Cooperazione e Territorio: Successo per “Cooperare in Quota 2024” a Sedico (BL)
Il modello dell’impresa cooperativa si conferma una risposta efficace per garantire servizi, valorizzare il territorio e affrontare con resilienza le sfide del mercato. Questo il tema centrale di “Cooperare in Quota 2024”, l’evento organizzato da Legacoop Veneto, patrocinato dalla Provincia di Belluno e realizzato con il contributo del Consiglio Regionale Unipol del Veneto, che si è tenuto ieri a Sedico (BL), dedicato alla cooperazione nelle aree montane.
L’incontro ha preso avvio da un’indagine condotta dall’Università degli Studi di Padova sullo stato di salute della cooperazione bellunese, fornendo uno spunto di riflessione su diversi temi cruciali:
- Il modello cooperativo come motore di attrattività territoriale, capace di proporre soluzioni innovative per lo sviluppo locale.
- Il valore delle reti e delle filiere, strumenti indispensabili per affrontare le criticità sia a livello locale che globale.
- L’impegno normativo di Legacoop Veneto, volto a promuovere una legge regionale sulle cooperative di comunità, con l’obiettivo di codificarne il modello e garantire risorse dedicate per il loro sviluppo.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto per rafforzare la cooperazione nelle aree montane e ribadire l’importanza delle comunità organizzate in forma di impresa cooperativa. Un modello che guarda al futuro con soluzioni concrete e sostenibili, preservando e valorizzando il territorio.
(Foto: canale LinkedIn Legacoop Veneto)
Il 17 dicembre a Belluno il convegno “Cooperare in Quota”
Martedì 17 dicembre 2024, dalle ore 9:30 alle 13:00, presso la Sala convegni di Villa Patt a Sedico (BL), si terrà il convegno “Cooperare in Quota”, un importante appuntamento dedicato alla promozione della cooperazione e alla valorizzazione delle comunità montane del Bellunese.
L’evento, promosso da Legacoop Veneto, patrocinato dalla Provincia di Belluno e realizzato con il contributo del Consiglio Regionale Unipol del Veneto, vedrà la partecipazione di cooperatori, amministratori locali, rappresentanti istituzionali e del mondo accademico. Al centro del dibattito ci sarà l’importanza dei servizi come elemento essenziale per garantire la sopravvivenza economica e sociale delle comunità montane, con un focus particolare sui modelli di cooperative di comunità.
Tra i momenti salienti della mattinata:
- La presentazione dei risultati di una recente ricerca sullo stato di salute della cooperazione bellunese, condotta dal Dipartimento FISPPA (Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata) dell’Università degli Studi di Padova.
- Una tavola rotonda che coinvolgerà esperti, amministratori e cooperatori, per esplorare modelli economici innovativi capaci di rispondere alle sfide demografiche, economiche e sociali del territorio.
L’iniziativa rientra nel progetto Interreg VI-A Italia – Österreich 2021-2027, denominato “Cooperare in Quota”, che vede Legacoop Veneto come capofila e la collaborazione di B*Coop, Coopbund e il Comune di Oberlienz.
Attraverso questo evento, si intende rafforzare il dialogo tra i diversi attori del territorio e promuovere la cooperazione come strumento chiave per lo sviluppo sostenibile delle aree montane.
Di seguito il programma della mattinata. Registrazione compilando il form iscrizione predisposto
Consulta Nazionale dei Presidenti CRU: focus su innovazione, sostenibilità e progetti territoriali
Mercoledì 27 novembre si è svolta online la Consulta Nazionale dei Presidenti CRU, un appuntamento di importante per fare il punto sulle iniziative territoriali e sulle strategie future dei Consigli Regionali Unipol.
L’evento è stato aperto da Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Unipol, ed è proseguito con una serie di interventi su temi chiave come la sanità integrativa, le iniziative territoriali e lo sviluppo sostenibile.
Giovanna Gigliotti, Chief Life & Health Officer di UnipolSai Assicurazioni e UniSalute, ha illustrato le novità legate all’evoluzione di UniSalute. Tra queste, la polizza digitale modulare e flessibile “UniSalute per te”, pensata principalmente per i millennials, che può essere acquistata da casa online con la completa disponibilità a supporto di un call center. Gigliotti ha sottolineato poi l’impegno di UniSalute nel prendersi cura della salute a 360°, con un’attenzione particolare alla prevenzione, alla gestione delle cronicità attraverso programmi innovativi come "Monitor Salute," alle iniziative per diffondere la cultura della prevenzione e a migliorare stili di vita e abitudini alimentari.
