Il ruolo dei CRU ai tempi del Coronavirus
L’8 aprile scorso si è tenuta, in video conferenza e con la partecipazione del Presidente del Gruppo Unipol Pierluigi Stefanini, la Consulta dei Presidenti CRU con il principale intento di mantenere un contatto fra l’impresa e la comunità dei CRU. In un fase difficile come quella che stiamo attraversando, viene ribadita la volontà di Unipol di essere al fianco dei corpi intermedi della società in un momento nel quale, nella drammaticità della situazione, ne esce confermata la loro importanza.
Gli obiettivi specifici dell’incontro sono stati :
- comporre un quadro nazionale, ma con un elevato grado di granularità regionale, della situazione di emergenza determinatasi nelle diverse regioni;
- fissare alcune possibili linee di lavoro dei CRU per i mesi futuri, in particolare con l’uscita dalla situazione di emergenza.
Al di là delle differenze delle situazioni regionali, tutte comunque caratterizzate da emergenza sanitaria, economica e, in prospettiva, anche sociale soprattutto per le persone già in difficoltà o con forti svantaggi economici, di istruzione, di collocazione territoriale, tecnologici (in particolare per le aree interne), il quadro che è emerso nel corso dell’incontro è di una profonda recessione in essere e, ancora di più, prospettica, con bisogni immediati a cui dare risposte rapide, soprattutto in termini di liquidità.
Tutti i settori dell’economia, a diverso livello di intensità, registrano cali di fatturato di decine di punti percentuali. Drammatica la situazione del turismo, unitamente a quella della cultura e dell’arte, che per un paese come il nostro rappresentano una componente importante del PIL nazionale. Nel settore del turismo si registrano perdite di fatturato che raggiungono l’80% rispetto alla stagione precedente. Sono a serio rischio la sopravvivenza di decine di migliaia di PMI e di centinaia di migliaia di posti di lavoro.
In questo contesto giovani e lavoratori atipici rischiano di pagare il conto maggiore.
Un altro aspetto della situazione attuale che rischia di trasformarsi in emergenza è quello della legalità: a fronte di esigenze di denaro alle quali non si corrispondesse in modo legale (e celere) sarebbe molto probabile (se non certo in alcune parti del Paese) l’intervento della criminalità organizzata.
Per l’immediato è necessario sostenere le imprese, in particolare le piccole e le micro, attraverso interventi adeguati, rapidi, facilmente accessibili. Le parole d’ordine di questa fase dovrebbero essere risorse, velocità, semplicità.
Nell’ambito dell’incontro si è anche dibattuto su quale sia il ruolo dei Consigli Regionali Unipol oggi. I punti che seguono segnano una serie di ambiti di iniziativa che mettono in luce uno spazio e un ruolo significativi dei CRU:
- Sollecitatori di provvedimenti: fungere da primo tavolo di analisi e condivisione per poter contribuire meglio a rafforzare le istanze di collaborazione fra istituzioni e società organizzata, facendosi promotori di temi e proposte capaci di “contaminare” altri ambienti (in primis quelli istituzionali) anche per tenere insieme gestione dell’emergenza e visione di prospettiva orientata alla resilienza trasformativa;
- Portatori di esigenze delle imprese e dei lavoratori, con particolare riferimento ai bisogni di salute e sicurezza territoriali, e ai bisogni legati al percorso di riapertura nella relazione con le istituzioni locali;
- Promotori di una cultura della partecipazione, che i CRU possono contribuire ad organizzare anche per combattere l’isolamento sociale. Connessa a questa problematica vi è anche quella di una chiara gestione delle informazioni e del trattamento dei dati personali.
- Luoghi di costruzione di scenari: i CRU potrebbero spingersi ad immaginare cosa possa diventare il dopo emergenza nei vari territori, contribuendo ad individuare e organizzare proposte e risposte.
- Facilitatori di partnernariati, contribuendo a mettere insieme il ruolo delle imprese private, delle cooperative, del volontariato delle diverse associazioni.
- Luoghi di condivisione delle interpretazioni socio-economiche: fare conoscere pensieri ed elaborazioni di parti della società e metterli in comune, creando in questo modo valore condiviso. Importante a questo proposito è il collegamento con il mondo delle Università
Di conseguenza, all’interno dei CRU, sarà opportuno:
- riorganizzare il lavoro svolto nei mesi scorsi in funzione delle nuove emergenze, ad esempio nel campo del turismo sostenibile.
- avviare una nuova progettualità sui fondi europei, monitorando in modo approfondito le opportunità che l’Europa metterà a disposizione con la nuova programmazione 2021/2027 e con gli strumenti messi a disposizione a seguito dell’emergenza Covid.
- riprendere momenti seminariali di approfondimento in materia di: efficientamento e modernizzazione della pubblica amministrazione; ruolo della tecnologia ne lavoro e nella società;
- contribuire e costruire il futuro del sistema sanitario e del welfare, a partire dal rilancio della medicina di territorio e dai progetti di telemedicina, laddove occorre innovazione progettuale, anche attraverso l’utilizzo di piattaforme.
