Fare impresa nelle aree interne del sud
CRU Nazionale e CRU Campania presenti il 6 novembre alla presentazione del progetto "Io Resto al Sud" di Invitalia, per lo sviluppo e il supporto alle start up del Mezzogiorno.
Il Convegno dal titolo "Fare impresa nelle aree interne" è stato organizzato dall'Associazione Futuridea, Associazione che fa parte del CRU Campania ed è fortemente attiva sui temi dello sviluppo sostenibile delle aree interne. Anfitrione l'Istituto IIS Carafa Giustiniani di Cerreto Sannita (BN), la bellissima cittadina antico centro di produzione della ceramica.
Ampia la partecipazione, dal Rettore dell'Università del Sannio, ai rappresentanti della Pubblica Amministrazione locale, ai soggetti che hanno realizzato imprese e cooperative di comunita' grazie al supporto di Invitalia.
Il video e alcune foto dell'evento
https://youtu.be/PQ5nM8HJtt8?t=4793
Community Park in MIND. Nasce il Parco del Cibo e della Salute
Con la nascita del Parco del Cibo e della Salute l'opportunità di costruire insieme un modello innovativo di sviluppo e di governance.
All'evento di avvio del percorso Ebi Maria Grassi ha illustrato il progetto INOLTRE Sharing the City di Urban Up |Unipol
MIND è un laboratorio di innovazione urbana, sociale e ambientale, la “palestra ideale” per studiare e sperimentare un modello di Comunità intorno al tema della sostenibilità. In MIND sta per nascere uno dei parchi lineari più grandi d’Europa, lungo 1,5 km, e due “Grandi Parchi”: il Parco del Cibo e della Salute e il Parco dello Sport e dell’Intrattenimento.
Fondazione Triulza, rete del Terzo Settore e dell’economia civile, che all’interno di MIND opera su innovazione sociale e community engagement, con tutti gli stakeholder e le comunità dà il via ad un percorso triennale partecipato per studiare modelli innovativi di governance, gestione e animazione e per coinvolgere le comunità nell’animazione del Parco. L'obiettivo è dar vita ad un Parco che diventi “tessuto connettivo”, dal punto di vista fisico e relazionale, sia all'interno di MIND sia con i territori che lo circondano, e uno spazio delle comunità oltre che per le comunità. Anche sul parco, MIND si conferma living lab per sperimentare modelli nuovi utili per altri contesti urbani di sviluppo e rigenerazione. L’avvio del percorso è avvenuto ieri, 28 ottobre 2021, nell’ambito di un evento a cui hanno partecipato le istituzioni locali, la rete di partner di Fondazione Triulza e gli stakeholder di MIND con cui si intende lavorare per lo studio di modelli di gestione e d’animazione il più possibile condivisi e comunitari, nonché per la sperimentazione di attività che potrebbero già svolgersi dai prossimi mesi con l’utilizzo temporaneo di alcuni spazi. Tra le attività previste, l’avvio di un tavolo di lavoro specifico, benchmarking internazionale, lab sociali e esperienziali con Legambiente Lombardia, CSV Milano e Stripes Coop Sociale Onlus e la valorizzazione di esperienze innovative su rigenerazione urbana, salute, sport e cibo sano.
Sull’opportunità di ricerca e di studio di modelli di governance e gestione innovativi hanno discusso Elena Grandi, neo Assessora all'Ambiente e Verde del Comune di Milano, Stefano Minini, Project Director MIND West Gate di Lendlease, Filippo Petrolati, Direttore Fondazione di Comunità Milano Onlus e Graziella Roccella, Chief Research and Product Design Officer Planet Smart City. Sono state inoltre presentate numerose esperienze pratiche di rigenerazione urbana, community engagement e inclusione sociale, attraverso la valorizzazione di spazi verdi e delle tematiche cibo e salute del parco, con i contributi di Arexpo, Città metropolitana di Milano, UnipolSai Assicurazioni, Consorzio Tutela Grana Padano, LAND Research Lab e Cooperativa Sociale Cascina Bollate.
