispira il suo operato. Il Comitato Promotore avrà anche il compito di dare il via ad una campagna di adesione al Coordinamento che avrà culmine a settembre prossimo quando, con un evento pubblico, sarà formalmente presentata l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile del Molise, unitamente all’analisi del “Rapporto ASviS 2020” con focus sul Molise.
Le adesioni a Molise Agenda 2030 sono sempre aperte, per ulteriori informazioni e per iscriversi è possibile inviare una e-mail a info@moliseagenda2030.it
Presentato il rapporto dell’osservatorio europeo sulla sicurezza realizzato da Demos&Pi e Fondazione Unipolis
La preoccupazione per il Covid-19, rispetto all'inizio del 2020, occupa larga parte dello spazio in precedenza impegnato da altre paure, che in generale declinano.
Il Coronavirus è, dopo i temi economici, la prima preoccupazione sia per i cittadini europei (Germania, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito) sia per il 26% degli italiani. L’86% dei nostri concittadini si dice molto o abbastanza preoccupato anche se il recente andamento del piano vaccinale indica un calo nelle rilevazioni degli ultimi mesi.
In Italia i temi economici conservano comunque un rilievo prioritario, in particolare per quanto riguarda il capitolo del lavoro. Nel complesso, tre persone su dieci, nel nostro Paese, indicano come priorità un tema di tipo economico. Più in dettaglio, solo il 26% degli italiani si dice soddisfatto dell’andamento economico (contro il 71% dei Paesi Bassi e il 56% della Germania), mentre più del 50% è soddisfatto del quadro economico del proprio nucleo familiare.
Tende invece a passare in secondo piano il tema della “inefficienza e corruzione politica” che si contrae dal 28 al 10% delle persone che pongono questa questione in cima alla lista delle priorità. Anche il tema dell’immigrazione conosce un significativo ridimensionamento così come quello della criminalità.
È quanto emerge dalla tredicesima edizione del rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, realizzato da Demos&Pi e Fondazione Unipolis, che, in questa edizione, ha realizzato due rilevazioni demoscopiche che indagano sull’evoluzione del senso di insicurezza dei cittadini e, per la prima volta, sul tema dell’innovazione scientifica e tecnologica.
I risultati del rapporto sono stati presentati nel corso di un evento, svoltosi ieri, alla presenza di Pierluigi Stefanini, presidente Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis, Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis, Ilvo Diamanti, Fabio Bordignon e Martina di Pierdomenico, di Demos&Pi e docenti dell’Università di Urbino Carlo Bo, di Vilberto Stocchi, Rettore dell’Università Telematica San Raffaele Roma e di Stefania Aloia - Vice Direttrice La Repubblica.
Nel corso dell’ultimo anno si registra un significativo ridimensionamento delle tre principali dimensioni oggetto del rapporto: l’insicurezza legata alla criminalità, l’insicurezza economica e quella globale. Nell’anno del Covid, infatti, tutte le altre fonti di inquietudine tengono a passare in secondo piano e, addirittura, declinano anche rispetto al quadro pre-pandemico.
L’indice relativo all’insicurezza globale scende infatti al 70% (rispetto al 81% del marzo 2020), quello relativo all’insicurezza economica ripiega al 53% (dal picco del 69% della prima ondata pandemica) e quello legato alla criminalità passa dal 32% al 30%.
Per quanto riguarda la criminalità, nell’anno della pandemia la possibilità di essere vittime di alcuni tipi di reato si è ridotta sensibilmente confermando la generale attenuazione dell’insicurezza legata a questo fenomeno. Nonostante le statistiche segnalino il rischio di una crescita della violenza di tipo domestico, a temere violenze di questo tipo è il 9% degli intervistati, in linea con i dati dello scorso anno. La prima paura, per circa un terzo degli intervistati, rimane quella legata alla criminalità organizzata, in crescita soprattutto tra le donne, in particolare casalinghe di età compresa tra i 55 e i 64 anni.
Le paure economiche non solo si contraggono rispetto a marzo 2020 ma tornano su un livello inferiore rispetto al periodo pre-pandemico (gennaio 2020). Il timore di perdere la pensione o di ritrovarsi disoccupati scende, nel 2021, al 32% e al 29% così come la paura di “non avere abbastanza soldi per vivere” scende al 29% dal 39% del marzo 2020. L’insicurezza economica si manifesta principalmente in età lavorativa nella fascia di età 35-44 anni.
