L’esperienza delle aree interne in Friuli-Venezia Giulia: risultati, attese e prospettive

Le Aree Interne individuate dalla Regione FVG ricadono tutte in territorio montano. Pur con caratteristiche storiche, economiche e sociali diverse, soffrono ed hanno sofferto degli stessi problemi legati allo spopolamento ed all’abbandono del territorio.
Le Strategie approvate dalla Regione, la concertazione territoriale, i gruppi di lavoro attivati dalle Istituzioni (Università in primis) e dalle Associazioni, intendono rappresentare un concreto passo verso l’inversione di questa tendenza ed il rilancio di potenzialità che possono avere ricadute positive sull’intera collettività, locale e regionale, in termini economici e sociali nel rispetto degli equilibri ambientali e di sostenibilità complessivi.

Di questo si è parlato nell'evento online dal titolo "L’esperienza delle aree interne in Friuli-Venezia Giulia: risultati, attese e prospettive".

I lavori sono stati aperti da Franco Colautti Presidente CRU FVG (min 5 del video di seguito) che ha fatto un'introduzione sulla questione delle aree interne nel Friuli-Venezia Giulia sottolineando che, malgrado le difficoltà, vivere in montagna è ancora possibile.

Massimo Mentil Sindaco del Comune di Paluzza (min.12)  ha parlato delle difficoltà che il progetto nazionale sulle aree interne sta incontrando dovute prevalentemente alla burocrazia, lentezza  e quindi difficoltà a portare a compimento i progetti. Molti comuni quindi hanno cominciato a sviluppare progetti e servizi ma pochi rispetto a quello che si sarebbe potuto fare.

Francesco Nesich Sindaco del Comune di Resiutta (min.29) ha evidenziato come sia assolutamente necessario modificare la procedura della gestione delle risorse perché tempi di 5-6 anni sono troppo lunghi per dare delle concrete risposte ai territori. Malgrado questo c'è fiducia che le progettualità che andranno a buon fine poteranno dei reali benefici.

Elena Leschiutta Assessore Comune di Claut (min.36) ha parlato dei principali ambiti di intervento della strategia delle aree interne delle Dolomiti friulane che sono l'assistenza sanitaria, aspetto primario nei territori dove prevale la popolazione anziana, la mobilità e l'istruzione.

Mauro Pascolini, Docente Università di Udine –referente del Rettore nel progetto Cantiere Friuli – Officina Montagna (min 41.30), ha evidenziato tra gli altri temi quello della necessità di creare una cabina di regia regionale che assista i comuni e aiuti a coordinare tutte le diverse progettualità mettendole a sistema.

Erica Gonano Sindaca Comune di Prato Carnico (min 59) ha evidenziato l'importanza del ruolo della donna nella tenuta e sopravvivenza delle comunità montane (come dimostrano diverse ricerche). Donne e uomini insieme, cittadini della montagna, devono però lavorare insieme e fare rete per contare di più.

L'iniziativa è stata conclusa da Aleardo Benuzzi Stakeholder Management Unipolsai (1h17.30 min). Benuzzi ha evidenziato come la pandemia abbia radicalmente cambiato le condizione e il campo di gioco su cui si giocano le partite. Per questo motivo cittadini, imprese e istituzioni hanno necessariamente dovuto ridefinire le proprie priorità e in alcuni questo ha dato un'accelerata portando a dei cambiamenti concreti.  In merito alle areee interne Benuzzi ha ricordato che, il progetto CreAree, promosso dai CRU Unipol,  ha l’obiettivo di costruire un percorso che porti all’identificazione di un metodo di lavoro che possa essere utilizzato per sostenere le amministrazioni locali e le comunità territoriali nel realizzare i progetti di sviluppo delle aree interne. Definendo delle azioni replicabili nei diversi territori e dei progetti pilota dove sperimentare queste azioni.

L'evento è stato moderato da  Giacomina Pellizzari giornalista del Messaggero Veneto.

