MOB, movimento in rivoluzione. Presentato il nuovo progetto Unipolis sulla mobilità
Lo scorso 16 settembre a Genova, durante la Settimana Europea della Mobilità 2022 e nell'ambito del Festival La Panoramica e Citytech, è stato presentato "MOB - Movimento in rivoluzione" il nuovo progetto di Fondazione Unipolis dedicato ai giovani sul tema della mobilità sostenibile.
MOB è un progetto biennale gratuito per avvicinare i giovani alla mobilità sostenibile, creando consapevolezza sul tema, dando voce alle loro idee e promuovendo il loro coinvolgimento in esperienze di cittadinanza attiva.
Il nome gioca sul duplice significato di mobilità e di moltitudine di persone, chiamate a raccolta per rivoluzionare il concetto stesso di mobilità sostenibile che deve essere posta al centro della loro esperienza di cittadini delle comunità in cui vivono. Con il logo, nel quale si richiama il movimento di rivoluzione della Terra attorno al Sole, si vuole promuovere un messaggio forte: come nel passaggio dal modello geocentrico a quello eliocentrico è fondamentale un cambio di paradigma anche in tema di mobilità. È indispensabile allargare i propri orizzonti verso forme di mobilità nuove, sostenibili e alternative a quelle tradizionali.
Per tutti i dettagli del progetto è disponibile al download la brochure in formato PDF
https://youtu.be/88y4r2vw7qA
Il Gruppo Unipol sostiene la mostra “Carlo Alberto Dalla Chiesa: l’Uomo, il Generale 1982-2022”
È stata inaugurata ieri, alla presenza delle Alte cariche dello Stato e dell’Arma dei Carabinieri oltre a massimi rappresentanti di primarie aziende italiane, la mostra “Carlo Alberto Dalla Chiesa: l’Uomo, il Generale 1982-2022” presso il rinnovato Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri di Piazza Risorgimento, a Roma.
La mostra, curata dal giornalista Andrea Pamparana, sarà successivamente itinerante e allestita anche a Milano, Torino e Palermo, oltre che disponibile in streaming e on line attraverso i principali siti social sul web. L’iniziativa ha l’obiettivo di far conoscere, alla cittadinanza e soprattutto ai giovani delle scuole, la vita straordinaria di un uomo, Carlo Alberto dalla Chiesa, che fu un “servitore dello Stato”, un Carabiniere che in ogni suo atto ha confermato che il motto dell’Arma “fedele nei secoli” non è uno slogan, ma una predisposizione dell’animo. Fino al sacrificio finale a Palermo, il 3 settembre 1982, nel suo nuovo incarico di Prefetto, dopo aver a lungo combattuto la mafia e contribuito alla sconfitta del terrorismo negli anni di piombo, che hanno tragicamente insanguinato il nostro Paese.
Carlo Alberto Dalla Chiesa rappresenta un punto fermo della nostra storia per il valore professionale e morale dimostrato, portatore di un messaggio di legalità da trasmettere alle nuove generazioni. Lui non si sarebbe certamente definito un eroe, piuttosto una persona integra e attenta a coloro per cui dobbiamo essere massimamente responsabili, come traspare dalle sue parole: “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”. Il Gruppo Unipol ha deciso di sostenere questa iniziativa realizzata in sua memoria per l’attenzione da sempre posta alla diffusione della conoscenza e alla disseminazione dei valori su cui si fonda la società civile.
Foto canale Twitter UnipolSai Corporate
Dieci idee per un'Italia sostenibile
Viviamo in un’epoca di sfide globali e di grandi cambiamenti, dall’emergenza climatica alla crisi pandemica, dalle tensioni geopolitiche innescate dall’invasione russa dell’Ucraina alle questioni di sicurezza e approvvigionamento energetico e alimentare, dall’innovazione tecnologica e digitale all’aumento delle disuguaglianze sociali e territoriali. D’altra parte, nei prossimi anni l’Italia disporrà di ingenti risorse finanziarie, aggiuntive rispetto a quelle del PNRR, derivanti dal bilancio nazionale e da quello europeo, le quali vanno orientate a trasformare il Paese e condurlo su un sentiero di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale.
Il 25 settembre 2022, quando l’Italia andrà alle urne, si celebrerà il settimo anniversario dell’approvazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: una coincidenza fortemente simbolica, che rappresenta un vero e proprio test per il futuro di tutte e tutti noi. Trascorsi 50 anni dalla prima conferenza mondiale di Stoccolma delle Nazioni Unite sull’ambiente umano, è stata inoltre approvata nel luglio 2022 dall’Assemblea generale dell’Onu una storica risoluzione relativa al diritto umano ad avere un ambiente pulito, vitale e sostenibile. La prossima legislatura sarà quindi cruciale per consentire all’Italia di conseguire i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, e mettere in pratica le misure attuative concordate con l’Unione europea nonché di centrare gli obiettivi definiti dall’Ue per la fine di questo decennio.
