Agricoltura e cambiamento climatico: con Life Ada formati 38.000 tra agricoltori e operatori del settore

Il progetto, che vede UnipolSai come capofila, è un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra Pubblica Amministrazione, Istituzioni tecnico-scientifiche, ONG, forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative)

Oggi, presso la sede del Parlamento Europeo a Roma, si è tenuto l’evento di chiusura di Life ADA (ADaptation in Agricolture), un progetto partito nel 2020 che vede la sinergia tra pubblico e privato con l’obiettivo di aumentare la resilienza del settore agricolo, attraverso lo sviluppo di strumenti di conoscenza e pianificazione che le forme aggregate di produttori e agricoltori possano utilizzare per adattarsi ai cambiamenti climatici.

Partecipanti di rilievo

All’evento, dal titolo “Il clima cambia, l’agricoltura risponde – Life ADA: reagire ai cambiamenti climatici” hanno partecipato importanti Autorità e rappresentanti di Associazioni e aziende: On. Dario Nardella, Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Butch Bacani, Responsabile del settore assicurativo dell’UNEP, Blaz Kurnik, Capo del Gruppo per gli Impatti dei Cambiamenti Climatici e l'Adattamento presso l'Agenzia Europea per l'Ambiente, Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni, Simona Caselli, Presidente dell’Areflh, di Granlatte Soc. Coop. e di CRPA, Cristiano Fini, Presidente CIA – Agricoltori Italiani, Cristian Maretti, Presidente Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Giuseppina Felice, Responsabile Settore Competitività delle imprese e Sviluppo dell'innovazione della Regione Emilia-Romagna, Giancarlo Righini, Assessore Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio.

L’intervento di Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni

Il settore agroalimentare, fondamentale per il funzionamento dell’economia italiana, presenta oggi un elevato grado di fragilità in conseguenza della sua crescente esposizione agli eventi climatici – afferma Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni - Con il Progetto LifeAda si è voluto affrontare questa criticità puntando, in particolar modo, sulla continua interazione tra compagnie di assicurazione ed operatori del settore agroalimentare, come principale abilitatore che favorisca un crescente adattamento delle imprese agricole alle conseguenze del cambiamento climatico. Si tratta di un progetto ad elevata complessità – conclude Laterza - che abilita il ruolo sociale delle assicurazioni ma che, al contempo, richiede l’impegno di tutto il sistema finanziario e, secondo una logica di partnership pubblico privato, di tutto il settore pubblico, con particolare riguardo al ruolo delle Regioni”.

Il modello innovativo di partenariato pubblico-privato

Life ADA si basa appunto sull’implementazione di un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra un’assicurazione, la Pubblica Amministrazione (Regioni), le Istituzioni tecnico-scientifiche, le ONG e forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative). I principali obiettivi dell’iniziativa, basata su un budget totale di quasi 2 milioni di euro, co-finanziato dalla UE per circa la metà dell’importo, sono i singoli agricoltori e le Organizzazioni di Produttori in tre filiere agroalimentari: lattiero-casearia (Parmigiano Reggiano), vitivinicola, ortofrutticola.

Espansione del progetto in Italia

Il progetto - che ha coinvolto UnipolSai Assicurazioni come capofila e partner quali ARPAE Emilia-Romagna, Cia–Agricoltori Italiani, CREA Politiche e Bioeconomia, Festambiente, Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Leithà e Regione Emilia-Romagna - è stato implementato inizialmente in Emilia-Romagna e successivamente esteso a tutta l’Italia replicandola prima in Veneto, Toscana e Lazio.

Risultati e strumenti di comunicazione

Con le varie iniziative, quali articoli, video, workshop, incontri istituzionali dei partner sono stati raggiunti, sul territorio nazionale e internazionale, circa 600.000 soggetti (tra cui agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, economisti agrari, istituzioni pubbliche, agrometeorologi, etc). Circa 1.600 utenti, agricoltori e organizzazioni di produttori agricoli, hanno utilizzato l’ADA Tool ovvero uno strumento per la definizione del proprio piano di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni che contrastino e/o sfruttino le mutate condizioni climatiche.

Formazione e divulgazione

Sono 38.000 i soggetti, tra agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, tecnici e studenti, che hanno usufruito del percorso formativo composto da 10 webinar (7 tecnici e 3 di scambi di buone pratiche), video-lezioni peer to peer e podcast della serie AgriFuturo, tutto fruibile sul sito di progetto www.lifeada.eu. Sono state fornite, in particolare, importanti conoscenze in merito a mappe di pericolo e scenari climatici, la prevenzione e gestione del rischio, gli impatti economici dell'attuazione di interventi di adattamento al cambiamento climatico. La Regione Emilia-Romagna, in particolare ha adottato un approccio innovativo, in 3 bandi di investimento per una dotazione finanziaria complessiva di quasi 46 milioni di euro, riconoscendo, a parità di punteggio, una precedenza a chi ha dimostrato di dotarsi di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici.