“Uno dei motivi per cui Fondazione Triulza è rimasta in MIND è il coinvolgimento delle comunità. Il Parco è il miglior ambito di azione per attivare fin da subito stakeholder, cittadini, organizzazioni, imprese, scuole e le tante reti del terzo settore e dell’economia civile che afferisco alla Fondazione. Partiamo con un percorso laboratoriale che guarda al futuro immediato, tra tre anni, quando la prima parte del parco sarà pronta, e alla costruzione di un modello di governance partecipato e aperto, innovativo e concentrato sulla sostenibilità ambientale e sociale. Il Community Park di MIND, tessuto connettivo tra persone, funzioni e territori, sarà la base per un modello di città del futuro innovativa, inclusiva e sostenibile”, ha dichiarato Barbara Meggetto, Vice Presidente Vicario di Fondazione Triulza, Presidente Legambiente Lombardia
https://youtu.be/xDm-HtmN0Ps
“Quando il verde e la biodiversità sono protagonisti della rigenerazione di un territorio, e non una semplice comparsa, quando li si considera laboratorio di progetti e idee, e non un banale ornamento del paesaggio, allora stiamo andando nella direzione giusta. Per questo guardo con grande interesse all’esito del percorso partecipato che inizia oggi – e che ci vedrà sicuramente parte attiva come Assessorato all’Ambiente e al Verde. Credo che il Community Park in MIND possa e debba diventare non solo un grande parco ma un luogo di valorizzazione dei nostri ecosistemi, di connessioni ecologiche, di rinaturalizzazione, di socialità, di progetti educativi: un nuovo tassello di quei beni comuni che faranno di Milano una città sempre più sostenibile e verde”, ha affermato Elena Grandi, Assessora all'Ambiente e Verde del Comune di Milano
Stefano Minini, Project Director MIND West Gate di Lendlease ha dichiarato: “Siamo lieti di partecipare alla sperimentazione del Community Park di MIND e alle attività che nei prossimi mesi animeranno gli spazi condivisi e verdi del distretto. Questa iniziativa aggiunge un ulteriore tassello alla realizzazione di una “città del futuro” sostenibile, innovativa e inclusiva. MIND è un luogo pensato attorno al concetto di “common ground”, in cui la progettazione delle aree comuni al piano terra degli edifici e dei parchi è fondamentale per attivare un tessuto sociale, favorire l’incontro e la relazione tra persone e comunità, creare un senso di identità”.
“Il verde, i canali d’acqua e gli spazi esterni rappresentano per Arexpo un punto qualificante del progetto MIND. Fanno parte ‘common ground’ dell’area, uno spazio di socialità e benessere che sarà a disposizione del territorio senza barriere perché il nostro obiettivo non è che MIND sia una ‘isola’ ma un luogo bello che sia aperto e vissuto e per questo rivesta anche un ruolo sociale importante. Un distretto dell’innovazione infatti non può e non deve prescindere da una relazione diretta con la società e la gestione del grande spazio verde di MIND andrà certamente in questa direzione”, ha sottolineato Giovanni Azzone, Presidente d’Arexpo.
“Il progetto di gestione e animazione del parco diffuso in MIND è un’occasione per sperimentare idee e processi di azione e governance partecipati che coinvolgono pubblica amministrazione, settore privato e terzo settore e coniugano sostenibilità ambientale ed inclusione sociale. L’iniziativa rappresenta un’opportunità di confronto che consente di verificare sul campo i temi ispiratori dell’attività della nostra Fondazione di Comunità. Promuoviamo e incoraggiamo interventi innovativi, in grado di sperimentare modelli replicabili, in cui la cura e la valorizzazione di luoghi e spazi comuni, sia il risultato di un’azione condivisa; in cui il luogo diventa bene comune, connesso con la comunità e vissuto come proprio dai cittadini”, ha affermato Filippo Petrolati, Direttore della Fondazione di Comunità Milano Onlus, realtà che sostiene il percorso Community Park con il Bando 57.