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Il ruolo dei CRU ai tempi del Coronavirus
L’8 aprile scorso si è tenuta, in video conferenza e con la partecipazione del Presidente del Gruppo Unipol Pierluigi Stefanini, la Consulta dei Presidenti CRU con il principale intento di mantenere un contatto fra l’impresa e la comunità dei CRU. In un fase difficile come quella che stiamo attraversando, viene ribadita la volontà di Unipol di essere al fianco dei corpi intermedi della società in un momento nel quale, nella drammaticità della situazione, ne esce confermata la loro importanza.
Gli obiettivi specifici dell’incontro sono stati :
- comporre un quadro nazionale, ma con un elevato grado di granularità regionale, della situazione di emergenza determinatasi nelle diverse regioni;
- fissare alcune possibili linee di lavoro dei CRU per i mesi futuri, in particolare con l’uscita dalla situazione di emergenza.
Al di là delle differenze delle situazioni regionali, tutte comunque caratterizzate da emergenza sanitaria, economica e, in prospettiva, anche sociale soprattutto per le persone già in difficoltà o con forti svantaggi economici, di istruzione, di collocazione territoriale, tecnologici (in particolare per le aree interne), il quadro che è emerso nel corso dell’incontro è di una profonda recessione in essere e, ancora di più, prospettica, con bisogni immediati a cui dare risposte rapide, soprattutto in termini di liquidità.
Tutti i settori dell’economia, a diverso livello di intensità, registrano cali di fatturato di decine di punti percentuali. Drammatica la situazione del turismo, unitamente a quella della cultura e dell’arte, che per un paese come il nostro rappresentano una componente importante del PIL nazionale. Nel settore del turismo si registrano perdite di fatturato che raggiungono l’80% rispetto alla stagione precedente. Sono a serio rischio la sopravvivenza di decine di migliaia di PMI e di centinaia di migliaia di posti di lavoro.
In questo contesto giovani e lavoratori atipici rischiano di pagare il conto maggiore.
Un altro aspetto della situazione attuale che rischia di trasformarsi in emergenza è quello della legalità: a fronte di esigenze di denaro alle quali non si corrispondesse in modo legale (e celere) sarebbe molto probabile (se non certo in alcune parti del Paese) l’intervento della criminalità organizzata.
Per l’immediato è necessario sostenere le imprese, in particolare le piccole e le micro, attraverso interventi adeguati, rapidi, facilmente accessibili. Le parole d’ordine di questa fase dovrebbero essere risorse, velocità, semplicità.
Nell’ambito dell’incontro si è anche dibattuto su quale sia il ruolo dei Consigli Regionali Unipol oggi. I punti che seguono segnano una serie di ambiti di iniziativa che mettono in luce uno spazio e un ruolo significativi dei CRU:
- Sollecitatori di provvedimenti: fungere da primo tavolo di analisi e condivisione per poter contribuire meglio a rafforzare le istanze di collaborazione fra istituzioni e società organizzata, facendosi promotori di temi e proposte capaci di “contaminare” altri ambienti (in primis quelli istituzionali) anche per tenere insieme gestione dell’emergenza e visione di prospettiva orientata alla resilienza trasformativa;
- Portatori di esigenze delle imprese e dei lavoratori, con particolare riferimento ai bisogni di salute e sicurezza territoriali, e ai bisogni legati al percorso di riapertura nella relazione con le istituzioni locali;
- Promotori di una cultura della partecipazione, che i CRU possono contribuire ad organizzare anche per combattere l’isolamento sociale. Connessa a questa problematica vi è anche quella di una chiara gestione delle informazioni e del trattamento dei dati personali.
- Luoghi di costruzione di scenari: i CRU potrebbero spingersi ad immaginare cosa possa diventare il dopo emergenza nei vari territori, contribuendo ad individuare e organizzare proposte e risposte.
- Facilitatori di partnernariati, contribuendo a mettere insieme il ruolo delle imprese private, delle cooperative, del volontariato delle diverse associazioni.
- Luoghi di condivisione delle interpretazioni socio-economiche: fare conoscere pensieri ed elaborazioni di parti della società e metterli in comune, creando in questo modo valore condiviso. Importante a questo proposito è il collegamento con il mondo delle Università
Di conseguenza, all’interno dei CRU, sarà opportuno:
- riorganizzare il lavoro svolto nei mesi scorsi in funzione delle nuove emergenze, ad esempio nel campo del turismo sostenibile.
- avviare una nuova progettualità sui fondi europei, monitorando in modo approfondito le opportunità che l’Europa metterà a disposizione con la nuova programmazione 2021/2027 e con gli strumenti messi a disposizione a seguito dell’emergenza Covid.
- riprendere momenti seminariali di approfondimento in materia di: efficientamento e modernizzazione della pubblica amministrazione; ruolo della tecnologia ne lavoro e nella società;
- contribuire e costruire il futuro del sistema sanitario e del welfare, a partire dal rilancio della medicina di territorio e dai progetti di telemedicina, laddove occorre innovazione progettuale, anche attraverso l’utilizzo di piattaforme.
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