Supporto decisionale per gli agricoltori

In particolare, LIFE ADA ha trasferito conoscenze ai produttori sugli scenari climatici e sulla gestione dei rischi e delle misure di adattamento per migliorare la capacità degli agricoltori ad affrontare i rischi climatici attuali e futuri. Ha inoltre costruito strumenti adeguati di supporto al loro processo decisionale nella definizione di piani di adattamento efficienti a livello di azienda agricola e di filiera, promovendo un approccio innovativo da parte dell’assicurazione per rafforzare la capacità di riduzione del rischio climatico al fine di mantenere l'assicurabilità degli agricoltori a lungo termine, nonostante l'aumento dei rischi catastrofici e sistemici.


Rispettare la montagna. Lavoro, ambiente e futuro

Il tema dell’overtourism al centro della conferenza, promossa dal Consiglio Regionale Unipol di Bolzano con il patrocinio di Asvis, svoltasi stamani presso l’Auditorium della Scuola Professionale “Einaudi”

Le varie sfaccettature e criticità del fenomeno dell’overtourism analizzati da diverse angolature: ambiente, lavoro e territorio. L’affluenza indiscriminata e senza regole di turisti è arrivata ad una dimensione tale da fagocitare le risorse impegnate da sempre a conservare l’unicità e la specificità dell’ambiente montano, a salvaguardare ecosistema, ambiente e tradizioni locali. Un tema che tocca da vicini la provincia di Bolzano, dove i servizi legati al turismo rappresentano circa il 10% del Pil e in cui l’indice di sovraffollamento turistico ha messo l’Alto Adige ai primi posti in Italia.

Rispettare la montagna. Lavoro, ambiente e futuro” è il titolo della conferenza, promossa dal Consiglio Regionale Unipol di Bolzano con il patrocinio di Asvis (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile), svoltasi stamani all’Auditorium della Scuola professionale provinciale per l'artigianato e l'industria "Luigi Einaudi" in via Santa Geltrude a Bolzano. L’iniziativa, aperta a tutti gli interessati, ha affrontato una serie di temi, particolarmente sentiti e di stretta attualità, affrontando il tema da diversi punti di vista.

Rispettare la montagna significa rispettare l’unicità e la fragilità dei suoi ecosistemi. Una fragilità, resa ancora più evidente dalla crisi climatica che ci impone con urgenza l’introduzione di tutele rafforzate e la programmazione di un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente alpino, del paesaggio e delle comunità locali. A minare un equilibrio naturale costruito nei millenni è intervenuto un fenomeno che viene definito "overtourism", ovvero un accesso sproporzionato di persone verso una destinazione, che influenza negativamente la qualità della vita percepita dai cittadini e quella delle esperienze dei visitatori.
La conferenza si è posta l’obiettivo di riflettere sulle ricadute del fenomeno dell’overtourism sul territorio e di interrogarsi sulle possibili azioni da intraprendere a tutela delle comunità locali, delle future generazioni e della biodiversità.

La presidente del Consiglio regionale Unipol Alto Adige Südtirol, Doriana Pavanello ha introdotto e coordinato la conferenza: “Abbiamo voluto organizzare questo evento sul tema della montagna, della salvaguardia dell'ambiente e dell'ecosistema alpino per aprire sostanzialmente una riflessione anche su quella che è una pressione, una forte pressione turistica sull'ambiente montano. Nel 2023 è stato calcolato che gli arrivi in questa provincia ad alta vocazione turistica sono ammontati a 8 milioni di persone con una permanenza di circa 4,3 giornate pro turista, quindi abbiamo avuto 36 milioni di pernottamenti. Tutti concentrati nelle zone alpine, questo sostanzialmente senza preoccuparsi che una eccessiva pressione antropica, un'eccessiva presenza anche di persone su ambienti su sistemi resi ancora più fragili dal cambiamento climatico possono creare veramente delle situazioni anche irreversibili di erosione comunque di compromissione dell'ecosistema”.

“Rispetto all'overturismo alla centrificazione, - ha detto Elisa Sermarini del settore politiche sociali Libera -, la cosa importante da dire è che queste sono delle gigantesche questioni di classe legate molto anche al razzismo ambientale. Che cosa possiamo fare come soggetti sociali sindacati, realtà di base, comitati, in questa fase della storia dove siamo messi di fronte a enormi sfide? Siamo schiacciati tutti e tutti tra gli impatti del collasso climatico le guerre e la crescita costante delle povertà e delle disuguaglianze. Abbiamo davanti una sfida culturale, questa è la prima sfida che dobbiamo raccogliere perché ormai siamo di fronte, dopo 47 anni che si parla di sviluppo sostenibile, alla più grande catastrofe economica sociale e culturale che l'umanità ha mai attraversato. E' arrivato il momento, perché non abbiamo molta altra scelta, di riconvertirci ad una cultura diversa, una cultura dell'ecologia integrale, ossia di quella cultura che riconosce i diritti a tutte le entità viventi, umane e non, ma anche a madre terra, perché dobbiamo riconoscere una relazione di reciprocità, di complementarietà senza la quale non potremo vivere. Qui in ballo non c'è la salvezza del pianeta, il pianeta sopravvivrà, sarà la razza umana che rischia di non sopravvivere ancora per molto se non faremo dei cambiamenti in tempi brevi.”.