Nonostante una complessiva attenuazione dell’insicurezza economica tra il 2020 e il 2021, permane un quadro di persistente difficoltà: si conferma infatti intorno al 17% la componente che dichiara di avere in famiglia almeno una persona che ha perso il lavoro nei 12 mesi precedenti il sondaggio e sale al 30% la quota di chi, in prima persona o attraverso parenti vicini, ha conosciuto un peggioramento della posizione lavorativa (cassa integrazione o riduzione orario lavorativo). Infine, il 21% dichiara di avere in famiglia una persona che “è stata impossibilitata a proseguire nella sua attività lavorativa, pur senza essere licenziata o messa in cassa integrazione”.
Per quanto riguarda le insicurezze globali, si conferma al primo posto l’insicurezza di tipo ambientale (57%) mentre si registra una significativa crescita dei timori legati alle epidemie (46%), in particolare tra le persone di età compresa tra i 55 e i 64 anni, mentre tra i giovanissimi è forte la preoccupazione legata alla distruzione dell’ambiente e della natura.
L’indagine ha inoltre investigato il rapporto tra i cittadini e l’evoluzione scientifico-tecnologica, dal quale emerge un atteggiamento di sostanziale fiducia nei confronti della scienza (90% in Italia), anche se solo nell’11% dei casi si tratta di fiducia “incondizionata”. Valori di fiducia molto più bassi rispetto all’Italia sono stati registrati negli altri Paesi: Germania 78%, Francia 74%, Regno Unito e Paesi Bassi 70%. In particolare, si ravvisa una maggior fiducia in affermazioni pronunciate da medici o scienziati appartenenti al settore pubblico (76%) mentre scende al 61% per soggetti che lavorano in aziende private.
Pur riponendo fiducia nella comunità scientifica, il 54% degli intervistati pensa che gli scienziati debbano essere consultati ma che, alla fine, dovrebbero essere comunque i politici a decidere.
In generale, infatti, la larghissima parte degli intervistati percepisce come molto o abbastanza positivi gli effetti dello sviluppo scientifico e tecnologico, tuttavia più di una persona su quattro (con una preponderanza delle donne) si dichiara “frequentemente” preoccupata che scienza e tecnologia possano avere effetti negativi sull’ambiente o facciano perdere contatto con la natura.
La versione integrale del Rapporto può essere richiesta al seguente indirizzo email: segreteria@fondazioneunipolis.org.
https://youtu.be/oh0NTtUaV-o
Ringraziamento ad Enrico Gambardella Presidente uscente del CRU Basilicata
Nei giorni scorsi si è tenuto il congresso regionale della CISL della Basilicata per nominare il nuovo segretario generale regionale, essendo terminato il mandato di Enrico Gambardella.
Nel corso dell’assemblea la coordinatrice del CRU della Basilicata Elena Torri ha svolto un breve intervento di saluto e di ringraziamento per il lavoro svolto da Enrico Gambardella come Presidente del CRU Basilicata, non mancando di sottolineare come la futura attività non possa prescindere dal contributo di idee e di proposte della CISL.
E’ stata l’occasione anche per conoscere e augurare buon lavoro al nuovo segretario generale Vincenzo Cavallo.
Un importante lavoro toccherà ai CRU del meridione, in particolare rispetto al PNRR e al recupero del gap territoriale che ancora caratterizza quelle regioni rispetto a quelle del centro-nord del Paese.
Presentazione XIII Rapporto Osservatorio Europeo sulla Sicurezza
Il 23 giugno appuntamento con la presentazione della XIII edizione del Rapporto dell'Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, l'iniziativa nata con l'intento di rendere permanenti le indagini e le riflessioni sulla percezione sociale della sicurezza.
L'Osservatorio Europeo sulla Sicurezza è un'iniziativa di Fondazione Unipolis e Demos & Pi che ha reso permanenti le indagini e le riflessioni sulla percezione sociale della sicurezza in Italia e in Europa.
La tredicesima edizione del Rapporto fotografa l’andamento degli indici di insicurezza sociale ed economica durante l’attuale fase di ripartenza nel nostro Paese. L'analisi inoltre indaga la fiducia degli europei nei confronti della scienza e della tecnologia.
Programma
Presentazione e commento
- Ilvo Diamanti - Demos & Pi, Università di Urbino Carlo Bo
- Fabio Bordignon - Demos & Pi, Università di Urbino Carlo Bo
- Martina Di Pierdomenico - Demos & Pi, Università di Urbino Carlo Bo
Marisa Parmigiani - Direttrice Fondazione Unipolis
Dialoga con
- Stefania Aloia - Vice Direttrice La Repubblica
- Vilberto Stocchi - Rettore Università Telematica San Raffaele Roma
- Pierluigi Stefanini - Presidente Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis
Per ricevere il Rapporto in anteprima registrati all'evento.