Una breve campagna elettorale estiva rischia di aumentare il già elevato tasso di astensionismo e di indurre le forze politiche a concentrare i propri messaggi su questioni di breve termine. Si tratta di due rischi da contrastare fortemente e la società civile italiana può e deve svolgere un ruolo forte di stimolo, come ha fatto e continua a fare, perché la campagna elettorale si concentri sulle questioni fondamentali per il futuro del Paese e dell’Unione europea.
Nel 2018, prima delle elezioni, l’ASviS, L'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 300 organizzazioni tra le quali il Gruppo Unipol propose un decalogo di azioni a tutte le forze politiche, molte delle quali aderirono all’iniziativa. Non si trattava di un “libro dei sogni”, tant’è vero che alcune di quelle proposte sono diventate realtà: l’inserimento in Costituzione della tutela dell’ambiente e del principio di giustizia intergenerazionale, posto alla base del concetto stesso di sviluppo sostenibile; la trasformazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS), così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici, come previsto dalla Direttiva del Presidente del Consiglio di dicembre 2021; l’adozione dell’Agenda 2030 come architrave delle politiche dell’Unione europea. Tuttavia, nonostante questi passi avanti sul piano della governance, è necessario un ulteriore sforzo nelle politiche attuative, integrando quelle previste dal PNRR che, come già evidenziato dall’Alleanza, da solo non sarà sufficiente per attuare l’Agenda 2030.
Oggi, anche grazie al lavoro dell’ASviS, il concetto di sostenibilità è divenuto centrale nel dibattito pubblico, nelle strategie di molte imprese, nell’azione della società civile, nelle scelte quotidiane di tante persone. Ma, come dimostrato negli studi condotti da organizzazioni internazionali, da centri di ricerca e dall’ASviS stessa, l’Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile e le diverse crisi degli ultimi anni hanno ulteriormente rallentato il percorso verso i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030.
Per cambiare tale situazione è necessario che le forze politiche che si candidano a guidare il Paese:
• dimostrino una chiara e convincente visione del futuro, saldamente ancorata agli obiettivi globali ed europei di sviluppo sostenibile;
• si impegnino a coinvolgere la società civile per rispondere alla domanda di un futuro sostenibile che emerge prepotentemente dalle giovani generazioni.
L’ASviS chiede quindi ai partiti e ai movimenti che partecipano alla campagna elettorale di assumere pubblicamente l’impegno ad operare per conseguire l’Agenda 2030 attraverso dieci azioni, tutte di eguale importanza, selezionate tra le proposte contenute nel Rapporto ASviS 2022, considerando la scelta per la sostenibilità dello sviluppo non come un lusso, ma come la chiave fondamentale per cambiare il modello di sviluppo attuale e così uscire dalle tante crisi che stiamo vivendo.
1. Coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile
Garantire effettiva applicazione dei nuovi principi costituzionalilegati allo sviluppo sostenibile e alle giovani e future generazioni, integrandone il pieno rispetto nelle leggi attuali e future, in particolare per quelle economiche e ambientali, nel rispetto del bene comune e degli interessi generali del Paese. Indirizzare gli investimenti pubblici coerentemente con il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, in linea con la Direttiva sul CIPESS della Presidenza del Consiglio e assicurare l’attuazione della nuova Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, attraverso un forte coordinamento di Palazzo Chigi che garantisca la coerenza delle politiche. Garantire l’attuazione del PNRR così come concordato con l’Unione europea.
2. Disegnare il futuro partendo dal presente
Creare un Istituto pubblico di studi sul futuro, con il compito di analizzare gli scenari e individuare i rischi, come già avviene in altri Paesi, per evitare di arrivare impreparati, vulnerabili e fragili a futuri shock sistemici e per disegnare le politiche pubbliche in modo utile per le prossime generazioni.
3. Giustizia, trasparenza e responsabilità
Consolidare le riforme avviate per un sistema giudiziario equo, moderno ed efficiente. Promuovere una cultura della rendicontazione degli impatti sociali e ambientali per le pubbliche amministrazioni centrali e territoriali che, attraverso una valutazione ex ante ed ex post delle politiche, consenta di arrivare a un Bilancio di Sostenibilità del sistema Paese, declinato anche a livello regionale. Rendere obbligatoria la valutazione ambientale strategica (VAS) in tutti i provvedimenti legislativi. Accelerare l’adozione delle direttive europee sul reporting di sostenibilità, allargando la platea delle imprese interessate.