Carlo Alberto Zanella presidente CAI Alto Adige Südtirol ha detto: “Sono ormai quattro anni che come CAI parliamo di overturismo, improvvisamente è scoppiata questa questione. La cosa che mi fa un po’ impressione è che ho partecipato a diversi dibattiti, diversi convegni, ma l'argomento principale pare che siano solo i bed and breakfast. L'overturismo invece è proprio una presenza di turisti nell'Alto Adige che possiamo definire davvero esagerata. Purtroppo è un turismo che si manifesta solamente in determinati periodi dell'anno in particolare luglio e agosto. È l'estate che purtroppo porta molta gente a venire qui da noi per "camminare" ma che poi passa molto tempo in auto per andare da un posto all'altro. Come CAI siamo veramente molto preoccupati. Viene fatta molta pubblicità e la gente continuerà ad aumentare. Un po' ha contribuito anche l'Unesco. Invece di difendere e questo monumento naturale, lo ha solo reso più famoso e ora gente viene da ogni dove”.

Herwig Prinoth paleontologo del Musla - Museo Ladin di San Martin De Tor (qui il pdf della mostra/lavoro che ha presentato) ha lanciato alcuni allarmi: “La crisi climatica che stiamo vivendo è già in atto e sentiamo le conseguenze in tanti campi. La cosa più evidente in Alto Adige è la scomparsa dei ghiacciai, un ritiro drammatico negli ultimi. Poi abbiamo un altro aspetto che è la diffusione sempre più massiccia di parassiti come per esempio le zecche e la zanzara tigre e altri animali molto dannosi, come il bostrico che conseguenza del cambiamento climatico, non muore più durante l'inverno e così si può diffondere sempre di più. Poi abbiamo naturalmente la diffusione di nuove specie di animali e di piante che prima non c'erano in Alto Adige e che pian pianino stanno sostituendo le piante e gli animali autoctoni. Questo è un grande pericolo. Inoltre molti animali, che hanno un loro optimum di temperatura, se le temperature salgono loro devono salire sempre più in alta quota e le montagne hanno un'altitudine limitata, quindi prima o poi non sapranno più dove andare. Naturalmente le temperature sempre più alte e precipitazioni sempre più massicce e concentrate in piccoli territori e in zone molto limitate ci preoccupano abbastanza. Ci sono tante analogie con le crisi climatiche del passato, per esempio quella della fine del periodo Permiano, 252 milioni di anni fa, quando massicce eruzioni vulcaniche hanno portato a un aumento drammatico delle temperature per l'effetto serra”.

Denise Ganthaler, collaboratrice comunicazione & event management all’Ipl, ha poi presentato un'indagine (qui le slide in pdf) sui lavoratori nel settore dell'ospitalità “È emerso soprattutto che le condizioni non sono sempre buonissime. In gran parte degli aspetti che abbiamo analizzato i lavoratori e le lavoratrici del turismo hanno le condizioni peggiori piuttosto della media di altri settori in Alto Adige - ha sottolineato - e questo ci preoccupa molto perché l'argomento è rispettare le montagne, ma sarebbe importante rispettare anche le persone che lavorano in questo settore e c'è la possibilità di farlo”.

Elena Covi, dell’area assistenza soci e startup Coopbund (qui le slide della presentazione) ha parlato del ruolo delle cooperative: “Le cooperative sono una forma di impresa che contribuisce pienamente allo sviluppo sostenibile, economico e sociale del territorio in cui opera, in quanto sono fortemente radicati col territorio e con le comunità locali. Gli esempi sono due cooperative che operano in Alta Val Venosta, che hanno saputo aprirsi anche all'attività turistica rispettando però l'ambiente e le comunità locali. Una è una cooperativa di comunità che porta avanti attività tradizionali come un caseificio e anche attività in campo agricolo, però anche nel settore turistico attraverso l'albergo diffuso, l'altra invece è una cooperativa sociale di inserimento lavorativo che ha trasformato un ex caserma in un ostello all'insegna anche lì della sostenibilità e creando occupazione per le persone del posto”.