Numerose le esperienze e buone pratiche presentate oggi che potranno essere approfondite o implementate nel percorso Community Park in MIND. Per il Gruppo Unipol è intervenuta Ebi Maria Grassi, Responsabile Real Estate Marketing Events di UnipolSai Assicurazioni, ha illustrato “INOLTRE. Sharing the city”, il progetto di Urban Up| Unipol che mira a valorizzare, modificandone la percezione, tre comparti periferici milanesi dove si trovano proprietà del Gruppo, trasformandoli in un laboratorio progettuale che generi interventi di micro- architettura, design, ricerca applicata ed eventi dedicati e partecipati dagli abitanti dei quartieri.
https://youtu.be/8DF5zRHnwQU
Ulteriori approfondimenti sul sito della Fondazione Triulza
È ora di lavorare insieme per una mobilità sostenibile
“Il progetto O.R.A. – Open Road Alliance – promosso da Fondazione Unipolis e Cittadinanza Attiva è recentemente giunto alla fase conclusiva, grazie all’attiva partecipazione di docenti e giovani studenti provenienti dalle scuole delle 14 città metropolitane italiane.
La classe V^B dell’I.I.S.S. Caramia – Gigante di Alberobello (Ba), finalista tra le dieci migliori proposte creative, selezionate tra quelle realizzate dalle 93 classi partecipanti al concorso, ha presentato oggi in diretta streaming da Alberobello la propria proposta di mobilità sostenibile “Mobilità I.N.S.I.E.M.E.” con l’auspicio di avviare un tavolo di confronto sulle possibili azioni da attuare per assicurare una concreta soluzione per una mobilità sostenibile in sicurezza, sperimentando pratiche innovative.
L'evento, organizzato dal CRU Puglia in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis è stato aperto da Marisa Parmigiani Direttrice della Fondazione Unipolis "Non c'è città sostenibile se non c'è mobilità sostenibile. Quello di Alberobello è un esempio di azione concreta che produce risultati tangibili. I ragazzi non si sono limitati ad avere delle idee ma hanno sviluppato un'attività concreta di mappatura e di proposizione. Soprattutto hanno avuto una capacità di guardare lontano e di proporre innovazione anche ardita ma praticabile"
Antonio, delegato della classe dei ragazzi (qui le slide della presentazione del progetto), ha spiegato come grazie alla stretta collaborazione tra docenti e studenti, è stato fatto uno studio accurato per individuare possibili soluzioni alle problematiche rilevate nel territorio. Tra queste è emersa d'idea di recuperare le antiche via di mobilità (come i tratturi).
Michele Maria Longo, Sindaco di Alberobello ha apprezzato molto il lavoro svolto e si è detto fortunato ad avere tra i suoi cittadini dei giovani così attivi. "È bellissimo avere degli stimoli da questi ragazzi. Questo progetto coniuga il miglioramento della viabilità e della vibibilità del paese, con lo sviluppo di un attrattiva e di un servizio turistico"
Elena Torri, del CRU Unipol Puglia, ha concluso l'evento ricordando che "Noi oggi siamo qui oggi per dare concretezza ad un'idea. I CRU Unipol e Fondazione Unipolis ci sono per dare aiuto e assistenza alle amministrazioni, alle istituzioni, ai ragazzi per favorire la creazione di un tavolo di lavoro e cominciare a progettare"
Ecco il video di presentazione del progetto
https://youtu.be/8gPAREXl3AI
Il video integrale e alcune foto dell'evento
https://youtu.be/fxyf5wb2MzQ
Gruppo Unipol sponsor della mostra “Realismo Magico”
Il Gruppo Unipol è Main Sponsor della mostra “Realismo Magico - Uno stile italiano”, in programma presso il Palazzo Reale di Milano dal 19 ottobre 2021 al 27 febbraio 2022, curata da Gabriella Belli e Valerio Terraroli e con un allestimento realizzato dallo Studio Mario Bellini con Raffaele Cipolletta.
Promosso e prodotto dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE si tratta un progetto espositivo che punta - secondo una precisa ricostruzione filologica e storiografica del fenomeno del Realismo Magico - a far scoprire al visitatore più di ottanta capolavori della complessa e affascinante corrente artistica del Realismo Magico, così definita, nel 1928, dallo scrittore, giornalista e drammaturgo Massimo Bontempelli che sintetizzò il carattere di una specifica declinazione dell'arte italiana tra le due guerre mondiali.
