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Agro-Biodiversità: prosegue il progetto voluto dal CRU del Friuli-Venezia Giulia
Prosegue, con l’obiettivo di coinvolgere sempre più le giovani generazioni, il progetto sull’agro-biodiversità. Iniziativa didattica messa a fuoco da un gruppo di lavoro dell’Università di Udine e fortemente voluta dal CRU del Friuli-Venezia Giulia, l’organismo informale creato da Unipol che raggruppa i principali portatori d’interesse tra cui Legacoop Fvg, Cgil, Cisl e Uil. Un impegno che si concretizza nella volontà di fare sempre più rete tra diversi soggetti coinvolti, persone, imprese e istituzioni, sensibilizzando prima di tutto i giovani alla tutela del territorio rurale e della agro-biodiversità.
Il convegno di lancio dell’iniziativa si è tenuto a Udine a fine maggio dello scorso anno . Vi hanno preso parte rappresentanti del mondo politico e cooperativo, docenti universitari e degli istituti superiori, questi ultimi accompagnati da ragazzi e ragazze. Il percorso progettuale è proseguito con la presentazione delle tematiche relative all’agro-biodiversità da parte del prof. Fabiano Miceli, docente dell’ateneo friulano. Va ricordato come un gruppo-classe dell’Istituto Tecnico Agrario G. Brignoli di Gradisca (GO), sotto la guida del docente, il professor Davide Mosetti, sia intervenuto, descrivendo il lavoro specifico condotto nel precedente anno scolastico. Un incontro, quest’ultimo che ha dato modo di discutere e concordare le tematiche nonché le date generali del lavoro previsto nelle classi e che si svilupperà fino al prossimo maggio 2025. Oltre al Brignoli di Gradisca, nel progetto è stata coinvolta anche una classe dell’Istituto Paolino D’Aquileia di Cividale del Friuli (UD) guidata dal professor Michele Siega.
Il programma degli incontri
Il percorso è iniziato al Brignoli e al Paolino D’Aquileia nel mese di gennaio, con una presentazione introduttiva del prof. Miceli rivolta ai docenti: i temi sono stati l’agro-biodiversità e le risorse genetiche agrarie, i pionieri del settore (Vavilov, Harlan, Wilson), il Trattato Internazionale FAO ed il sistema dei centri di ricerca agraria internazionale (CGIAR). Il prossimo febbraio le attività nelle due classi coinvolte si focalizzeranno sulle strategie della conservazione ex situ e in situ, con un laboratorio che consisterà nella rilevazione di caratteristiche fenotipiche di semi e piante di fagiolo e mais.
La consultazione dei principali siti web dedicati all’argomento, nonché i portali degli istituti di ricerca agricola internazionale CGIAR, compreso Bioversity International che ha sede nel nostro paese, i progetti europei EURISCO ed EPGRIS saranno invece temi trattati a marzo. La progettazione di una banca interna delle accessioni reperite dagli studenti sarà il focus del penultimo appuntamento in programma ad aprile. Nello stesso incontro si parlerà anche degli indici di qualità, dell’indice di reidratazione del seme e della facilità di cottura del fagiolo, mentre per il mais di attitudine d’uso e resa alla macinazione e delle caratteristiche organolettiche della produzione per polenta. Il contenuto di tutti gli incontri è frutto del lavoro congiunto tra il prof. Miceli e i due professori coinvolti dei rispettivi istituti.
Il progetto si chiuderà come detto a inizio maggio presso l’Azienda universitaria “A. Servadei” con la visita alla BaGAV. Il percorso si concluderà esaminando in concreto elementi della gestione delle accessioni, sia delle specie da seme che a moltiplicazione vegetativa. Per queste ultime, ovvero vite e fruttiferi, saranno visitati i campi-catalogo (field genebanks) realizzati in azienda. Non mancherà un esame critico del percorso svolto, a cura degli studenti. Un’occasione in cui verranno messe sul tavolo anche ulteriori idee e proposte di collaborazione tra le scuole, BaGAV e l’azienda Servadei, a partire dalla compilazione di sintesi scritte degli interventi, che potranno trovare uno spazio specifico di diffusione.