 

https://youtu.be/qD46x46UcTE

https://youtu.be/cBRzIh9JkHw

https://youtu.be/fwUXj-h9Fgs

https://youtu.be/HbImJe2L6IU

https://youtu.be/U4E8szWF4A8

https://youtu.be/lzt7VKiwiZ0


Overtourism. Conferenza il 25 ottobre a Bolzano organizzata dal CRU Bolzano

“Rispettare la montagna. Lavoro, ambiente e futuro”. È questo il titolo della conferenza, promossa dal Consiglio regionale Unipol di Bolzano con il patrocinio di Asvis, in programma venerdì 25 ottobre, dalle ore 9.30 alle 12.30 all’Auditorium della Scuola professionale provinciale per l'artigianato e l'industria "Luigi Einaudi" in via Santa Geltrude, 3 a Bolzano. L’iniziativa è aperta a tutti gli interessati.
Rispettare la montagna significa rispettare l’unicità e la fragilità dei suoi ecosistemi. Una fragilità, resa ancora più evidente dalla crisi climatica che ci impone con urgenza l’introduzione di tutele rafforzate e la programmazione di un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente alpino, del paesaggio e delle comunità locali. A minare un equilibrio naturale costruito nei millenni è intervenuto un fenomeno che viene definito "overtourism", ovvero un accesso sproporzionato di persone verso una destinazione, che influenza negativamente la qualità della vita percepita dai cittadini e quella delle esperienze dei visitatori.
La conferenza si pone quindi l’obiettivo di riflettere sulle ricadute del fenomeno dell’overtourism sul territorio e di interrogarsi sulle possibili azioni da intraprendere a tutela delle comunità locali, delle future generazioni e della biodiversità.

Introduce e coordina il tavolo la presidente del Cru Alto Adige Südtirol, Doriana Pavanello. Intervengono: Elisa Sermarini del settore politiche sociali Libera, Carlo Alberto Zanella presidente Cai Alto Adige Südtirol, Herwing Prinoth paleontologo del Musla- Museo Ladin di San Martin De Tor, Denise Ganthaler collaboratrice comunicazione & event management all’Ipl ed Elena Covi area assistenza soci e startup Coopbund. È prevista la traduzione simultanea. All’iniziativa saranno presenti anche gli alunni della classe seconda e della classe quinta del corso di operatore ai servizi di impresa della scuola professionale Einaudi.

Ingresso gratuito, registrazione tramite Eventbrite: https://bit.ly/cru_bolzano2024

 

Overtourism. Runder Tisch am 25. Oktober in Bozen

„Die Berge respektieren, Arbeit, Umwelt und Zukunft“: Dies ist der Titel des Runden Tisches, gefördert vom Unipol Regionalrat Südtirol unter der Schirmherrschaft von Asvis, der am Fretietg, der 25.Oktober, vom 9.30 bis 12.30 Uhr im Aditorium der Landesberufsschule für Handwerk und Industrie, ”Luigi Einaudi“ in der St. Gertraud-Straße 3, in Bozen stattfinden wird.

Die Berge zu respektieren bedeutet, die Einzigartigkeit und Zerbrechlichkeit ihrer Ökosysteme zu wahren. Eine Zerbrechlichkeit, die durch die Klimakrise noch deutlicher zutage tritt und die uns dringend dazu zwingt, verstärkte Schutzmaßnahmen einzuführen und ein Entwicklungsmodell zu entwickeln, das die alpine Umwelt, die Landschaft und die lokalen Gemeinschaften berücksichtigt. Das über Jahrtausende aufgebaute natürliche Gleichgewicht wird durch ein Phänomen untergraben, das als „Overtourism“ bekannt ist was sich negativ auf die von den Bürgern wahrgenommene Lebensqualität und die Qualität der Erfahrungen der Besucher auswirkt.
Ziel der Veranstaltung ist es, über die Auswirkungen dieses Phänomens auf das Gebiet nachzudenken und mögliche Maßnahmen zum Schutz der lokalen Gemeinschaften, künftiger Generationen und der biologischen Vielfalt zu erörtern.

Einleitung und Koordinierung: Doriana Pavanello, Präsidentin des CRU Südtirol. Beiträge: Elisa Sermarini, Bereich Sozialpolitik Libera, Carlo Alberto Zanella, Präsident CAI Südtirol, Herwing Prinoth, Paläontologe des Museum Ladin in San Martin de Tor, Denise Ganthaler, Mitarbeiterin – Kommunikation und Management von Events am AFI-IPL Arbeitsförderungsinstitut Bozen und Elena Covi, Bereich Mitgliederunterstützung und Startup – Coopbund.

Die Simultanübersetzung ist vorgesehen. Teilnehmen werden auch die Schüler/innen der zweiten und fünften Klassen des Kurses für Mitarbeiter für Business Services der Berufsschule Einaudi.

Eventbrite: https://bit.ly/cru_bolzano2024

 


Approvata la fusione per incorporazione di UnipolSai Assicurazioni S.p.A., Unipol Finance S.r.l., UnipolPart I S.p.A. e Unipol Investment S.p.A. in Unipol Gruppo S.p.A.