Fausto Sacchelli, Responsabile Nazionale CRU, ha successivamente fatto il punto sulle attività promosse dai Consigli Regionali CRU negli ultimi due anni e sulle iniziative previste per il 2025. In particolare ha evidenziato il rafforzamento dei coordinamenti CRU Meridione e CRU Centro Italia, e fissato come obiettivi quelli di ampliare le collaborazioni territoriali e rafforzare l’integrazione con le altre componenti del Gruppo Unipol.
Elena Torri, Responsabile del Progetto CREAREE, ha presentato Indi, una piattaforma in fase di sviluppo pensata per misurare l’impatto reale dei progetti locali su lavoro, economia, ambiente e coesione sociale, attraverso un approccio innovativo basato sull’analisi delle interdipendenze qualitative.
Daniele Giorgetti, Sostenibilità di UnipolSai, ha affrontato poi il tema della rendicontazione e illustrato l’analisi di rilevanza che sta realizzando il Gruppo Unipol. I risultati saranno utilizzati per il Sustainability Statement del Gruppo Unipol per il 2024.
L’evento si è concluso con l’intervento dei presidenti dei CRU, che hanno condiviso i progressi sui progetti in corso a livello territoriale e tracciato le prospettive future, ribadendo il valore della collaborazione locale per portare avanti azioni che abbiano impatto reale sulla vita dei cittadini.
L’educazione finanziaria dei giovani: investire e fare impresa per un futuro sostenibile
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- La radicale revisione delle priorità di vita da parte dei giovani, soprattutto donne - che cercano più istruzione, lavoro, sicurezza economica e risparmio, ma meno famiglia, figli, casa di proprietà - richiederà importanti cambiamenti al settore finanziario.
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- La cultura finanziaria dei giovani italiani (18-35 anni) è sotto la media OCSE.
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- Le giovani donne (18-35 anni) hanno in media un livello di alfabetizzazione finanziaria inferiore agli uomini: l’educazione finanziaria rappresenta uno strumento di prevenzione della violenza economica.
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- Il web è lo strumento di informazione finanziaria prediletto dai giovani.
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È quanto emerso ieri durante il convegno sul tema del rapporto delle giovani generazioni con denaro e risparmio
Si è tenuto ieri, giovedì 28 novembre, presso la Sala Morghen del Palazzo Confesercenti a Milano, il convegno “L’educazione finanziaria dei giovani: investire e fare impresa per un futuro sostenibile”, realizzato dal CRU (Consiglio Regionale Unipol) della Lombardia con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano, oltre a quello di ASviS – (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).
L’appuntamento – all’interno del quale sono stati presentati alcuni dei risultati della terza edizione di GenerationShip, a cura di Kkienn Connecting People and Companies per il Gruppo Unipol che analizza i cambiamenti socio-culturali delle nuove generazioni italiane, con un focus su Millennials e Generazione Z – si inserisce all’interno del calendario della Settima Edizione del Mese dell’educazione finanziaria ed è finalizzato a riportare al centro del dibattito pubblico il tema del rapporto delle giovani generazioni con il denaro, attraverso tre diverse angolazioni prospettiche: l’educazione finanziaria, gli investimenti, l’imprenditoria giovanile.
La ricerca GenerationShip evidenzia come il declino economico-sociale degli ultimi trent'anni e la rivoluzione digitale abbiano influenzato profondamente le priorità e le strategie dei giovani portando a un cambiamento radicale nelle scelte di vita: maggiore attenzione a istruzione, lavoro e sicurezza economica e risparmio, ma una diminuzione di interesse verso famiglia, proprietà immobiliare, figli e mutui sulla casa.
Fattori come la denatalità e la richiesta di trasparenza e fiducia da parte delle nuove generazioni, immerse nella cultura digitale, richiederanno importanti cambiamenti al settore finanziario e rappresentano anche un’opportunità per innovarne i servizi, soprattutto in ambiti come risparmio, investimenti ed educazione assicurativa.
Nel corso dell’evento, inoltre, è stata scattata una fotografia sullo stato di alfabetizzazione finanziaria e sulle competenze di finanza digitale degli italiani tra i 18 e 35 anni dal quale è emerso che l’educazione finanziaria dei giovani (18-35 anni) in Italia è sotto la media OCSE. In particolare, le donne registrano, in media, un livello alfabetizzazione finanziaria inferiore rispetto agli uomini.
Le donne sono, infatti, un soggetto considerato fragile su diversi aspetti a partire da una minor partecipazione al mondo del lavoro dove il tasso di occupazione è del 53% rispetto al 69% degli uomini e sono soggette a un pay gap dell’11% (dato al 2021). Inoltre, le donne senza occupazione spesso non hanno accesso a servizi finanziari di base (c/c e carte). Infine, la popolazione femminile partecipa meno agli investimenti e delega più di frequente le decisioni.