4. Parlamento sostenibile
Integrare lo sviluppo sostenibile nella ricomposizione delle Commissioni parlamentari e rinnovare la costituzione, in entrambi i rami del Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile.
5. Rendere più sostenibili ed equi i territori
Articolare un sistema multilivello di strategie e di agende territoriali per lo sviluppo sostenibile, assicurare la piena operatività del CIPU (Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane) e l’approvazione della legge sulla rigenerazione urbana già predisposta dal Senato, basata sull’arresto del consumo di suolo.
6. Impegnarsi per la giusta transizione ecologica
Assumere la centralità del processo di giusta transizione ecologica, che tenga conto delle conseguenze negli ambiti economici e sociali, Dieci idee per un’Italia sostenibile - Le proposte ASviS per una nuova legislatura in linea con l’Agenda 2030 dell’Onu 4 coerentemente con il quadro internazionale, impegnandosi a rispettare l’obiettivo europeo di ridurre almeno del 55% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030; aggiornare rapidamente il PNIEC(Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), considerando la necessità di eliminare i Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD); semplificare i processi autorizzativi per nuovi impianti di produzione di energie rinnovabili; approvare e attuare il PNACC (Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici) adottare a attuare un piano per il ripristino degli ecosistemi terrestri e marini e il contrasto al dissesto idrogeologico, tenendo conto della Relazione annuale sul Capitale Naturale; spostare il carico fiscale dal lavoro allo spreco di risorse e all’inquinamento; promuovere l’adozione di modelli di produzione e consumo circolari, con misure che sostengano l’utilizzo di materie prime ed energie rinnovabili, la progettazione di beni già pensati per il riuso, la riparazione, il riutilizzo, il riciclo, minimizzando l’impiego di materie prime e impatti ambientali, e aumentando nei consumatori la consapevolezza dell’impatto delle loro scelte sotto il profilo ambientale e sociale.
7. Ridurre tutte le disuguaglianze
Attuare concretamente le priorità trasversali del PNRR e in particolare:
7a. garantire l’effettiva parità di genere nelle politiche e nell’allocazione delle risorse economiche e l’empowerment delle donne nei contesti d’impresa e nella pubblica amministrazione;
7b. valutare l’impatto generazionale delle politiche, introducendo uno strumento di verifica sull’esperienza dello Youth Check attivo in Austria e Germania; creare un piano di lavoro per i giovani, inquadrato in un patto per l’occupazione giovanile, e potenziare l’offerta formativa per adeguarla alle nuove richieste del mercato del lavoro, come green jobs e ICT; prevedere maggiori forme di partecipazione giovanile nelle politiche pubbliche;
7c. eliminare le disuguaglianze territoriali valorizzando il ruolo del Sud come cerniera tra Europa e Mediterraneo rafforzandone la dotazione infrastrutturale sostenibile.
Considerare la transizione digitale come un fattore abilitante per accelerare la risposta alle sfide sociali e ambientali del nostro tempo garantendo l’accesso universale ai servizi, basandosi sui principi della Bussola europea per il digitale al 2030: competenze digitali, infrastrutture digitali sicure e sostenibili, trasformazione digitale delle imprese, digitalizzazione dei servizi.
8. Non lasciare indietro nessuno
Contrastare la crescente povertà dei redditi, migliorando la gestione del Reddito di Cittadinanza. Riformare complessivamente l’esistente sistema di welfare, semplificando le procedure e l’accesso ai servizi e garantendo la copertura alle fasce della popolazione attualmente escluse, in linea con gli obiettivi espressi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. Migliorare la qualità dell’istruzione a tutti i livelli e aumentarne l’inclusività. Definire i livelli minimi di offerta culturale a livello territoriale.
9. Approccio integrato alla salute
Inserire l’approccio “One Health” in tutte le politiche, ispirato al principio di una salute eco-sistemica integrata, che considera tutti i fattori che hanno un impatto diretto o indiretto sulla salute e sul benessere umano, ambientale e animale. Favorire l’integrazione delle scienze ambientali ed ecologiche con la medicina umana e ambientale. Rafforzare la capacità di prevenzione e resilienza del Paese di fronte alle crisi sanitarie, nel rispetto del valore universale della sanità pubblica, promuovendo la coerenza tra le politiche sociali e sanitarie, la medicina di comunità e la sanità del territorio. Sostenere la cooperazione internazionale a livello globale e la corretta utilizzazione delle strumentazioni tecnologiche disponibili per il monitoraggio epidemiologico, la prevenzione e l’intervento tempestivo ed efficace nelle crisi.
