Fitch alza i ratings di Unipol gruppo: UnipolSai sale ad A-
L’agenzia di rating Fitch Ratings ha alzato l’Insurer Financial Strength Rating (IFSR) di UnipolSai
Assicurazioni S.p.A. a “A-” da “BBB+”, a seguito dell’upgrade del rating Italia (BBB / Outlook Stabile)
del 3 dicembre. Conseguentemente anche il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) assegnato a
Unipol Gruppo S.p.A. è passato a “BBB+” da “BBB” e i rating delle emissioni di debito del Gruppo
Unipol sono tutti migliorati di 1 notch:
• i prestiti senior di Unipol Gruppo S.p.A. sono passati a “BBB”;
• i prestiti subordinati di UnipolSai Assicurazioni S.p.A. sono passati a “BBB-”;
• il prestito subordinato perpetuo RT1 di UnipolSai Assicurazioni S.p.A. è passato a “BB”.
L’agenzia di rating ha mantenuto l’outlook dei suddetti rating a “stabile”.
Qui il testo integrale del comunicato stampa emesso dal gruppo e dall’agenzia Fitch
La città metropolitana di Milano e il comune di San Donato Milanese ricevono gli studenti di O.R.A.
Come esito di un progetto formativo nazionale hanno scritto il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana assieme a 2.000 loro coetanei di tutte le Regioni.
Obiettivo: raccogliere le idee dei giovani per la mobilità futura nella Città Metropolitana di Milano e a San Donato Milanese.
Dopo il confronto con il Ministro Enrico Giovannini, avvenuto durante la Settimana Europea della Mobilità a settembre, le alunne e gli alunni del Progetto O.R.A. - Open Road Alliance hanno incontrato oggi l'amministrazione di San Donato Milanese e della Città Metropolitana di Milano. Sono 60 gli studenti lombardi, coinvolti nel progetto di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva che dopo un percorso formativo hanno scritto il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana, assieme ad altri 2.000 coetanei di tutto il Paese.
Presentato a Roma, Il Manifesto ha preso ora la via delle città metropolitane per la fase decisiva del progetto, quella in cui gli studenti incontrano le istituzioni locali per proporre le loro idee sui temi della mobilità; un momento di confronto con le amministrazioni in cui i giovani diventano ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono.
All’incontro, svoltosi presso Liceo Scientifico "Primo Levi" di San Donato Milanese (MI) hanno partecipato Beatrice Uguccioni, Consigliera Delegata della Città Metropolitana di Milano; Andrea Checchi, Sindaco di San Donato Milanese; Gianfranco Ginelli, Assessore alla mobilità San Donato Milanese e Chiara Papetti, Assessore all'istruzione San Donato Milanese
Tra le idee presentate durante l’iniziativa, l’elaborato video “Spostati, ma verso la sostenibilità” che parte dalle realtà di San Donato Milanese e San Giuliano Milanese mostrando le piste ciclabili realizzate dai Comuni, con l’idea di ampliarle e migliorarle per promuovere l'uso delle biciclette e dei monopattini elettrici, mezzi sostenibili per eccellenza secondo gli studenti. Anche gli ecobus sono presentati dagli studenti nell’elaborato come una buona soluzione all’inquinamento.
Un secondo elaborato video “È O.R.A. di fare una scelta” si configura invece come una medaglia a due facce: la prima presenta un lontano futuro distopico, frutto dell’irrazionalità umana e di scelte sbagliate in termini di mobilità, la seconda presenta un futuro sostenibile per l'uomo e per il pianeta.
"Apprezziamo il lavoro realizzato dai nostri studenti – ha detto il Sindaco di San Donato Milanese Andrea Checchi – ben conoscendo la loro sensibilità al tema della tutela dell’ambiente e l’interesse con cui guardano al futuro del nostro territorio. Il loro punto di vista, naturalmente, per noi amministratori rappresenta una preziosa bussola per orientare le prossime scelte in materia di sostenibilità e mobilità".
"Sono colpita dalla preparazione e dalla maturità che gli studenti e le studentesse hanno dimostrato nell'affrontare questo tema strategico - ha dichiarato Beatrice Uguccioni, Consigliera delegata alla Mobilità della Città metropolitana di Milano - Per dare risposte concrete alle loro istanze le Istituzioni devono ragionare in termini di area vasta coinvolgendo tutti gli attori del territorio. Come Città metropolitana di Milano stiamo cercando di lavorare nel senso indicato dagli studenti, come dimostra la recente approvazione del Biciplan che si pone l'obiettivo ambizioso di realizzare 750 chilometri di piste ciclabili per collegare i nostri 133 Comuni".
I giovani diventano quindi ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono, le 14 aree metropolitane del nostro Paese, che ospiteranno ciascuna uno o più incontri con sindaci, assessori di riferimento e delegati delle città metropolitane.