Uno sguardo nuovo su questo Movimento, una nuova chiave di lettura che, a trent’anni di distanza dall’ultima mostra milanese sul tema curata da Maurizio Fagiolo dell’Arco nel 1986, Palazzo Reale torna a offrire al pubblico un’occasione unica per fare il punto su un periodo storico-artistico che ha subito per molto tempo una damnatio memoriae.
Negli ultimi anni, invece, l’intervallo tra le due guerre è stato prima oggetto di una riscoperta graduale attraverso affondi monografici su singoli artisti che sono riusciti a mantenerne vivo l’interesse e ora oggetto di un vero e proprio trend di valorizzazione che culmina, dopo trent’anni di studi ininterrotti, in questa mostra corale sul Realismo Magico.
Per il Gruppo Unipol sostenere questo importante appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsorizzazione che fa della promozione della cultura una delle principali aree di intervento dell’azienda. Una scelta coerente con i valori aziendali, intrapresa nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della comunità in cui opera. Per essere vicini alle persone, ai loro bisogni e alle loro passioni.
Per ulteriori informazioni e per consultate gli orari di accesso è possibile consultare il sito web del Palazzo Reale
https://youtu.be/atBw3SLGN7M
Il Gruppo Unipol sempre al fianco di Bologna Jazz Festival
La sedicesima edizione del Bologna Jazz Festival, in programma dal 28 ottobre al 16 novembre, vedrà ancora una volta il Gruppo Unipol nelle vesti di Partner di questa importante manifestazione che, negli anni, ha superato i confini della città felsinea, coinvolgendo i comuni dell’area metropolitana e le province di Modena, Ferrara e Forlì.
Un’edizione che ospiterà stelle come Paolo Fresu (con la sua formazione all stars in omaggio a David Bowie), John Scofield assieme a Dave Holland, Gonzalo Rubalcaba in duo con Aymée Nuviola. Attorno ai grandi concerti nei teatri, si svilupperà una programmazione nei club ricca anch’essa di nomi di primo piano. Non solo, perché al di là dei numerosi concerti il programma del festival includerà importanti contenuti didattici, numerose conferenze e, grazie alla collaborazione con BilBOlbul – Festival Internazionale di fumetto, è stato coinvolto l’illustratore e fumettista Alessandro Baronciani, che ha realizzato una novel story per l’immagine coordinata della kermesse.
Il Gruppo Unipol, come Partner della manifestazione, collaborerà in particolare alla realizzazione di una delle serate più importanti, quella del 14 novembre quando alle ore 21.15 il Teatro Auditorium Manzoni di Bologna ospiterà l’esibizione del celeberrimo pianista cubano Gonzalo Rubalcaba, che si dedicherà alla musica della sua terra in duo con la vocalist Aymée Nuviola.
“Il jazz è mescolanza di note, generi e stili, è espressione artistica di inclusione, sperimentazione e contaminazione, in una parola il jazz è vita - afferma Vittorio Verdone, Direttore Corporate Communication e Media Relations Gruppo Unipol -. Per questo, con rinnovato entusiasmo sosteniamo anche quest’anno questa significativa manifestazione”.
L
a partnership con Bologna Jazz Festival rientra nel Corporate Sponsorship Program del Gruppo Unipol che abbraccia diverse aree - cultura e patrimonio artistico, ambiente, ricerca scientifica e utilità sociale, sport e entertainment - e che trova il suo fondamento nell'idea che pensare al futuro delle persone significhi anche contribuire a creare occasioni di crescita e sviluppo in ambiti loro vicini.
Il calendario completo con tutti gli eventi è consultabile sul sito dell'iniziativa.
L’Italia al centro dell’Italia. Ricostruzione, sviluppo e infrastrutture… sostenibili
Si è svolto ieri l'evento online "L’Italia al centro dell’Italia. Ricostruzione, sviluppo e infrastrutture…sostenibili" organizzato dai CRU Marche e Umbria
L’iniziativa ha inteso approfondire la complessità che caratterizza il Centro Italia a fronte dell’importanza strategica che esso rappresenta per l’intero Paese.