10. Garantire diritti e pace, rafforzare cooperazione e democrazia
Garantire la tutela dei diritti inalienabili e di cittadinanza con politiche di inclusione e integrazione sociale, sanzionando ogni tipo di discriminazione coerentemente con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Adottare politiche di lungo termine per affrontare la crescente denatalità e definire il ruolo dell’immigrazione nel futuro demografico italiano, in termini di criteri di ingresso, politiche di accoglienza e procedure per la concessione della cittadinanza, coerentemente con gli impegni europei. Impegnarsi per un effettivo multilateralismo come modalità di interlocuzione tra i Paesi orientato al rispetto del diritto internazionale, garantendo il raggiungimento della quota dello 0,7%del Reddito Nazionale Lordo (RNL) per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo.
Partecipa anche tu alla campagna! Puoi firmare la petizione su Changes.org e condividere questa iniziativa sui tuoi profili social. Per maggiori informazioni e per scaricare il decalogo in formato pdf puoi visitare il sito avis.it
Inaugurata nei Nebrodi la nuova struttura ricettiva “Casa D’Alunzio”
È stata inaugurata martedì 12 luglio la nuova struttura ricettiva “Casa D’Alunzio” nel comune di San Marco d’Alunzio (Me), nata nell’ambito del progetto “Area Nebrodi - Ospitalità diffusa e community” di CreAree.
Il progetto di sviluppo territoriale dell’Area Nebrodi, la cui responsabilità è stata affidata alla Presidente del CRU Sicilia Monica Genovese ha come fulcro la strutturazione di un sistema di ospitalità diffusa.
Con l’inaugurazione della struttura “Casa d’Alunzio” gestita dalla cooperativa Sanecoop, cooperativa sociale già attiva del campo della mobilità socio-sanitaria, si è posta la prima pietra di un sistema che riguarderà la gestione di più strutture collocate nei comuni dell’area individuata (Nebrodi orientali), sia di provenienza privata che di provenienza pubblica (soprattutto di proprietà dei comuni) e di ulteriori servizi di accoglienza. Per l’acquisizione dei nuovi immobili il gruppo progetto Nebrodi collaborerà con il gruppo di lavoro Immobili ed altri Asset di CreAree coordinato da Rita Innocenzi. Il progetto prevede poi la formazione delle risorse umane che si occuperanno della gestione delle strutture acquisite. Il percorso formativo è strutturato in collaborazione tra Sanecoop e il gruppo di lavoro Formazione e Digitalizzazione di CreAree, coordinato da Gianluigi Granero.
Sul progetto sarà direttamente coinvolto anche il gruppo di lavoro Mobilità Sostenibile coordinato da Stefano Maggi per individuare e strutturare, in accordo con le amministrazioni locali, proposte di collegamento sostenibile tra i diversi territori.
In occasione dell’inaugurazione si è tenuto il convegno “L’ospitalità diffusa come traino per uno sviluppo sostenibile dei Nebrodi” che ha visto gli interventi di Filippo Miracula - Sindaco di San Marco d’Alunzio, Francesco Re - Sindaco di Santo Stefano di Camastra, Marisa Parmigiani - Gruppo Unipol - Responsabile Sostenibilità, Giuseppe Princiotto - Presidente Sanecoop, Monica Genovese - Presidente Cru Sicilia. L’evento è stato coordinato da Elena Torri - Gruppo Unipol - Program Manager CreAree.
L’iniziativa ha visto la partecipazione degli amministratori dei comuni dell’area, di imprenditori locali e di giovani del territorio. Sono intervenuti i responsabili dei gruppi di lavoro Rita Innocenzi e Gianluigi Granero, oltre a Emanuela Re in rappresentanza dei giovani dell’area nebrodina della valle della Lesa, (Nebrodi orientali) anch’essi impegnati nella formalizzazione del progetto di ospitalità diffusa CreAree, al lavoro, coadiuvati da Legacoop Sicilia, per costituire la cooperativa Nebrodi POP.
Come CRU erano presenti Alessandro Cicitta, stakeholder manager per la Sicilia, e Fausto Sacchelli, responsabile nazionale della rete CRU.
Il progetto CreAree, promosso dai CRU Unipol, ha l’obiettivo di costruire un percorso che porti all’identificazione di un metodo di lavoro che possa essere utilizzato per sostenere le amministrazioni locali e le comunità territoriali nel realizzare i tanti progetti di sviluppo delle aree interne.
