Agricoltura e cambiamento climatico: con Life Ada formati 38.000 tra agricoltori e operatori del settore


29 Ottobre 2024|6 Minuti

Il progetto, che vede UnipolSai come capofila, è un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra Pubblica Amministrazione, Istituzioni tecnico-scientifiche, ONG, forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative)

Oggi, presso la sede del Parlamento Europeo a Roma, si è tenuto l’evento di chiusura di Life ADA (ADaptation in Agricolture), un progetto partito nel 2020 che vede la sinergia tra pubblico e privato con l’obiettivo di aumentare la resilienza del settore agricolo, attraverso lo sviluppo di strumenti di conoscenza e pianificazione che le forme aggregate di produttori e agricoltori possano utilizzare per adattarsi ai cambiamenti climatici.

Partecipanti di rilievo

All’evento, dal titolo “Il clima cambia, l’agricoltura risponde – Life ADA: reagire ai cambiamenti climatici” hanno partecipato importanti Autorità e rappresentanti di Associazioni e aziende: On. Dario Nardella, Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Butch Bacani, Responsabile del settore assicurativo dell’UNEP, Blaz Kurnik, Capo del Gruppo per gli Impatti dei Cambiamenti Climatici e l’Adattamento presso l’Agenzia Europea per l’Ambiente, Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni, Simona Caselli, Presidente dell’Areflh, di Granlatte Soc. Coop. e di CRPA, Cristiano Fini, Presidente CIA – Agricoltori Italiani, Cristian Maretti, Presidente Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Giuseppina Felice, Responsabile Settore Competitività delle imprese e Sviluppo dell’innovazione della Regione Emilia-Romagna, Giancarlo Righini, Assessore Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio.

L’intervento di Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni

Il settore agroalimentare, fondamentale per il funzionamento dell’economia italiana, presenta oggi un elevato grado di fragilità in conseguenza della sua crescente esposizione agli eventi climatici – afferma Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni – Con il Progetto LifeAda si è voluto affrontare questa criticità puntando, in particolar modo, sulla continua interazione tra compagnie di assicurazione ed operatori del settore agroalimentare, come principale abilitatore che favorisca un crescente adattamento delle imprese agricole alle conseguenze del cambiamento climatico. Si tratta di un progetto ad elevata complessità – conclude Laterza – che abilita il ruolo sociale delle assicurazioni ma che, al contempo, richiede l’impegno di tutto il sistema finanziario e, secondo una logica di partnership pubblico privato, di tutto il settore pubblico, con particolare riguardo al ruolo delle Regioni”.

Il modello innovativo di partenariato pubblico-privato

Life ADA si basa appunto sull’implementazione di un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra un’assicurazione, la Pubblica Amministrazione (Regioni), le Istituzioni tecnico-scientifiche, le ONG e forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative). I principali obiettivi dell’iniziativa, basata su un budget totale di quasi 2 milioni di euro, co-finanziato dalla UE per circa la metà dell’importo, sono i singoli agricoltori e le Organizzazioni di Produttori in tre filiere agroalimentari: lattiero-casearia (Parmigiano Reggiano), vitivinicola, ortofrutticola.

Espansione del progetto in Italia

Il progetto – che ha coinvolto UnipolSai Assicurazioni come capofila e partner quali ARPAE Emilia-Romagna, Cia–Agricoltori Italiani, CREA Politiche e Bioeconomia, Festambiente, Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Leithà e Regione Emilia-Romagna – è stato implementato inizialmente in Emilia-Romagna e successivamente esteso a tutta l’Italia replicandola prima in Veneto, Toscana e Lazio.

Risultati e strumenti di comunicazione

Con le varie iniziative, quali articoli, video, workshop, incontri istituzionali dei partner sono stati raggiunti, sul territorio nazionale e internazionale, circa 600.000 soggetti (tra cui agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, economisti agrari, istituzioni pubbliche, agrometeorologi, etc). Circa 1.600 utenti, agricoltori e organizzazioni di produttori agricoli, hanno utilizzato l’ADA Tool ovvero uno strumento per la definizione del proprio piano di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni che contrastino e/o sfruttino le mutate condizioni climatiche.

Formazione e divulgazione

Sono 38.000 i soggetti, tra agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, tecnici e studenti, che hanno usufruito del percorso formativo composto da 10 webinar (7 tecnici e 3 di scambi di buone pratiche), video-lezioni peer to peer e podcast della serie AgriFuturo, tutto fruibile sul sito di progetto www.lifeada.eu. Sono state fornite, in particolare, importanti conoscenze in merito a mappe di pericolo e scenari climatici, la prevenzione e gestione del rischio, gli impatti economici dell’attuazione di interventi di adattamento al cambiamento climatico. La Regione Emilia-Romagna, in particolare ha adottato un approccio innovativo, in 3 bandi di investimento per una dotazione finanziaria complessiva di quasi 46 milioni di euro, riconoscendo, a parità di punteggio, una precedenza a chi ha dimostrato di dotarsi di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici.

Supporto decisionale per gli agricoltori

In particolare, LIFE ADA ha trasferito conoscenze ai produttori sugli scenari climatici e sulla gestione dei rischi e delle misure di adattamento per migliorare la capacità degli agricoltori ad affrontare i rischi climatici attuali e futuri. Ha inoltre costruito strumenti adeguati di supporto al loro processo decisionale nella definizione di piani di adattamento efficienti a livello di azienda agricola e di filiera, promovendo un approccio innovativo da parte dell’assicurazione per rafforzare la capacità di riduzione del rischio climatico al fine di mantenere l’assicurabilità degli agricoltori a lungo termine, nonostante l’aumento dei rischi catastrofici e sistemici.