L'Assemblea degli Azionisti di Unipol Gruppo S.p.A. (anche la “Società” o “Unipol”), riunitasi in data odierna, ha approvato in sede straordinaria il progetto di fusione per incorporazione in Unipol Gruppo S.p.A. di UnipolSai Assicurazioni S.p.A. (“UnipolSai”), Unipol Finance S.r.l., UnipolPart I S.p.A. e Unipol Investment S.p.A. (le “Holding Intermedie”) e le conseguenti modifiche statutarie (la “Fusione”).

Secondo quanto già annunciato al mercato, la Fusione persegue, tra l’altro, l’obiettivo di razionalizzare la struttura societaria del Gruppo Unipol, semplificando nel contempo i processi decisionali di direzione unitaria e governo del Gruppo stesso. La società risultante dalla Fusione sarà una delle principali compagnie assicurative italiane, quotata nei mercati regolamentati, che rivestirà anche il ruolo di capogruppo del Gruppo e assumerà la nuova denominazione “Unipol Assicurazioni S.p.A.”, in breve “Unipol S.p.A.”

Per tutte le informazioni dettagliate leggi il comunicato stampa 

 


Presentato il Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare, Italia”

Si è tenuto ieri a Roma, presso le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia, il Forum “Welfare, Italia” dal titolo “Quali opportunità per creare valore nel sistema di Welfare”.

Durante l’evento, aperto dal messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato presentato il Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare, Italia”, supportato da Unipol Gruppo con la collaborazione di The European House – Ambrosetti (TEHA), e con il sostegno di un comitato scientifico composto da Veronica De Romanis, Giuseppe Curigliano, Giuseppe Guzzetti e Stefano Scarpetta.

Temi e obiettivi del Forum

Il ruolo trasversale della prevenzione per rispondere alle sfide evolutive del sistema di welfare, la sostenibilità di medio-lungo termine, il ruolo del privato e degli investimenti sociali sono stati i temi centrali del dibattito nell’appuntamento annuale del Welfare Italia Forum.

Il Think Tank “Welfare, Italia”, attivo da oltre un decennio, si propone come luogo di analisi, studio e confronto tra i principali stakeholder del settore pubblico e privato, inclusi decisori, esponenti governativi, parti sociali, casse e fondi previdenziali, rappresentanti di imprese, lavoratori, università e terzo settore.

Sfide economiche e finanziarie del sistema di Welfare

Dal punto di vista della finanza pubblica, entro il 2030 sarà necessario reperire 176 miliardi di euro addizionali per garantire la sostenibilità del sistema di welfare del Paese. Il sistema di welfare italiano deve affrontare crescenti bisogni di protezione in un contesto economico limitato da poche risorse fiscali, e dalle nuove regole di governance economica europea.

La correzione di bilancio per l’Italia si aggira intorno ai 13 miliardi di euro l’anno per i prossimi sette anni. A questa correzione si aggiungono gli incrementi della spesa nelle voci di welfare, portando alla necessità di trovare ulteriori 176 miliardi di euro entro il 2030.

Welfare italiano a confronto con l’Europa

L’Italia risulta il primo Paese tra i Big-4 europei per l’incidenza della spesa previdenziale sul PIL (16,2% contro il 12,3% della media europea). Al contrario, il Paese è agli ultimi posti per spesa in istruzione (4,1% del PIL) e politiche sociali (5,7% del PIL), rispetto a una media dell'Eurozona di 4,6% e 7,3%, rispettivamente. Anche la spesa sanitariarisulta inferiore alla media europea (7,1% del PIL italiano contro il 7,9% della media Eurozona).

La prevenzione come leva per la sostenibilità

Un punto chiave del Rapporto 2024 è l'importanza della prevenzione come strumento per contrastare la dinamica crescente dei costi di welfare. Secondo il Think Tank Welfare, Italia, 1 euro investito in prevenzione genera un ritorno di 14 euro sull’intera filiera socio-assistenziale del Paese.

L’analisi di TEHA mostra come la spesa in welfare sia troppo sbilanciata sulla gestione del presente (78,9% del totale) e solo il 21,1% è destinato alla costruzione del futuro, ovvero agli investimenti nelle nuove generazioni e nella prevenzione. Questi dati pongono l’Italia al di sotto della media europea (27,2%) e dietro a Paesi come Francia e Germania.

Dimensioni e impatto della filiera del welfare italiano

Il Think Tank “Welfare, Italia” ha quantificato per la prima volta in Italia la filiera estesa del welfare, composta da oltre 425.000 enti e più di 4,3 milioni di lavoratori, con un valore della produzione superiore a 200 miliardi di euro. Questa filiera è sostenuta da una pluralità di attori: enti regolatori, istituti assicurativi e bancari, strutture ospedaliere e di formazione, e una vasta rete di professionisti del welfare.

Formazione e competenze

Il settore del welfare richiede investimenti in formazione e valorizzazione delle competenze. L’Italia deve reclutare tra 250.000 e 440.000 tra infermieri, medici e docenti per allinearsi ai benchmark europei. Tuttavia, rimangono diversi gapda colmare: nel 2023, il 10,5% dei giovani tra i 18 e 24 anni ha ottenuto solo la licenza media e non ha seguito percorsi formativi superiori, e solo il 19,2% della popolazione possiede un titolo di studio terziario.