Dopo che le istituzioni regionali di Lazio, Marche, Abruzzo, Toscana, Umbria hanno sottoscritto un patto di collaborazione, è ancora più forte la consapevolezza che il PNRR debba essere utilizzato anche per ridare un ruolo e una nuova unità al territorio italiano, partendo dalla ricostruzione materiale, economica, sociale, ambientale e civile del Centro Italia, secondo le linee di un nuovo paradigma sostenibile. L’iniziativa vuole essere l’inizio di un più articolato percorso che coinvolga anche le altre regioni interessate.
I lavori sono stati aperti da Aleardo Benuzzi, Responsabile Nazionale CRU (min, 3 del video di seguito allegato) che tra le altre cose ha sottolineato come il PNRR sia un 'occasione da non perdere per dare soluzioni a problemi strutturali, un'occasione irripetibile per le regioni che dovranno rispondere a questa sfida dandosi un obiettivo generale e dei percorsi condivisi
Il Prof. Giuseppe Roma Presidente Rete Urbana delle Rappresentanze (min.13, qui le slide della presentazione) nel suo relazioni ha evidenziato come il centro Italia abbia a disposizione un grande capitale sociale al suo interno. Diventa quindi qui ancora più importante che altrove, costruire una convergenza per creare strategie condivise promuovendo un dialogo fra regioni, istituzioni territoriali, corpi intermedi, università, camere di commercio, gestori infrastrutturali, distretti e centri di ricerca
Mirco Carloni Vicepresidente Giunta regionale delle Marche (min.38), ha parlato della questione delle periferie e delle aree interne molto presenti nelle aree centrali. L'emigrazione giovanile, la carenza di servizi, la mobilità e l'assenza dell'alta velocità sono esempi di questioni che rischiano di indebolire il capitale sociale di queste zone nel prossimo futuro.
Daniela Barbaresi, Presidente del CRU Marche (min.45), ha ricordato come la crisi 2008, il sisma e la pandemia del 2020 abbiano creato una combinazione esplosiva tanto che i principali indicatori economico-sociale, sono quasi tutti sotto la media nazionale. Sei sono le grandi attuali emergenze da affrontare: lavoro, sociale, ambiente, innovazioni, infrastrutture, spopolamento. L'alternativa sarebbe il continuo declino.
Massimiliano Presciutti, Sindaco di Gualdo Tadino (min.54), ha detto che a suo avviso le parole chiave per il rilancio delle regioni centrali sono velocità e coraggio. È necessario che ci sia una convergenza di tutti in modo organico su alcuni temi centrali quali ad esempio l'economia circolare e l'attrattività dei territori. È necessario organizzare degli "Stati generali" su questioni e progetti specifici.
Filippo Ciavaglia Presidente CRU Umbria (1h 6 min.) ha evidenziato come siano tre le questioni essenziali che riguardano le regioni centrali nel loro insieme da affrontare in maniera congiunta e non regione per regione: la realizzazione di infrastrutture primarie e secondarie, le infrastrutture immateriali (ad esempio i collegamenti tecnologici) e i servizi.
Valeria Mancinelli Sindaca di Ancona (1h 25 min) ha affrontato il tema delle difficoltà burocratiche. Per velocizzare e spendere bene i fondi è bene che i canali di finanziamento siano diretto tra il finanziatore e il soggetto attuatore che fa l'opera. Ad esempio stato-comune senza passaggi intermedi. È necessario inoltre focalizzare l'attenzione su alcuni obiettivi e progetti specifici concentrando l'attenzione su quelli per portali all'effettiva realizzazione.
Simona Meloni, Vicepresidente Consiglio Regionale dell’Umbria (1h 40 min.) ha detto che è necessario un cambio di passo deciso. I grandi temi sono concatenati e riguardano il territorio dell'Italia centrale nel suo complesso, per questo devono essere affrontati in maniera congiunta. È importante andare dalle parole ai fatti e concretizzare i progetti in cantiere.