Presentato a Posada (NU) il nuovo progetto Bellezza Italia
È stato presentato ieri nel cuore della Sardegna, a Posada in provincia di Nuoro, il nuovo progetto “Percorsi di memoria collettiva lungo il Rio Posada” che interessa l’area dell’ex Peschiera di Posada (NU), nel cuore del Parco naturale regionale di Tepilora, realizzato nell'ambito di Bellezza Italia, la campagna promossa da Legambiente in partnership con il Gruppo Unipol.
Qui, in questo luogo dal forte valore identitario per tutte le comunità che gravitano sul Rio Posada è stato definito un percorso con pannelli educativi lungo l’argine, tra l’ex Peschiera appena riqualificata come presidio informativo dal Parco di Tepilora e il punto di osservazione sulla foce, sempre realizzato dal progetto, attrezzato per ospitare eventi e offrire un affaccio sulla zona umida consentendo di percepirne la complessità e di apprezzare la ricca avifauna presente e nidificante nel proprio habitat naturale. L’intervento andrà ad arricchire le funzioni informative ed educative dell’ex Peschiera consentendo di percepire la complessità della zona umida costiera e di apprezzare la ricca avifauna presente e nidificante nel proprio habitat naturale.
L’obiettivo è quello di far diventare l’area dell’ex Peschiera di Posada un nuovo importante punto di riferimento per i visitatori, dalle scolaresche in gita ai turisti in cerca di informazioni sull’area protetta, così come per i tanti escursionisti che percorrono la foce in kayak; rendendo allo stesso tempo le comunità sempre più consapevoli e protagoniste nella difesa di un territorio unico per biodiversità, patrimonio identitario e paesaggistico, ma oggi sempre più minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici. A fare il punto su ciò anche il nuovo report “Il clima è cambiato. Focus su Posada” realizzato a Legambiente Sardegna in cui si fa un’analisi dettagliata dell’area sarda e si parla degli eventi estremi verificatisi negli ultimi 50 anni. Allo stesso tempo il dossier fa il punto pure sulle azioni in corso e le buone pratiche per l’adattamento al clima, la messa in sicurezza del territorio dalla speculazione edilizia e da fenomeni di dissesto idrogeologico messe in campo dal Comune di Posada.
All'evento di presentazione sono intervenuti Sara Marongiu, Assessore all’Ambiente del Comune di Posada, Serena Carpentieri, vice-direttrice Legambiente, Maria Luisia Parmigiani, Responsabile Sustainability del Gruppo Unipol, Carlo Torchiani, Responsabile Clima Legambiente Sardegna, Marta Battaglia, direttrice Legambiente Sardegna.
“Memoria collettiva e consapevolezza diffusa sono le due parole chiavi al centro di questo progetto che oggi prenda forma – ha dichiarato Serena Carpentieri, vicedirettrice generale di Legambiente – e che vuole parlare in prima persona alle comunità locali. Siamo convinti che la conoscenza del territorio, unito alla sua valorizzazione e tutela, sia uno step fondamentale anche per far conoscere meglio il grande tema della crisi climatica e gli effetti che determina sui territori. Non dimentichiamo che la Sardegna negli ultimi anni è stata soggetta a diverse alluvioni subendo anche diversi danni. Per questo, oltre alla prevenzione e agli interventi che il governo deve mettere in campo, è fondamentale anche avanti un’azione educativa con valore preventivo rivolta ai cittadini”.
«Con il progetto d’intervento sul Rio Posada si afferma con chiarezza l’attenzione del progetto “Bellezza Italia” non solo ai temi del cambiamento climatico, ma anche alla salvaguardia della biodiversità – ha affermato Maria Luisa Parmigiani, Responsabile Sustainability del Gruppo Unipol –. Una sfida forse ancora più complessa per le comunità e soprattutto per il mondo delle imprese, per le quali non è così chiaro il perimetro d’intervento. Proprio per questo come Gruppo abbiamo scelto di iniziare ad operare insieme a Legambiente per fare tesoro di saperi ed esperienze della società civile».