Studenti e docenti saranno i protagonisti degli incontri nei quali racconteranno il percorso formativo e laboratoriale, svolto tra il 2020 e il 2021 nonostante le difficoltà della pandemia, in cui hanno analizzato la mobilità nella sua dimensione sociale, economica, ambientale e della sicurezza.
Sono 93 le classi partecipanti al progetto, per un totale di circa 2.000 studenti all'ultimo anno delle Scuole Secondarie di 2° grado, accompagnati da 140 docenti referenti. Le classi, 44 delle quali hanno indirizzo liceale, 35 indirizzo tecnico e 14 indirizzo professionale, provengono da 57 scuole delle aree metropolitane di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.
La tappa a Genova del Progetto O.R.A.
Presentati all’Istituto Nautico "San Giorgio" di Calata Darsena i risultati del Progetto O.R.A. - Open Road Alliance di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva, iniziativa di educazione al corretto comportamento stradale che ha coinvolto 140 docenti e 1863 studenti di 93 classi dell’ultimo anno delle scuole secondarie di 2° grado di 14 Città Metropolitane e 32 comuni il cui impegno ha prodotto anche il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana.
L’evento di stamattina è stato condotto dal referente di O.R.A. per Unipolis Francesco Moledda. Oltre all’assessore alla sicurezza e Polizia Locale Giorgio Viale sono intervenuti il consigliere delegato ai trasporti della Città Metropolitana Claudio Garbarino, l’assessore all’istruzione di Camogli Elisabetta Abamo, il dirigente dell’ufficio II Ambito Territoriale di USR Liguria Alessandro Clavarino, Marco Scarponi della Fondazione Michele Scarponi onlus, il dirigente dell’Istituto Nautico Paolo Fasce e Ugo Zanchetta responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol Nord Ovest.
Protagonisti del confronto con gli amministratori locali sono stati gli studenti della 5a BT dell’Istituto “Vittorio Emanuele II – Ruffini”, il cui elaborato “Il momento è ORA. Salva il domani!” (illustrazione grafica nella quale il cittadino modello viene immaginato nelle vesti di un supereroe che contribuisce al cambiamento abbandonando cattive abitudini) è valso l’inserimento tra le dieci classi vincitrici del Progetto O.R.A. - Open Road Alliance. Con loro anche ragazze e ragazzi delle sedi di Genova e Camogli dell’Istituto Nautico “San Giorgio”, anch’essi autori di lavori dall’alto livello creativo: “Ecologico dentro, Ecoegg fuori, un nuovo modo di pensare”, 5a CUCN Istituto Nautico “San Giorgio” Camogli; “Si parte da noi.. Condividi il viaggio e salva il pianeta”, 5a L1 Istituto Nautico “San Giorgio” Genova e “B. A. F., sull’onda dell’innovazione. Una navigazione sostenibile alla scoperta delle green boats!”, 5a L2 Istituto Nautico “San Giorgio” Genova. Agli studenti partecipanti è stato conferito il ruolo di ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono.
Gli elaborati sono scaturiti dal confronto con il Ministro Enrico Giovannini, avvenuto durante la Settimana Europea della Mobilità dello scorso settembre, e rappresentano la conclusione di un percorso formativo e laboratoriale durante il quale, tra il 2020 e il 2021, gli studenti hanno analizzato la mobilità nella sua dimensione sociale, economica, ambientale ed anche dal punto di vista della sicurezza.
«Per improntare la mobilità urbana del futuro a una maggiore sostenibilità e sicurezza stradale, è importante per le amministrazioni statali e locali ascoltare le idee e i consigli dei più giovani, che saranno i cittadini e la classe dirigente del domani – ha commentato l’assessore alla sicurezza e Polizia Locale Giorgio Viale -. Il progetto Open Road Alliance, promosso da Fondazione Unipolis insieme a Cittadinanzattiva, va nella direzione giusta, coinvolgendo i ragazzi e i ragazzi di tutta Italia nella progettazione e realizzazione di una mobilità realmente sostenibile e a misura di persona. Come Comune di Genova, siamo orgogliosi che gli studenti e le studentesse delle nostre scuole, in particolare l’Istituto Nautico “San Giorgio” e l’Istituto “Vittorio Emanuele-Ruffini”, siano stati tra gli artefici, a livello nazionale, di questo manifesto della mobilità sostenibile destinato a influire positivamente, e in maniera incisiva, sulle politiche pubbliche locali e di Governo che daranno, alle città italiane, più sicurezza ed ecosostenibilità».