In questo contesto, l’educazione finanziaria può essere, per le giovani donne, uno strumento fondamentale di prevenzione della violenza economica in quanto la conoscenza di concetti economici di base e dei comportamenti prudenti da adottare nella gestione dei propri soldi può migliorare il benessere finanziario e contenere gli effetti di difficoltà temporanee, ridurre il rischio di essere truffate, favorire l’empowerment delle donne e la loro indipendenza, ridurne la vulnerabilità, permettere alle madri di essere un role model positivo in famiglia.
Tornando all’alfabetizzazione finanziaria, i concetti più conosciuti (per oltre il 70%) riguardano la relazione rischio-rendimento e la valutazione del costo dei mutui. Rispetto ai cosiddetti big three ( i concetti di inflazione, diversificazione del rischio e interesse semplice), questi sono conosciuti da una fascia compresa tra il 60 e il 65% delle nuove generazioni. Le conoscenze finanziarie sono più alte tra gli studenti - in particolare tra coloro che hanno intrapreso indirizzi scientifici o tecnici - rispetto a chi già lavora o è in cerca di occupazione; vi è inoltre un divario a sfavore delle regioni di Centro, Sud e Isole.
La raccolta di informazioni economico-finanziarie avviene principalmente sul web, come confermano anche i dati di Consob, che sottolineano come il 67% degli investitori si affidi principalmente a ricerche su internet, confermando la centralità del web come strumento di aggiornamento. Seguono la televisione, scelta dal 43% del campione, e i siti web degli intermediari finanziari, consultati dal 36%. Particolarmente apprezzati sono anche i video online, utilizzati dal 32% degli intervistati per approfondire tematiche finanziarie. I social media sono, invece, il mezzo di informazione maggiormente diffuso tra i giovani: lo utilizza il 36% del campione e il 58% del sottogruppo tra i 18 e i 34 anni.
L’educazione finanziaria tra i giovani sarà ancor più centrale poiché questi saranno testimoni di un epocale trasferimento di ricchezza inter-generazionale: la ricchezza a livello globale si sposterà, infatti, sempre di più nelle mani degli under 25 (+13 p.p. vs 2023) e della generazione compresa tra i 25 e i 40 anni (+24 p.p.), mentre diminuirà il livello di ricchezza gestita dagli over 60.
"L'educazione finanziaria è per i giovani, e in modo particolare per le giovani donne, una delle competenze più importanti per la crescita e la formazione di cittadini e cittadine libere e consapevoli” - afferma la Presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi - “L'indipendenza dell'individuo è determinata almeno in parte dall'avere una occupazione e dal sapere gestire il proprio denaro in maniera consapevole, che al giorno d'oggi significa conoscere almeno gli strumenti finanziari di base ed essere in grado di amministrare il proprio patrimonio".
“Nel loro percorso professionale e di vita i giovani si trovano a dover affrontare molti ostacoli, gran parte dei quali dovuti all’attuale congiuntura socio - economica: nostro dovere è agevolare il loro cammino verso la stabilità lavorativa e la piena realizzazione personale. Momenti di confronto come questo sono estremamente utili per ragionare insieme sulle soluzioni da adottare affinché i Millennial e gli esponenti della Generazione Z possano mettere a frutto le loro capacità, anche in ottica di sviluppo. Temi come l’educazione finanziaria e l’imprenditoria giovanile sono prioritari per il futuro del nostro Paese”, ha affermato Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio e Sistemi verdi, Regione Lombardia.
“Per Unipol lavorare con i giovani e per i giovani è sempre stato un obiettivo che contraddistingue la strategia di responsabilità sociale” - commenta Marisa Parmigiani, Responsabile Sustainability per il Gruppo Unipol e Direttrice della Fondazione Unipolis - “Questo evento è un’occasione importante per fare sintesi di diverse riflessioni e cogliere spunti di sviluppo dai nostri stakeholder. L’incontro è infatti il risultato della preziosa collaborazione con il Consiglio Regionale Unipol della Lombardia e in particolare con il suo Presidente, Andrea Painini, che attivamente sono protagonisti della creazione di valore di Unipol sul territorio lombardo.”
I materiali del convegno
"Investimenti e crescita consapevole" Luigi Conte, Presidente Anasf (PDF)
Le video interviste realizzate a margine dell'iniziativa
https://youtu.be/gXRv1cft7hg
https://youtu.be/lt_cUPlEcxI
https://youtu.be/4FGQLMYHRA8
https://youtu.be/EPwWbSty_jw
https://youtu.be/pm96pVmCfSQ
https://youtu.be/_wYrInuzWK8
https://youtu.be/iTvUNy6PWkQ
https://youtu.be/7Og7JzAV4Z0
https://youtu.be/gpEiW0wZdDk
Il video promo mostrato durante il convegno de "I dimenticati" l'opera lirica in forma cantata. Il libretto è stato scritto da Felicia Bongiovanni ed Elisabetta Righini
https://youtu.be/o6fmqUJeDCQ?si=odfxqrb04b8PKM2o
La gallery fotografica dell'evento
Il 28 novembre a Milano il convegno sull’educazione finanziaria dei giovani
Si terrà giovedì 28 novembre 2024, a partire dalle ore 10 presso la Sala Morghen del Palazzo Confesercenti a Milano, l’evento “L’educazione finanziaria dei giovani: investire e fare impresa per un futuro sostenibile”.