“L’area circostante l’ex Peschiera è una vera e propria piazza affacciata sulla zona umida, le dune e la spiaggia, la cui bellezza nasconde agli occhi dei più le fragilità legate ai cambiamenti climatici e ai sempre più frequenti fenomeni di dissesto – ha sottolineato Sara Marongiu, Assessora all’Ambiente del Comune di Posada – Riteniamo fondamentale che un luogo così attrattivo si faccia carico di una missione educativa su cui convergono felicemente gli impegni del Comune, del Parco, di Legambiente e Unipol. Le finalità di questo progetto sono coerenti con quanto attuato negli anni dal nostro Comune, in termini di valorizzazione del paesaggio, tutela della biodiversità, conservazione delle funzioni ecologiche e dei servizi ecosistemici”
Foce del Rio Posada, delicato hotspot di biodiversità
Nella zona umida della foce, gli stagni Longu e Tundu ricevono le acque dolci del Rio Posada e comunicano con il mare tramite la bocca artificiale di Sos Palones, rientrando nella rete stabile di stazioni per la migrazione annuale degli uccelli acquatici. La vegetazione del luogo presenta associazioni tipiche dell’ambiente ripariale: giunchi, tamerici, salici, canne che offrono ospitalità a specie faunistiche come il fenicottero rosa nelle sue lunghe soste invernali, la gallinella d’acqua, il cormorano, l’airone cenerino (guardabuoi e rosso), la garzetta e il germano reale. Nel vicino Rio Santa Caterina, inoltre, nidifica il pollo sultano, specie che resiste spontaneamente in Italia nella sola Sardegna. Un contesto tanto pregevole quanto fragile, dove gli effetti della crisi climatica appaiono più evidenti che in altre aree della Sardegna: nelle forme più drammatiche delle morti causate dalle alluvioni e in quelle più affascinanti dei paesaggi temporanei modellati dall’acqua.
Report “Il clima è cambiato. Focus su Posada”
Nel report Legambiente ricorda che l’area sottesa dal bacino del Fiume Posada –il comune di Posada, dunque, come gli altri comuni del Parco di Tepilora- è propensa a fenomeni di dissesto idrogeologico, in particolare fenomeni alluvionali, fortemente amplificati da fattori sia antropici sia connessi con i cambiamenti climatici degli ultimi decenni. Le principali criticità sono essenzialmente riconducibili alle piene del fiume.
Nel report vengono richiamate le piene verificatesi negli ultimi decenni. Nel 2004 e nel 2006 hanno ceduto gli argini in sponda sinistra del fiume Posada con conseguente allagamento della piana; nel 2008 in seguito a violente precipitazioni c’è stato uno smottamento alle pendici del centro storico e nel settembre 2009 è crollato il ponte sulla Strada 125 sul rio San Simone, costruito ai primi del ‘900. Il 2013, con il passaggio del Ciclone Cleopatra, ha visto la piana travolta da un’onda di piena che ha sfondato il litorale sabbioso aprendo 5 bocche a mare mentre nel 2020, a monte dello stesso Bacino del Rio Posada, fango e detriti hanno devastato il centro abitato di Bitti causando la perdita di vite umane.
La campagna “Bellezza Italia”
Bellezza Italia” è una campagna promossa da Legambiente in partnership con il Gruppo Unipol che si propone di valorizzare il patrimonio artistico-culturale e naturale della Penisola. Diversi, negli anni, i progetti realizzati grazie al coinvolgimento di società civile, imprese e istituzioni impegnate in attività di sviluppo sostenibile, riqualificazione e recupero sociale e ambientale dei luoghi toccati dalla campagna. Dai “Guardiani della Duna”, imperniato sulla tutela della zona dunale di Marina di Alberese, sul litorale della Maremma in Toscana, a “Sui Binari della Bellezza” che ha consentito il recupero della stazione di San Stino di Livenza, in Veneto; passando per “Tra le mura e il mare: il sentiero degli argonauti”, progetto di riqualificazione dell’area archeologica di Paestum, in Campania, fino alla più recente “Mappa dei giardini panteschi”, articolatasi nel censimento e nella proposta di un itinerario tra i giardini simbolo del patrimonio paesaggistico-agronomico dell’isola di Pantelleria, in Sicilia.
Presentato l'itinerario Matera-Sibari e la Costa dei Tre Miti
Lo scorso venerdì 10 giugno alle ore 10,00 a Trebisacce, presso la Sala consiliare del comune ionico, si è tenuto un incontro di presentazione dell’itinerario turistico “Matera-Trebisacce” , un percorso che attraversa il versante meridionale della provincia di Matera fino alla costa ionica e da qui, dopo una tappa al sito archeologico delle Tavole Palatine (resti del tempio di Hera) a Metaponto (Bernalda), percorre tutta la Costa dei Tre Miti, da Rocca Imperiale fino a Corigliano Rossano coinvolgendo ben 19 comuni dell’Alto Jonio Cosentino.