«Come consigliere delegato ai Trasporti della Città Metropolitana di Genova - ha aggiunto Claudio Garbarino -, condivido in maniera convinta i principi che animano progetti come questo, e tutte le attività che promuovono i nuovi modelli di mobilità, coinvolgendo soprattutto i giovani sui temi della mobilità sostenibile e sicura. L’Ente che rappresento ha varato il PUMS (Piano della mobilità sostenibile) e sta lavorando sul Biciplan, documenti che pongono l’obbiettivo della sicurezza stradale come uno dei punti cardine da rispettare nella progettazione della mobilità green. Una nuova cultura e consapevolezza deve essere acquisita per il rispetto delle persone, soprattutto dei più fragili e vulnerabili; la mobilità sostenibile pone noi amministratori di fronte a delle scelte di ridistribuzione democratica dello spazio stradale, e le azioni ed i progetti di informazione e di sensibilizzazione verso tutti i cittadini sono tra i nostri obbiettivi prioritari».
«E' stata una giornata molto importante - dichiara Marco Scarponi, presidente della Fondazione Michele Scarponi - perché parlare di mobilità sostenibile, mettendo al centro i ragazzi, e facendo loro progettare una nuova strada e costruendola insieme, è ciò che bisogna fare per trasformare la nostra cultura della strada, facendola diventare più sicura e sostenibile. Mi ha fatto molto piacere tornare qui a Genova, una città che dimostra ancora una volta di voler dare il suo contributo per cambiare la cultura italiana della strada».
«L‘Amministrazione di Camogli si congratula con gli allievi della 5a CUCN dell’Istituto Nautico Camogli per l’impegno e la partecipazione al progetto O.R.A. Open Road Alliance per Unipolis. Il loro elaborato, dedicato a un modo totalmente ecologico di pensare la mobilità sostenibile, rappresenta un importante contributo al Manifesto Mobilità Sostenibile della Scuola Italiana, e si allinea all’approccio fatto proprio anche dalla nostra Amministrazione comunale per una maggiore attenzione, sensibilità e fattibilità riguardo ai temi della sostenibilità in ogni aspetto della vita quotidiana», conclude Elisabetta Abamo, assessore all’istruzione di Camogli.
Presentato il Social Innovation Campus 2022 in MIND
Il piano per la ripartenza ha bisogno di collaborazione tra le comunità, cooperazione, coesione sociale e territoriale. Gli ecosistemi dell’innovazione sono rafforzati dalla presenza di imprese sociali capaci di coniugare nuove tecnologie, sostenibilità e inclusione. Grazie alle risorse economiche disponibili è fondamentale sostenere la nascita di start up innovative a impatto sociale; accelerare l’accesso alla digitalizzazione, alle competenze manageriali e alla finanza per cooperazione e terzo settore; dar vita a nuove partnership profit e non profit.
La terza edizione del Social Innovation Campus, presentato a Milano lo scorso 19 novembre, chiederà ai giovani di lavorare e costruire proposte sul tema del social tech come elemento di rilancio per comunità e territori sostenibili e solidali. Visibilità e protagonismo alle cooperative e start up sociali che già usano le tecnologie e che avranno la possibilità di partecipare ad un contest dedicato con premi e servizi per supportarli in processi di innovazione. Obiettivo dei partner del Campus: dare strumenti di co-progettazione e fare scouting di progetti concreti e nuove imprese a impatto sociale da sperimentare in MIND quale ecosistema e prototipo delle città del futuro.
Il Social Innovation Campus 2022 si svolgerà il 9 e 10 febbraio 2022 e offrirà un ricco programma culturale fatto di: un hackathon dedicato a classi degli ultimi anni delle superiori, workshop tematici, lectio magistralis e talk con ospiti ed esperti internazionali; contest per cooperative e start up social tech; laboratori tematici su scienza, tecnologia, economia circolare, Agenda2030, orientamento soft skills dedicati agli studenti delle scuole secondarie di II grado, percorsi IFTS, ITS e universitari.
È previsto un format ibrido con iniziative in streaming e online e con eventi in presenza in MIND. La scorsa edizione aveva riscontrato un grande successo con 6000 partecipanti di cui 3000 studenti delle superiori e universitari coinvolti in laboratori e attività di co-progettazione specifiche.
A condurre l’evento di lancio del 19 novembre scorso presso la Social Innovation Academy di MIND, è stato un gruppo di studenti dell’ITE Enrico Tosi di Busto Arsizio, vincitori dell’ultima edizione dell’Hackathon al Campus 2021, alla presenza della rete di 71 fondatori di Fondazione Triulza. In apertura sono intervenuti Massimo Minelli, Presidente di Fondazione Triulza; Stefano Bolognini, Assessore allo Sviluppo Città metropolitana e Giovani della Regione Lombardia, Mario Calderini, Professore ordinario alla School of Management del Politecnico di Milano e Presidente del Comitato Scientifico del Social Innovation Campus.
Tra i temi che i partner porteranno alla terza edizione del Campus vi sono percorsi di capacity building per cooperative e start up social tech, big data e intelligenza artificiale per la prevenzione e la salute, nuove competenze e professioni del futuro. Ne hanno discusso: Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, e Stefano Gallo, Head of Territorial Development UniCredit, Giuseppe Venier, Amministratore Delegato di Umana.
