Expo 2015 ha rilanciato il tema del cibo come cuore delle culture e dei popoli di tutto il mondo. Il cibo infatti rappresenta l’identità di un territorio, esprime e valorizza le biodiversità, è importante per una sana alimentazione, funziona da catalizzatore per i nuovi turismi.
Operare accompagnando il consumatore all’interno del territorio legando il prodotto ad altri segmenti di sviluppo (come il turismo).
Il tema del food (o enogastronomia che dir si voglia), in altre parole, è oggi trasversale e abbraccia ambiti diversi: dalla valorizzazione delle colture locali al recupero della produttività agricola a chilometro zero, dall’innovazione e all’utilizzo delle nuove tecnologie per la produzione e la commercializzazione, dall’importanza della dieta mediterranea per la salute dell’individuo fino alla ricerca scientifica al servizio dell’alimentazione.
Il food ed il digitale si trovano per la prima volta su un terreno comune, fino a cambiare il concetto stesso di “turismo enogastronomico” e dando vita ad un fenomeno basato non più solo sull’offerta ma su relazione ed esperienza: è il turismo, paradossalmente, che ha aiutato i territori a riscoprire la propria identità.
Sempre di più il turismo può diventare dunque una risorsa strategica per l’export del prodotto agroalimentare del Sud e, allo stesso tempo, l’Italian Sud Food può rappresentare una leva e motivazione per viaggiare nel nostro paese.
Occorrono consapevolezza e strategie per capire il grado d’impatto del digitale nel mondo del food. Per questo occorrono luoghi dove discutere e ragionare di food tech, e-commerce, social food e digital artisans e promuovere le professionalità necessarie a sviluppare competenze e servizi dell’intera filiera che, ad oggi, è completamente da reinventare e innovare.