L’appuntamento si inserisce all’interno del calendario della Settima Edizione del Mese dell’educazione finanziaria ed è finalizzato a riportare al centro del dibattito pubblico il tema del rapporto delle giovani generazioni (Generazione Z e Millennials) con il denaro, attraverso tre diverse angolazioni prospettiche: l’educazione finanziaria, gli investimenti, l’imprenditoria giovanile. Questi tre argomenti verranno affrontati in ottica di sviluppo sostenibile, avendo come riferimento l’Agenda 2030 con i suoi SDGs. Attraverso il contributo di molteplici attori pubblici e privati, del mondo accademico e scientifico e delle realtà associative di rappresentanza, verranno forniti stimoli di riflessione al fine non solo di arricchire i punti di vista ma anche di ragionare su soluzioni praticabili, a beneficio delle giovani generazioni, della collettività e dei policy maker.
L’iniziativa prevede, inoltre, la presentazione dei risultati di una ricerca sulla visione del mondo delle nuove generazioni e il loro posizionamento valoriale e culturale nei confronti della gestione del risparmio.
L’evento, realizzato dal CRU (Consiglio Regionale Unipol) della Lombardia - che è costituito dalle rappresentanze regionali delle organizzazioni datoriali Legacoop, Confcooperative, AGCI, Confesercenti, CIA e CNA, delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, unitamente ad alcune associazioni quali ACLI, ARCI, Legambiente, Libera e Cittadinanza Attiva – ha il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano, oltre a quello di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).
Il CRU Unipol della Lombardia, che è costituito da Legacoop, Confcooperative, AGCI, Confesercenti, CIA, CNA, CGIL, CISL, UIL, ACLI, ARCI, Legambiente, Libera e Cittadinanza Attiva, pone al centro del suo operato lo sviluppo sostenibile del territorio lombardo. I CRU sono organismi informali che aggregano gli stakeholders del Gruppo Unipol, nonché un’ampia rete di rappresentanza di molteplici interessi che vedono in esso un luogo importante di confronto sui temi economici e sociali del territorio, le opportunità e le strategie di sviluppo comuni.
Non ballo da sola 2024
La panchina rossa è il simbolo che il Gruppo Unipol ha adottato per evocare l’impegno a diffondere la cultura della difesa delle donne da una violenza di genere odiosa e purtroppo ancora molto ricorrente. Questa mattina, alla presenza di Alice Arienta, Presidente della Commissione "Servizi civici, Rapporti con i municipi, Digitalizzazione" del Comune di Milano, di Matteo Laterza, Amministratore Delegato Unipol, e di Silvia Lazzari, Direttore Risorse Umane Unipol, una nuova panchina rossa è stata collocata di fronte alla sede milanese del gruppo assicurativo, in Via Melchiorre Gioia, angolo Via Castiglioni.
Il progetto della sesta panchina milanese privilegia l’uso di materiali sostenibili nel rispetto dell’ambiente.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, CUBO, il museo d’impresa del Gruppo Unipol, ha organizzato per il sesto anno Non ballo da sola, la rassegna di iniziative e eventi per sensibilizzare il pubblico a riflettere sul tema della violenza sulle donne.
La giornata, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999, nasce dall’assunto che la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani. Ancora oggi, in Italia il numero delle donne vittime di violenza continua ad essere molto esteso così come il fenomeno della violenza contro le donne nei luoghi di lavoro. Secondo gli ultimi dati del Ministero degli Interni, nei primi nove mesi del 2024, le donne uccise sono 65 su un totale di 192 omicidi. Inoltre il 31,5% delle donne in Italia ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.
La panchina, rossa come il colore del sangue, reca la frase “L’amore genera amore e non violenza” e il numero verde 1522 che accoglie le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di abusi e stalking. Questa panchina segue la prima inaugurata nel 2019 nei giardini di Porta Europa a Bologna, la seconda installata nel 2020 nella piazza della Torre Unipol a Bologna, la terza collocata nel 2021 presso THE DAP - Dei Missaglia Art Park a Milano, la quarta nel 2022 a Torino in Galleria San Federico e la quinta nel 2023 a Firenze in Piazza della Libertà, tutte realizzate in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità del comparto assicurativo del Gruppo Unipol e la Fondazione Libellula.