Sulle sfide su cui si confronteranno i giovani che parteciperanno all’Hackathon del Campus hanno dato un loro contributo invece gli stakeholder MIND: Roberto Crugnola, neo Amministratore Delegato dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi; Marica Nobile, Institutional Relations and Public Affairs Manager di Human Technopole; Silvia Piacentini, Direttore Tecnico di Arexpo; Ferdinando Ferrari Bravo Development Director Lendlease.
"È particolarmente importante che nel PNRR si riconosca la dimensione produttiva e creatrice di valore del Terzo Settore. In particolare, dobbiamo iniziare a farci la seguente domanda: quando un giovane pensa a una startup, perché non pensa a una startup in forma cooperativa? I giovani oggi hanno strutturalmente un orientamento a un modello congiunto di valore economico e di creazione di valore sociale. Se cominciassimo a considerare le 20.000 organizzazione dell'economia sociale produttiva come un grande incubatore diffuso di nuova impresa per i giovani, otterremo con il PNRR il duplice obiettivo di costruire un modello di welfare trasformato e di dare una risposta a un bisogno di senso e proposito che i giovani esprimono attraverso le idee imprenditoriali,”, spiega Mario Calderini, Prof. ordinario alla School of Management del Politecnico di Milano, Presidente del Comitato Scientifico del Social Innovation Campus.
“Social Innovation Campus è davvero un progetto innovativo e all’avanguardia – dichiara l’Assessore regionale allo sviluppo città metropolitana, giovani e comunicazione Stefano Bolognini –, che mette al centro i giovani. Proprio per questo Regione Lombardia continuerà a sostenere concretamente e con convinzione questa iniziativa anche collaborando attivamente con Fondazione Triulza per una parte delle attività previste, sempre nell’ottica di coinvolgere i giovani e renderli protagonisti del loro futuro.”
“Appuntamenti come il Social Innovation Campus sono fondamentali per dare stimoli e opportunità alle nostre cooperative ogni giorno alle prese con le sfide dell’innovazione. Valorizzare i giovani, aprirsi alla co-progettazione sono passaggi fondamentali per costruire insieme un mercato più sostenibile ed una società più equa, interpretando al meglio questa fase di ripartenza per noi e per tutto il Paese”, dichiara Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, spiegando il progetto di capacity building e trasferimento tecnologico Social Tech promosso da Fondazione Triulza in partnership con Fondo Sviluppo-Confcooperative, Coopfond-Legacoop e General Fond-AGCI per supportare le realtà cooperative e le start up sociali con idee e progetti innovativi e tecnologici. (link al sito)
Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit afferma: "UniCredit, nella sua azione di sostegno allo sviluppo dell'innovazione nei territori, ha un percorso consolidato dedicato alle start up innovative: Start Lab. Grazie alla partnership con Fondazione Triulza, si rafforza il supporto di UniCredit al social tech, aprendo nuove opportunità in Start Lab per startup identificate all’interno di MIND, il living lab dell'innovazione e della sostenibilità. L'obiettivo è generare valore economico e sociale per costruire esperienze di sviluppo sostenibile da scalare a livello nazionale".
“L’innovazione tecnologica e digitale deve andare di pari passo con quella che potremmo definire “l’innovazione green”, che vede rinnovare prodotti, processi produttivi e modelli organizzativi. Ciò comporterà nuove professioni e nuove competenze. Perché questa transizione sia sostenibile, Umana accompagna le imprese e le persone fornendo strumenti personali e professionali per formare lavoratori che siano sempre più specializzati e allo stesso tempo più capaci di governare conoscenze e competenze multidisciplinari. Pubblico, privato e privato-sociale stanno creando qui in MIND un ecosistema che vuole scommettere ed investire su questa sfida”, spiega Giuseppe Venier, Amministratore Delegato Umana, realtà che metterà a disposizione dei giovani al Campus laboratori di orientamento su soft skills.
"Leithà, l’insurtech del Gruppo Unipol, è una solution factory che conta su 60 competenze in ambito Big Data ed Artificial Intelligence al servizio dell’innovazione dei processi operativi dell’Assicurazione. Grande attenzione viene data alla gestione, utilizzo dei dati e sviluppo di applicazioni in ambito di prevenzione del rischio in particolare quello stradale e meteorologico. Il nuovo focus sta andando sui temi della medicina di precisione,” dichiara Renzo Avesani, CEO di Leithà e Chief Innovation Officer Gruppo Unipol, organizzazione che approfondirà il tema dei Big Data al Campus.