Welfare Italia Index 2024

Nel Welfare Italia Index 2024, lo strumento di monitoraggio basato su 22 KPI sviluppato dal Think Tank, emerge una crescente divisione tra le Regioni italiane. Le amministrazioni territoriali con il punteggio più elevato sono la P.A. di Trento (79,7 punti), seguita dall’Emilia Romagna (79,5 punti) e dalla P.A. di Bolzano (78,5 punti). All’opposto, si trovano la Basilicata (59,5 punti), la Campania (58,6 punti) e la Calabria (56,1 punti). Il divario tra la Regione con la performance migliore e quella peggiore è aumentato a 23,6 punti rispetto al 2023.

Le tre priorità d’azione per il sistema di Welfare

Il Think Tank “Welfare, Italia” ha individuato tre priorità su cui il Paese dovrebbe agire per sostenere l’evoluzione del sistema di welfare:

  1. Promuovere il contributo della Long-Term Care: introdurre una polizza obbligatoria di LTC, agevolazioni fiscali e schemi di incentivazione per le imprese.
  2. Piano di sviluppo delle competenze del welfare: realizzare un piano strategico coinvolgendo istituzioni e stakeholder per rispondere ai bisogni futuri del welfare, anche attraverso l’introduzione di Conti individuali di apprendimento.
  3. Creare un punto di accesso unico digitale per i servizi di welfare: integrato nelle piattaforme digitali esistenti (App IO, It Wallet), per semplificare l’accesso ai servizi di formazione, sanità, politiche sociali e previdenza.

 


Unipol all’interno della classifica “World’s Most Trustworthy Companies 2024" con 2 società

Il gruppo Unipol è l'unico gruppo italiano che ha 2 società tra le prime 1.000 in 20 paesi del mondo della classifica “World’s Most Trustworthy Companies 2024” per requisiti di fiducia, affidabilità e sicurezza

Unipol si è distinta all’interno della classifica “World’s Most Trustworthy Companies 2024” come unico Gruppo italiano che ha due società tra le prime 1.000 aziende analizzate in 20 Paesi del mondo e 23 settori, grazie ai propri requisiti di fiducia, affidabilità e sicurezza.

La classifica, pubblicata dal magazine americano Newsweek in collaborazione con il provider di dati di mercato e di consumo Statista, si basa su un sondaggio indipendente di oltre 70.000 partecipanti e 230.000 valutazioni di clienti, investitori e dipendenti che hanno riconosciuto al Gruppo Unipol la capacità di sviluppare prodotti e servizi di qualità, pagare alle risorse salari equi e nominare leader efficaci, confermando così anche a livello internazionale la propria leadership in termini di reputazione.

 


Al via il bando Act - Aspirare. Coinvolgere. Trasformare. Per una società più inclusiva e solidale

Fondazione Unipolis, la fondazione d’impresa del Gruppo Unipol, lancia il Bando ACT – Aspirare. Coinvolgere. Trasformare, un’iniziativa, in linea con il nuovo piano strategico triennale 2024-2026, destinata a progetti volti a favorire una società più inclusiva e solidale. Con uno stanziamento complessivo di 400 mila euro, il bando si rivolge a organizzazioni del Terzo Settore e altri soggetti impegnati nella lotta alle disuguaglianze, nella promozione di una mobilità sostenibile e nel miglioramento del welfare.

Lo scopo principale del Bando è sostenere le persone più fragili, facilitando l’accesso alle opportunità, all’autonomia e ai diritti, contribuendo così alla creazione di una cittadinanza attiva e inclusiva. L’obiettivo è favorire il protagonismo dei giovani, l’integrazione delle persone migranti e la promozione della parità di genere.

La Fondazione mira al raggiungimento di queste finalità a partire da un impegno nelle tre proprie aree di attività, che corrispondono alle categorie in cui è articolato il bando:

  • Disuguaglianze per progetti che contrastino le disparità geografiche, generazionali e di genere, sostenendo soluzioni in grado di favorire una crescita umana, culturale, sociale ed economica delle persone e delle società;
  • Mobilità per proposte che garantiscano una mobilità a misura di persona, accessibilità delle aree urbane ed extra-urbane, soprattutto attraverso la promozione di un uso consapevole della strada a sostegno di soluzioni per una mobilità sostenibile e una maggiore vivibilità delle città;
  • Welfare per favorire iniziative volte a migliorare la qualità della vita rispondendo all’emersione di nuove esigenze e riducendo il divario tra bisogni e servizi, stimolando azioni a tutela del diritto universale al benessere psico-fisico, a favore della corretta alimentazione, dell’attività fisica e psicomotoria, offrendo anche l’accesso a servizi sociosanitari a chi ha
    difficoltà di accesso.