Di seguito il video integrale dell'evento.

https://youtu.be/_d-DRdzsSYc


Agenda di genere: valore aggiunto per lo sviluppo sostenibile della Sicilia

Le donne siciliane sono sempre più in difficoltà nel mondo del lavoro e non solo. Disuguaglianze sociali e divario economico nei confronti del resto del Paese sono in aumento e c’è un forte timore per il futuro di questa terra. La strategia da cui ripartire risiede anche nel dare centralità nelle scelte politiche alla condizione di vita delle donne in tutte le sue dimensioni, economica, sociale, lavorativa e culturale. Un agenda di genere, quale valore aggiunto per segnare le scelte del governo regionale, e più in generale l’allocazione delle risorse inserite nel PNRR, rappresentano un’occasione da non perdere per un reale cambio di passo per avanzare sulla strada della produttività e dello sviluppo sostenibile, mettendo al “centro le donne”.

Su questi temi si è dibattuto oggi nell'evento online "Agenda di genere: valore aggiunto per lo sviluppo sostenibile della Sicilia" organizzato dal CRU Unipol Sicilia

L'evento è stato introdotto da Monica Genovese Presidente del Cru Sicilia (min 4.30 del video a seguire), che ha sottolineato la situazione critica della condizione femminile in Italia e in Sicilia, peggiorata negli ultimi anni a causa della pandemia e la conseguente necessità di interventi progettuali mirati sfruttando le risorse del PNRR in particolare per  colmare lo svantaggio delle donne nel mercato del lavoro.

Diversi interventi si sono poi susseguiti nella tavola rotonda.

Luca Bianchi Direttore Svimez Associazione per lo sviluppo dell’industria del mezzogiorno (min. 20), ha confermato il grande divario di genere particolarmente al sud. Stanno però nascendo le condizioni per un cambio di direzione grazie alle risorse in arrivo e all'attenzione che questi temi stanno avendo nella discussione politica.

Rosanna La Placa Segreteria regionale Cisl Sicilia (min. 46), ha evidenziato come mettere l'uguaglianza di genere come priorità nell'utilizzo dei fondi avrebbe un impatto positivo su tutti gli aspetti sociali e lavorativi della regione

Anna Bucca, componente dell'esecutivo regionale Arci Sicilia (min.51), ha parlato delle tante contraddizioni e della frammentazione che ci sono nell'affrontare il tema della condizione femminile. Manca in particolare la capacità di portare avanti e finalizzare i progetti. Il terzo settore può dare un importante contributo ma avrebbe bisogni di supporto concreto in particolare nella formazione e nella crescita delle competenze.

Angela Maria Peruca, Direttore Regionale Legacoop Sicilia (1h), ha affrontato il tema della mancanza di servizi che non permette alle donne di svolgere nella maggior parte dei casi un'attività lavorativa al di fuori della famiglia.  Malgrado questo sta aumentando la propensione delle donne ad aprire nuove attività imprenditoriali che però poi si scontrano con tante difficoltà e tutti gli ostacoli della burocrazia.

Antonio Scavone Assessore regionale Politiche sociali e Lavoro Reg. Sicilia (1h 10 min) ha sottolineato l'importanza di sviluppare un piano nazionale coordinato con una struttura amministrativa che sappia finalizzare quanto progettato

L'evento è stato concluso da  Marisa Parmigiani Head of Sustainability,
Consigliere Delegato Unipol Gruppo e Direttrice Fondazione Unipolis. Bisogna partire dalla cultura, dalla sensibilizzazione, dalla formazione. Bisogna rendere uomini e donne consapevoli che i lavori di cura non sono lavori delle donne e che l'utilizzo di servizi pubblici per la cura dei bambini non è un'inadempienza rispetto al ruolo di madre.  È fondamentale inoltre educare le donne ad investire nella loro formazione anche nella materie tecnico scientifiche perché non esistono materie per uomini o per donne.  È necessario inoltre - ha continuato la Parmigiani -  promuovere un modello di donna evoluto contemporaneo, modificando gli attuali criteri di valutazione del lavoro e dando un supporto all'imprenditoria femminile. 

L'evento è stato moderato da Nino Amadore de Il Sole24ore Palermo

Di seguito il video integrale dell'evento

 

https://youtu.be/U8B95D9vIO8

 


Assemblea Quadriennale Cna Sicilia

Si è svolta lunedì 4 ottobre a Taormina, presso il Palazzo dei Congressi, l'Assemblea Elettiva Quadriennale 2021 di CNA Sicilia dal titolo "Ripartire Insieme". Nel corso dell'Assemblea, Nello Battiato è stato riconfermato all'unanimità alla guida della CNA Regionale.