Dopo il successo della prima edizione in presenza (a cui avevano partecipato 2000 persone) e della seconda edizione online in pieno lockdown (con 6000 partecipanti da tutta Italia), Fondazione Triulza ha avviato la definizione del programma culturale del Social Innovation Campus 2022 insieme a: Arexpo, Lendlease, IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, Human Technopole e Università degli Studi di Milano, in qualità di official partner; Coopfond - Legacoop, Fondo Sviluppo - Confcooperative, Umana, UniCredit, main sponsor; con il sostegno di UnipolSai; con Gruppo CAP, CVING, MM, Planet Smart City e Valore Italia, sponsor. Tra i content partner: ACRA, Gruppo CGM, CSV Net Lombardia, CSV Milano, Distretto 33, Salone CSR e dell’Innovazione Sociale, ENAIP Lombardia, European Commission – JRC, Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, Net- NuovEnergie Teleriscaldamento, WeWorld.
Le cooperative, le startup sociali e le startup innovative con vocazione sociale (iscritte all’apposito registro d’imprese) interessate a partecipare ad uno dei due percorsi Social Tech possono già contattare Fondazione Triulza alla mail marketing@fondazionetriulza.org.
Presentato il rapporto Welfare Italia 2021
Si è tenuta oggi a Roma a Palazzo Venezia, trasmessa anche in streaming digitale, la presentazione dell’edizione 2021 del Rapporto del Think Tank “Welfare, Italia” supportata da Unipol Gruppo con la collaborazione di The European House – Ambrosetti, e con il sostegno di un comitato scientifico composto da Veronica De Romanis, Giuseppe Guzzetti, Walter Ricciardi e Stefano Scarpetta. La transizione demografica, l’invecchiamento della popolazione, le nuove domande di protezione dopo la pandemia, le trasformazioni del mercato del lavoro, la sanità tra digitalizzazione e capillarità territoriale, le risorse del PNRR ed il ruolo del settore privato e delle assicurazioni per ammodernare il Welfare: sono soltanto alcuni dei temi di dibattito affrontati nell’appuntamento annuale del Welfare Italia Forum. “Welfare, Italia” si propone da oltre un decennio come luogo di analisi, studio e riflessione sui temi del welfare, aperto al confronto tra i principali stakeholder del settore sia del settore pubblico che privato: decisori, esponenti governativi nazionali e locali, parti sociali, casse e fondi previdenza e assistenza, rappresentanti di imprese e dei lavoratori, università e terzo settore.
Secondo le stime di “Welfare, Italia”, la crisi COVID-19 ha indotto un incremento generalizzato di tutta la spesa in welfare, includendo i 3 pilastri “tradizionali” (Sanità, Politiche Sociali, Previdenza) e l’Istruzione: nel 2021 raggiungerà un totale stimato in circa 632 miliardi di euro, con una crescita di circa 6 miliardi di euro rispetto al 2020, anno in cui l’incremento era stato pari a 50 miliardi di euro rispetto al 2019. La crisi non ha alterato significativamente la suddivisione della spesa, confermando lo sbilanciamento della componente previdenziale (49%) che tuttavia evidenzia una diminuzione di 2,3 punti percentuali rispetto ai valori del 2019 attestandosi su valori più bassi anche del 2009 (49,7%). Le risorse del PNRR delineano un’opportunità storica per il rilancio dell’Italia e per un adattamento evolutivo del suo sistema di welfare verso un modello di precisione. Considerando il totale di fondi veicolati attraverso la Recovery and Resilience Facility di Next Generation EU, l’Italia è il 1° Paese beneficiario dello strumento per un totale di 191,5 miliardi di euro: “Welfare, Italia” stima che il PNRR destinerà al welfare non meno di 41,5 miliardi di euro, pari al 22% del budget del Piano, grazie alle diverse azioni riconducibili al welfare previste nelle Missioni 4 (Istruzione e Ricerca), 5 (Inclusione e Coesione) e 6 (Salute). Le 5 priorità di azione per il sistema di welfare italiano Lavoro e demografia sono i due pilastri necessari a sostenere la capacità redistributiva del sistema di welfare, ma l’evoluzione demografica rappresenta, per il welfare italiano, una sfida particolarmente complessa in un Paese con la più alta percentuale europea di over-65 sul totale popolazione (23,2%) e secondo nel mondo solo al Giappone. I dati Istat, presentati durante i lavori, mostrano da 11 anni una continua riduzione delle nascite, un inverno demografico che ogni anno aggiorna il record al ribasso dall’unità di Italia. Nel 2020 la forbice del bilancio demografico, già fragile in era pre-covid, si è ulteriormente allargata, portando a - 342.000 unità il saldo naturale tra nascite e decessi (404mila nati e 746mila morti). Considerando anche il saldo migratorio, negativo per 41mila unità, nel 2020 il saldo dei residenti è sceso di 384.000 individui, in pratica la scomparsa equivalente alla popolazione di una città come Firenze, con una perdita netta quindi di 1.046 persone ogni giorno.