Dal 25 settembre alle ore 13 del 31 ottobre 2024, le organizzazioni interessate su tutto il territorio nazionale potranno presentare le proprie candidature tramite PEC all’indirizzo bandoact@pec.unipol.it.

Ogni soggetto potrà candidare un solo progetto, utilizzando i modelli forniti sul sito ufficiale www.fondazioneunipolis.org/bando-act. Le attività dovranno essere realizzate in Italia a partire da gennaio 2025, con una durata massima di 24 mesi e termine ultimo entro dicembre 2026.

Fra tutte le proposte ricevute, quelle selezionate riceveranno un contributo fino a un massimo di 100 mila euro per progetto, che coprirà fino al 75% dei costi totali. Il sostegno economico sarà erogato in due tranche: una iniziale all’avvio del progetto e una finale a conclusione, previo invio della rendicontazione.

“In un Paese sempre più diseguale, in cui crescono le disparità sociali ed economiche, è fondamentale un impegno comune per agire secondo logiche solidali al fine di costruire una società più equa. Per questo, come Fondazione Unipolis abbiamo ideato il Bando ACT – Aspirare. Coinvolgere. Trasformare. La visione è contribuire a realizzare un contesto sociale in cui i giovani possano diventare protagonisti del futuro, quanti provengono da percorsi migratori possano sentirsi parte attiva di una nuova collettività, le donne possano vedere realizzato un orizzonte di reale parità, concorrendo così a una trasformazione positiva della società per tutte e tutti” dichiara Maria Luisa Parmigiani, Direttrice di Fondazione Unipolis.

Tutte le informazioni sul sito della Fondazione Unipolis: https://www.fondazioneunipolis.org/bando-act

 


City Flows: gli effetti positivi delle città europee a 30 Km/h

La seconda edizione di City Flows, evento internazionale organizzato da Fondazione Unipolis e dall’European Transport Safety Council in collaborazione con l’Agenzia UnipolSai Atlante e il Consiglio Regionale Unipol di Trento, in occasione dell'European Mobility Week 2024, si è tenuto venerdì scorso con il patrocinio della Provincia Autonoma e del Comune di Trento. L’evento aveva l’obiettivo di analizzare l’impatto dell'abbassamento dei limiti di velocità nei centri urbani e ha visto la presentazione del primo studio scientifico europeo sugli effetti delle “Città 30 km/h”. Lo studio è stato curato dal Professor George Yannis, responsabile del Dipartimento di pianificazione e ingegneria dei trasporti dell'Università Tecnica Nazionale di Atene.

L’analisi, che ha considerato oltre 70 studi diversi condotti in 17 città europee, tra cui Bologna, Parigi, Berlino e Londra, ha evidenziato importanti benefici derivanti dall'introduzione del limite di velocità a 30 km/h. Oltre alla riduzione degli incidenti stradali, lo studio ha mostrato effetti positivi su diversi fronti. Tra i principali risultati:

  • Riduzione degli incidenti stradali del 23%.
  • Diminuzione del 37% dei decessi e del 38% dei feriti.
  • Miglioramenti ambientali, con una riduzione media delle emissioni del 18% e una riduzione del rumore di 2,5 dB.
  • Alleggerimento della congestione del traffico del 2%.

Questi dati dimostrano come la sicurezza stradale e la sostenibilità ambientale possano andare di pari passo, con benefici tangibili per la qualità della vita urbana.

Durante l'evento, sono stati presentati anche i primi dati del 2024 sulla mobilità urbana di Bologna, che mostrano gli effetti positivi dell'introduzione del limite di 30 km/h. Nei primi sei mesi del 2024, la città ha visto una riduzione dell'11%degli incidenti stradali rispetto all'anno precedente. Più nello specifico, gli incidenti gravi in "codice rosso" sono diminuiti del 37,8%, mentre quelli in "codice giallo" hanno subito un lieve calo dello 0,7%. Tuttavia, gli incidenti minori in "codice verde" sono aumentati del 19%.

Parallelamente, Bologna ha registrato un forte incremento nella mobilità sostenibile. Il traffico ciclistico è aumentato del 12%, i viaggi in bike sharing sono cresciuti del 92% e gli spostamenti in autobus hanno visto un incremento dell'11%, segnalando un cambiamento positivo nelle abitudini di trasporto della città.

L’obiettivo della Fondazione Unipolis è favorire in un Paese, in cui crescono le disparità sociali ed economiche, una società più solidale sostenendo i fragili a partire dalle nostre competenze e aree di presidio. Per questo, come Fondazione Unipolis abbiamo lanciato negli scorsi mesi un nuovo piano triennale che risponda a questi obiettivi e, nell’ambito di quella strategia, ci concentriamo su tre direttive: Mobilità, Welfare e Disuguaglianze. Per quanto riguarda la Mobilità, tema di questo convegno e da sempre nel dna della Fondazione Unipolis, lavoriamo per accrescere la cultura della sicurezza stradale perché rendendo più sicure le nostre città miglioriamo la qualità della vita di tutti, in particolare dei più fragili” ha commentato Alberto Federici - Consigliere Delegato Fondazione Unipolis.