Ha moderato l'evento Claudio Sebastiani, responsabile Sede Umbria Agenzia Ansa.
Ecco il video integrale dell'iniziativa:
https://youtu.be/23YATvt4eqs
Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile non riguarda solo le città ma tutto il territorio nazionale, con la necessaria attenzione per le aree più fragili e lontane dai centri urbani. La Strategia nazionale per le aree interne (Snai), che comprende il territorio montano italiano, è un esempio positivo di cui vanno verificati i risultati e l’efficacia in vista del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei 2021-2027.
Lo sviluppo sostenibile delle aree interne e della montagna è essenziale per una strategia complessiva di promozione e valorizzazione territoriale di un Paese come l’Italia, costruendo relazioni virtuose con le aree urbane e periurbane come dimostrano buone pratiche di diffusione di servizi e opportunità abitative nei borghi a rischio di abbandono.
Per questo è da cogliere l’opportunità fornita dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che prevede investimenti anche per i borghi e le aree interne, e l’indicazione che vi è contenuta di una legge sul consumo di suolo e la rigenerazione urbana che potrebbe diventare la legge di principi sul governo del territorio attesa ormai da venti anni quando fu approvato il nuovo Titolo V della Costituzione.
Sono stati questi i temi sviluppati nell'evento online che si è svolto ieri dal titolo "Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile" nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Per i CRU Unipol è intervenuta Elena Torri, coordinatrice del sottogruppo aree interne e montagna del gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11 e Project Manager di CreAree, (min 27 del video, qui il pdf delle presentazione)
https://youtu.be/wBwHS5Xq1HM
Bellezza Italia a Pantelleria: mappa e vademecum dei Giardini Panteschi
Legambiente e il Gruppo Unipol hanno presentato il nuovo intervento realizzato sull’isola siciliana per valorizzare il suo prezioso patrimonio paesaggistico-agronomico: una buona pratica internazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
Monitorati e censiti oltre 400 giardini panteschi con itinerari e passeggiate tra i siti più significativi. Con un vademecum per replicare un giardino di questo tipo in ambienti simili.
Un manufatto di forma cilindrica realizzato a secco con pietre nere e una minuscola apertura, così bassa che per entrare è necessario chinare il capo. Dentro un solo albero, un agrume custodito gelosamente al riparo dalle intemperie, dal gelo e dal vento, cresciuto grazie al microclima che si crea all’interno e all’umidità che la strana costruzione riesce a trattenere. È il giardino pantesco, uno dei più singolari manufatti rurali dell’isola di Pantelleria che rappresenta un laboratorio secolare che ha affinato tecniche agricole e costruttive che hanno saputo fare tesoro della scarsità della risorsa idrica e di eventi climatici estremi.
Nell’ambito della campagna Bellezza Italia, Legambiente e il Gruppo Unipol, grazie alla collaborazione dell’ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria e del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, hanno censito gli oltre 400 giardini presenti sull’isola: un lavoro unico e completo che ha restituito una preziosa mappa con foto, descrizione, georeferenziazione e stato di conservazione dei giardini. Alcuni di questi, per tipologia e localizzazione, sono stati ora inseriti in un itinerario di scoperta per apprezzare l’isola da prospettive insolite e particolari.
Il lavoro di Legambiente e del Gruppo Unipol è stato presentato oggi venerdì 8 ottobre, nel corso di una passeggiata che ha toccato alcuni giardini panteschi presenti nella valle di Monastero, lungo uno dei percorsi più belli dell’isola. Alla passeggiata hanno preso parte, tra gli altri, Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente; Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol; Sonia Anelli, direttrice del Parco Nazionale di Pantelleria; Giuseppe Barbera, dell’Università di Palermo e tra i più qualificati esperti di paesaggio rurale del Mediterraneo, i ricercatori che hanno realizzato il censimento.