Agricoltura e cambiamento climatico: con Life Ada formati 38.000 tra agricoltori e operatori del settore
Il progetto, che vede UnipolSai come capofila, è un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra Pubblica Amministrazione, Istituzioni tecnico-scientifiche, ONG, forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative)
Oggi, presso la sede del Parlamento Europeo a Roma, si è tenuto l’evento di chiusura di Life ADA (ADaptation in Agricolture), un progetto partito nel 2020 che vede la sinergia tra pubblico e privato con l’obiettivo di aumentare la resilienza del settore agricolo, attraverso lo sviluppo di strumenti di conoscenza e pianificazione che le forme aggregate di produttori e agricoltori possano utilizzare per adattarsi ai cambiamenti climatici.
Partecipanti di rilievo
All’evento, dal titolo “Il clima cambia, l’agricoltura risponde – Life ADA: reagire ai cambiamenti climatici” hanno partecipato importanti Autorità e rappresentanti di Associazioni e aziende: On. Dario Nardella, Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Butch Bacani, Responsabile del settore assicurativo dell’UNEP, Blaz Kurnik, Capo del Gruppo per gli Impatti dei Cambiamenti Climatici e l'Adattamento presso l'Agenzia Europea per l'Ambiente, Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni, Simona Caselli, Presidente dell’Areflh, di Granlatte Soc. Coop. e di CRPA, Cristiano Fini, Presidente CIA – Agricoltori Italiani, Cristian Maretti, Presidente Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Giuseppina Felice, Responsabile Settore Competitività delle imprese e Sviluppo dell'innovazione della Regione Emilia-Romagna, Giancarlo Righini, Assessore Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio.
L’intervento di Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni
“Il settore agroalimentare, fondamentale per il funzionamento dell’economia italiana, presenta oggi un elevato grado di fragilità in conseguenza della sua crescente esposizione agli eventi climatici – afferma Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni - Con il Progetto LifeAda si è voluto affrontare questa criticità puntando, in particolar modo, sulla continua interazione tra compagnie di assicurazione ed operatori del settore agroalimentare, come principale abilitatore che favorisca un crescente adattamento delle imprese agricole alle conseguenze del cambiamento climatico. Si tratta di un progetto ad elevata complessità – conclude Laterza - che abilita il ruolo sociale delle assicurazioni ma che, al contempo, richiede l’impegno di tutto il sistema finanziario e, secondo una logica di partnership pubblico privato, di tutto il settore pubblico, con particolare riguardo al ruolo delle Regioni”.
Il modello innovativo di partenariato pubblico-privato
Life ADA si basa appunto sull’implementazione di un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra un’assicurazione, la Pubblica Amministrazione (Regioni), le Istituzioni tecnico-scientifiche, le ONG e forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative). I principali obiettivi dell’iniziativa, basata su un budget totale di quasi 2 milioni di euro, co-finanziato dalla UE per circa la metà dell’importo, sono i singoli agricoltori e le Organizzazioni di Produttori in tre filiere agroalimentari: lattiero-casearia (Parmigiano Reggiano), vitivinicola, ortofrutticola.
Espansione del progetto in Italia
Il progetto - che ha coinvolto UnipolSai Assicurazioni come capofila e partner quali ARPAE Emilia-Romagna, Cia–Agricoltori Italiani, CREA Politiche e Bioeconomia, Festambiente, Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Leithà e Regione Emilia-Romagna - è stato implementato inizialmente in Emilia-Romagna e successivamente esteso a tutta l’Italia replicandola prima in Veneto, Toscana e Lazio.
Risultati e strumenti di comunicazione
Con le varie iniziative, quali articoli, video, workshop, incontri istituzionali dei partner sono stati raggiunti, sul territorio nazionale e internazionale, circa 600.000 soggetti (tra cui agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, economisti agrari, istituzioni pubbliche, agrometeorologi, etc). Circa 1.600 utenti, agricoltori e organizzazioni di produttori agricoli, hanno utilizzato l’ADA Tool ovvero uno strumento per la definizione del proprio piano di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni che contrastino e/o sfruttino le mutate condizioni climatiche.
Formazione e divulgazione
Sono 38.000 i soggetti, tra agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, tecnici e studenti, che hanno usufruito del percorso formativo composto da 10 webinar (7 tecnici e 3 di scambi di buone pratiche), video-lezioni peer to peer e podcast della serie AgriFuturo, tutto fruibile sul sito di progetto www.lifeada.eu. Sono state fornite, in particolare, importanti conoscenze in merito a mappe di pericolo e scenari climatici, la prevenzione e gestione del rischio, gli impatti economici dell'attuazione di interventi di adattamento al cambiamento climatico. La Regione Emilia-Romagna, in particolare ha adottato un approccio innovativo, in 3 bandi di investimento per una dotazione finanziaria complessiva di quasi 46 milioni di euro, riconoscendo, a parità di punteggio, una precedenza a chi ha dimostrato di dotarsi di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici.