Tra la relatrici e i relatori anche Paola Carrea (General Manager UnipolTech), Antonio Avenoso (European Transport Safety Council), Claire Depré (Commissione Europea), Veronique Rondeau (ONU), George Yannis (NTUA), Richard Owen (PACTS UK), Natalia E. Fonseca González (Universidad Politécnica de Madrid), Federica Biassoni (Università Cattolica).

 

Il video dell'evento:

https://www.youtube.com/live/At_sEYo_7HU?si=zJQ6pkGCMKPzlTfO&t=2319

 DI SEGUITO TUTTI GLI INTERVENTI

APERTURA LAVORI

  • CLAUDIO SOINI | Presidente, Consiglio della Provincia autonoma di Trento
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  • MATTIA GOTTARDI | Assessore all'urbanistica, energia e trasporti, Provincia autonoma di Trento
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  • FRANCO IANESELLI | Sindaco, Comune di Trento
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  • ALBERTO FEDERICI | Consigliere Delegato, Fondazione Unipolis
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​SCENARIO

"Le sfide europee e globali della sicurezza stradale"

  • ANTONIO AVENOSO | Direttore Esecutivo, Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti
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  • GEORGE YANNIS | Direttore, Dipartimento di Pianificazione e Ingegneria dei Trasporti, Università Tecnica Nazionale di Atene
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EXPERT SPEECH

  • RICHARD OWEN - CEO, Agilysis / Consiglio Consultivo Parlamentare per la Sicurezza dei Trasporti del Regno Unito
    Presenta: "LUSTRE - Lower Urban Speed Limits in Europe. Come l'abbassamento dei limiti di velocità ha cambiato le strade in Europa"
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  • NATALIA E. FONSECA GONZÁLEZ | Professoressa, Dipartimento di Ingegneria Energetica del Politecnico di Madrid
    Presenta: "Impatti ambientali delle politiche di riduzione dei limiti di velocità nei centri urbani"
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  • ​​PAOLA CARREA | General Manager, UnipolTech
    Presenta: "I dati della telematica per la pianificazione della mobilità urbana"
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  • FEDERICA BIASSONI | Direttrice, Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
    Presenta: "Effetti dell'abbassamento dei limiti di velocità nei centri urbani: riappropriarsi del contatto con l'ambiente per un maggior benessere degli utenti della strada"
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FOCUS ON

Spagna

  • DANIEL MACENLLE | Direttore Generale della tutela del cittadino, Comune di Pontevedra
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Italia

  • VALENTINA ORIOLI | Assessore della nuova mobilità, Comune di Bologna
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  • EZIO FACCHIN | Assessore alla mobilità, Comune di Trento
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Brasile

  • LUIZ OTÁVIO MACIEL MIRANDA | Advisor, Dipartimento del traffico Stato del Pará
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CONCLUSIONI

  • CLAIRE DEPRE | Capa Unità sicurezza stradale Direzione Generale Mobilità e Trasporti (DG MOVE), Commissione Europea
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  • MATTIA GOTTARDI | Assessore all'urbanistica, energia e trasporti, Provincia autonoma di Trento
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City Flows 2024

A Trento e online, l'evento internazionale di Unipolis ed European Transport Safety Council con la collaborazione del Consiglio Regionale Unipol di Trento per l'European Mobility Week 2024


Più di 15 esperti, esperte, amministratori e amministratrici internazionali a confronto per analizzare gli impatti dell'abbassamento dei limiti di velocità nei centri urbani su quattro aspetti principali: sicurezzaambienteeconomia locale e salute. È questo l'obiettivo della seconda edizione di City Flows, l'evento organizzato da Fondazione Unipolis ed European Transport Safety Council

Dopo Siracusa nel 2023 quest'anno sarà Trento ad ospitare l'iniziativa il 20 settembre dalle 9 alle 13.30, con il patrocinio della Provincia Autonoma, del Comune e in collaborazione con l'Agenzia UnipolSai Atlante e il Consiglio Regionale Unipol di Trento. L'evento si svolgerà presso la Sala Depero del Palazzo della Provincia in Piazza Dante 15, e sarà trasmesso in diretta streaming in italiano e inglese.

City Flows è nel calendario degli appuntamenti che in tutta Europa si svolgeranno durante l'E​uropean Mobility Week (16-22 settembre), che quest'anno ha come tema lo “spazio pubblico condiviso", promosso come uno spazio in cui le persone, le modalità di trasporto e le attività devono contribuire all'equità sociale, alla sicurezza stradale, alla riduzione dell'inquinamento e al miglioramento della qualità della vita.​

È possibile iscriversi gratuitamente su Eventbrite  per partecipare a una o più sessioni (online o in presenza​).

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