In questo quadro, “Welfare, Italia” ha individuato 5 priorità d’azione, supportate da specifici indirizzi operativi, che il Paese deve affrontare per far evolvere il sistema verso il modello di welfare di precisione: 1. Raggiungere un’effettiva digitalizzazione dei servizi di welfare L’Italia alloca con il PNRR alla transizione digitale 59 miliardi di euro (di fatto pari alla somma di Francia, Germania e Spagna). La proposta è di creare un punto di accesso unico digitale per i servizi di welfare che consenta ai cittadini di consultare attivamente tutte le proprie opzioni, in ambito sanitario, previdenziale, formativo e di politiche sociali. 2. Gestire in modo più attivo l’evoluzione demografica del Paese A fronte dei fenomeni di invecchiamento demografico e denatalità, l’incidenza della spesa pensionistica sul PIL raggiungerà il 17,3% nel 2040 (+1,0 punti percentuali rispetto al 16,3% nel 2018) e ulteriori criticità riguarderanno la capacità di garantire un’adeguata assistenza agli anziani e in particolare alla popolazione non autosufficiente (che potrà essere pari a 6,3 milioni di individui tra soli 10 anni, più del doppio rispetto ad oggi). In questa prospettiva, l’indirizzo del Think Tank “Welfare, Italia” si sostanzia lungo tre ambiti, connessi alla: - promozione del risparmio, in particolare attraverso l’introduzione di forme di risparmio previdenziale integrativo fin dai primi anni di vita, sul modello dei Children’s Saving Accounts; - cultura del welfare attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione - valorizzazione della telemedicina, della teleassistenza e delle best practice del privato, con l’attivazione di tavoli di confronto territoriali misti pubblico/privato. 3. Dispiegare efficaci politiche attive a supporto del mercato del lavoro Ad oggi l’Italia alloca alle politiche passive ben l’85% della spesa in politiche del lavoro (a fronte del 73% della Francia, del 69% della Spagna e del 55% della Germania). Inoltre, il nostro sistema è caratterizzato da carenze del sistema formativo e da un limitato impatto dei percorsi di formazione interni alle aziende. Tutto ciò porta ad un mismatch delle competenze, ovvero un’elevata incidenza di lavoratori (il 38,2%, quasi 5 punti percentuali in più della media UE) sovra-qualificati o sotto-qualificati rispetto alla loro effettiva mansione. “Welfare, Italia” propone il potenziamento della formazione duale e la collaborazione tra formazione e imprese attraverso meccanismi premiali, oltre al potenziamento sostanziale dei Centri per l’Impiego, a partire dalla creazione di Banche dati nazionali, superando l’attuale frammentazione regionale, e dall’integrazione delle agenzie di intermediazione private nella selezione delle offerte. 4. Riformare le politiche passive e i meccanismi degli ammortizzatori sociali La crisi COVID-19 ha determinato un aumento nel numero di famiglie in povertà assoluta che hanno superato i 2 milioni (con un’incidenza pari al 7,7%), per un totale di oltre 5,6 milioni di individui. Parallelamente è aumentato il ricorso a strumenti di inclusione sociale come il Reddito e Pensione di Cittadinanza (a settembre 2021, il numero medio mensile di percettori del RdC è il 5,4% maggiore rispetto ai percettori dello stesso mese nell’anno precedente), il quale tuttavia presenta alcuni meccanismi che ne penalizzano la precisione. Gli indirizzi suggeriti dal Think Tank pertanto raccomandano di intervenire sull’ottimizzazione del Reddito di Cittadinanza (riduzione del requisito dei 10 anni di residenza in Italia, revisione della scala di equivalenza, differenziazione dell’importo del sussidio in base al costo della vita) e la revisione del sistema degli ammortizzatori sociali attraverso l’attuazione di un meccanismo che vincoli la fruizione degli strumenti di politiche passive del lavoro alla partecipazione a percorsi di formazione, aggiornamento e re-skilling. Con l’obiettivo di accrescere la base occupazionale, inoltre, il perimetro degli ammortizzatori sociali potrebbe essere esteso anche a piani aziendali che prevedano il pensionamento anticipato di lavoratori e l’attivazione di un ricambio generazionale (rapporto di almeno 2:1 tra lavoratori in ingresso, a tempo indeterminato e under 35, e lavoratori in uscita).