Supporto decisionale per gli agricoltori
In particolare, LIFE ADA ha trasferito conoscenze ai produttori sugli scenari climatici e sulla gestione dei rischi e delle misure di adattamento per migliorare la capacità degli agricoltori ad affrontare i rischi climatici attuali e futuri. Ha inoltre costruito strumenti adeguati di supporto al loro processo decisionale nella definizione di piani di adattamento efficienti a livello di azienda agricola e di filiera, promovendo un approccio innovativo da parte dell’assicurazione per rafforzare la capacità di riduzione del rischio climatico al fine di mantenere l'assicurabilità degli agricoltori a lungo termine, nonostante l'aumento dei rischi catastrofici e sistemici.
Rispettare la montagna. Lavoro, ambiente e futuro
Il tema dell’overtourism al centro della conferenza, promossa dal Consiglio Regionale Unipol di Bolzano con il patrocinio di Asvis, svoltasi stamani presso l’Auditorium della Scuola Professionale “Einaudi”
Le varie sfaccettature e criticità del fenomeno dell’overtourism analizzati da diverse angolature: ambiente, lavoro e territorio. L’affluenza indiscriminata e senza regole di turisti è arrivata ad una dimensione tale da fagocitare le risorse impegnate da sempre a conservare l’unicità e la specificità dell’ambiente montano, a salvaguardare ecosistema, ambiente e tradizioni locali. Un tema che tocca da vicini la provincia di Bolzano, dove i servizi legati al turismo rappresentano circa il 10% del Pil e in cui l’indice di sovraffollamento turistico ha messo l’Alto Adige ai primi posti in Italia.
“Rispettare la montagna. Lavoro, ambiente e futuro” è il titolo della conferenza, promossa dal Consiglio Regionale Unipol di Bolzano con il patrocinio di Asvis (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile), svoltasi stamani all’Auditorium della Scuola professionale provinciale per l'artigianato e l'industria "Luigi Einaudi" in via Santa Geltrude a Bolzano. L’iniziativa, aperta a tutti gli interessati, ha affrontato una serie di temi, particolarmente sentiti e di stretta attualità, affrontando il tema da diversi punti di vista.
Rispettare la montagna significa rispettare l’unicità e la fragilità dei suoi ecosistemi. Una fragilità, resa ancora più evidente dalla crisi climatica che ci impone con urgenza l’introduzione di tutele rafforzate e la programmazione di un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente alpino, del paesaggio e delle comunità locali. A minare un equilibrio naturale costruito nei millenni è intervenuto un fenomeno che viene definito "overtourism", ovvero un accesso sproporzionato di persone verso una destinazione, che influenza negativamente la qualità della vita percepita dai cittadini e quella delle esperienze dei visitatori.
La conferenza si è posta l’obiettivo di riflettere sulle ricadute del fenomeno dell’overtourism sul territorio e di interrogarsi sulle possibili azioni da intraprendere a tutela delle comunità locali, delle future generazioni e della biodiversità.
La presidente del Consiglio regionale Unipol Alto Adige Südtirol, Doriana Pavanello ha introdotto e coordinato la conferenza: “Abbiamo voluto organizzare questo evento sul tema della montagna, della salvaguardia dell'ambiente e dell'ecosistema alpino per aprire sostanzialmente una riflessione anche su quella che è una pressione, una forte pressione turistica sull'ambiente montano. Nel 2023 è stato calcolato che gli arrivi in questa provincia ad alta vocazione turistica sono ammontati a 8 milioni di persone con una permanenza di circa 4,3 giornate pro turista, quindi abbiamo avuto 36 milioni di pernottamenti. Tutti concentrati nelle zone alpine, questo sostanzialmente senza preoccuparsi che una eccessiva pressione antropica, un'eccessiva presenza anche di persone su ambienti su sistemi resi ancora più fragili dal cambiamento climatico possono creare veramente delle situazioni anche irreversibili di erosione comunque di compromissione dell'ecosistema”.
“Rispetto all'overturismo alla centrificazione, - ha detto Elisa Sermarini del settore politiche sociali Libera -, la cosa importante da dire è che queste sono delle gigantesche questioni di classe legate molto anche al razzismo ambientale. Che cosa possiamo fare come soggetti sociali sindacati, realtà di base, comitati, in questa fase della storia dove siamo messi di fronte a enormi sfide? Siamo schiacciati tutti e tutti tra gli impatti del collasso climatico le guerre e la crescita costante delle povertà e delle disuguaglianze. Abbiamo davanti una sfida culturale, questa è la prima sfida che dobbiamo raccogliere perché ormai siamo di fronte, dopo 47 anni che si parla di sviluppo sostenibile, alla più grande catastrofe economica sociale e culturale che l'umanità ha mai attraversato. E' arrivato il momento, perché non abbiamo molta altra scelta, di riconvertirci ad una cultura diversa, una cultura dell'ecologia integrale, ossia di quella cultura che riconosce i diritti a tutte le entità viventi, umane e non, ma anche a madre terra, perché dobbiamo riconoscere una relazione di reciprocità, di complementarietà senza la quale non potremo vivere. Qui in ballo non c'è la salvezza del pianeta, il pianeta sopravvivrà, sarà la razza umana che rischia di non sopravvivere ancora per molto se non faremo dei cambiamenti in tempi brevi.”.