L’itinerario è frutto del lavoro svolto nell’ambito del progetto “Sibari e la Costa dei Tre Miti. Italo Ulisse e Federico.” con capofila il Comune di Trebisacce. Un progetto finalizzato a creare una destinazione turistica che promuova itinerari caratterizzati dal tema dell’accessibilità culturale e religiosa e programmati anche in relazione a Matera come grande attrattore turistico (Capitale Europea della Cultura 2019). Alessandro Cicitta, coordinatore del Cru della Calabria, anche a nome del Presidente Franco Belmonte e dei rappresentanti delle Organizzazioni che lo compongono, ha confermato la volontà del Cru Calabria di collaborare con le amministrazioni per la creazione di progettualità che possano creare valore socio-economico per il territorio.
Presentato il Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza realizzato da Demos&Pi e Fondazione Unipolis
I problemi di ordine economico si confermano le priorità che il Governo nazionale dovrebbe affrontare secondo i cittadini italiani (39%) ed europei (40%) e, complice l’inizio dell’intervento militare russo in Ucraina, risultano in ulteriore crescita rispetto all’anno scorso (30%).
I timori che, invece, destano maggiore apprensione negli italiani sono quelli riconducibili all’insicurezza globale (75%), ossia le paure legate ad “Ambiente e natura”, “Sicurezza alimentare”, “Guerre” e “Globalizzazione”.
Il 59% dei giovani italiani (contro una media europea del 52%) è convinto che oggi l’unica speranza per fare carriera sia andare all’estero e il 62% (rispetto al 50% degli europei) pensa che i lavoratori anziani blocchino le carriere dei giovani.
È quanto emerge dalla quattordicesima edizione del rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, realizzato da Demos&Pi e Fondazione Unipolis, che, in questa edizione, ha realizzato due rilevazioni demoscopiche che indagano sull’evoluzione del senso di insicurezza dei cittadini e, per la prima volta, sul tema della giustizia intergenerazionale per i giovani italiani.
I risultati del rapporto sono stati presentati nel corso di un evento, svoltosi oggi, alla presenza di Pierluigi Stefanini, presidente di Fondazione Unipolis, Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis, Ilvo Diamanti, Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini, Demos&Pi e docenti dell’Università di Urbino Carlo. Bo, Laura Pertici, Capo Redattore Centrale La Repubblica, Federico Brignacca, Coordinatore GdL Giovani ASviS, Lucio Caracciolo, Direttore Limes e Eric Jozsef, Corrispondente Libération.
Le priorità e le emergenze che il Governo dovrebbe affrontare secondo i cittadini italiani
I problemi di ordine economico rimangono i più sentiti in Italia (39%) e in Europa (40%) e, complice l’inizio dell’intervento militare russo in Ucraina, risultano in ulteriore crescita rispetto all’anno scorso (30%). Il secondo posto del podio delle priorità ed emergenze è rappresentato, in Italia, da inefficienza e corruzione politica (17%) davanti a cambiamento climatico (9%) e qualità dei servizi (9%). Al quarto posto la guerra che, invece, a livello europeo rappresenta il secondo problema (12%) davanti al cambiamento climatico (9%).
La preoccupazione per il Covid-19 sembra non occupare più largo spazio nelle paure dei cittadini italiani ed europei. Nel 2021, 1 italiano su 4 indicava la gestione della pandemia come priorità. Oggi tale dato, in Italia e in Europa, si attesta intorno al 5%.
Nel dettaglio, per quanto concerne le questioni economiche, il grado di soddisfazione complessivo dei nostri concittadini circa l’andamento dell’economia nazionale risulta piuttosto basso (29% rispetto a una media europea del 36%).
Più elevato è il dato relativo alla soddisfazione della situazione economica della propria famiglia (55% rispetto a una media europea del 51%) mentre solo 1 italiano su 3 (rispetto al 49% registrato in Europa) è soddisfatto delle opportunità di lavoro.
L’andamento delle preoccupazioni economiche è strettamente legato all’inizio del conflitto in Ucraina e, in merito, nell’opinione pubblica italiana è forte la percezione di un conflitto che possa andare ben oltre i due paesi direttamente coinvolti. Solo il 19% degli intervistati (20% in Europa) pensa, infatti, si tratti di una questione isolata, mentre il 58% (55% in Europa) è dell’avviso che la guerra investirà altri paesi della stessa area e il 23% (24% in Europa) che assumerà presto proporzioni mondiali.
Infine, il 54% degli italiani (61% degli europei) si dice favorevole alla formazione di un esercito europeo.