Per raggiungere una parità nel mondo del lavoro occorre agire in due direzioni: migliorare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e promuovere la loro indipendenza economica. Con riferimento alla prima direzione, il nostro paese mostra un quadro particolarmente critico. L’Italia è ultimo tra i Paesi UE-27+UK per tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro, con un valore pari a 54,7% nel 2020: 11,9 punti percentuali in meno rispetto alla media europea (67,6%). Per quanto riguarda il secondo ambito di intervento – promuovere l’indipendenza economica delle donne – l’Italia si dimostra in realtà già più virtuoso della media europea, con un gender pay gap orario in media più contenuto rispetto alla media UE (5,7% vs 11,2%). Nell’approccio del Think Tank “Welfare, Italia”, una maggiore inclusione femminile al lavoro rappresenta un’opportunità di crescita economica per il Paese: l’eliminazione del gender pay gap e il pareggio del tasso di occupazione femminile con quello maschile potrebbero infatti generare un valore economico pari a 110 miliardi di euro per l’Italia, pari al 6,7% del PIL. Tra gli interventi da attuare: la trasformazione dei congedi di maternità e paternità in congedi gender neutral, l’adozione di misure a supporto della maternità a 360° (corsi di formazione per l’up-skilling o il re-skilling), l’introduzione di incentivi fiscali per le persone fisiche anche per favorire la previdenza complementare tra le donne e l’adozione di misure rivolte alle imprese, come certificazioni, incentivi e/o meccanismi premiali. Il “Welfare Italia Index” regionale Nel Rapporto “Welfare Italia 2020” è stata sottolineata la forte eterogeneità tra i territori del Paese, sia con riferimento al sistema di welfare del Paese sia per quanto riguarda gli impatti del COVID-19 e i relativi impatti redistributivi legati a povertà assoluta e disoccupazione. I risultati del Welfare Italia Index 20211 - l'indicatore sintetico che valuta sia gli aspetti legati alla spesa in welfare sia aspetti legati ai risultati che questa spesa produce - mettono in luce, rispetto ai dati 2020, una crescente polarizzazione regionale nella capacità di risposta del sistema di welfare delle Regioni italiane. Il divario tra la prima e l’ultima Regione in classifica è infatti passato da 28,2 a 32,7 punti, aumentando di 4,5 p.p. tra il 2020 e il 2021.
Il rapporto competo e scaricabile sul sito di Welfare Italia
Decretati i vincitori del Premio Cambiamenti CNA 2021 dedicato alle startup più innovative
Fagoterapia LAB, ha conquistato il Premio Cambiamenti 2021, promosso dalla CNA e giunto alla quinta edizione. Secondo posto a ReLearn e il bidone Nando. A scegliere i vincitori, tra 1026 start up partecipanti, una giuria di esperti presieduta dal direttore di “Fanpage”, Francesco Cancellato. A consegnare i premi, in un apposito evento che si è svolto lo scorso venerdì 19 novembre a Roma, con Cancellato, il presidente nazionale e il segretario generale della CNA, Daniele Vaccarino e Sergio Silvestrini.
Una edizione di Cambiamenti che ha dimostrato, ancor più delle precedenti, quanto concretamente gli artigiani e le micro imprese siano all’avanguardia per innovazione calata nella quotidianità, sensibilità verso la sostenibilità ambientale, attenzione alla salute e al benessere.
Fagoterapia LAB è una start up con sede a San Giuliano Terme (in provincia di Pisa) che mira a sviluppare nuovi trattamenti contro le infezioni causate dai pericolosissimi batteri resistenti agli antimicrobici. I suoi prodotti utilizzano soluzioni basate su batteriofagi, virus naturali totalmente innocui per l’uomo che distruggono in modo selettivo ed esclusivo i batteri, favorendo la rapida guarigione del paziente.
ReLearn, invece, ha ideato il bidone Nando, il cestino intelligente che separa automaticamente i materiali per la raccolta differenziata. CRU Piemonte è stato partner con CNA Piemonte del contest regionale che aveva decretato ReLearn come vincitore facendolo approdare alla finale nazionale.
Ecco le foto dei primi e secondi classificati e del premio regionale vinto da ReLearn.
Progetto O.R.A.: parte il tour di presentazione del Manifesto
Prende il via da Palermo il tour di presentazione del primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana.
Fino a gennaio 2022, le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato al Progetto O.R.A. - Open Road Alliance di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva, avranno la possibilità di incontrare i loro amministratori locali di riferimento per avviare un confronto sui temi della mobilità a partire dalle idee espresse nel Manifesto.
I giovani diventeranno quindi ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono, le 14 aree metropolitane del nostro Paese, che ospiteranno ciascuna uno o più incontri con sindaci, assessori di riferimento e delegati delle città metropolitane.
Studenti e docenti saranno i protagonisti degli incontri nei quali racconteranno il percorso formativo e laboratoriale, svolto tra il 2020 e il 2021 nonostante le difficoltà della pandemia, in cui hanno analizzato la mobilità nella sua dimensione sociale, economica, ambientale e della sicurezza.
Presenteranno poi gli elaborati creativi realizzati per il progetto e le loro riflessioni, idee, proposte e richieste di cambiamento contenute nel Manifesto. Alcune classi hanno realizzato mappature dei territori e suggerimenti per migliorare lo stato della mobilità nelle comunità, altre hanno denunciato un profondo senso di insicurezza sulla strada vissuto dai ragazzi nella loro esperienza di cittadini, altre hanno veicolato slogan e messaggi con toni e tecniche differenti.