Carlo Alberto Zanella presidente CAI Alto Adige Südtirol ha detto: “Sono ormai quattro anni che come CAI parliamo di overturismo, improvvisamente è scoppiata questa questione. La cosa che mi fa un po’ impressione è che ho partecipato a diversi dibattiti, diversi convegni, ma l'argomento principale pare che siano solo i bed and breakfast. L'overturismo invece è proprio una presenza di turisti nell'Alto Adige che possiamo definire davvero esagerata. Purtroppo è un turismo che si manifesta solamente in determinati periodi dell'anno in particolare luglio e agosto. È l'estate che purtroppo porta molta gente a venire qui da noi per "camminare" ma che poi passa molto tempo in auto per andare da un posto all'altro. Come CAI siamo veramente molto preoccupati. Viene fatta molta pubblicità e la gente continuerà ad aumentare. Un po' ha contribuito anche l'Unesco. Invece di difendere e questo monumento naturale, lo ha solo reso più famoso e ora gente viene da ogni dove”.
Herwig Prinoth paleontologo del Musla - Museo Ladin di San Martin De Tor (qui il pdf della mostra/lavoro che ha presentato) ha lanciato alcuni allarmi: “La crisi climatica che stiamo vivendo è già in atto e sentiamo le conseguenze in tanti campi. La cosa più evidente in Alto Adige è la scomparsa dei ghiacciai, un ritiro drammatico negli ultimi. Poi abbiamo un altro aspetto che è la diffusione sempre più massiccia di parassiti come per esempio le zecche e la zanzara tigre e altri animali molto dannosi, come il bostrico che conseguenza del cambiamento climatico, non muore più durante l'inverno e così si può diffondere sempre di più. Poi abbiamo naturalmente la diffusione di nuove specie di animali e di piante che prima non c'erano in Alto Adige e che pian pianino stanno sostituendo le piante e gli animali autoctoni. Questo è un grande pericolo. Inoltre molti animali, che hanno un loro optimum di temperatura, se le temperature salgono loro devono salire sempre più in alta quota e le montagne hanno un'altitudine limitata, quindi prima o poi non sapranno più dove andare. Naturalmente le temperature sempre più alte e precipitazioni sempre più massicce e concentrate in piccoli territori e in zone molto limitate ci preoccupano abbastanza. Ci sono tante analogie con le crisi climatiche del passato, per esempio quella della fine del periodo Permiano, 252 milioni di anni fa, quando massicce eruzioni vulcaniche hanno portato a un aumento drammatico delle temperature per l'effetto serra”.
Denise Ganthaler, collaboratrice comunicazione & event management all’Ipl, ha poi presentato un'indagine (qui le slide in pdf) sui lavoratori nel settore dell'ospitalità “È emerso soprattutto che le condizioni non sono sempre buonissime. In gran parte degli aspetti che abbiamo analizzato i lavoratori e le lavoratrici del turismo hanno le condizioni peggiori piuttosto della media di altri settori in Alto Adige - ha sottolineato - e questo ci preoccupa molto perché l'argomento è rispettare le montagne, ma sarebbe importante rispettare anche le persone che lavorano in questo settore e c'è la possibilità di farlo”.
Elena Covi, dell’area assistenza soci e startup Coopbund (qui le slide della presentazione) ha parlato del ruolo delle cooperative: “Le cooperative sono una forma di impresa che contribuisce pienamente allo sviluppo sostenibile, economico e sociale del territorio in cui opera, in quanto sono fortemente radicati col territorio e con le comunità locali. Gli esempi sono due cooperative che operano in Alta Val Venosta, che hanno saputo aprirsi anche all'attività turistica rispettando però l'ambiente e le comunità locali. Una è una cooperativa di comunità che porta avanti attività tradizionali come un caseificio e anche attività in campo agricolo, però anche nel settore turistico attraverso l'albergo diffuso, l'altra invece è una cooperativa sociale di inserimento lavorativo che ha trasformato un ex caserma in un ostello all'insegna anche lì della sostenibilità e creando occupazione per le persone del posto”.