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Prosegue, con l’obiettivo di coinvolgere sempre più le giovani generazioni, il progetto sull’agro-biodiversità. Iniziativa didattica messa a fuoco da un gruppo di lavoro dell’Università di Udine e fortemente voluta dal CRU del Friuli-Venezia Giulia, l’organismo informale creato da Unipol che raggruppa i principali portatori d’interesse tra cui Legacoop Fvg, Cgil, Cisl e Uil. Un impegno che si concretizza nella volontà di fare sempre più rete tra diversi soggetti coinvolti, persone, imprese e istituzioni, sensibilizzando prima di tutto i giovani alla tutela del territorio rurale e della agro-biodiversità.
Il convegno di lancio dell’iniziativa si è tenuto a Udine a fine maggio dello scorso anno . Vi hanno preso parte rappresentanti del mondo politico e cooperativo, docenti universitari e degli istituti superiori, questi ultimi accompagnati da ragazzi e ragazze. Il percorso progettuale è proseguito con la presentazione delle tematiche relative all’agro-biodiversità da parte del prof. Fabiano Miceli, docente dell’ateneo friulano. Va ricordato come un gruppo-classe dell’Istituto Tecnico Agrario G. Brignoli di Gradisca (GO), sotto la guida del docente, il professor Davide Mosetti, sia intervenuto, descrivendo il lavoro specifico condotto nel precedente anno scolastico. Un incontro, quest’ultimo che ha dato modo di discutere e concordare le tematiche nonché le date generali del lavoro previsto nelle classi e che si svilupperà fino al prossimo maggio 2025. Oltre al Brignoli di Gradisca, nel progetto è stata coinvolta anche una classe dell’Istituto Paolino D’Aquileia di Cividale del Friuli (UD) guidata dal professor Michele Siega.
Il programma degli incontri
Il percorso è iniziato al Brignoli e al Paolino D’Aquileia nel mese di gennaio, con una presentazione introduttiva del prof. Miceli rivolta ai docenti: i temi sono stati l’agro-biodiversità e le risorse genetiche agrarie, i pionieri del settore (Vavilov, Harlan, Wilson), il Trattato Internazionale FAO ed il sistema dei centri di ricerca agraria internazionale (CGIAR). Il prossimo febbraio le attività nelle due classi coinvolte si focalizzeranno sulle strategie della conservazione ex situ e in situ, con un laboratorio che consisterà nella rilevazione di caratteristiche fenotipiche di semi e piante di fagiolo e mais.
La consultazione dei principali siti web dedicati all’argomento, nonché i portali degli istituti di ricerca agricola internazionale CGIAR, compreso Bioversity International che ha sede nel nostro paese, i progetti europei EURISCO ed EPGRIS saranno invece temi trattati a marzo. La progettazione di una banca interna delle accessioni reperite dagli studenti sarà il focus del penultimo appuntamento in programma ad aprile. Nello stesso incontro si parlerà anche degli indici di qualità, dell’indice di reidratazione del seme e della facilità di cottura del fagiolo, mentre per il mais di attitudine d’uso e resa alla macinazione e delle caratteristiche organolettiche della produzione per polenta. Il contenuto di tutti gli incontri è frutto del lavoro congiunto tra il prof. Miceli e i due professori coinvolti dei rispettivi istituti.
Il progetto si chiuderà come detto a inizio maggio presso l’Azienda universitaria “A. Servadei” con la visita alla BaGAV. Il percorso si concluderà esaminando in concreto elementi della gestione delle accessioni, sia delle specie da seme che a moltiplicazione vegetativa. Per queste ultime, ovvero vite e fruttiferi, saranno visitati i campi-catalogo (field genebanks) realizzati in azienda. Non mancherà un esame critico del percorso svolto, a cura degli studenti. Un’occasione in cui verranno messe sul tavolo anche ulteriori idee e proposte di collaborazione tra le scuole, BaGAV e l’azienda Servadei, a partire dalla compilazione di sintesi scritte degli interventi, che potranno trovare uno spazio specifico di diffusione.
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