Sono 93 le classi partecipanti al progetto , per un totale di circa 2.000 studenti all'ultimo anno delle Scuole Secondarie di 2° grado, accompagnati da 140 docenti referenti. Le classi, 44 delle quali hanno indirizzo liceale, 35 indirizzo tecnico e 14 indirizzo professionale, provengono da 57 scuole delle aree metropolitane di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.
Ecco il calendario degli appuntamenti (in aggiornamento)
2021
- 23 novembre - Palermo - Liceo Classico "Garibaldi"
Con Giusto Catania, Assessore Urbanistica, Ambiente, Mobilità, Rapporti funzionali con AMAT del Comune di Palermo e Giovanni D'Amico, vice-presidente nazionale ANVU – Associazione Professionale Polizia Locale d'Italia.
- 26 novembre - Mestre - I.I.S. "Pacinotti"
Con Saverio Centenaro - Rappresentante dell’Amm.ne della Città Metropolitana di Venezia e Alessandro Leon - Tecnico area Trasporti e Logistica Citta Metropolitana di Venezia. - 30 novembre - Genova - I.T.T.L. Nautico "San Giorgio"
Con Elisabetta Abamo, Assessore Istruzione Città di Camogli; Alessandro Clavarino, USR Liguria Dirigente Ufficio II Ambito Territoriale di Genova; Claudio Garbarino, Consigliere delegato ai Trasporti della Città Metropolitana Genova; Giorgio Viale, Assessore alla Sicurezza, Polizia Locale, Immigrazione, Personale e Pari opportunità e relativi diritti Città di Genova. Partecipa: Marco Scarponi, Fondazione Michele Scarponi onlus. - 1 dicembre - San Donato Milanese (MI) - Liceo Scientifico "Primo Levi"
Con Beatrice Uguccioni, Consigliera Delegata della Città Metropolitana di Milano; Andrea Checchi, Sindaco di San Donato Milanese; Gianfranco Ginelli, Assessore alla mobilità San Donato Milanese e Chiara Papetti, Assessore all'istruzione San Donato Milanese e Yuri Coppi, Dirigente USP Milano. - 2 dicembre - Acireale (CT)
- 6 dicembre - Messina
- 14 dicembre - Locri (RC)
- 15 dicembre - Reggio Calabria
- 15 dicembre - Cagliari
- 20 dicembre - Bologna - Auditorium "Biagi" Biblioteca Sala Borsa
Con Matteo Lepore, Sindaco di Bologna e Valentina Orioli, Assessora alla mobilità del Comune di Bologna.
La montagna oltre gli stereotipi. L'evento del CRU Trentino alla BITM
La pandemia ha messo ancor più in evidenza le nuove tendenze dei fruitori del turismo montano. Sono sempre più numerosi e diversi gli approcci alla pratica di forme di turismo in montagna. Aumenta l’aspettativa verso gli operatori del settore, di nuove proposte, stimoli, opportunità per godere in maniera diversa ed innovativa del beneficio di una vacanza in montagna.
In un contesto così delineato diventano necessari più momenti di confronto e valutazione per una diversa valorizzazione del patrimonio turistico del Trentino e della montagna in generale. Un confronto continuo tra istituzioni, operatori del settore, centri studi ed Università è uno dei fattori di successo per lo sviluppo, soprattutto sostenibile in tutte le sue manifestazioni ed effetti, di qualsiasi modello di turismo si possa prevedere per il futuro di questi territori.
Il 16 Novembre l'evento "La montagna oltre gli stereotipi"
La pandemia ha messo ancor più in evidenza le nuove tendenze dei fruitori del turismo montano. Sono sempre più numerosi e diversi gli approcci alla pratica di forme di turismo in montagna. Aumenta l’aspettativa verso gli operatori del settore, di nuove proposte, stimoli, opportunità per godere in maniera diversa ed innovativa del beneficio di una vacanza in montagna.
In un contesto così delineato diventano necessari più momenti di confronto e valutazione per una diversa valorizzazione del patrimonio turistico del Trentino e della montagna in generale. Un confronto continuo tra istituzioni, operatori del settore, centri studi ed Università è uno dei fattori di successo per lo sviluppo, soprattutto sostenibile in tutte le sue manifestazioni ed effetti, di qualsiasi modello di turismo si possa prevedere per il futuro di questi territori.
Questi gli argomenti che verranno dibattuti nell'evento "La montagna oltre gli stereotipi" che si svolgerà martedì 16 novembre (11.30-13.00, clicca qui per iscriverti), organizzato dal CRU Trentino nell'ambito della XXII Borsa Internazionale del Turismo Montano che si svolgerà dal 16 al 19 novembre prossimi. La partecipazione sia in presenza che in remoto a tutti gli eventi è gratuita. Gli eventi saranno trasmessi in streaming sulla pagina Facebook dell'iniziativa.
Scarica il programma completo degli eventi in formato pdf
programma ottavo bitm 2021