I timori che destano maggiore apprensione negli italiani
I timori che destano maggiore apprensione negli italiani sono quelli riconducibili all’insicurezza globale (75%), ossia le paure riconducibili ad “Ambiente e natura”, “Sicurezza alimentare”, “Guerre” e “Globalizzazione”. A seguire le preoccupazioni legate all’insicurezza economica (51%), su tutte il timore di non avere o perdere la pensione (30%) e all’insicurezza legata alla criminalità (32%), tra le quali svetta la preoccupazione connessa alla criminalità organizzata (35%).
Il primato dell’insicurezza globale è legato, in prevalenza, alla crescita, dell’indicatore relativo alla paura della guerra. La quota di intervistati che dichiarano di sentirsi frequentemente preoccupati per lo scoppio di nuove guerre nel mondo nel 2022 è, infatti, pari al 49% (rispetto al 27% registrato nel 2021). Una crescita non sufficiente, tuttavia, a portare tale preoccupazione in cima alla lista delle questioni che inquietano maggiormente gli italiani, nella loro quotidianità: il valore più alto, e sostanzialmente stabile rispetto al 2021, è quello di chi si dice in ansia per la distruzione dell’ambiente e della natura (58%). Infine, la frazione di chi si dice “molto” o “abbastanza” preoccupato per la diffusione del coronavirus è scesa dall’85% del 2021 al 57% del 2022.
Il rapporto tra i giovani e la giustizia sociale
L’indagine ha, inoltre, investigato il rapporto tra i giovani e la giustizia intergenerazionale. I dati rivelano come i giovani italiani, a livello europeo, siano quelli più convinti che oggi l’unica speranza per fare carriera sia andare all’estero. In particolare, il dato relativo al nostro paese è pari al 59% contro una media europea del 52% e riflette l'idea di un mondo del lavoro problematico nelle percezioni dei concittadini più giovani. Dalla ricerca emerge, inoltre, come il 62% dei giovani italiani (rispetto al 50% degli europei) ritenga che i lavoratori anziani blocchino le carriere dei giovani.
In tema pensione, i giovani italiani lasciano trasparire una sorta di rassegnazione: se il 10% dei giovani residenti nei cinque paesi analizzati ritiene che quanti oggi abbiano 20 anni non riceveranno la pensione, il dato degli italiani quasi raddoppia salendo al 18%.
Sul piano delle istituzioni, i dati mostrano un basso grado di fiducia istituzionale degli italiani nei confronti di tutti gli organismi considerati, sia nazionali sia sovranazionali. In particolare, Stato e UE, che fanno osservare -8/9 punti percentuali rispetto alla media dei paesi europei considerati. La fiducia nelle Nazioni Unite e nel Parlamento presenta nel caso italiano un gap di -14 punti ognuno.
La versione integrale del Rapporto può essere richiesta al seguente indirizzo email: segreteria@fondazioneunipolis.org
Ramira Bizzotto, nuovo presidente CRU Valle d’Aosta
Il 22 giugno scorso si è svolta la riunione per il rinnovo delle cariche del Consiglio Regionale Unipol della Valle d’Aosta. A Domenico Falcomatà, in rappresentanza della CGIL Valle d’Aosta, a cui va un sincero ringraziamento per il lavoro svolto negli anni del suo mandato, subentra come nuovo Presidente Ramira Bizzotto, Segretaria Generale Uil Valle d’Aosta, a cui vanno i migliori auguri di buon lavoro.
Il 29 giugno la presentazione del XIV Rapporto dell'Osservatorio Europeo sulla Sicurezza
Il 29 giugno prossimo in diretta streaming si terrà la presentazione del XIV Rapporto dell'Osservatorio Europeo sulla Sicurezza.
L'Osservatorio Europeo sulla Sicurezza è un'iniziativa di Fondazione Unipolis e Demos & Pi che ha reso permanenti le indagini e le riflessioni sulla percezione sociale della sicurezza in Italia e in Europa.
La quattordicesima edizione del Rapporto si intitola "La gioventù: una generazione in(de)finita" e si focalizza sul tema della giustizia intergenerazionale.
La ricerca è stata effettuata su un campione di 1.000 italiani con un sovra campionamento sulle fasce 18-29 e 18-21 anni e con una parallela rilevazione europea su Germania, Francia, Regno Unito e Polonia, con l'obiettivo di analizzare le relazioni intergenerazionali e la confidenza delle giovani generazioni verso il presente ed il futuro, la percezione di giustizia generazionale da parte dei cittadini e dei ruoli dei diversi attori sociali.
La discussione sarà l'occasione per approfondire i temi con una vista plurale e un taglio principalmente sociologico.