https://youtu.be/qD46x46UcTE
https://youtu.be/cBRzIh9JkHw
https://youtu.be/fwUXj-h9Fgs
https://youtu.be/HbImJe2L6IU
https://youtu.be/U4E8szWF4A8
https://youtu.be/lzt7VKiwiZ0
Overtourism. Conferenza il 25 ottobre a Bolzano organizzata dal CRU Bolzano
“Rispettare la montagna. Lavoro, ambiente e futuro”. È questo il titolo della conferenza, promossa dal Consiglio regionale Unipol di Bolzano con il patrocinio di Asvis, in programma venerdì 25 ottobre, dalle ore 9.30 alle 12.30 all’Auditorium della Scuola professionale provinciale per l'artigianato e l'industria "Luigi Einaudi" in via Santa Geltrude, 3 a Bolzano. L’iniziativa è aperta a tutti gli interessati.
Rispettare la montagna significa rispettare l’unicità e la fragilità dei suoi ecosistemi. Una fragilità, resa ancora più evidente dalla crisi climatica che ci impone con urgenza l’introduzione di tutele rafforzate e la programmazione di un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente alpino, del paesaggio e delle comunità locali. A minare un equilibrio naturale costruito nei millenni è intervenuto un fenomeno che viene definito "overtourism", ovvero un accesso sproporzionato di persone verso una destinazione, che influenza negativamente la qualità della vita percepita dai cittadini e quella delle esperienze dei visitatori.
La conferenza si pone quindi l’obiettivo di riflettere sulle ricadute del fenomeno dell’overtourism sul territorio e di interrogarsi sulle possibili azioni da intraprendere a tutela delle comunità locali, delle future generazioni e della biodiversità.
Introduce e coordina il tavolo la presidente del Cru Alto Adige Südtirol, Doriana Pavanello. Intervengono: Elisa Sermarini del settore politiche sociali Libera, Carlo Alberto Zanella presidente Cai Alto Adige Südtirol, Herwing Prinoth paleontologo del Musla- Museo Ladin di San Martin De Tor, Denise Ganthaler collaboratrice comunicazione & event management all’Ipl ed Elena Covi area assistenza soci e startup Coopbund. È prevista la traduzione simultanea. All’iniziativa saranno presenti anche gli alunni della classe seconda e della classe quinta del corso di operatore ai servizi di impresa della scuola professionale Einaudi.
Ingresso gratuito, registrazione tramite Eventbrite: https://bit.ly/cru_bolzano2024
Overtourism. Runder Tisch am 25. Oktober in Bozen
„Die Berge respektieren, Arbeit, Umwelt und Zukunft“: Dies ist der Titel des Runden Tisches, gefördert vom Unipol Regionalrat Südtirol unter der Schirmherrschaft von Asvis, der am Fretietg, der 25.Oktober, vom 9.30 bis 12.30 Uhr im Aditorium der Landesberufsschule für Handwerk und Industrie, ”Luigi Einaudi“ in der St. Gertraud-Straße 3, in Bozen stattfinden wird.
Die Berge zu respektieren bedeutet, die Einzigartigkeit und Zerbrechlichkeit ihrer Ökosysteme zu wahren. Eine Zerbrechlichkeit, die durch die Klimakrise noch deutlicher zutage tritt und die uns dringend dazu zwingt, verstärkte Schutzmaßnahmen einzuführen und ein Entwicklungsmodell zu entwickeln, das die alpine Umwelt, die Landschaft und die lokalen Gemeinschaften berücksichtigt. Das über Jahrtausende aufgebaute natürliche Gleichgewicht wird durch ein Phänomen untergraben, das als „Overtourism“ bekannt ist was sich negativ auf die von den Bürgern wahrgenommene Lebensqualität und die Qualität der Erfahrungen der Besucher auswirkt.
Ziel der Veranstaltung ist es, über die Auswirkungen dieses Phänomens auf das Gebiet nachzudenken und mögliche Maßnahmen zum Schutz der lokalen Gemeinschaften, künftiger Generationen und der biologischen Vielfalt zu erörtern.
Einleitung und Koordinierung: Doriana Pavanello, Präsidentin des CRU Südtirol. Beiträge: Elisa Sermarini, Bereich Sozialpolitik Libera, Carlo Alberto Zanella, Präsident CAI Südtirol, Herwing Prinoth, Paläontologe des Museum Ladin in San Martin de Tor, Denise Ganthaler, Mitarbeiterin – Kommunikation und Management von Events am AFI-IPL Arbeitsförderungsinstitut Bozen und Elena Covi, Bereich Mitgliederunterstützung und Startup – Coopbund.
Die Simultanübersetzung ist vorgesehen. Teilnehmen werden auch die Schüler/innen der zweiten und fünften Klassen des Kurses für Mitarbeiter für Business Services der Berufsschule Einaudi.
Eventbrite: https://bit.ly/cru_bolzano2024