Il 16 giugno la riunione della Consulta dei Presidenti dei CRU
Si terrà il 16 giugno la riunione on line della Consulta dei Presidenti dei Consigli Regionali Unipol.
Unipol sta elaborando il piano strategico 2022/2024. La pandemia ha totalmente cambiato il contesto economico, sanitario, sociale e valoriale di riferimento.
In questo nuovo e inedito scenario una particolare importanza riveste il ruolo che il Gruppo Unipol, in tutte le sue articolazioni, potrà svolgere sui territori, dei quali i CRU sono una componente importante.
La riunione sarà quindi incentrata su queste problematiche. Questa modalità di relazione con gli stakeholder rappresenta un unicum nel panorama delle aziende italiane. Anche in questa circostanza Unipol mantiene la sua caratteristica di impresa inclusiva e attenta al rapporto con i rappresentanti degli interessi e dei bisogni delle persone, delle imprese e dei territori.
Al via il piano vaccinale Unipol
Il Gruppo Unipol, con l’obiettivo di accelerare la campagna nazionale di vaccinazione contro il Covid- 19, ha predisposto, in coordinamento con le istituzioni nazionali e regionali competenti, un piano vaccinale dedicato a tutti i dipendenti del Gruppo Unipol, ai loro familiari, agli agenti e al personale dipendente di agenzia. Si tratta del primo piano vaccinale sviluppato da un’azienda attivo sull’intero territorio nazionale. La campagna ha preso ufficialmente il via il 3 giugno a Bologna dove è stato inaugurato l’Hub vaccinale UniSalute, con la partecipazione del Generale Francesco Paolo Figliuolo dell’Amministratore Delegato e Group CEO Gruppo Unipol, Carlo Cimbri, del Presidente Gruppo Unipol, Pierluigi Stefanini, insieme a cariche istituzionali regionali e locali.
Tale iniziativa, organizzata da UniSalute, sarà rivolta anche alle principali realtà produttive italiane – Aziende, Banche, Fondi sanitari che ne hanno già fatto richiesta - per accelerare la ripartenza del nostro Paese.
È stata sviluppata in coordinamento con la Struttura Commissariale Straordinaria guidata dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza Covid-19 e per l’esecuzione della campagna vaccinale, e rappresenta un’opportunità aggiuntiva rispetto ai piani vaccinali organizzati dalle ASL regionali per supportare il mondo delle imprese nell’organizzazione e nell’esecuzione dei vaccini Covid-19 ai propri dipendenti.
La progettazione e l’organizzazione esecutiva del piano vaccinale sono state messe a punto da UniSalute, che ha predisposto circa 200 siti di somministrazione delle dosi vaccinali su tutto il territorio nazionale, 4 Hub specializzati distribuiti tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, e una struttura mobile, per un bacino potenziale di oltre 800 mila persone.
La somministrazione delle dosi avverrà a cura di personale sanitario specializzato e in strutture altamente qualificate facenti parte della rete convenzionata della Compagnia.
Le prime dosi del vaccino verranno somministrate nelle Regioni Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Calabria, Sardegna, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Campania e Sicilia. A seguire le altre Regioni.
In Emilia Romagna sono stati predisposti 20 punti vaccinali e un Hub per una platea potenziale di circa 75 mila persone. In particolare, l’Hub di Bologna si trova al Centro congressi di Unipol Gruppo presso San Lazzaro di Savena, Via Palazzetti 1/n, e ha una capacità vaccinale stimata di 1.900 vaccini al giorno.
Hanno già aderito al piano vaccinale alcuni grandi Clienti di UniSalute tra cui BPER, ANCC (Coop), ANCD (Conad), il Fondo San.Arti. e via via entreranno nel programma importanti Fondi Sanitari Integrativi e realtà aziendali a testimonianza della volontà di ripartire da parte di tutto il tessuto lavorativo del Paese.
Il Piano vaccinale del Gruppo Unipol rientra tra le più importanti iniziative che il Gruppo ha avviato a sostegno del Paese a fronte delle crescenti esigenze della popolazione in materia di assistenza socio- sanitaria aumentata a causa della pandemia. Questa iniziativa rappresenta un valido supporto di welfare per i clienti, gli agenti e tutti i dipendenti e familiari, a conferma del ruolo di Unipol come attore centrale nel processo di integrazione tra sanità pubblica e sanità privata.