Tra i temi affrontati nel corso della giornata vi è il ruolo della Sicilia nel Mezzogiorno e le opportunità provenienti dal Pnrr rispetto alle eventuali ed auspicate ricadute sul tessuto socio-produttivo dell'isola.

Il programma ha visto, nel corso della mattinata, il saluto iniziale del sindaco di Taormina, Mario Bolognari, dopo cui si sono susseguiti contributi di relatori qualificati ed autorevoli fino alle conclusioni finali affidate al Segretario Generale della CNA Sergio Silvestrini. Nel pomeriggio, invece, è stata la volta degli adempimenti statutari per eleggere gli organismi, presidente, presidenza e direzione.

Per i CRU Unipol è intervenuto Aleardo Benuzzi, Responsabile Nazionale CRU,  per parlare del Progetto CreAree, dell’impegno dei Cru per lo sviluppo delle Aree interne e per sottolineare l'importanza dei corpi intermedi durante il periodo della pandemia.


Riqualificazione urbana in Veneto. Presentazione della ricerca Ires

È stata presentata ieri online, durante l'evento dal titolo "Riqualificazione urbana" iniziativa del CRU Veneto organizzata per il Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASVIS,  la ricerca di IRES Veneto dal titolo "La condizione abitativa e la condizione urbana in Veneto. Come migliorare la qualità della vita nelle città".

L'evento è stato aperto da Elena Di Gregorio Presidente Cru Veneto (min. 3.20 nel video a seguire) che ha motivato l’utilità della ricerca che il CRU Veneto ha commissionato la ricerca a Ires per la centralità che riveste attualmente il tema della casa e dello sviluppo urbano nella vita delle persone.

La ricerca, presentata da Patrizia Daneluzzo e Matteo Civiero Ricercatori Ires Veneto Co-autori della ricerca (min. 12.30, qui le slide) si è basata  su un mix di dati quantitativi e qualitativi raccolti dalle rilevazione ISTAT, da altre ricerche fatte negli ultimi anni e da interviste realizzate ai cittadini. In Veneto le case sono mediamente di piccole dimensioni e vecchie (con classe energetica bassa). In periodo pre-covid  però malgrado questo, non si registrava un grande disagio abitativo che invece è diventato molto più marcato durante il periodo della pandemia. Negli ultimi anni, così a fronte comunque di un non consumo di territorio, si è comunque registrato un alto tasso di cambio di abitazione, con aumento anche delle richieste di affitto.

La qualità della vita presenta grandi disomogeneità tra le diverse provincie con Treviso che registra un indice di qualità della vita in crescita negli ultimi anni mentre Rovigo in decisa diminuzione.

Cose ci attende nel futuro? La ricerca evidenzia alcune tendenze. La crescita della popolazione anziana, il degrado che che si estende dalle periferie e raggiunge anche i centri città e la sempre maggiore diffusione dei "city users", cittadini che vivono la città ma abitano nell'hinterland. Ma anche  ricerca di sostenibilità, la domotica, il co-housing (anche tra giovani/anziani) e l'housing sociale.  La ricerca completa è scaricabile qui

A commento della ricerca Mario Conte Presidente Anci Veneto, sindaco di Treviso (1h.3min) ha poi sottolineato  come il lavoro di Anci regionale sia focalizzato ad aiutare soprattutto i piccoli comuni in difficolta gestire i finanziamenti del PNRR con l'obiettivo di diffondere una visione comune e ampia di progettualità. Il cambiamento inoltre deve essere progettato sulle nuove tecnologie mantenendo una grande attenzione e sensibilità verso gli anziani.

Salvina Sist, Direttore Pianificazione Territoriale Regione Veneto (1h.16min qui le slide)), ha poi presentato le varie iniziative che sta portando avanti la Regione Veneto sul contenimento del consumo del suolo e sulla rigenerazione urbana.