Agricoltura e cambiamento climatico: con Life Ada formati 38.000 tra agricoltori e operatori del settore


CRU unipol|29 Ottobre 2024|6 Minuti

Il progetto, che vede UnipolSai come capofila, è un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra Pubblica Amministrazione, Istituzioni tecnico-scientifiche, ONG, forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative)

Oggi, presso la sede del Parlamento Europeo a Roma, si è tenuto l’evento di chiusura di Life ADA (ADaptation in Agricolture), un progetto partito nel 2020 che vede la sinergia tra pubblico e privato con l’obiettivo di aumentare la resilienza del settore agricolo, attraverso lo sviluppo di strumenti di conoscenza e pianificazione che le forme aggregate di produttori e agricoltori possano utilizzare per adattarsi ai cambiamenti climatici.

Partecipanti di rilievo

All’evento, dal titolo “Il clima cambia, l’agricoltura risponde – Life ADA: reagire ai cambiamenti climatici” hanno partecipato importanti Autorità e rappresentanti di Associazioni e aziende: On. Dario Nardella, Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Butch Bacani, Responsabile del settore assicurativo dell’UNEP, Blaz Kurnik, Capo del Gruppo per gli Impatti dei Cambiamenti Climatici e l’Adattamento presso l’Agenzia Europea per l’Ambiente, Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni, Simona Caselli, Presidente dell’Areflh, di Granlatte Soc. Coop. e di CRPA, Cristiano Fini, Presidente CIA – Agricoltori Italiani, Cristian Maretti, Presidente Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Giuseppina Felice, Responsabile Settore Competitività delle imprese e Sviluppo dell’innovazione della Regione Emilia-Romagna, Giancarlo Righini, Assessore Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio.

L’intervento di Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni

Il settore agroalimentare, fondamentale per il funzionamento dell’economia italiana, presenta oggi un elevato grado di fragilità in conseguenza della sua crescente esposizione agli eventi climatici – afferma Matteo Laterza, Amministratore Delegato UnipolSai Assicurazioni – Con il Progetto LifeAda si è voluto affrontare questa criticità puntando, in particolar modo, sulla continua interazione tra compagnie di assicurazione ed operatori del settore agroalimentare, come principale abilitatore che favorisca un crescente adattamento delle imprese agricole alle conseguenze del cambiamento climatico. Si tratta di un progetto ad elevata complessità – conclude Laterza – che abilita il ruolo sociale delle assicurazioni ma che, al contempo, richiede l’impegno di tutto il sistema finanziario e, secondo una logica di partnership pubblico privato, di tutto il settore pubblico, con particolare riguardo al ruolo delle Regioni”.

Il modello innovativo di partenariato pubblico-privato

Life ADA si basa appunto sull’implementazione di un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra un’assicurazione, la Pubblica Amministrazione (Regioni), le Istituzioni tecnico-scientifiche, le ONG e forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative). I principali obiettivi dell’iniziativa, basata su un budget totale di quasi 2 milioni di euro, co-finanziato dalla UE per circa la metà dell’importo, sono i singoli agricoltori e le Organizzazioni di Produttori in tre filiere agroalimentari: lattiero-casearia (Parmigiano Reggiano), vitivinicola, ortofrutticola.

Espansione del progetto in Italia

Il progetto – che ha coinvolto UnipolSai Assicurazioni come capofila e partner quali ARPAE Emilia-Romagna, Cia–Agricoltori Italiani, CREA Politiche e Bioeconomia, Festambiente, Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Leithà e Regione Emilia-Romagna – è stato implementato inizialmente in Emilia-Romagna e successivamente esteso a tutta l’Italia replicandola prima in Veneto, Toscana e Lazio.

Risultati e strumenti di comunicazione

Con le varie iniziative, quali articoli, video, workshop, incontri istituzionali dei partner sono stati raggiunti, sul territorio nazionale e internazionale, circa 600.000 soggetti (tra cui agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, economisti agrari, istituzioni pubbliche, agrometeorologi, etc). Circa 1.600 utenti, agricoltori e organizzazioni di produttori agricoli, hanno utilizzato l’ADA Tool ovvero uno strumento per la definizione del proprio piano di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni che contrastino e/o sfruttino le mutate condizioni climatiche.

Formazione e divulgazione

Sono 38.000 i soggetti, tra agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, tecnici e studenti, che hanno usufruito del percorso formativo composto da 10 webinar (7 tecnici e 3 di scambi di buone pratiche), video-lezioni peer to peer e podcast della serie AgriFuturo, tutto fruibile sul sito di progetto www.lifeada.eu. Sono state fornite, in particolare, importanti conoscenze in merito a mappe di pericolo e scenari climatici, la prevenzione e gestione del rischio, gli impatti economici dell’attuazione di interventi di adattamento al cambiamento climatico. La Regione Emilia-Romagna, in particolare ha adottato un approccio innovativo, in 3 bandi di investimento per una dotazione finanziaria complessiva di quasi 46 milioni di euro, riconoscendo, a parità di punteggio, una precedenza a chi ha dimostrato di dotarsi di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici.

Supporto decisionale per gli agricoltori

In particolare, LIFE ADA ha trasferito conoscenze ai produttori sugli scenari climatici e sulla gestione dei rischi e delle misure di adattamento per migliorare la capacità degli agricoltori ad affrontare i rischi climatici attuali e futuri. Ha inoltre costruito strumenti adeguati di supporto al loro processo decisionale nella definizione di piani di adattamento efficienti a livello di azienda agricola e di filiera, promovendo un approccio innovativo da parte dell’assicurazione per rafforzare la capacità di riduzione del rischio climatico al fine di mantenere l’assicurabilità degli agricoltori a lungo termine, nonostante l’aumento dei rischi catastrofici e sistemici.