«Lo studio dei giardini panteschi è particolarmente importante in tempi di cambiamenti climatici perché da circa due secoli questo tipo di costruzione protegge da condizioni particolarmente siccitose e assicura un microclima che consente la vegetazione degli agrumi, le piante che tradizionalmente vengono coltivate all’interno – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente -. Queste esperienze sono di grande interesse perché abbiamo bisogno di diffondere buone pratiche di agricoltura e gestione del territorio capaci di adattarsi a un clima che sta già cambiando. I giardini panteschi sono un ottimo esempio di come combinare la sapienza costruttiva dei nostri antenati con le conoscenze agronomiche attuali, con l’obiettivo di continuare a custodire la bellezza dei paesaggi mediterranei, coniugandola con la produttività agricola, premessa indispensabile per assicurare futuro agli abitanti e ai loro territori. Dobbiamo prepararci a un clima che sta cambiando sempre più velocemente, con rischi crescenti, mentre in parallelo acceleriamo nel percorso di decarbonizzazione».
«Abbiamo sostenuto con convinzione questo progetto che ben risponde agli obiettivi della campagna Bellezza Italia: cambiamento climatico, bellezza e tutela del patrimonio – spiega Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità del Gruppo Unipol –. Abbiamo scelto di non limitarci al percorso escursionistico ma di redigere una Guida per diffondere questa pratica in tutti quei luoghi che sempre più sono esposti a fenomeni di siccità protratta, proprio perché è sempre più urgente la necessità di diffondere competenze che supportino pratiche di resilienza. Ci auguriamo che architetti dei giardini, paesaggisti e tutti coloro che disegnano gli spazi verdi possano trovare in questo lavoro saperi nuovi e stimoli per i loro processi di pianificazione».
Il giardino pantesco può essere considerato a buon titolo come un caso estremo di tecniche di utilizzo di una risorsa ambientale (l’acqua deposta per condensazione sulle superfici dei muri a secco e della vegetazione) che normalmente è trascurata in altri contesti agricoli, ma che a Pantelleria, come in molte altre isole del Mediterraneo, può diventare una parte significativa del ciclo dell’acqua e compensare la limitata disponibilità di acqua di precipitazione o irrigua. Tutto questo evidentemente assume particolare interesse in considerazione dei cambiamenti climatici e della crescente carenza di acqua da destinare a fini agricoli. Il censimento realizzato sarà utilizzato ora dal Parco di Pantelleria sia per tutelare la straordinaria biodiversità presente in questo contesto, sia per avviare il restauro e il recupero di alcuni dei giardini, la realizzazione di sentieri accessibili che ne consentano la visita definendo così un nuovo prodotto turistico per l’isola.
I risultati dello studio, infatti, hanno anche costituito la base per l’individuazione dei giardini idonei per essere inseriti in un nuovo itinerario turistico, attraverso cinque potenziali itinerari: il principale, “a circuito” di circa 15 km, include 24 giardini e può essere percorso a piedi in circa 5 ore. Questo itinerario modulare a diversi gradi di difficoltà nei diversi tratti, si presta anche ai diversamente abili, in quanto in parte si snoda su sentieri e strade carrabili e talvolta i giardini si trovano adiacenti o contigui alla strada. Si aggiungono 4 itinerari “appendici”: Grazia, con 3 giardini; Grotta del freddo, con 4 giardini; Valle di Monastero, con 10 giardini; Muéggen, con 5 giardini. Questi prendono il nome dalle contrade di riferimento o nel caso di Grotta del Freddo ad un luogo di interesse nelle vicinanze. Quattro giardini ritenuti di interesse, non rientrano negli itinerari delineati, ma sono segnalati come luoghi di interesse. Tra questi vi sono anche il giardino di Donnafugata donato al FAI e il giardino infossato nel cratere di Kúddia Bruçiáta.
I giardini segnalati come parte dell’itinerario saranno visitabili dall’esterno e talvolta anche dall’interno. Ad oggi, nell’ambito del progetto, sono stati individuati dieci giardini che potranno essere visitati all’interno, grazie al permesso concesso dai proprietari. Tra questi vi è il giardino di Donnafugata donato al FAI.
Gli itinerari tracciati coincidono solo parzialmente con la rete sentieristica CAI esistente, in altri casi, vanno a valorizzare altre aree del parco ancora poco riconosciute. Gli itinerari comprendono sia giardini in buono stato di manutenzione, sia abbandonati o parzialmente crollati. Una scelta fatta non a caso, che intende sottolineare l’urgenza per il loro recupero.