A seguire Laura Mariani, Co-Coordinatrice Goal 11 Agenda 2030 (1h.36min) , ha evidenziato come la ricerca abbiamo messo in evidenza diverse problematiche di sostenibilità sociale e ambientale, che la pandemia ha poi accentuato,  rendendo le risorse in arrivo indispensabili per creare linee di progetto in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

L'iniziativa è poi stata chiusa da Pierluigi Stefanini Presidente del Unipol Gruppo e di Asvis (1h54min). "Dobbiamo lanciare un grido di allarme. Ci sono ritardi, difficolta e incongruenze per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Ci sono però anche le condizioni per reagire dando una risposta corale, condivisa, univoca e integrata. È necessario, ha continuato Stefanini, accelerare il processo per aggiornare la strategia nazionale di sviluppo sostenibile definendo degli obiettivi precisi. Come Asvis, proponiamo che venga elaborata un'agenda dello sviluppo sostenibile delle aree urbane e un cabina di regia sui temi della rigenerazione urbana presso il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile".

Di seguito il video integrale dell'evento.

 

https://youtu.be/CUBJ0r7wUzs


Riconversione green ed economia circolare in Piemonte alla luce del PNRR

Si è svolto questa mattina l'evento "Riconversione green ed economia circolare in Piemonte alla luce del PNRR" organizzato dal CRU Unipol Piemonte in occasione del Festival Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis.

L’iniziativa ha inteso avviare una riflessione ed un confronto tra le associazioni di rappresentanza del CRU, le istituzioni, il mondo dell’università e della ricerca sui processi ed i supporti di varia natura (finanziari, formativi di trasferimento tecnologico, ecc…) che si possono mettere in campo per facilitare la transizione delle pmi operanti nei vari settori verso un modello economico più sostenibile, in particolare con l’adeguamento e il ripensamento dei cicli produttivi secondo i principi dell’economia circolare. Questo in particolare alla luce delle opportunità offerte dal PNRR e dai fondi europei eventualmente utilizzabili per supportare progetti innovativi e con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione e creare nuovi e sempre più qualificati posti di lavoro.

Dopo l'introduzione dei lavori di Carlo Chiama Presidente CRU Piemonte (min 4.00 del video), Ludovica Lella, Ricercatrice IRES Piemonte (min 12.00), ha presentato una relazione di contesto (qui le slide) che ha evidenziato come la transizione verso la sostenibilità rappresenti per il Piemonte una straordinaria occasione per innovare e rilanciare il proprio sistema socio-economico, per un nuovo modello di sviluppo che coinvolga tutti i settori produttivi e le comunità

A seguire si è svolta una tavola rotonda virtuale.

Elena Piastra Sindaca di Settimo Torinese e Vicepresidente Anci Piemonte (min32.00) ha parlato delle difficoltà normative del recupero dei rifiuti aziendali e dell'importanza della condivisione delle buone pratiche tra gli enti locali.

Silvia Barbero Docente Politecnico di Torino Responsabile Circular Design della Piattaforma Circular Economy  (min 40.40) ha poi illustrato la piattaforma creata per mettere insieme tutte le competenze sulla circolarità presenti in Piemonte stimolando il dialogo tra i ricercatori e le imprese così da poter portare avanti azioni concrete con più facilità.

Massimo Pozzi Segretario Generale Cgil Piemonte a nome Di Cgil, Cisl, Uil (min 48.30) ha affrontato il tema del rapporto tra sostenibilità ambientale e inclusione sociale e della problematica delle piccole e piccolissime aziende ad adattarsi alle continue nuove modalità di lavoro che richiede il mercato.

Dimitri Buzio, Presidente Legacoop Piemonte a nome di Cia, Cna, Confesercenti, Legacoop (min 1h.01) ha affrontato il tema delle micro imprese (in Piemonte il 99% delle imprese) che devono essere aiutate a intraprendere un percorso di crescita qualificata in ottica di sostenibilità e coinvolte  per non escluderle dalle opportunità dei finanziamenti.

Sul tema dell'intelligenza artificiale Emanuela Girardi presidente Pop.Ai (min 1h.13) ha sottolineato l'importanza del supporto che le tecnologie posso dare all'economia circolare ad esempio sviluppando nuovi indicatori che misurino oltre allo sviluppo economico anche la sostenibilità. I corpi intermedi potrebbero inoltre aiutare a sviluppare "distretti industriali digitali", comunità di piccole aziende che possano condividere informazioni e dati per far si che ad esempio rifiuti di alcune aziende possano diventare risorse per altri.

Valentino Bobbio, Segretario generale Next E Coordinatore Goal 12 Asvis (min 1h.24), ha parlato del ruolo fondamentale dei cittadini nello sviluppo dell'economia circolare utilizzando  il loro potere di scelta e spesa premiando le imprese orientate alla sostenibilità sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista del rispetto dei lavoratori.

Stefania Crotta Dirigente Ambiente, Energia, Territorio Regione Piemonte (min 1h.33) è intervenuta ribadendo il massimo impegno della Regione sulla sostenibilità e per agevolare le imprese nel creare percorsi di produzione dei prodotti in ottica di economia circolare.

Ha concluso i lavori Marisa Parmigiani Head Of Sustainability, Consigliere Delegato E Direttrice Fondazione Unipolis e Presidente Csr Network. "Non abbiamo più tempo. L'economia circolare rappresenta in questo processo evolutivo di lotta al cambiamento climatico un elemento fondamentale in cui il capitale umano e la persona devono essere sempre al centro. In questo processo " ha sottolineato  poi Parmigiani "hanno un ruolo fondamentale il continuo investimento nell'innovazione tecnologia e la connessione delle risorse e delle competenze per estendere il più possibile la partecipazione".

L'evento è stato condotto da Stefano Parola Giornalista la Repubblica.

https://youtu.be/6oH3rf4fdVE

 


Nasce il primo manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana

App in grado di premiare chi utilizzi mezzi green, aree sostenibili e integrate nelle città dove ricaricare auto e bici, panchine a pannelli solari, autobus mangia smog e sensori in grado di rilevare se il guidatore abbia assunto alcol o stupefacenti. Queste alcune delle proposte contenute nel primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana (www.manifestomobilitasostenibile.it), realizzato da 2.000 studenti, di 93 classi quarte superiori provenienti da 57 scuole di 32 Comuni appartenenti alle 14 città metropolitaneitaliane, nell’ambito del progetto O.R.A - Open Road Alliance, promosso da Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva, con l’obiettivo di immaginare e progettare la mobilità e le comunità del futuro.

Con la partecipazione di dieci delegazioni di studenti del Progetto O.R.A., la presentazione del Manifesto è avvenuta oggi, a Roma, nel corso di un evento che ha visto l’intervento di Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Tullio Berlenghi, Esperto Uffici di diretta collaborazione del Ministero della Transizione Ecologica, Alessandro Dini, Vice Coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico per il progetto Rigenerazione scuola - Ministero dell’Istruzione, Federica Biassoni, Co-direttrice dell’Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico - Università Cattolica del Sacro Cuore, Arianna Fontana, Campionessa Olimpica e Mondiale di short track, portabandiera alle Olimpiadi di Pyeongchang e atleta del Team Young Italy UnipolSai, Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis e Anna Lisa Mandorino, Segretaria Generale Cittadinanzattiva.

Il Manifesto della Mobilità sostenibile che nasce nella scuola è un segnale per noi di grande incoraggiamento dato che con i progetti del Pnrr andiamo proprio nella direzione sperata dai giovani riguardo la mobilità sostenibile” - ha dichiarato Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. “Abbiamo molto da imparare dai messaggi che i ragazzi e le ragazze, da Nord a Sud del Paese, hanno trasmesso con i loro elaborati, incentrati sulla mobilità innovativa, la vivibilità delle città, il rispetto dell’ambiente, ma non solo. È una sollecitazione verso il cambiamento che sottintende anche la richiesta di essere chiamati a partecipare al processo di trasformazione. Chi governa ha il dovere di rendere concreta questa speranza che la pandemia da Covid 19 ha contribuito ad alimentare. Il metodo più giusto per raggiungere questo obiettivo è proprio quello di coinvolgere i giovani. E su questo siamo fortemente impegnati”.

“L’impegno che noi dobbiamo sentire come prioritario è quello di creare un ponte con i giovani. Il nostro dovere di investire sui giovani è simile al loro diritto di progettare il futuro. Non solo una somma di percorsi individuali ma un destino collettivo: delle nostre comunità, del nostro pianeta. Quello che si deve fare è creare le condizioni affinché i giovani siano protagonisti di questo cambiamento. I risultati raggiunti con il progetto O.R.A. sono segnale positivo. Non solo di vaga speranza, ma di proposte concrete che delineano un futuro possibile, oltre che necessario per tutti” - ha sottolineato Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis.