Mappa degli itinerari dei Giardini panteschi
Bellezza Italia non è però l’unico fronte della collaborazione tra il Gruppo Unipol e Legambiente che si articola infatti su diversi ambiti, con il duplice obiettivo di qualificare l’impegno ambientale del Gruppo Unipol nel Paese ed accrescere la consapevolezza dei suoi stakeholder diretti sull’importanza di tutelare e valorizzare il nostro territorio, e in una serie di azioni mirate allo sviluppo di politiche attive e strumenti adeguati a migliorare la resilienza al cambiamento climatico in Italia. Legambiente collabora, infatti, con Unipol anche per progetti riguardanti rischi derivanti dalle calamità naturali, per evidenziare aree e comportamenti di rischio, identificare politiche, interventi ed azioni per la promozione della resilienza e la manutenzione del territorio, anche partecipando a progetti pilota di sensibilizzazione ed educazione.
Fonte foto canale twitter Bellezza Italia
La regione Lazio dopo la pandemia
Ieri si è svolta la V edizione della biennale ECOSLAB organizzata dal CRU Unipol del Lazio nella splendida cornice della Sala del Tempo di Adriano in Piazza di Pietra a Roma
L’iniziativa intitolata “Il futuro del Lazio dopo la pandemia”, è nata con l'idea di discutere delle prospettive e delle scelte per lo sviluppo sostenibile della regione dopo la pandemia e dalla convinzione che per la ripresa e il rilancio della regione serva innanzitutto un forte patto fra le Istituzioni e le forze sociali ed imprenditoriali, un patto in grado di agire come strumento di effettivo confronto e co-progettazione fra le parti.
Come per i precedenti incontri, anche quest’anno la base della discussione è stata fornita da una ricerca sul campo (scaricabile in PDF qui) promossa dal CRU Lazio e realizzata dall’Istituto di ricerca RUR Rete Urbana delle Rappresentanze diretta dal Prof. Giuseppe Roma (qui le slide della sua presentazione).
I risultati della ricerca e il patto proposto sono stati commentati da Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol e di ASviS e da Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio.
"Dobbiamo utilizzare il PNRR per una re-industrializzazione - ha detto tra le altre cose Zingaretti - che aumenti sia il numero dei posti di lavoro che la qualità di lavoro. C'è bisogno però di fare sistema e di far lavorare insieme territori, cittadini, amministratori, università, imprese"
"Abbiamo bisogno di cambiare fase per affrontare le prossime tappe con una strategia complessiva multi-livello che coinvolga tutti - ha detto Stefanini - Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo deve quindi diventare il piano di tutto il Paese". "Credo sia un bene - ha aggiunto Stefanini - intraprendere la strada di questo patto che ha al suo interno alcuni ingredienti chiave fondamentali. La responsabilizzazione dei soggetti, la trasparenza, la rendicontazione e il monitoraggio."
Alla discussione - coordinata da Serena Mautone, giornalista del TG3 - hanno partecipato inoltre il Presidente del CRU Lazio e Segretario Generale della UIL Lazio Alberto Civica, il Segretario Generali di CGIL del Lazio Michele Azzola, Giovanna Barni Presidente di Coopculture, Lorenzo Tagliavanti - Presidente della CCIAA di Roma, Valentina Cardinali - Responsabile Mercato del Lavoro INAPP, Roberto Battisiti - Federlazio, Angelo Camilli Presidente Unindustria.
https://youtu.be/bEdHy__mfZ0
https://youtu.be/a_RcfRugHWM
https://youtu.be/VQ7k8SRV4hA
https://youtu.be/me_EF0w4oy0
https://youtu.be/_ThTTGNOSIQ
https://youtu.be/_AKIMfD0v3Y
https://youtu.be/OKW06ITmPPA
https://youtu.be/eu36jWNjbII
https://youtu.be/q7l2EYf-SrI
https://youtu.be/3U3RF9SsSMY
Il video integrale dell'evento
https://youtu.be/z5zL8RrUeio