“Sin dall'inizio di questo percorso, abbiamo posto l'accento sulla necessità di favorire le nuove generazioni e renderle protagoniste della costruzione di una nuova mobilità sostenibile. Oggi lo ribadiamo alla luce del bel lavoro fatto da tutti loro e con l'auspicio che nelle prossime tappe territoriali, che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi, le idee e le richieste dei ragazzi siano accolte e sostenute dalla comunità e dalle istituzioni locali. Questo ancor più alla luce di quanto previsto sul tema dal PNRR, i cui progetti potranno tener conto - ci auguriamo - delle proposte contenute nel Manifesto” - ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, Segretaria Generale di Cittadinanzattiva

Nel dettaglio, il Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana si compone di quattro sezioni: Determinazioni, Cambiamenti, Proposte e Futuro. La prima parte racchiude le definizioni del concetto di mobilità sostenibile elaborate dagli studenti. La seconda evidenzia i cambiamenti auspicabili che dovrebbero realizzarsi nelle diverse città. La terza delinea le proposte concrete che andrebbero realizzate e, infine, la quarta presenta alcune pillole di futuro che descrivono la mobilità del domani. Nelle riflessioni degli studenti emerge una grande attenzione ai temi ambientali, alla condivisione dei mezzi, alla sicurezza e un forte orientamento alla multimodalità e all’interoperabilità oltre che ad un approccio più sostenibile al mondo dei servizi pubblici locali.

Il Manifesto si compone anche di una sezione multimediale che raccoglie i migliori elaborati creativi realizzati dalle classi. I lavori selezionati hanno diverse provenienze geografiche e raccontano la mobilità sostenibile in modi differenti. Alcuni presentano mappature dei territori e proposte di miglioramenti sullo stato della mobilità nelle comunità, altri denunciano un profondo senso di insicurezza sulla strada vissuto dai ragazzi nella loro esperienza di cittadini, altri veicolano slogan e messaggi con toni e tecniche differenti.

Il Manifesto è frutto di un percorso formativo e laboratoriale iniziato nel 2019 e pensato per svolgersi in presenza sui territori, rimodulato poi a causa della pandemia per inserirsi a pieno titolo nelle attività scolastiche in DAD (didattica a distanza).

L’obiettivo di O.R.A. è promuovere una nuova cultura della mobilità, attraverso modelli di sostenibilità innovativi e la partecipazione attiva dei cittadini e in particolare dei giovani.

Nei prossimi mesi il Manifesto prenderà la via delle 14 città metropolitane dove sarà presentato pubblicamente coinvolgendo l’intera comunità, a partire dagli Amministratori locali.

Il Progetto O.R.A. è tra le Mobility Actions dell'European Mobility Week 2021. È realizzato con il patrocinio del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Ministero della Transizione Ecologica, ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani e ANVU - Associazione Professionale Polizia Locale d’Italia.

Fonte immagini: Twitter Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis

 

https://youtu.be/gPq4L0wev7s


Un treno per un territorio. Incontro per il rilancio di Saline-Cecina

Il 4 settembre 2021 si terrà l'incontro dal titolo “Un treno per il territorio”, un'iniziativa di sensibilizzazione sul ripristino della ferrovia Saline-Cecina voluto da Pro loco Saline e Sos Volterra.

L’incontro sarà organizzato in presenza con accesso tramite invito nel Resort “Casa alle Monache” di Saline di Volterra, e vedrà lo svolgimento di una “tavola rotonda” coordinata dal Professor Stefano Maggi, Professore Ordinario di Storia contemporanea all’Università di Siena e coordinatore del Laboratorio per l’educazione alla mobilità sostenibile (LEMOS) e Roberto Lucani, ingegnere e libero professionista, alla quale prenderanno parte personalità di rilievo nazionale in ambito ferroviario.

Durante l’evento saranno inoltre presentati dal Dottor Roberto De Marco i risultati dello studio statistico sui flussi turistici legati al trasporto ferroviario.

La linea ferroviaria era stata soppressa a causa dell’emergenza sanitaria nel mese di marzo 2020 e non è più stata ripristinata.

L’evento sarà inoltre trasmesso in diretta Facebook sulle pagine:
e sul canale Youtube:

 


Nasce il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana

Il 16 settembre, in streaming dalle 10.30 alle 13, sarà presentato il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana. Il Manifesto raccoglie le istanze, le proposte, le richieste e i desideri di cambiamento di circa 2.000 giovani studenti provenienti dalle 14 più grandi aree metropolitane del nostro Paese, da Torino fino a Catania.

In ognuno di questi territori le studentesse e gli studenti partecipanti al Progetto O.R.A. di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva hanno affrontato un percorso laboratoriale che ha abbracciato tutte le dimensioni della mobilità, guidati da 240 docenti. Hanno potuto analizzare le insicurezze e i disagi che ogni giorno sperimentano sulla strada e le grandi potenzialità delle diverse forme di mobilità sostenibile.

Il Manifesto sarà presentato a Roma dalle delegazioni studentesche al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini.

È possibile registrarsi all'evento su Eventbrite

 


Il CRU Liguria al lavoro per definire piattaforme integrate per lo sviluppo locale

Si è riunito presso il comune di Varese Ligure (SP), in Val di Vara, il Consiglio Regionale Unipol della Liguria per condividere una linea di azione comune rispetto  all’individuazione di temi prioritari ed all’elaborazione di un documento di proposte  da parte delle organizzazioni facenti parte del CRU da sottoporre alla Regione per la definizione delle strategie regionali sulla nuova programmazione dei fondi strutturali e del PNRR, con particolare riferimento alla creazione di cooperative di comunità per lo sviluppo sostenibile dei territori.

Dal confronto, animato da SCS Consulting, è emersa la volontà di definire un metodo di lavoro fondato sull’integrazione di una pluralità di interventi intersettoriali e sull’ascolto attivo e il protagonismo delle comunità locali.

L’obiettivo è supportare progettualità di sviluppo sostenibile, la individuazione di servizi innovativi sul piano dell’accoglienza turistica e dei bisogni territoriali, la creazione di posti di lavoro e un ritorno di attrattività del territorio verso le giovani generazioni.

“Durante la riunione - ha dichiarato Mattia Rossi – si è affermata con forza la necessità di momenti di coordinamento attivo e costante tra tutte le parti che concorrono a determinare lo sviluppo in un territorio, momenti nei quali il mondo associativo, di impresa e del sindacato e gli enti locali siano in continuo confronto.

La proposta di questo metodo di lavoro è stata al momento condivisa dalle organizzazioni che partecipano al CRU Liguria, ma è aperto alla partecipazione ed al contributo di tutte le organizzazioni di rappresentanza categoriale e delle associazioni interessate a condividere e a realizzare le proposte ispirate ai valori dello sviluppo sostenibile perseguiti dall’Agenda 2030 dell’ONU”.

Il dialogo e l’interazione con i corpi intermedi, le organizzazioni sindacali e di categoria, il mondo dell’associazionismo e della cittadinanza attiva, hanno un grande valore e sono oggi più che mai necessari di fronte alle inedite sfide sociali, ambientali ed economiche che ci si prospettano nel futuro”.

“Proprio per questo – aggiunge Ugo Zanchetta, coordinatore dei CRU del nordovest - da sempre i CRU rappresentano una sede ottimale di confronto a scala regionale, orientata alla definizione di un modello relazionale e alla ricerca di soluzioni che producano valore condiviso.

“Siamo molto soddisfatti di queste due giornate di riflessione e di confronto e, più in generale, del lavoro e delle proposte che vengono avanti dalle organizzazioni del CRU Liguria”, hanno dichiarato al termine dei lavori Rossi e Zanchetta.

“Il CRU ligure si confronta sempre in termini molto costruttivi, mettendo utilmente a fattor comune le esperienze e le competenze maturate nei diversi ambiti.  Ci sembra ci sia il giusto entusiasmo e la giusta determinazione per cercare di apportare un contributo concreto al tema dello sviluppo sostenibile delle comunità del territorio, con lo sforzo di ricercare una visione integrata della complessità dei problemi e delle possibili soluzioni”.